MOBILITAZIONE 11 APRILE CONTRO LA GUERRA E SCIOPERO GENERALE -IL PORTO DI GENOVA SNODO TRAFFICI DI ARMI.
Scritto dainfosu 8 Aprile 2025
L’Italia e l’Europa si preparano alla guerra, continua il genocidio in Palestina e la guerra in Ucraina, il DDL Sicurezza per reprimere ancora più duramente le lotte sociali è in via di approvazione, le spese militari e i prezzi dei generi di consumo aumentano mentre si dimezzano i salari e scuola, sanità, edilizia popolare e welfare vengono tagliati.
È in questo clima che pochi giorni fa diverse compagne e compagni, a cui va tutta la nostra solidarietà e complicità, sono stati denunciati per la manifestazione al porto di Genova del 25 giugno, una chiusura indagini che ha il sapore di un’anticipazione delle nuove leggi ‘anti-picchetto’ e ‘anti-sciopero’, un’intimidazione alla quale è urgentissimo dare una risposta decisa, in linea con l’indicazione che quella giornata di lotta era stata capace di lanciare senza tentennamenti: la guerra comincia qui, fermiamola, lottando qui in casa nostra, contro il padronato italiano.
Dal porto di Genova transitano armi e merci (anche dirette in Israele), gli armatori e i terminalisti genovesi hanno spinto e appoggiato la missione militare Aspides in Yemen, sono i fatti a dire che i grandi padroni della logistica sono pienamente coinvolti nel massacro in Medio Oriente ed è su loro spinta che anche l’Italia si prepara ad aumentare le spese militari e ad armarsi.
Partiamo dai posti di lavoro, rivendichiamo miglioramenti di salario e condizioni di lavoro immediati, battiamoci per il diritto per tutti a casa, sanità, istruzione e documenti, opponiamoci alle politiche filo-padronali, razziste e guerrafondaie dell’Italia e dell’UE.
Ne parliamo con una compagna di Genova