Mobilitazione nazionale indetta dai lavoratori precari dell’università

Scritto dasu 19 Marzo 2025

Questo lunedì l’inaugurazione dell’anno accademico è stata contestata da precari universitare e studenti. Condannata la situazione insestenibile dei lavoratori precari, la rivendicazione della partnership con Israele da parte del rettore Geuna e la compartecipzione dell’ateneo al disinvestimento continuo nell’istruzione per il reindirizzamento dei fondi nel settore bellico. Non da ultimo contestata la presenza dell’ex ministro Letta, resosi recentemente protagonista della convocazione di una manifestazione per il riarmo dell’Unione Europea.

L’università in questo momento conta 20 milioni di buco di bilancio, in parte frutto dei tagli ministeriali, che devono essere recuperati. Per questo l’ateneo ha deciso di congelare 12,5 milioni di euro destinati alla ricerca locale. L’utimo sputo in faccia a seguito di anni di disinvestimento nell’istruzione tutta e in particolare nelle figure dei ricercatori, in realtà elemento trainate della macchina universitaria.

Per quanto riguarda il piano nazionale si legge dal Manifesto “La ministra Bernini ha riconosciuto che le “veementi proteste” del movimento delle assemblee precarie dei ricercatori, delle associazioni e dei sindacati l’hanno costretta a “bloccare l’iter parlamentare”.” Non di meno le proteste proseguono perchè il decreto venga effettivamente ritirata, così come la riforma del preruolo in essa contenuta.

Nella giornata di domani, giovedì 20 è stata indetta dalle assemblee precarie una mobilitazione nazionale. Anche a Torino è stato indetto un flash mob alle 10:00 per poi confluire nell’assemblea pubblica delle 14.00 che si concluderà con un aperitivo.

Ne parliamo con Eleonora dell’Assemblea Precaria Universitaria di Torino:

 


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