Domusnovas. Chiudere e non allargare la fabbrica delle bombe
Scritto dainfo2su 11 Giugno 2019
A Domusnovas c’è la RWM, una fabbrica la cui vocazione alla produzione di esplosivi per le miniere e le cave, è andata in crisi con la chiusura dei distretti minerari del Sulcis Iglesiente. Oggi alla RWM si producono bombe, che vengono vendute a paesi in guerra come l’Arabia Saudita, che le usano per macellare la popolazione yemenita.
A gennaio la RWM è stata autorizzata ad allargare il perimetro dello stabilimento.
Gli antimilitaristi in più occasioni hanno manifestato davanti alla fabbrica, e pur senza entrarvi, perché le produzioni e i materiali di lavorazione sono molto pericolosi, sono riusciti più volte a bloccare la produzione, perché basta un palloncino a far scattare l’allarme e bloccare tutto.
Sabato scorso gli antimilitaristi si sono dati appuntamento di fronte alla fabbrica di morte. Un centinaio di persone la cui stessa presenza induce la fabbrica a sospendere la produzione. Una produzione che altrimenti non conosce soste, per far fronte alle numerose richieste dai vari fronti di guerra.
In questi giorni si dovrà pronunciare il Tar sulla richiesta di fermare l’allargamento della fabbrica per la sua pericolosità ambientale.
Va da se che un’eventuale sentenza favorevole non sarebbe che un piccolo sassolino nella scarpa per RWM. La partita è quella di arrivare alla chiusura della produzione bellica e alla riconversione in produzione civile. La strada è in salita ma gli antimilitaristi non demordono: a luglio torneranno a Domusnovas. Nel frattempo partiranno serate informative con l’esposizione di una mostra sulla produzione e il commercio di bombe.
Ne abbiamo parlato con Guido, un compagno di Cagliari
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