","Italia e Francia: nelle urne vince la paura, ma i più non votano","post",1559062678,[62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/5-stelle/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-europee/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/le-pen/","http://radioblackout.org/tag/lega/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/pd/","http://radioblackout.org/tag/sovranisti/",[72,73,15,74,75,76,21,77,78],"5 stelle","elezioni europee","italia","le pen","Lega","pd","sovranisti",{"post_content":80,"post_title":85},{"matched_tokens":81,"snippet":83,"value":84},[82],"urne","non si sono recati alle \u003Cmark>urne\u003C/mark>. Se a questo dato si","I sovranisti sono avanzati ma non hanno sfondato in Europa. In due grandi paesi come la Francia e l’Italia hanno invece avuto una significativa affermazione.\r\nIl Rassemblement National di Marine Le Pen è arrivato primo alle elezioni europee con il 23,43% dei voti, precedendo La République en marche del presidente Emmanuel Macron, che, con il Movimento Democratico, ha ricevuto il 22,31%. L'Unione di centrodestra: i conservatori Les Républicains e Les Centristes, ha ottenuto l'8,2% dei voti, precedendo Parti socialiste e Place publique al 6.43%, la sinistra radicale La France insoumise si è fermata al 6,3%.\r\nIn Francia è aumentato il numero dei votanti, ma comunque il 50% degli aventi diritto non si sono recati alle \u003Cmark>urne\u003C/mark>. Se a questo dato si aggiungono un milione di schede bianche o nulle, il numero effettivo degli astenuti è sale ulteriormente.\r\nMacron, nonostante le difficoltà che il movimento dei Gilets Jaunes gli ha creato, che avrebbero suggerito un atteggiamento più defilato, ha deciso di trasformare questa tornata elettorale europea in un referendum su se stesso. Un grosso errore, che non avrà ripercussioni sul governo, ma lo ha indebolito. Le Pen evidentemente è riuscita ad intercettare una parte dei voti dei Gilets Jaunes che, a duro prezzo, hanno bloccato strade, occupato rotonde, costruito assemblee per lunghi mesi senza arrendersi, nonostante la repressione poliziesca e giudiziaria.\r\n\r\nMacron ha perso il referendum su se stesso, nonostante il suo partito abbia fagocitato i gollisti, Salvini ha invece sbancato gli alleati a 5 stelle, invertendo i rapporti di forza all’interno della maggioranza di governo giallo verde.\r\n\r\nL’Italia è in controtendenza con la Francia e il resto d’Europa, perché l’astensionismo è ancora cresciuto, nonostante l’abbinamento con alcune elezioni locali, come le regionali in Piemonte e le comunali in diverse città e paesi. La percentuale di astensione è del 44%, le bianche e le nulle sono circa un milione.\r\nUn calcolo più preciso, fatto sugli aventi diritto e non sui votanti effettivi, ci offre un quadro ben diverso: l’astensione si conferma la scelta maggioritaria assestandosi al 44%, due punti e mezzo in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale, la Lega è al 19%, il PD al 13%, i 5 Stelle al 9,5, Forza Italia al 5%, Fratelli d’Italia a poco meno del 4%.\r\n\r\nUn’analisi dei voto nei due paesi che tenga conto delle questioni sociali ci consegna una mappa dei territori dove si sono affermati i sovranisti, che ci narra della grande paura sociale che sta scuotendo l’Europa e che trova sbocco nel mito dell’identità nazionale, religiosa, che individua “l’altro” come nemico interno su cui riversare il proprio disagio sociale.\r\nIn Francia Macron ha ceduto consensi nell’ovest atlantico, dove più forte è stato il movimento dei Gilets Jaunes. In generale la France en marche tiene a Parigi e nei grandi centri, come il PD in Italia che si afferma nelle grandi città, ma cede il passo alla Lega in Provincia.\r\nLa Lega a Torino vince in tutta la periferia nord della città, quella dove è concentrata la maggior parte della popolazione immigrata nel capoluogo subalpino. Nei quartieri dove la lotta di classe ha, almeno in parte, ceduto il passo alla guerra all’immigrazione.\r\nLa debacle dei 5 Stelle che hanno visto dimezzare i propri consensi in poco più di un anno è tutta nell’ambiguità costitutiva di un movimento che nasce dall’invettiva grillina, ma non riesce a costruire, a mantenere i legami con i movimenti che ne avevano garantito parte del successo. I pentastellati pagano il prezzo di essere una sorta di peronismo in salsa italiana, né di destra, né di sinistra, un populismo anomalo alle nostre latitudini, che un partito nettamente di destra come la Lega ha azzannato alla gola. Non basterà certo un cambio di leadership a frenare la loro rovinosa discesa.\r\nNel DNA dei 5 Stelle ci sono tanti elementi diversi, che non vanno in rotta di collisione finché non vengono cucinati insieme. L’afflato giustizialista, la chiusura verso i migranti sono soddisfatti meglio dalla Lega, verso la quale si sono traghettati armi e bagagli tanti sostenitori del movimento della Casaleggio e soci. Il treno “verde”, che ha attraversava l’Europa, grazie al vento dei Friday’s for future, il grillini lo hanno perso a Taranto, a San Foca, nei luoghi delle trivellazioni, tra Alessandria e Genova dove si scavano i tunnel per il Tav nell’amianto, e ovunque i movimenti di difesa del territorio e contro le grandi opere inutili si sono scontrati con i continui voltafaccia a 5 Stelle.\r\nTravaglio, sul Fatto Quotidiano, auspica una caduta del governo e un lungo periodo di opposizione che consenta ai 5 Stelle che riacquistare la verginità politica. Un’operazione che a occhio appare un po’ ardita. La Lega è invece ora alla prova del suo successo. Non le sarà facile mantenere le promesse, anche se il 19% di cittadini italiani, che l’ha premiata con il voto, non ha alcuna remora morale di fronte ai naufraghi lasciati morire, ai lager libici, alla galera per chi dissente, alla messa sotto assedio dell’intera società. Mentre in ogni angolo della penisola ci sono persone che muoiono di lavoro, precarietà, assenza di prevenzione e cura delle malattie, mancata tutela dell’ambiente e messa in sicurezza del territorio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Paris Plurielle dove conduce “Vive la sociale!” e con Massimo Varengo delle edizioni ZiC.\r\n\r\nAscolta le dirette:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-28-elez-fr-carrozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-28-elez-ita-varengo.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":86,"snippet":87,"value":87},[82],"Italia e Francia: nelle \u003Cmark>urne\u003C/mark> vince la paura, ma i più non votano",[89,92],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":87,"value":87},"post_title",[82],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":83,"value":84},"post_content",[82],578730054645711000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":100,"score":101,"tokens_matched":100,"typo_prefix_score":99},"1108057784320",15,2,1,"578730054645710970",{"document":103,"highlight":127,"highlights":136,"text_match":95,"text_match_info":141},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":48,"id":106,"is_sticky":48,"permalink":107,"post_author":28,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":54,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":111,"post_type":59,"sort_by_date":112,"tag_links":113,"tags":120},[45],[47],"25421","http://radioblackout.org/2014/10/dal-buono-scuola-alla-buona-scuola-renziana-buone-ragioni-per-lo-sciopero/","Domani 10 ottobre il mondo della scuola scende in piazza per respingere al mittente la \"buona scuola\"di Renzi, il cui scopo principale è quello di privatizzarla il più possibile, aprendo sempre più al finanziamento delle scuole private, la cui conseguenza è il deperimento della funzione pubblica della scuola e la cancellazione della funzione docente, ovvero quella libertà di insegnamento che ogni maestro o preofessore dovrebbe avere tutelata e che lo strapotere adombrato nella riforma e attribuito alla figura del dirigente scolastico renziano andrebbe a soffocare, avendo anche l'arma degli scatti di competenza: la sostituzione degli scatti di anzianità con questa nuova truffa del governo a guida PD è solo apparentemente un premio al merito, perché distribuisce meno risorse a meno lavoratori su basi soggettive non riconducibili a nessun criterio e senza nemmeno la certezza della contropartita differita di un anno (senza motivazioni) della messa in ruolo dei precari. A ciò si aggiunga il nuovo blocco dei contratti e la quota 96 in cui sono rimasti intrappolati docenti che avevano maturato la pensione prima della Fornero e sarà palese che ci sono moltissime buone ragioni per scendere in piazza domani a fianco degli studenti, come è stato organizzato, unendo la mobilitazine del sindacato di base con l'agitazione degli studenti.\r\n\r\nA Torino l'appuntamento è per domani in piazza Arbarello alle 9, ma sentite le ottime ragioni che sciorina Cosimo Scarinzi della Cub ai nostri microfoni\r\n\r\n2014.10.09-cosimo_cub","9 Ottobre 2014","2014-11-03 22:45:30","La buona scuola renziana: buone ragioni per lo sciopero",1412856648,[114,115,116,117,118,119],"http://radioblackout.org/tag/10-ottobre/","http://radioblackout.org/tag/dirigenti-scolastici/","http://radioblackout.org/tag/modello-retributivo/","http://radioblackout.org/tag/quota-96/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/scuola/",[121,122,123,124,125,126],"10 ottobre","dirigenti scolastici","modello retributivo","quota 96","sciopero","scuola",{"post_content":128,"post_title":133},{"matched_tokens":129,"snippet":131,"value":132},[130],"buone","palese che ci sono moltissime \u003Cmark>buone\u003C/mark> ragioni per scendere in piazza","Domani 10 ottobre il mondo della scuola scende in piazza per respingere al mittente la \"buona scuola\"di Renzi, il cui scopo principale è quello di privatizzarla il più possibile, aprendo sempre più al finanziamento delle scuole private, la cui conseguenza è il deperimento della funzione pubblica della scuola e la cancellazione della funzione docente, ovvero quella libertà di insegnamento che ogni maestro o preofessore dovrebbe avere tutelata e che lo strapotere adombrato nella riforma e attribuito alla figura del dirigente scolastico renziano andrebbe a soffocare, avendo anche l'arma degli scatti di competenza: la sostituzione degli scatti di anzianità con questa nuova truffa del governo a guida PD è solo apparentemente un premio al merito, perché distribuisce meno risorse a meno lavoratori su basi soggettive non riconducibili a nessun criterio e senza nemmeno la certezza della contropartita differita di un anno (senza motivazioni) della messa in ruolo dei precari. 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Repubblica islamica presenta una natura duale, teocratica e repubblicana, in cui organi a legittimazione religiosa nominati dalla Guida suprema delimitano il raggio d’azione di quelli elettivi.\r\nI movimenti di contestazione radicale emersi negli ultimi anni sono stati duramente repressi dal regime. Oggi buona parte delle opposizioni non partecipa più alle elezioni e le boicotta.\r\nIn occasione dell’ultima tornata elettorale avrebbe votato meno del 40% degli aventi diritto con una riduzione dell’8% rispetto alle precedenti presidenziali.\r\nNe abbiamo parlato con Samirà Ardalani dei Giovani Iraniani in Italia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-02-samira-iran.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","5 Luglio 2024","2024-07-05 09:59:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/iran-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/iran-300x170.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/iran-300x170.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/iran.png 735w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Iran. 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Sono in un vasto piazzale d’erba, ghiaia e cemento, qui han vissuto per anni uomini e donne senza casa e sono stati sgomberati prima che il festival di Eurovision avesse inizio. Vicino sorge l’impianto che a maggio ha ospitato lo spettacolo internazionale. È una tarda primavera e osservo il vuoto seduto su un jersey in cemento e pietrisco. È ruvido, screziato di bianco e la sua forma mi suggerisce la storia recente di Torino, rimossa. Al confine settentrionale della città una lunga linea di jersey circonda l’area di Lungo Stura Lazio: dopo la distruzione del campo di baraccati le istituzioni hanno abbandonato le macerie accumulate dalle ruspe e hanno chiuso la zona per impedire il ritorno dei reietti. A San Pietro in Vincoli, lungo la Dora, gli straccivendoli sono stati allontanati con i manganelli e le multe, in seguito il piazzale è stato abbracciato dai blocchi di cemento. I jersey in piazza d’Armi, invece, chiudono l’accesso al parcheggio dopo l’esodo di roulotte, camper e la rimozione delle tende.”\r\nQuesto l’incipit dell’ultimo articolo di Francesco Migliaccio su Monitor, dove traccia le linee di congiunzione della violenza istituzionale verniciata di ipocrisia che segna sgomberi ed allontanamenti nella Torino dei grandi eventi tra una giunta e l’altra.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-14-migliaccio-sgomberi.mp3\"][/audio]","14 Giugno 2022","2022-06-14 17:31:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/7-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/7-300x225.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/7-300x225.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/7-768x576.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/7.png 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino. 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Un fatto è sicuro: con l'eccezione di Vicenza i voti fuggiti dal M5S non si sono riversati sul PD.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco Revelli, sociologo e docente all'università del Piemonte orientale.\r\nRevelli descrive una sorta di \"liquefazione\" dell'elettoratio, paventando il rischio che la scelta astensionista di chi alle recenti politiche aveva puntato su Grillo, possa convogliarsi dietro le insegne di un populismo smaccatamente di destra, specie se la situazione sociale dovesse peggiorare ancora.\r\nSecondo Revelli queste elezioni confermano la tendenza alla rottura con il quadro politico degli ultimi trent'anni, segnando in modo netto il distacco dai meccanismi della rappresentanza che li hanno caratterizzati.\r\n\r\nAscolta il suo intervento\r\n\r\nrevelli","29 Maggio 2013","2013-05-31 18:17:25","Urne. La grande fuga",1369836334,[265,156],"http://radioblackout.org/tag/astensionismo/",[267,12],"astensionismo",{"post_title":269},{"matched_tokens":270,"snippet":272,"value":272},[271],"Urne","\u003Cmark>Urne\u003C/mark>. 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