","UNICREDIT-BPM LA FORESTA PIETRIFICATA SI MUOVE","post",1733163226,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/banche/","http://radioblackout.org/tag/fusioni/","http://radioblackout.org/tag/unicredit/",[62,63,64],"banche","fusioni","unicredit",{"post_content":66,"post_title":71},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"foresta","bancario italiano era definito la \u003Cmark>foresta\u003C/mark> pietrificata, all'inizio degli anni '90","L'operazione di offerta pubblica di scambio di Unicredit verso BPM sta facendo fibrillare gli ambienti finanziari e anche quelli politici, a dimostrazione che il tempo in cui il sistema bancario italiano era definito la \u003Cmark>foresta\u003C/mark> pietrificata, all'inizio degli anni '90 dall'allora fautore delle liberalizzazioni Amato, è decisamente finito. L’operazione serve alle ambizioni dell'amministratore delegato di Unicredit Orcel, consolida il gruppo nel mercato domestico, ferma una rivale in ascesa, ma non conviene a nessun altro. È, insomma, soprattutto difensiva, e guasta i piani del Tesoro per la creazione di un terzo polo con Mps radicato nel Centro-nord.\r\nUnicredit puntava a Commerzbank ma i tedeschi si sono messi di traverso, poi con la crisi di governo in Germania i tempi si sono allungati e Unicredit, che ha ricavi per il 45% dal mercato italiano, si è orientata verso BPM, puntando a diventare una banca di peso europeo, andando così ad aumentare la concentrazione bancaria nel mercato italiano dominata da una manciata di soggetti prevalenti.\r\nLe grida della Lega dimostrano come alcuni settori della politica puntassero al controllo del MPS, ma il peso delle fondazioni nell'assetto azionario di certi istituti di credito è diminuita a favore del controllo dei grandi fondi d'investimento globali come Blackrock e Vanguard, che aspirano al controllo di buona parte della quota del risparmio italiano.\r\nNe parliamo con Renato Strumia della Sallca Cub:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-STRUMIA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":74},[73],"FORESTA","UNICREDIT-BPM LA \u003Cmark>FORESTA\u003C/mark> PIETRIFICATA SI MUOVE",[76,79],{"field":77,"matched_tokens":78,"snippet":74,"value":74},"post_title",[73],{"field":80,"matched_tokens":81,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730123365187700,{"best_field_score":84,"best_field_weight":85,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":86,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":44},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":88,"highlight":103,"highlights":112,"text_match":82,"text_match_info":117},{"cat_link":89,"category":90,"comment_count":44,"id":91,"is_sticky":44,"permalink":92,"post_author":47,"post_content":93,"post_date":94,"post_excerpt":95,"post_id":91,"post_modified":96,"post_thumbnail":97,"post_thumbnail_html":98,"post_title":99,"post_type":55,"sort_by_date":100,"tag_links":101,"tags":102},[41],[43],"49223","http://radioblackout.org/2018/10/sospeso-lo-sgombero-della-foresta-di-hambach/","Sabato una sentenza del tribunale amministrativo di Muenster ha bloccato lo sgombero della Foresta di Hambach, oggetto degli appetiti del colosso energetico RWE che vuole ampliare una miniera di carbone.\r\n\r\nAscolta la testimonianza di Marika, attivista italiana che ha partecipato alla resistenza degli occupanti, proprio nei giorni di settembre in cui ha perso la vita il mediattivista Steffen M.\r\n\r\nUnknown","8 Ottobre 2018","","2018-10-08 12:52:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foresta-Hambach-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foresta-Hambach-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foresta-Hambach-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foresta-Hambach.jpg 630w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sospeso lo sgombero della Foresta di Hambach!",1538997432,[],[],{"post_content":104,"post_title":109},{"matched_tokens":105,"snippet":107,"value":108},[106],"Foresta","ha bloccato lo sgombero della \u003Cmark>Foresta\u003C/mark> di Hambach, oggetto degli appetiti","Sabato una sentenza del tribunale amministrativo di Muenster ha bloccato lo sgombero della \u003Cmark>Foresta\u003C/mark> di Hambach, oggetto degli appetiti del colosso energetico RWE che vuole ampliare una miniera di carbone.\r\n\r\nAscolta la testimonianza di Marika, attivista italiana che ha partecipato alla resistenza degli occupanti, proprio nei giorni di settembre in cui ha perso la vita il mediattivista Steffen M.\r\n\r\nUnknown",{"matched_tokens":110,"snippet":111,"value":111},[106],"Sospeso lo sgombero della \u003Cmark>Foresta\u003C/mark> di Hambach!",[113,115],{"field":77,"matched_tokens":114,"snippet":111,"value":111},[106],{"field":80,"matched_tokens":116,"snippet":107,"value":108},[106],{"best_field_score":84,"best_field_weight":85,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":86,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":44},{"document":119,"highlight":139,"highlights":144,"text_match":82,"text_match_info":147},{"cat_link":120,"category":121,"comment_count":44,"id":122,"is_sticky":44,"permalink":123,"post_author":47,"post_content":124,"post_date":125,"post_excerpt":95,"post_id":122,"post_modified":126,"post_thumbnail":127,"post_thumbnail_html":128,"post_title":129,"post_type":55,"sort_by_date":130,"tag_links":131,"tags":135},[41],[43],"97854","http://radioblackout.org/2025/05/siamo-montagna-la-lotta-contro-il-parco-eolico-nel-mugello/","Sul crinale di Monte Giogo di Villore, nei comuni di Vicchio e Dicomano, sull’Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna, è in corso la costruzione di un “parco” eolico – o meglio, di un enorme sito industriale a 1000 metri d'altezza, con sette pale eoliche, alte 170 metri. Quello di Villore è un progetto apri-pista, infatti, come se non bastasse, dopo il respingimento di tutti i ricorsi che sono stati portati avanti contro la sua realizzazione, sono state richieste molte altre autorizzazioni per nuovi “parchi” eolici in tutta la regione. L’opera è mastodontica. E infatti, nonostante i lavori procedano spediti, l'azienda sta realizzando la strada per raggiungere il crinale, che deve essere abbastanza larga per consentire il passaggio dei trasporti eccezionali che dovranno trascinare le enormi pale a mille metri di altezza, su un terreno frastagliato e impervio. Questi progetti prevedono altri lavori, che sono altrettanto invasivi: non solo Vicchio e Dicomano sono interessati da questi lavori, ma tantissime altre strutture e infrastrutture devono essere costruite: strade con una pendenza estrema, un centro di betonaggio (dove viene preparato il cemento) che serve per i basamenti per le pale eoliche, che saranno costruiti anche quelli nella foresta, perché non si possono costruire altrove e trasportarli in loco. Queste costruzioni richiedono moltissima acqua: ci sono diversi corsi d'acqua che scorrono sul crinale, che da un lato consentono l'autonomia idrica delle persone che lì abitano, dall'altro, danno la possibilità a altre forme di vita di sopravvivere. Queste saranno tutte intubate, provocando un cambiamento a livello del terreno, oltre alla privazione di accesso alla fonte. Meno di due mesi fa nel Mugello ci sono state alluvioni, moltissime esondazioni, frane e, non a caso, le conseguenze peggiori di questi giorni di pioggia sono state nei comuni interessati dal progetto.\r\n\r\nDal 2020, anno di approvazione di questo progetto, sono state fatte moltissime passeggiate sia nel Mugello sia a Firenze, ed è stato fatto un lavoro molto approfondito di monitoraggio dei lavori. Dopo i numerosi ricorsi, tutti persi, la costituzione di gruppi e comitati per salvare quest'area, il gruppo Siamo montagna sta provando a stare sui crinali, portare la presenza di persone che si prendono cura del territorio e ne monitorano lo stato, l'avanzamento dei lavori e tentano di fermarli, creando una forza che poi si possa portare in tanti luoghi simili.\r\n\r\nDopo il campeggio contro la devastazione dei crinali di inizio maggio, il gruppo ne sta organizzando un altro dal 2 al 6 luglio\r\n\r\nPer seguire le attività di Siamo Montagna, seguire il canale Telegram: https://t.me/SiamoMontagna\r\n\r\nSiamo al telefono con una compagna che sta seguendo la lotta contro il parco eolico nel Mugello:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/parco-eolico.wav\"][/audio]","14 Maggio 2025","2025-05-14 14:53:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-300x212.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-300x212.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-1024x724.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna-768x543.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/siamomontagna.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SIAMO MONTAGNA - la lotta contro il parco eolico nel Mugello",1747234409,[132,133,134],"http://radioblackout.org/tag/crinali/","http://radioblackout.org/tag/parco-eolico/","http://radioblackout.org/tag/siamomontagna/",[136,137,138],"#crinali","#parco eolico","#siamomontagna",{"post_content":140},{"matched_tokens":141,"snippet":142,"value":143},[68],"saranno costruiti anche quelli nella \u003Cmark>foresta\u003C/mark>, perché non si possono costruire","Sul crinale di Monte Giogo di Villore, nei comuni di Vicchio e Dicomano, sull’Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna, è in corso la costruzione di un “parco” eolico – o meglio, di un enorme sito industriale a 1000 metri d'altezza, con sette pale eoliche, alte 170 metri. 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Gli attivisti fanno parte di due gruppi, Collettivo Rotte Balcaniche e No Name Kitchen, che da oltre un anno sostengono le persone in fuga con cibo, vestiti e prodotti per l'igiene .\r\n\r\nIl 14 ottobre, 5 attivisti hanno chiamato il 112 per richiedere assistenza medica per 17 persone provenienti dalla Siria, tra cui un bambino di 7 mesi e 12 minori, che si trovavano nella foresta da 3 giorni senza cibo, acqua e riparo. La polizia di frontiera è arrivata con il volto coperto da passamontagna e con i cani nel bagagliaio del veicolo. Immediatamente l'atteggiamento della polizia è stato aggressivo e razzista, mentre le persone erano terrorizzate di essere picchiate, morse dai cani e respinte in Turchia, come già accaduto loro in 4 precedenti respingimenti. Gli attivisti sono stati arrestati, ammanettati e portati alla stazione di polizia di frontiera di Elhovo insieme ai 17 siriani. Nessuno di loro ha ricevuto cure mediche.\r\n\r\nIl 20 ottobre, 3 attivisti, insieme a una giornalista e due registi, hanno chiamato il 112 per richiedere assistenza medica per 8 persone, siriani, egiziani e afghani, di cui 7 minori. Camminavano da tre giorni e avevano passato la notte nel bosco con 2 gradi centigradi,senza acqua e cibo. Quando la polizia è arrivata, ha preso i telefoni di tutte e 8 le persone affermando che erano in stato di arresto, senza fornire alcuna spiegazione. La polizia ha poi iniziato a essere aggressiva nei confronti degli attivisti, spingendo e schiaffeggiando uno di loro solo perché teneva il telefono in mano. Ha impedito che la giornalista potesse svolgere il suo lavoro, costringendola a mettere via la camera. Due attivisti sono stati spinti a terra, ammanettati e portati alla stazione di polizia di frontiera di Malko Tarnovo insieme al gruppo. Gli attivisti sono stati trattenuti per 24 ore con la falsa e pretestuosa accusa di resistenza a pubblico ufficiale.\r\n\r\nL'obiettivo di questi brutali arresti è quello di scoraggiare l'assistenza medica alle persone in movimento e di impedire il monitoraggio dei respingimenti in Turchia. Essi costituiscono una piccola parte della crescente repressione subita dagli attivisti e della sistematica violenza e disumanizzazione subita dalle persone in movimento. Tali pratiche illegali sono attuate dalle autorità bulgare su istruzione dell'Unione Europea, che finanzia sempre più il controllo violento e razzista delle frontiere\r\n\r\nAscoltiamo il contributo di Giovanni del Collettivo Rotte Balcaniche.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/info-rotta-balcanica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","28 Ottobre 2024","Rotta balcanica e respingimenti. 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Di conseguenza, un grande numero di migranti si è diretto in questo paese con la speranza di riuscire ad arrivare in Unione Europea, ma si è trovato in una trappola poiché la polizia di frontiera polacca si è stanziata lungo il confine, respingendo i migranti indietro, che allo stesso tempo non potevano tornare in Bielorussia (per tornare eventualmente nel proprio paese d'origine). Sono rimasti bloccati nella foresta di Białowieża, luogo inospitale in ogni stagione. Si sono registrate numerose vittime dalla fine del settembre 2021. In Polonia ci sono due tipi di centri per stranieri: il primo è gestito dall'ufficio stranieri, è un centro \"aperto\", da cui i migranti possono uscire per lavorare e per altri motivi; il secondo, i SOC, è molto più simile ai nostri CPR. Nell'ultimo periodo, nei centri sorvegliati per stranieri (SOC), ci sono state diverse proteste portate avanti dai migranti che sono state notevoli dal punto di vista dell'adesione numerica. Questi centri sono luoghi in cui le persone sono costrette a vivere private della propria libertà personale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni di Radio black out con l'autrice, Stefania Spinelli, scrittrice dell'articolo La guerra ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia comparso su Lo stato delle città nel mese di novembre 2023.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’autrice ha discusso di violenza frontaliera e detenzione amministrativa lungo i confini orientali dell’Europa mercoledì 6 dicembre alle 20:30 presso la libreria Comunardi di Torino. Insieme a lei hanno parlato Manuela Cencetti e persone che hanno attraversato i confini europei meridionali. ","7 Dicembre 2023","2023-12-07 11:40:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/4296841587_33c32d8aec_b-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/4296841587_33c32d8aec_b-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/4296841587_33c32d8aec_b-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/4296841587_33c32d8aec_b-768x514.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/4296841587_33c32d8aec_b.jpg 1023w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La guerra ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia",1701949259,[195,196,197],"http://radioblackout.org/tag/bielorussia/","http://radioblackout.org/tag/noborder/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[199,200,201],"bielorussia","noborder","polonia",{"post_content":203},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[68],"d'origine). Sono rimasti bloccati nella \u003Cmark>foresta\u003C/mark> di Białowieża, luogo inospitale in","Lungo il confine polacco, dall'estate del 2021 a oggi, è in corso una crisi migratoria in parte orchestrata dal regime di Lukašėnka, dopo che la Bielorussia ha aperto la possibilità di avere dei visti da alcuni paesi in maniera facilitata. Di conseguenza, un grande numero di migranti si è diretto in questo paese con la speranza di riuscire ad arrivare in Unione Europea, ma si è trovato in una trappola poiché la polizia di frontiera polacca si è stanziata lungo il confine, respingendo i migranti indietro, che allo stesso tempo non potevano tornare in Bielorussia (per tornare eventualmente nel proprio paese d'origine). Sono rimasti bloccati nella \u003Cmark>foresta\u003C/mark> di Białowieża, luogo inospitale in ogni stagione. Si sono registrate numerose vittime dalla fine del settembre 2021. In Polonia ci sono due tipi di centri per stranieri: il primo è gestito dall'ufficio stranieri, è un centro \"aperto\", da cui i migranti possono uscire per lavorare e per altri motivi; il secondo, i SOC, è molto più simile ai nostri CPR. Nell'ultimo periodo, nei centri sorvegliati per stranieri (SOC), ci sono state diverse proteste portate avanti dai migranti che sono state notevoli dal punto di vista dell'adesione numerica. Questi centri sono luoghi in cui le persone sono costrette a vivere private della propria libertà personale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni di Radio black out con l'autrice, Stefania Spinelli, scrittrice dell'articolo La guerra ai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia comparso su Lo stato delle città nel mese di novembre 2023.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’autrice ha discusso di violenza frontaliera e detenzione amministrativa lungo i confini orientali dell’Europa mercoledì 6 dicembre alle 20:30 presso la libreria Comunardi di Torino. Insieme a lei hanno parlato Manuela Cencetti e persone che hanno attraversato i confini europei meridionali. 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È la prima volta che negli Stati Uniti l'accusa di \"domestic terrorism\" viene usata contro eco-attivisti.\r\n\r\n\r\n\r\nA distanza di tre mesi la repressione poliziesca si è intensificata, al punto che gli attivisti sono stati costretti a ritrovarsi al di fuori dei terreni della Cop City, in un altro parco cittadino, poiché gli agenti pattugliano la foresta, impedendo l'ingresso a chi ha intenzioni diverse di fare una passeggiata. Intanto i lavori di taglio degli alberi, per far posto al cantiere, sono già iniziati. Ma l'azione della polizia non si è limitata alla foresta: sono stati denunciati diversi attivisti e la cassa di solidarietà per le lotte contro la Cop City è stata additata di frode fiscale.\r\n\r\nCi siamo fatti raccontare questi primi giorni di mobilitazione da un compagno italo-americano presente in loco:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/atlantashorts.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer maggiori informazioni sulla mobilitazione rimandiamo al sito del movimento:\r\n\r\nDEFEND THE ATLANTA FOREST\r\n\r\n \r\n\r\nQui un nostro precedente podcast sulla prima settimana di mobilitazione:\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/2023/03/atlanta-soffia-il-fuoco-sulla-cop-city/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Giugno 2023","2023-06-30 20:12:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/3b9838_dac8cc3afdcb4e839f9607c6d34af35dmv2-1747079717-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/3b9838_dac8cc3afdcb4e839f9607c6d34af35dmv2-1747079717-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/3b9838_dac8cc3afdcb4e839f9607c6d34af35dmv2-1747079717-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/3b9838_dac8cc3afdcb4e839f9607c6d34af35dmv2-1747079717-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/3b9838_dac8cc3afdcb4e839f9607c6d34af35dmv2-1747079717.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Atlanta: week of action contro la Cop City",1688155960,[225,226,227,228],"http://radioblackout.org/tag/atlanta/","http://radioblackout.org/tag/stopcopcity/","http://radioblackout.org/tag/usa/","http://radioblackout.org/tag/weelauneeforest/",[20,230,231,232],"stopcopcity","USA","weelauneeforest",{"post_content":234},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[68],"settimana di mobilitazione all'interno della \u003Cmark>foresta\u003C/mark> Weelaunee, il parco pubblico della","È iniziata il 24 giugno la seconda \"week of action\" del 2023 ad Atlanta, nello Stato della Georgia (USA), contro la costruzione dell'Atlanta Public Safety Training Center, comunemente chiamato \"Cop City\", un centro d'addestramento per gli agenti di polizia e i pompieri.\r\n\r\nA marzo si era tenuta una prima settimana di mobilitazione all'interno della \u003Cmark>foresta\u003C/mark> Weelaunee, il parco pubblico della città di Atlanta, chiamata dal movimento Defend the Forest e Stop Cop City, che era terminata con una quarantina di arrestati con l'accusa di terrorismo domestico per l'assalto di un cantiere. 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È sita tra Polonia e Bielorussia (ma un tempo occupava quasi l'intero territorio continentale), e dal 2016 è vittima di un feroce disboscamento per estrarre legname, che però ha trovato l'immediata e determinata resistenza di un gruppo eterogeneo di persone che, attraverso pratiche non-violente, ha tentato di ostacolare questo folle progetto. \r\n\r\nQuesta opposizione ha trovato subito la solidarietà dei pochi abitanti della foresta che hanno messo a disposizione un pagliaio e una casa che sono poi diventate la base del campo Obòz dla Puszczy, attraversato e autogestito da tante e differenti individualità, unite dall'amore per la foresta, e decise a fermare lo scempio che la stava danneggiando. Alle azioni di resistenza si è di pari passo andata a creare una comunità auto-organizzata, orizzontale e libera dalle logiche di mercificazione e sfruttamento. 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Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.","6 Febbraio 2025","2025-02-06 23:44:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 3 al 9 Febbraio 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Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo di Centro di Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia di Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file di immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni di indagine e di intelligence.\r\n\r\nApprofondimento di Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più di un quarto di secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina di rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. In prigione ha preso parte alla diversificazione delle forme di lotta dei detenuti e a una serie impressionante di scioperi della fame, l’ultimo dei quali – messo in atto per ottenere la revisione delle proprie condanne – vide un’ampia ondata di mobilitazioni e solidarietà in suo favore in Spagna e a livello internazionale. Rilasciato definitivamente nel 2010, ha scritto un libro (Un reflejo de la sociedad. Crónica de una experiencia en las cárceles de la democracia, El Grillo Libertario, Barcelona, 2014) insieme autobiografico e di analisi delle attuali condizioni dell’imprigionamento in Spagna.\r\n\r\nIn questa conversazione ripercorre alcuni momenti della sua esperienza, a partire dalla formazione dei “gruppi autonomi” nella prima metà degli anni Settanta.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 08,30 – Frank Zappa pt.5 25 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 20,30 – The vacuum 32 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la \u003Cmark>foresta\u003C/mark> e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.",[539,541,543,545,547,549,551,553,555,557,559,561,563,565,567,569,571,573,575,577,579,581,583,585,587,589,591,593,595,597,599,601,603,605,607,609,611,613,615,617,619,621,623,625,627,629,631,633,635,637,639,641,643,645,647,649,651,653,655,657,659,661,663,665,667,669,671,673,675,677,679,681,683,685,687,689,691,693,695,697,699,701,703,705],{"matched_tokens":540,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":542,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":544,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":546,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":548,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":550,"snippet":459,"value":459},[],{"matched_tokens":552,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":554,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":556,"snippet":462,"value":462},[],{"matched_tokens":558,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":560,"snippet":18,"value":18},[],{"matched_tokens":562,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":564,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":566,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":568,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":570,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":572,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":574,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":576,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":578,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":580,"snippet":473,"value":473},[],{"matched_tokens":582,"snippet":474,"value":474},[],{"matched_tokens":584,"snippet":475,"value":475},[],{"matched_tokens":586,"snippet":476,"value":476},[],{"matched_tokens":588,"snippet":477,"value":477},[],{"matched_tokens":590,"snippet":478,"value":478},[],{"matched_tokens":592,"snippet":479,"value":479},[],{"matched_tokens":594,"snippet":340,"value":340},[68],{"matched_tokens":596,"snippet":480,"value":480},[],{"matched_tokens":598,"snippet":481,"value":481},[],{"matched_tokens":600,"snippet":482,"value":482},[],{"matched_tokens":602,"snippet":483,"value":483},[],{"matched_tokens":604,"snippet":484,"value":484},[],{"matched_tokens":606,"snippet":485,"value":485},[],{"matched_tokens":608,"snippet":283,"value":283},[],{"matched_tokens":610,"snippet":486,"value":486},[],{"matched_tokens":612,"snippet":487,"value":487},[],{"matched_tokens":614,"snippet":488,"value":488},[],{"matched_tokens":616,"snippet":489,"value":489},[],{"matched_tokens":618,"snippet":490,"value":490},[],{"matched_tokens":620,"snippet":491,"value":491},[],{"matched_tokens":622,"snippet":492,"value":492},[],{"matched_tokens":624,"snippet":493,"value":493},[],{"matched_tokens":626,"snippet":494,"value":494},[],{"matched_tokens":628,"snippet":495,"value":495},[],{"matched_tokens":630,"snippet":496,"value":496},[],{"matched_tokens":632,"snippet":497,"value":497},[],{"matched_tokens":634,"snippet":498,"value":498},[],{"matched_tokens":636,"snippet":499,"value":499},[],{"matched_tokens":638,"snippet":500,"value":500},[],{"matched_tokens":640,"snippet":501,"value":501},[],{"matched_tokens":642,"snippet":502,"value":502},[],{"matched_tokens":644,"snippet":503,"value":503},[],{"matched_tokens":646,"snippet":504,"value":504},[],{"matched_tokens":648,"snippet":505,"value":505},[],{"matched_tokens":650,"snippet":506,"value":506},[],{"matched_tokens":652,"snippet":507,"value":507},[],{"matched_tokens":654,"snippet":508,"value":508},[],{"matched_tokens":656,"snippet":509,"value":509},[],{"matched_tokens":658,"snippet":291,"value":291},[],{"matched_tokens":660,"snippet":510,"value":510},[],{"matched_tokens":662,"snippet":511,"value":511},[],{"matched_tokens":664,"snippet":512,"value":512},[],{"matched_tokens":666,"snippet":513,"value":513},[],{"matched_tokens":668,"snippet":514,"value":514},[],{"matched_tokens":670,"snippet":515,"value":515},[],{"matched_tokens":672,"snippet":516,"value":516},[],{"matched_tokens":674,"snippet":517,"value":517},[],{"matched_tokens":676,"snippet":518,"value":518},[],{"matched_tokens":678,"snippet":519,"value":519},[],{"matched_tokens":680,"snippet":520,"value":520},[],{"matched_tokens":682,"snippet":521,"value":521},[],{"matched_tokens":684,"snippet":522,"value":522},[],{"matched_tokens":686,"snippet":523,"value":523},[],{"matched_tokens":688,"snippet":524,"value":524},[],{"matched_tokens":690,"snippet":525,"value":525},[],{"matched_tokens":692,"snippet":281,"value":281},[],{"matched_tokens":694,"snippet":526,"value":526},[],{"matched_tokens":696,"snippet":527,"value":527},[],{"matched_tokens":698,"snippet":528,"value":528},[],{"matched_tokens":700,"snippet":529,"value":529},[],{"matched_tokens":702,"snippet":530,"value":530},[],{"matched_tokens":704,"snippet":531,"value":531},[],{"matched_tokens":706,"snippet":532,"value":532},[],[708,715],{"field":32,"indices":709,"matched_tokens":711,"snippets":713,"values":714},[710],27,[712],[68],[340],[340],{"field":80,"matched_tokens":716,"snippet":536,"value":537},[68],{"best_field_score":354,"best_field_weight":355,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":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\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 23 ore 8,30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 16 minuti [Porfido]:\r\n\r\nPresentazione del libro “Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980” di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 23 ore 11,30 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 24 ore 8,30 - Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo. 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nCarcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.\r\n\r\n“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della spada.\r\n\r\nNOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato di oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria di uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è stato letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato di nicchia di collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta di una società e di un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco di una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria di allora era in grossa parte frutto di questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno di noi oggi si illude di fare di quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione di lotta organizzata e non. Inoltre “il modello di controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della Spada\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Giorgio-Panizzari_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 25 ore 8,30 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti. 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nChe la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. 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Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. 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Contro varii obiettivi e attraverso azioni dirette di diverso genere, vengono messe in campo varie iniziative da chi si oppone alla devastazione dell’ambiente e dei suoi viventi, e a causa di ciò già in passato si sono registrati nel campo di lotta sgomberi, arresti e processi; attualmente ci sono tre persone in carcere.\r\nSul sito della Croce Nera Anarchica della Renania, informazioni, indirizzi delle carceri e l’appello alla solidarietà internazionale con i prigionierx\r\n\r\nHambach","17 Novembre 2015","2018-11-01 22:00:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/Hambi_ABC_cropped-IMG_82503-200x110.jpg","Foresta di Hambach, aggiornamenti su occupazioni, azioni e prigionierx",1447761303,[1023,1024,1025,1026,1027,1028,1029,1030,1031,1032,1033],"http://radioblackout.org/tag/azioni-dirette/","http://radioblackout.org/tag/croce-nera-anarchica-renania/","http://radioblackout.org/tag/devastazione-ambientale/","http://radioblackout.org/tag/foresta-di-hambach/","http://radioblackout.org/tag/hambach/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-della-terra/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/prigionieri/","http://radioblackout.org/tag/rwe/","http://radioblackout.org/tag/solidarieta/",[1035,1036,1037,1038,1039,1040,1041,1042,1043,1044,1045],"azioni dirette","Croce Nera Anarchica Renania","devastazione ambientale","Foresta di Hambach","Hambach","liberazione della terra","nocività","occupazioni","prigionieri","RWE","solidarietà",{"post_content":1047,"post_title":1051,"tags":1054},{"matched_tokens":1048,"snippet":1049,"value":1050},[68],"contro l’estrazione di lignite nella \u003Cmark>foresta\u003C/mark> di Hambach.\r\nE’ nuovamente in","Domenica 15 novembre abbiamo ospitato in diretta telefonica all’interno della trasmissione “La terra trama..” l’intervento di qualcuno che è in questo momento in Germania a sostenere la lotta contro l’estrazione di lignite nella \u003Cmark>foresta\u003C/mark> di Hambach.\r\nE’ nuovamente in corso da più di un mese la resistenza contro il taglio degli alberi per l’espansione della cava di carbone, stagione di taglio che si protrarrà fino quasi a primavera. 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