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Frittura mista / Radio Fabbricalunedì 15 settembre 2025

Assemblea nazionale “La conoscenza non marcia” del 13/09/2025 Roma

LA CONOSCENZA NON MARCIA

Per difendere Università e Scuole dal processo
di militarizzazione e dalla complicità col genocidio del popolo
palestinese. Fuori la guerra dall’istruzione e dalla ricerca!

Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio processo di
militarizzazione dei luoghi del sapere, sia sul fronte dell’istruzione sia nella ricerca. Scuole e Università sono state sottoposte ad una crescente invasione da parte della filiera militare industriale e del suo dispiegamento ideologico, che agisce per promuovere la “cultura della difesa” normalizzando la presenza della guerra nella società soprattutto verso i più giovani, e/o in vista del reclutamento degli stessi, oltre che per subordinare formazione e ricerca agli interessi delle imprese. Di recente, il documento per l’attuazione di REARM EUROPE individua nell’istruzione scolastica e universitaria un settore strategico per il processo di militarizzazione, già in atto da qualche anno ad opera delle
istituzioni governative e militari del nostro Paese, ma anche di
organizzazioni internazionali come la NATO e delle grandi multinazionali dell’industria bellica, come ad esempio Leonardo SpA, che entra nel mondo dell’istruzione anche attraverso le sue fondazioni: in particolare la Fondazione Med-Or, la quale annovera nel suo Comitato Scientifico non solo docenti universitari, ma anche Rettori di alcuni Atenei statali (erano 13 e ad oggi ne risultano 9).

Le modalità con cui questo processo si dispiega in Italia riporta al
modello di militarizzazione della società israeliana, dove sin dai primi gradi dell’istruzione, i bambini vengono immersi nella retorica e nella propaganda militarista e dove la militarizzazione è presente in tutti i gangli della società. È per tale motivo che si può parlare di “israelizzazione” della società anche nel nostro Paese: un processo di occupazione e colonizzazione cognitiva, ma anche fisica, dei luoghi e degli spazi del sapere, dell’istruzione e della ricerca. Le Scuole, le Università, la Ricerca Pubblica e la nostra società sono, analogamente alla Palestina, territori da colonizzare, occupare, depredare e trasformare per
gli interessi particolari di chi sta promuovendo il processo di
militarizzazione (Governo, lobby delle armi, NATO e filiera bellica).

Tale processo, che nella fase attuale sta coinvolgendo anche il resto della società, è appunto iniziato nelle Scuole e nelle Università ed è per questa ragione che partiamo proprio dall’istruzione per portare avanti un percorso teso a denunciare lo stato delle cose e a liberare la formazione e la ricerca dalle logiche belliciste, ribadendo la nostra volontà di non contribuire alla militarizzazione, non essere complici del genocidio in
atto e respingere il modello militarizzato della società israeliana. Per questa ragione la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” si propone di intervenire direttamente nel rapporto strutturale che lega il progetto sionista, la militarizzazione della società e l’istruzione pubblica. Il definanziamento dell’Università italiana, connesso alla ripetuta introduzione di nuove forme contrattuali di precariato della ricerca e della docenza, spinge a rendere prassi normale il reperimento di risorse presso agenzie private e pubbliche che hanno come proprio core business
l’intelligence e l’industria bellica. Fra le industrie belliche che hanno stretto collaborazioni con Università italiane ci sono anche grandi aziende israeliane come Elbit Systems o IAI – Israeli Aerospace Industries, ma anche l’Istituto di tecnologia Technion o l’Ariel University, che intervengono in vario modo anche nell’apartheid e nello scenario coloniale dei territori palestinesi: alcune università israeliane sono complici dirette nella costruzione di infrastrutture e nella colonizzazione
israeliana del territorio palestinese, ma anche nella creazione di un’ ideologia pervasiva e razzista. Vista l’impossibilità ad individuare le collaborazioni con potenziale dual use, cioé con utilizzo militare oltre a quello civile, il principio di cautela suggerirebbe di evitare di stringere accordi e collaborare in progetti con le stesse, anche solo per una questione di opportunità. Infatti, il genocidio in atto potrebbe avere
ricadute in termini di responsabilità anche per quelle Università che, tramite rapporti di collaborazione, potrebbero risultare complici di Israele nei gravissimi e ripetuti crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati e per le sistematiche violazioni del diritto internazionale. Un esempio è quello della partnership con Leonardo, che fornisce molte tecnologie ed armi ad Israele. Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente ed invasiva la presenza delle forze dell’ordine, delle forze armate e dell’industria militare nei luoghi della formazione: dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, fino agli Istituti Tecnici Superiori. Non solo nelle aule scolastiche, ma addirittura
con visite in caserma, partecipazione a manifestazioni militari e stage in aziende della filiera bellica.

Infine, occorre considerare la NATO, per il suo ruolo nei principali
scenari bellici e dietro le politiche di riarmo. La NATO, oltre che con
iniziative svolte in collaborazione con le scuole, è attiva soprattutto negli Atenei: ad esempio all’Università di Bologna col NATO Model Event oppure in circa 14 Atenei con l’esercitazione “Mare Aperto” tramite la Marina Militare italiana o ancora con il NATO SPS Programme.
Al fine della smilitarizzazione dell’istruzione e della separazione netta tra spazio scolastico/universitario e ambito militare, la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” CHIEDE MISURE NORMATIVE PER NON CONSENTIRE LE
SEGUENTI INZIATIVE nel sistema dell’istruzione scolastica ed accademica:
sviluppare progetti di didattica, ricerca e Terza missione in
collaborazione con industrie della filiera bellica, con istituzioni,
incluse le università, di Paesi che attuano sistematicamente politiche e pratiche genocidarie, di oppressione coloniale, di segregazione e pulizia etnica, come Israele, e con organizzazioni internazionali (ad es. la NATO), che intervengono direttamente ad alimentare gli scenari di guerra in corso e le politiche di riarmo; partecipare, da parte dei singoli docenti, a organizzazioni che abbiano finalità di tipo militare o che siano legate all’industria bellica (ad es. Med-Or); ricevere finanziamenti, stringere
partnership con aziende della filiera bellica e con realtà produttive che collaborano con governi che non rispettano il diritto internazionale (crimini di guerra, occupazione militare illegale, discriminazione razziale e persecuzioni); sviluppare corsi, master, scuole di specializzazione, eventi e iniziative didattiche e di orientamento nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado in collaborazione con le forze armate e con le forze dell’ordine, le quali devono restare fuori dal sistema educativo.
Abbiamo deciso di non marciare per le loro guerre. Abbiamo deciso di difendere i luoghi della conoscenza da quelle ingerenze governative e dagli interessi dell’industria bellica e delle istituzioni sioniste che corrompono e deteriorano il sapere. Lottiamo per garantire un’istruzione ed una ricerca sane, forti e indipendenti per demilitarizzare e decolonizzare la cultura, anche in una prospettiva internazionale.

PRIMA PARTE

0:0 – 09:31 Antropolog@ per la Palestina

09:34 – 13:28 Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

13:33 – 19:10 Organizzazione La conoscenza non marcia

19:25 – 24:35 Accademie Palestinesi

26:16 – 32:22 BDS Italia

32:45 – 38:00 USB Università

38:14 – 42:58 Comitato promotore ingegneria

43:26 – 48:22 Docenti per Gaza

48:55 – 54:53 Studenti palestinesi

55:17 – 1:01:35 Antonio Mazzeo

SECONDA PARTE:

0:0 – 05:06 Rete Antisionista e anticolonialista

05:17 – 09:12 CALP

09:51 – 13:19 SSB – Sindacato Sociale di Base

13:50 – 18:28 USB Scuola

19:10 – 24:40 Handala Ali – Napoli

24:50 – 34:54 COBAS Scuola

35:19 – 41:12 Comitato di solidarietà con la Palestina in III

41:27 – 44:56 Coordinamento per il boicottaggio di Israele – Pisa

45:14 – 51:49 Osservatorio contro la repressione

51:56 – 56:18 Rete dei comunisti

56:39 – 1:01:31 CUB SUR

TERZA PARTE:

0:0 – 05:00 Sanitari per Gaza/ Cittadine libere per la Palestina

05:19 – 11:02 Movimento per il diritto all’abitare, Roma

11:29 – 16:22 Alessandro Ferretti

16:55 – 22:12 Cuir Palermo

22:40 – 27:47 Collettivo studentesco Corto Circuito- Rieti

27:55 – 32:15 Coordinamento Palestina Rieti e provincia

32:19 – 40:08 GKN

41:50 – 47:03 Potere al popolo

47:25 – 50:45 UDAP

51:00 – 57:18 Ass. Geografi

QUARTA PARTE:

0:22 – 07:27 OSA

07:54 – 11:42 Comitato Siena per la Palestina

11:58 – 16:04 Sociologia di Posizione – Emancipatory

16:52 – 18:44 Cambiare rotta

19:02 – 24:41 Coordinamento No NATO

24:45 – 32:20 Dialogo con l’assemblea Guerra alla guerra

32:48 – 37:15 La voce delle lotte

37:23 – 41:41 Docente universitario Firenze

41:50 – 45:40 Ricercatrice universitaria

45:57 – 57:28 Interventi organizzatori dell’iniziativa

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