Il governo non blocca la produzione bellica

Scritto dasu 24 Marzo 2020

Domani scatterà la chiusura delle fabbriche e delle attività non necessarie.
Ma saranno davvero tutte? Nel decreto del Conte-Re tra le attività che non si possono fermare ci sono l’industria aerospaziale e quella della Difesa. A Taranto i lavoratori della Fincantieri in cassa integrazione, torneranno al lavoro per la ristrutturazione della portaerei Cavour.
L’Avio continuerà la produzione di aeromobili da guerra.
In tutta Italia lunedì ci sono stati scioperi di lavoratori per la chiusura di produzioni non necessarie e per ottenere le misure di protezione.
Domani La Fiom ha proclamato sciopero in Lombardia e in Lazio. USB, CUB e Si.Cobas hanno lanciato uno sciopero generale lo stesso giorno.
La Beretta, fabbrica di piccole armi, ha annunciato una riconversione per la fabbricazione di mascherine. Sarà una copertura per mantenere in piedi la filiera armiera? L’editto di Conte lascia ampi margini di manovra agli imprenditori: basta un’auto certificazione che attesti che una parte, anche minima della propria produzione rientra nelle categorie ammesse per continuare a sfruttare e ricattare i lavoratori.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger

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