Frittura mista / Radio Fabbrica

Speciale 2° Anniversario della strage ferroviaria di Brandizzo

lunedì 29 settembre 2025

Durante il corso di questa puntata abbiamo provato a parlare della guerra in corso contro i lavoratori, si perchè muore un lavoratore in media ogni 6 ore. Abbiamo partecipato per questo al dibattito assemblea che si è tenuto in Piazza della Stazione a Brandizzo il 30/08/2025 in occasione dell’anniversario della strage che ha ucciso sul lavoro 5 manutentori durante il loro lavoro. I promotori, Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione, Assemblea Nazionale PDM & PDB – CUB Trasporti – Cobas – SGB hanno invitato tutt* i presenti alla discussione:

Siamo qui, a due anni da quella notte del 30-31 agosto 2023. Prima di tutto, per esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ai familiari, ai colleghi e agli amici di Kevin, Giuseppe, Michael, Beppe, Giuseppe. Senza dimenticare i morti sul lavoro – che al 31 luglio 2025 sono ormai 873 – e le vittime e i feriti che riportiamo nella lista sul retro. Le stragi ferroviarie, le stragi industriali e ambientali, hanno un impatto immediato ma, dopo il cordoglio, tutto deve essere sospeso, in attesa del pronunciamento della magistratura. Come se il problema e la ragione fosse sempre “a posteriori”. Così avviene nello stillicidio quotidiano del mondo del lavoro, dove è sempre uno specifico giudiziario, e non deve mai essere afferrato il senso generale perché ne deriverebbe un cambiamento della pratica, ossia entrare nei rapporti di lavoro per come condizionino le specifiche di sicurezza. Così, per Brandizzo arriva la chiusura delle indagini preliminari: accantonata l’ipotesi di omicidio volontario. Ma i ferrovieri sanno fin da subito, “da prima”, la verità e dove sono le cause e le responsabilità per la strage di Brandizzo, dopo quelle di Viareggio, Pioltello, Livraga, Crevalcore, Corato, Caluso, come per ogni morto sul lavoro: il sistema del profitto, che sacrifica la vita e la salute dei lavoratori. Iniziare la prestazione prima dell’interruzione del binario, per poter effettuare i lavori di preparazione necessari e garantendo così il massimo della produzione possibile, era interesse esclusivo di RFI e delle ditte appaltatrici coinvolte, pertanto credere che non vi fosse una “sollecitazione” atta a favorire quel risultato è puramente illusorio. Quello che non si può ignorare è che quanto accaduto a Brandizzo è destinato a ripetersi perché quel modo di operare soddisfa interessi economici che sacrificano coloro che ci finiscono sotto. E ciò equivale ampiamente alla volontarietà. Occorre avere chiaro quali siano gli interessi in ballo, come la riorganizzazione di RFI: con l’accordo del 10 gennaio 2024, grazie ai sindacati complici che lo hanno sottoscritto, e che sposa a pieno quel modus operandi che ha generato quanto accaduto a Brandizzo, stiamo assistendo ad un intensificarsi di situazioni di pericolo sui cantieri, che molto spesso non provocano vittime solo per puro caso. A chi “sperava” che Brandizzo servisse almeno ad un ripensamento su quanto dovesse essere prioritaria la sicurezza sui cantieri, RFI ha risposto rompendo gli argini, e imponendo una riorganizzazione che si nutre del “modello Brandizzo”, per come cancella i tempi e i modi della sicurezza, per come flessibilizza al massimo gli orari degli operatori, per come toglie salute e vita dalle loro turnazioni. Siamo qui come ferrovieri e come lavoratori, perché non vogliamo arrenderci all’idea che per il profitto di qualcuno si possa tirare a sorte sulla pelle degli altri. Tutto questo in un mondo del lavoro in cui il CCNL riesce al massimo a peggiorare le condizioni di orario, le tutele lavorative e a favorire la disgregazione. Gli RLS oltre a non essere messi nella condizione di operare, si rinnovano nella migliore delle ipotesi dopo molti anni, per non parlare dei lavoratori delle imprese appaltatrici, che non solo spesso non li hanno nemmeno, ma può capitare addirittura che a sceglierli sia lo stesso datore di lavoro e con questi presupposti le imprese macinano contro la prevenzione senza argine dei lavoratori. Siamo altresì consapevoli che tocca ad ognuno di noi ribadire il diritto a ritornare a casa indenni; sperare di affidarsi agli altri, siano essi i troppi sindacati complici o quegli organi di controllo che da troppo tempo stanno evidenziando (nella migliore delle ipotesi) la loro inadeguatezza, si è dimostrato un errore che non possiamo permetterci di ripetere all’infinito. Non possiamo più rimandare lo sforzo di mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ribadire che non può essere subordinata al profitto e che gli unici che possono realmente invertire la rotta sono i lavoratori e le lavoratrici.

Brandizzo, gli altri incidenti e soprattutto quelli mancati o con danno minimo, devono essere impugnati, esposti, dissezionati: sottoposti all’analisi per dare materia all’agire della prevenzione. Al contrario vengono taciuti, nascosti. Gli incidenti mancati sono spesso potenziali Brandizzo e non possiamo aspettare i morti per muoverci. È nei posti di lavoro che dobbiamo opporci alla cancellazione delle norme di sicurezza, imporne l’applicazione e imparare dagli incidenti pretendendo ogni volta l’aggiornamento delle misure di tutela.”


Qui di seguito vengono riportati i contributi di tutti i partecipanti:

Riccardo Antonini


Famigliari vittime della strage di Viareggio 1


Famigliari vittime della strage di Viareggio 2


USB Nazionale


Rivista “Ancora in marcia”


CUB Sanità


Lavoratore ristorazione


Famigliari vittime della strage di Viareggio 3


Momenti di tensione


Manutentori


Studenti


Chiusura


Per comprendere meglio quale sia l’esposizione al rischio, ecco un elenco, seppur incompleto, degli incidenti in manutenzione e costruzione ferroviaria nei due anni successivi alla strage di Brandizzo. Con il contributo dalla rivista «Cub Rail».
-2023-

21.09, San Rocco Lodigiano, operaio ferito

23.11, La Spezia Migliarina, operaio morto
-2024-

03.03, Borgosesia, operaio ferito

23.05, Santarcangelo, operaio ferito

17.06, Cavallermaggiore, scontro

18.06, Terzo Valico, operaio ferito

20.06, Torrecuso, operaio ferito

20.06, Montebelluna, operaio ferito

02.07, Meina, morte in cantiere

09.07, linea Battipaglia – Paola, svio del treno

11.07, stazione di Parma, svio del treno, feriti lievi

11.09, Pisa, mancato investimento operai della ditta

04.10, S. Giorgio in Piano, operaio morto

16.11, Mondovì, operaio ferito

18.12, Reggio Emilia, operai feriti
-2025-

14.01, Feltre, operaio ferito, mano amputata

25.01, Stazione Masotti, operaio morto

12.02, Ancona, operaio ferito

20.02, Roma Termini, operaio ferito

15.05, Cupone, operaio ferito

16.05, Itala, operaio ferito, amputazione

01.07, Campagna, operaio ferito

03.07, Cremona, operaio ferito

05.07, Sforzacosta, operaio morto

22.07, Chiomonte, mancato incidente

23.07, San Bonifacio, operaio morto

30.07, Finale Ligure, operaio ferito

Altro da Frittura mista / Radio Fabbrica