frittura mista|radio fabbrica 21/05/2024
Il primo approfondimento della puntata è stato su di una storia che ai più viene da definire, assurda, pazzesca, ma che in realtà ci esplicita il livello di repressione reale nei confronti di chi oggigiorno osa esprimere dissenso rispetto ad una vicenda di portata internazionale, ma che il nostro Stato e le sue istituzioni pretendono di trattare in un modo univoco (soprattuto se a chi muovere quella critiche ha origini straniere). Stiamo parlando da una parte di Seif, educatore nato in Algeria e in Italia dal 2013 e dall’altra il governo italiano e le sue polizie, riguardo al massacro attuato da Israele che da ottobre scorso in poi si sta intensificando nella striscia di Gaza. Con noi ai microfoni una compagna di Radio Onda Rossa, realtà che fin da subito ha trattato l’incredibile storia di Seif, continuando poi a dare voce anche alle iniziative di solidarietà organizzate in suo supporto. L’uomo di 38 anni, educatore per il liceo francese Chateaubriand di Roma, è finito nel vortice di una vicenda che è iniziata con una perquisizione in casa sua da parte dell’anti-terrorismo per cercare armi e/o esplosivi, scaturita nel conseguente licenziamento in tronco da parte della dirigente della scuola per cui lavorava, fino ad arrivare alla revoca del suo status di rifugiato politico in Italia e conseguente reclusione nel CPR di Ponte Galeria. Cosa ha scaturito tutto questo? Un paio di post in solidarietà alla resistenza palestinese contro gli attacchi di Israele postati sul profilo instagram dell’educatore, estenuato dall’escalation di morte e del silenzio di fronte a ciò, dei paesi occidentali. Giusto un paio di giorni prima della nostra diretta, il tribunale di Roma non ha convalidato la reclusione nel CPR di Seif determinandone la liberazione da quel luogo terrificante che è il centro di permanenza e rimpatrio, nonchè quello di Ponte Galeria in particolare. Ora l’educatore è circondato da amici e solidali che l’hanno sostenuto, ma intanto ha perso un lavoro che svolgeva da più di 10 anni e ha dovuto essere trattato con tanta brutalità ed ingiustizia solo per aver dichiarato di stare da una parte di una barricata.
Buon ascolto
Il secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di
Clemente delegato SGB per i macchinisti cargo e coordinatore di CMC
(coordinamento macchinisti cargo) sullo sciopero precettato del 19/05/24:
“l’importante vertenza in atto ha portato il gruppo di lavoratori
autorganizzato Assemblea Nazionale PdM/PdB a proclamare il suo terzo
sciopero (supportata da CUB, SGB, USB)” il giorno 16/05/24 tramite PEC
veniva inoltrata l’Ordinanza 199 T di precettazione con differimento
dello sciopero in programmato.
“L’Assemblea Nazionale PdM/PdB ha comunicato alla Commissione di Garanzia
il differimento dello sciopero del 19 Maggio alla successiva Domenica (26 Maggio) con le stesse modalità e gli
stessi orari.”
La commissione di garanzia comunica che non ci sono i tempi tecnici per
poter fare sciopero il 26:
“…la Commissione di Garanzia arriva a contestare i tempi di preavviso su
uno sciopero che in realtà era già stato proclamato il 6 Aprile e poi
differito per un precetto del Ministro.”
Con Clemente abbiamo fatto un bilancio anche dello sciopero di 24 ore del 16-17/05/2024 del trasporto merci e ci ha spiegato che in assemblea
nazionale PdM /PdB il 27 maggio decideranno le azioni da fare in merito a precetazioni e prossimo sciopero.
Buon ascolto
Con il terzo approfondimento torniamo a parlare di Palestina, grazie ad un’intervista ad un rappresentante del movimento australiano Trade Unionists for Palestine che abbiamo confezionato e poi ritrasmesso in diretta. Come i nostrani portuali di Genova e non solo, quest’unione di sindacati e lavoratori cerca di mettersi in mezzo all’ingranaggio della guerra, bloccando il materiale bellico destinato ad Israele. Abbiamo chiesto a loro come agiscono, che tipo di repressione subiscono in Australia per questo tipo di mobilitazioni e come cercano di coordinarsi a livello internazionale per rendere queste azioni sempre più efficaci.
Buon ascolto