PALESTINA: AGGIORNAMENTI DALLA WEST BANK
Scritto dainfosu 31 Ottobre 2023
Con una compagna italo palestinese che vive in Cisgiordania parliamo della situazione di crescente repressione nella West bank con arresti di massa ,piu’ di 1550 dal 7 ottobre, e repressione contro gli arabi israeliani. La pressione dei coloni è sempre piu’ aggressiva con minacce espresse con volantini che intimano ai palestinesi di andarsene in Giordania,attentati contro le attività commerciali che pubblicano sui loro siti post a sostegno di Gaza , intimidazioni e violenze contro i palestinesi con il sostegno e la protezione esplicita dell’esercito.
L’obiettivo dei coloni è ora ostacolare la raccolta delle olive ,è stato ucciso un fellah palestinese mentre era intento alla raccolta , con lo scopo di danneggiare l’economia locale e rendere la vita impossibile ai residenti palestinesi. I check point dell’esercito sono sempre più frequenti e i controlli ossessivi con comportamenti brutali dei militari che controllano il contenuto dei telefonini per verificare un eventuale sostegno alla causa palestinese . La frammentazione del territorio della Cisgiordania che volutamente impedisce una continuità territoriale rende estremamente difficile per i palestinesi anche le attività ordinarie e in particolare il ricorso alle cure mediche.
L’ondata di arresti si è abbattuta anche contro i lavoratori proveniente da Gaza migliaia di lavoratori gazawi, che erano impiegati in Israele quando è iniziata la guerra, sono scomparsi nel corso di una campagna di arresti di massa,gruppi per i diritti umani e sindacati ritengono che alcuni lavoratori siano stati detenuti illegalmente in strutture militari nella Cisgiordania occupata, in seguito alla revoca dei loro permessi di lavoro in Israele. Le autorità israeliane finora si sono rifiutate di rilasciare i nomi delle persone detenute.
Intanto la resistenza si oppone alle incursioni israeliane a Jenin e a Nablus , fioriscono nuclei resistenti di giovani sganciati dalle organizzazioni tradizionali palestinesi che sono molto popolari e costringono Tsahal ad evitare lo scontro diretto e ad utilizzare i droni per le sue incursioni nei campi.