frittura mista|radio fabbrica 31/01/2023
Il primo argomento della serata lo abbiamo affrontato con Francesco Cappuccio della Rete Nazionale Lavoro Sicuro, ovviamente quello della salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie al resoconto del meeting organizzato da questa rete, ed alla descrizione degli obiettivi che si pone, abbiamo potuto sviluppare una serie di considerazioni sullo stato dell’arte della situazione attuale e su prospettive si come ci si potrebbe comportare a riguardo di questa materia nel presente e nel futuro. Un punto saldo del discorso resta “agire il giorno prima” riferito ad eventi che compromettono in qualsiasi modo la salute di lavoratori e lavoratrici, auto organizzandosi e promuovendo una cultura della prevenzione ai rischi.
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Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Riad Zaghdane dirigente di USB Logistica per commentare assieme il sequestro che ammonta a ben 102 milioni di euro, da poco confermato anche dal gip, a seguito di due inchieste della procura di Milano contro BRT e Geodis, ex spedizionieri Bartolini. Frode fiscale e esercizio di caporalato sono le principali colpe di questo grande player della logistica, che attraverso un fitto sistema composto da centinaia di cooperative risparmiava enormemente su tasse e su contributi che sarebbero spettati ai suoi lavoratori, più indiretti che diretti. In questa intervista oltre a trattare questa vicenda giudiziaria nello specifico ci siamo concessi un po’ di analisi sulle modalità predatorie che hanno praticamente tutte le aziende che lavorano nell’ambito, un sistema losco che si intreccia con la politica attraverso il celebre meccanismo delle porte girevoli.
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Il terzo argomento è stato quello dell’ultima assemblea di Amazon Workers International svoltasi a Ginevra il 21 e 22 Gennaio, ne abbiamo parlato con Floriano della piattaforma Transnational Social Strike che a questo incontro è stato presente come parte della rappresentanza italiana. Come succede da ormai circa 10 anni, si sono riunite varie realtà rappresentanti di chi lavora per Amazon, da svariati paesi europei e quest anno anche dagli Stati Uniti. Attraverso le testimonianze e gli spunti di riflessione offertici da Floriano abbiamo potuto constatare che gli spazi di manovra per pensare ad una lotta transnazionale congiunta contro questo colosso ci sono e bisogna continuare a convogliare forze in questi percorsi, che non vogliono abbandonare l’ambito di lotta locale, ma ampliarlo
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