Dal porto di Genova alle ferrovie. Contro la guerra, bloccare tutto!

Scritto dasu 11 Giugno 2024

In diretta da Fisica occupata a Torino, contro la guerra, bloccare tutto, colpire dove più nuoce.

In particolare la “guerra al virus” durante la pandemia prima, il conflitto russo-ucraino dopo, il genocidio in atto a Gaza e gli attacchi Houthi nel Mar Rosso, hanno messo in evidenza l’importanza delle catene logistiche per il mondo-guerra in cui viviamo e contro cui lottiamo. Interpretando il pensiero e l’organizzazione logistica come uno dei fondamenti del continuum tra guerra guerreggiata e pace capitalistica, è evidente l’urgenza di passare dal simbolico al pratico.

Con un compagno da Genova lanciamo il blocco del porto del 25 giugno (dalle ore 6, piazzale San Benigno) parlando dell’indistinzione tra civile e militare nella movimentazione di armi, per cui ogni giorno è buono per provare a mettersi di mezzo, della centralità della città ligure all’interno dei progetti di mobilità militare – dal porto alle autostrade e ferrovie, con la presenza del supercomputer Da Vinci 1 – e di transizione ecologica, un mito culturale e materiale funzionale (anche) alla guerra interna:

 

Tracciamo poi un collegamento con l’attuale mobilitazione di ferrovieri e manutentori, che può assumere risvolti antimilitaristi soprattutto nel comparto cargo, dato il recente accordo Leonardo-RFI per la mobilità militare:

 

Concludiamo con un approfondimento con studentx di Fisica, per parlare del corteo di sabato – che ha  individuato in ENI e Intesa Sanpaolo due tra i responsabili della guerra nella città di Torino e si è preso i binari dei treni a Porta Nuova – e invitare ricercatori e studenti a disertare il reclutamento bellico-scientifico:

 

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