L’Italia in guerra. Dall’Ucraina al Mar Rosso

Scritto dasu 17 Gennaio 2024

I saluti di fine anno e le rituali visite del ministro della difesa a truppe di stanza all’estero hanno aperto un nuovo anno di guerra, in cui l’impegno dell’Italia è in costante crescita.
Il governo ha già in più occasioni enfatizzato il ruolo delle forze armate e delle missioni militari, rivendicando la necessità di pubblicizzare e normalizzare l’interventismo militare italiano, con l’intento dichiarato dal Ministro della Difesa di “cambiare la percezione dello strumento militare nazionale rispetto al passato”. Parole tra l’altro pronunciate in occasione dell’annuncio della
costituzione del “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della
cultura della Difesa”. Il partito di governo è fortemente caratterizzato in senso nazionalista e militarista, e Meloni e Crosetto vestono a pennello il ruolo dei guerrafondai, come le uniformi che indossano durante le visite ai contingenti all’estero. In questi due anni non è solo mutato il governo, è cambiato il contesto in cui intervengono i militari italiani.
La guerra in Ucraina e il conflitto nel Mediterraneo Orientale hanno dato un’accelerazione allo schieramento delle truppe italiane, per ora non coinvolte direttamente nei conflitti ma schierate a ridosso delle zone di combattimento.
Vale la pena avere un quadro completo dell’Italia in guerra, che è in prima fila anche nel Mar Rosso, dove da qualche giorno è partito un attacco angloamericano allo Yemen.
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli del Comitato livornese contro le missioni miitari all’estero

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