frittura mista|radio fabbrica 24/09/2024
Il primo argomento trattato nella puntata è stato quello del trasporto ferroviario, torniamo a parlare di un settore che continua incessantemente a lottare inanellando una lunga serie di scioperi.
In collegamento telefonico con Ivan ferroviere attivista della CUB, abbiamo parlato infatti dell’ultimo sciopero che hanno messo in piedi l’8 e il 9 settembre, le cui rivendicazioni sono state costruite da coordinamenti di ferrovieri auto organizzati, dei più disparati settori. Al centro di queste proteste c’è il rinnovo del CCNL di settore e a priori, tutta una serie di aspetti che rendono lo svolgimento del lavoro impossibile, usurante e potenzialmente rischioso per sè e per il personale viaggiante (nel caso migliore in cui non si verifichino incidenti gravi che coinvolgono anche la popolazione esterna ai treni). Con l’aiuto del nostro ospite abbiamo fatto un bilancio delle passate mobilitazioni, sia in termini quantitativi che qualitativi di partecipazione e della situazione ai piani alti, tra sindacati confederali e associazioni datoriali, che stanno lavorando al nuovo contratto collettivo nazionale.
Buon ascolto
Il secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Gianni Cervone Cub Malpensa/Linate sullo sciopero di 24 ore di oggi 24/09/24 per tutto il personale Airport, Aviapartner, Sea e Swissport di Linate e Malpensa. Lavorator* denunciano che dopo la chiusura del CCNL sezione handling a perdere da parte delle ooss che non hanno avuto neanche il coraggio di indire assemblee e referendum su quanto firmato rivendicano:
➢ L’adeguamento della parte retributiva e normativa del contratto dei lavoratori, in base alle tabelle Istat, vista l’assenza di una adeguata contrattazione collettiva nazionale;
➢ In particolare, si chiede un accorciamento delle tempistiche dell’innalzamento dei salari, l’elevazione della quota di arretrati, il calcolo delle maggiorazioni sulla paga reale dei lavoratori, il
pagamento del lavaggio DPI, il miglioramento della parte normativa in materia di lavoro interinale e a termine e la garanzia della contrattazione in sede aziendale delle modifiche su orari ed
organizzazione del lavoro;
➢ Rinnovo del CCNL dei lavoratori Sea ormai scaduta da un anno e mezzo senza nessun riconoscimento della vacanza contrattuale;
➢ Problematiche parcheggio dipendenti Linate.
Buon ascolto
Il terzo argomento della serata è stato quello del famigerato DDL 1660, ne abbiamo parlato con Fabio, del nodo torinese della rete nazionale “Liberi di lottare” . Per chi non sapesse in cosa consiste il disegno di legge citato, si tratta di quel pacchetto di leggi che nell’ intenzione di chi le ha prodotte, ministero dell’interno, della difesa e della giustizia, vorrebbe essere un pietra tombale sulla possibilità di confliggere in un sacco di ambiti, principalmente legati alle marginalità e ai conflitti sociali. Purtroppo in questo sono contenuti molti altri aspetti distopici, vi suggeriamo questi podcast di altre trasmissioni di Radio Blackout per approfondire [¹] [²] [³].
Nonostante il pesante e grave contesto, c’è chi giustamente si organizza per mettersi di traverso contro queste logiche da Stato di polizia, infatti Fabio racconta ai nostri microfoni come si è formata la rete nazionale Liberi di lottare, conseguentemente il nodo cittadino e dove e quando si svolgono i loro incontri organizzativi aperti al pubblico (lunedì alle 20 in c.so Palermo 60).
E’ infatti importante agire velocemente data la rapidità con qui sta avvendendo l’iter burocratico del DDL, così qui a Torino è stato lanciato un primo momento di mobilitazione con un presidio sabato 28 Settembre alle ore 10 in piazza Castello davanti alla Prefettura. Oltre a questa mobilitazione sono previsti dei momenti di volantinaggio e informazione in città, per partecipare o anche solo per restare aggiornat* sulle attività del nodo torinese della rete nazionale “Liberi di lottare”, potete accedere al loro canale telegram https://t.me/liberidilottare
A leggi che vogliono limitare il nostro diritto di esprimerci è giusto rispondere con ancora più lotta, come la storia dei movimenti in ambito lavoro e non, ci hanno sempre insegnato.
Buon ascolto