","Regali ai padroni: il pacchetto del governo","post",1508251877,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/gentiloni/","http://radioblackout.org/tag/iva/","http://radioblackout.org/tag/manovra-2018/","http://radioblackout.org/tag/padoan/","http://radioblackout.org/tag/rei/",[68,69,70,71,72],"gentiloni","iva","manovra 2018","padoan","rei",{"post_content":74,"tags":79},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"Iva","per evitare l’aumento delle aliquote \u003Cmark>Iva\u003C/mark> con le cosiddette «clausole di","Nel pacchetto di finanza pubblica approvato ieri «sulla carta» oltre 15 miliardi sono utilizzati per evitare l’aumento dell’IVA. I provvedimenti sociali che, da alcune anticipazioni parevano in agenda, non ci sono.\r\n\r\nQuindi niente abolizione del superticket da 10 euro sulla specialistica, niente blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile. Le misure di maggior peso nella manovra - che vale 20,4 miliardi, considerando anche il decreto fiscale collegato, con 9,5 miliardi di tagli e maggiore entrate - sono gli 1,7 miliardi per lo sblocco dei contratti pubblici e il finanziamento con 338 milioni del taglio del cuneo fiscale per favorire le assunzioni di giovani con meno di 35 anni di età. Il grosso delle risorse (15,7 miliardi di euro) verrà impegnato per evitare l’aumento delle aliquote \u003Cmark>Iva\u003C/mark> con le cosiddette «clausole di salvaguardia».\r\n\r\n \r\n\r\nUna manciata di quattrini per i contratti scaduti, i soliti sgravi per i padroni che assumono. Neppure il REI, il reddito di inclusione per i poveri “meritevoli”, avrà la copertura completa: solo una parte delle persone in condizioni di povertà assoluta potranno avere l’assegno.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo della Cub.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 10 17 coco finanziaria",[80,82,85,87,89],{"matched_tokens":81,"snippet":68},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[69],"\u003Cmark>iva\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":70},[],{"matched_tokens":88,"snippet":71},[],{"matched_tokens":90,"snippet":72},[],[92,98],{"field":36,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":97},[94],1,[96],[69],[84],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":77,"value":78},"post_content",[76],578730123365712000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":107,"highlight":127,"highlights":133,"text_match":136,"text_match_info":137},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":51,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":54,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":59,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":123},[45],[47],"84755","http://radioblackout.org/2023/10/governo-una-manovra-lacrime-e-sangue/","Tra pannolini al 10% di IVA e quota 103 con pensione super ridotta il governo ha licenziato la manovra economica di quest’anno e mira ad un’approvazione rapida. Tutti hanno avuto un contentino per gettare fumo negli occhi al proprio elettorato di riferimento. Per il resto la storia è quella già letta negli anni: più tagli ai servizi, più regalie ai padroni, più soldi a militari e polizia.\r\nIl percorso della legge di stabilità è lungo e consente lunghe trattative all’interno della coalizione governative, che tuttavia non hanno mutato l’impianto di fondo della manovra.\r\nIl governo smentisce le promesse fatte in campagna elettorale, perché, al di là delle chiacchiere acchiappa voti, non è in condizione di uscire dai binari europei e sottrarsi alle condizioni imposte dall’UE. Meloni ha un margine di azione pari a zero e le agenzie di rating sono in agguato pronte a declassare l’Italia al livello della spazzatura. Ma, nonostante la resa senza condizioni, Meloni e i suoi sfondano comunque i parametri di Maastricht: il debito di quest’anno sarà oltre il 5% e nel 2024 nella migliore delle ipotesi non scenderà oltre il 4,5%.\r\nLa manovra sarà di 25 miliardi: 16 ricavati accrescendo ulteriormente il debito, il resto ottenuto con i tagli alla spesa pubblica. Dalla tanto sbandierata riduzione delle tasse arriveranno ben 260 euro l’anno ai lavoratori e dalle lavoratrici. In compenso oltre ai tagli all’assegno di inclusione, arrivano tagli alle pensioni. Le esenzioni fiscali per incentivare il lavoro delle donne con più di due figli non sono certo pagate dalle aziende ma dallo Stato che le finanzia attingendo alle tasche di altri lavoratori e lavoratrici. Logica di fondo è chiara: le aziende non devono pagare.\r\nLa famosa tassa sugli extraprofitti bancari da cui dovevano arrivare 2 o 3 miliardi si è sgonfiata come neve al sole, perchè le banche, poste di fronte alla scelta tra pagare o aumentare il capitale, hanno optato in massa per la seconda opzione. Un bluff basato sull’effetto annuncio e subito ritirato in sordina\r\nDulcis in fundo Forza Italia, il partito Mediaset che si oppone alla riduzione del canone RAI, perché teme un aumento della pubblicità sui canali di stato a discapito dei suoi.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Renato Strumia della Sallca Cub\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-31-strumia-manovra.mp3\"][/audio]","31 Ottobre 2023","2023-10-31 16:30:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1-1536x864.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/wallet-3548021_1920-1.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Governo. 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I fatti dimostrano il contrario. Sia la cooperazione militare sia le operazioni di addestramento della polizia egiziana da parte di quella italiana vanno a gonfie vele. L’Italia è arrivata a caldeggiare la candidatura dell’Egitto come accademia di polizia per gli altri stati africani.\r\n\r\nNel settembre 2018, infatti, i militari italiani sono stati impegnati in una lunga e complessa esercitazione aeronavale e terrestre nell’Egitto nord-occidentale, accanto ai reparti d’élite delle forze armate egiziane e USA e di quelle di altri due imbarazzanti partner mediorientali, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, contestualmente impegnati a bombardare la popolazione civile in Yemen anche con velivoli e bombe made in Italy. Peccato però che della partecipazione italiana alla maxi-esercitazione multinazionale in Egitto non c’è traccia nei report dello Stato Maggiore della difesa, di norma prodigo a fornire particolari sugli uomini e i sistemi d’arma impiegati nei giochi di guerra d’oltremare.\r\nBright Star, cioè stella luminosa, è il nome in codice dell’esercitazione tenutasi dal 10 al 20 settembre 2018 ad ovest di Alessandria d’Egitto, con quartier generale e comando operativo nella base militare “Mohamed Naguib” del governatorato di Marsa Matruh, al confine con la Libia. Secondo il portavoce delle forze armate egiziane, Tamer El-Refaei, a Bright Star 2018 hanno partecipato unità di Egitto, Stati Uniti d’America, Grecia, Giordania, Italia, Francia, Arabia Saudita, Regno Unito ed Emirati Arabi, più “osservatori” provenienti da 13 nazioni: Libano, Rwanda, Iraq, Pakistan, India, Kenya, Tanzania, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Sud Africa, Senegal e Canada.\r\nI precedenti war games all’ombra delle piramidi erano stati accompagnati da comunicati stampa delle forze armate tricolori. Nel 2018, dopo il caso Regeni, il governo italiano, ha deciso di lanciare il sasso, nascondendo la mano: si è guardato bene dal sospendere la partecipazione italiana a Bright Star, ma vi ha fatto calare un imbarazzato silenzio stampa.\r\nTre mesi più tardi di Bright Star, le forze aeronavali di Egitto, Regno Unito ed Italia si sono ritrovate fianco a fianco in un’esercitazione nelle acque nazionali egiziane nel Mediterraneo.\r\nOsservatori militari italiani hanno presenziato all’esercitazione aero-navale “Medusa 10” che si è tenuta nelle acque del Mediterraneo nel dicembre 2020, presenti le unità di Egitto, Grecia, Francia e Cipro. Ad assistere ai war games anche gli osservatori di Germania, USA, Giordania, Sudan, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.\r\n\r\nIl primo dicembre 2019 il Ministero dell’Interno dell’Egitto annunciava la firma a Roma di un protocollo che prorogava sino alla fine del 2021 le attività di formazione e addestramento congiunte tra la polizia egiziana e quella italiana.\r\nSull’indigesta partnership con le forze dell’ordine egiziane, responsabili di torture omicidi, il Viminale ha preferito sino ad oggi mantenere il silenzio. Nonostante dalla scomparsa del giovane ricercatore, a capo del Viminale si siano alternate quattro persone (Alfano, Minniti, Salvini e Lamorgese), il modus operandi è stato lo stesso: finanziare, addestrare e armare nell’ombra i partner egiziani.\r\n\r\nIl 13 settembre 2017 il salto qualitativo nella collaborazione inter-ministeriale: a Roma veniva siglato un protocollo tecnico tra il Capo dell’Accademia di Polizia Ahmed Adel Elamry e il prefetto Bontempi per promuovere un Centro internazionale di formazione specialistica nel settore del controllo delle frontiere e della gestione dei flussi migratori. Il Centro sarà poi istituito al Cairo proprio nell’Accademia che da tempi remoti forma le sanguinarie forze dell’ordine egiziane. “Si tratta di un’istituzione tristemente nota per detenzioni arbitrarie, torture e uccisioni extragiudiziali.\r\nIl programma di formazione al Cairo è stato interamente finanziato dal Ministero dell’Interno italiano (grazie al Fondo Interno per la Sicurezza con contributo Ue di 1.073.521 euro) ed è stato co-gestito da funzionari italiani ed egiziani. Denominato Progetto ITEPA (International Training at Egyptian Police Academy) ha preso il via il 19 marzo 2018 con tre corsi annuali per 360 operatori di polizia di 22 Paesi africani: oltre all’Egitto, Algeria, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Ghana, Guinea, Kenya, Libia, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Tunisia. Quasi una riedizione, in salsa africana, della Escuela de las Americas che il Pentagono e la CIA istituirono a Panama negli anni ’80 del secolo scorso per addestrare i militari delle dittature latinoamericane.\r\nIl Viminale ha seguito ogni tappa di ITEPA. All’inaugurazione era presente l’allora Capo della Polizia Franco Gabrielli, già direttore dei servizi segreti SISDE e AISE e odierno sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega alla sicurezza della Repubblica. Roma si è fatta carico perfino delle spese per acquisire i gadget dell’evento, un’esoterica piramide in cristallo ottico con incisione laser, importo 2.500 euro più IVA, contribuendo altresì con più di 40.000 euro per pagare l’alloggio e la ristorazione a 82 partecipanti presso il lussuoso Four Seasons Hotel Cairo at Nile Plaza. Inviato d’onore al workshop di formazione del luglio 2018, l’allora direttore del Servizio immigrazione della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, dal 22 gennaio scorso vicedirettore dei servizi segreti Aisi (nomina del premier Conte).\r\nIl progetto Itepa si è concluso a Roma il 27 novembre 2019 con una conferenza presso la scuola Superiore di Polizia, alla presenza ancora una volta del prefetto Franco Gabrielli, del direttore centrale dell’Immigrazione Massimo Bontempi e del generale Ahemed Ibrahim. “Considerato il successo riscosso dal progetto, Italia ed Egitto, firmeranno un memorandum d’intesa per estendere la validità del protocollo del 13 settembre 2017, avviando così un’ulteriore edizione che si chiamerà Itepa 2, anch’essa finanziata dall’Unione europea e di durata biennale”, riportava una nota emessa dalla Polizia di Stato. Secondo quanto riferito qualche settimana fa da Ylva Johansson, commissaria Ue per gli Affari Interni, le autorità italiane intenderebbero finanziare il nuovo progetto tramite l’Internal Security Fund Borders and Visa, previsto dal nuovo piano finanziario 2021-2027. L’approvazione definitiva avverrà non prima del settembre di quest’anno.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-30-mazzeo-egitto.mp3\"][/audio]","30 Marzo 2021","2021-03-30 17:37:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-300x214.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-300x214.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1-768x548.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Esercitazione-militare-Egitto-1024x730-1.png 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Italia-Egitto. 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Inviato d’onore al workshop di formazione del luglio 2018, l’allora direttore del Servizio immigrazione della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, dal 22 gennaio scorso vicedirettore dei servizi segreti Aisi (nomina del premier Conte).\r\nIl progetto Itepa si è concluso a Roma il 27 novembre 2019 con una conferenza presso la scuola Superiore di Polizia, alla presenza ancora una volta del prefetto Franco Gabrielli, del direttore centrale dell’Immigrazione Massimo Bontempi e del generale Ahemed Ibrahim. “Considerato il successo riscosso dal progetto, Italia ed Egitto, firmeranno un memorandum d’intesa per estendere la validità del protocollo del 13 settembre 2017, avviando così un’ulteriore edizione che si chiamerà Itepa 2, anch’essa finanziata dall’Unione europea e di durata biennale”, riportava una nota emessa dalla Polizia di Stato. Secondo quanto riferito qualche settimana fa da Ylva Johansson, commissaria Ue per gli Affari Interni, le autorità italiane intenderebbero finanziare il nuovo progetto tramite l’Internal Security Fund Borders and Visa, previsto dal nuovo piano finanziario 2021-2027. L’approvazione definitiva avverrà non prima del settembre di quest’anno.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-30-mazzeo-egitto.mp3\"][/audio]",[174],{"field":99,"matched_tokens":175,"snippet":171,"value":172},[130],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":48,"score":140,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":48},{"document":178,"highlight":192,"highlights":197,"text_match":136,"text_match_info":200},{"cat_link":179,"category":180,"comment_count":48,"id":181,"is_sticky":48,"permalink":182,"post_author":51,"post_content":183,"post_date":184,"post_excerpt":54,"post_id":181,"post_modified":185,"post_thumbnail":186,"post_thumbnail_html":187,"post_title":188,"post_type":59,"sort_by_date":189,"tag_links":190,"tags":191},[45],[47],"60003","http://radioblackout.org/2020/05/primo-maggio-riderz/","Un primo maggio di lotta per i lavoratori del food delivery che chiamano lo sciopero contro le infime condizioni di lavoro a cui erano sottoposti e che, come già abbiamo avuto modo di raccontare ai microfoni di Radio BlackOut, dall'avvento del coronavirus sono riuscite contro ogni previsione a peggiorare ulteriormente.\r\n \r\n\r\nPer prepararsi a a questo sciopero sono state pubblicate sulla pagina facebook Deliverance Project, e che riproponiamo dopo il podcast, una serie di analisi e riflessioni sulle principali caratteristiche della gig economy in tempi di pandemia, ma non solo, e quelle che potrebbero essere delle richieste base da pretendere dalle aziende.\r\n\r\nCon una compagna dell'Assemblea Riders di Torino proviamo a ricostruire le varie mobilitazioni susseguitesi proprio a partire dal primo maggio dell'anno scorso, in cui proprio i fattorini si erano resi protagonisti mentre in via Po sfilava il solito carrozzone di partiti e sindacati confederali difesi dall'immancabile schieramento di celere e DiMaio sedeva ancora al ministero del lavoro da cui elargiva promesse a destra e manca.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/PrimoMaggioRiderz.mp3\"][/audio]\r\nPrimoMaggioRiderz\r\n \r\n\r\nVERSO IL PRIMO MAGGIO\r\n\r\nNei prossimi giorni proveremo ad analizzare in maniera più approfondita e specifica alcuni aspetti del nostro lavoro. Questa può essere una buona occasione per chi non conosce bene il nostro mondo di famigliarizzare con alcuni aspetti di esso, ma può rappresentare anche l'inizio della costruzione di una piattaforma rivendicativa dove indichiamo chiaramente le storture e i piccoli soprusi che siamo costretti a subire e quali sono le nostre idee per cambiare in meglio. Da sempre, ma in maniera sempre crescente per il nuovo modello della \"gig economy\", il conflitto tra lavoratori e sfruttatori non si articola semplicemente attorno al salario ma anche a tutta una serie di meccanismi disciplinanti che ci ruotano attorno. Comprenderne il funzionamento per contro-utilizzarli può essere un modo per riprendere l'offensiva.\r\n\r\n #1 L'ATTESA\r\n\r\nL'attesa è la parte più frustrante del lavoro del rider. Il tempo morto tra una consegna e l'altra, così come quello davanti al ristorante attendendo la preparazione dell'ordine, è tutto tempo di lavoro non pagato. Le aziende si garantiscono così la possibilità di avere rider nei vari punti strategici della città sempre disponibili, così come la certezza che l'ordine sarà ritirato appena sfornato dal rider pronto ad aspettarlo. La politica più diffusa delle varie piattaforme è infatti quella di tenere a giro molti più rider di quelli di cui effettivamente avrebbero bisogno per coprire tutte le consegne in maniera efficiente. L'efficienza però è un parametro che per le aziende conta poco, visto che gli attuali contratti di lavoro non prevedono nessun costo di assunzione né un effettivo costo del lavoro per queste grosse multinazionali. La paga a cottimo che remunera il rider solo per l'effettiva distanza pedalata rappresenta di fatto lo scarico di un'elevatissima quantità di rischi di cui dovrebbe farsi carico il datore di lavoro sulle spalle del lavoratore: il rischio di una bassa domanda diventa rischio di stare a giro senza lavorare, il rischio di un sovraccarico degli ordini su un ristorante diventa rischio di fare meno ordini e abbassare il salario giornaliero. A questo meccanismo ci si riferisce spesso come cottimo, ma è una forma di cottimo particolare che risponde più alle esigenze del \"just in time\" che a quelle di aumentare la produttività. Infatti, il rider stesso non ha modo di controllare l'effettivo afflusso della produzione e potrebbe ritrovarsi a correre molto per finire un ordine solo per poi ritrovarsi di fatto fermo nel tempo successivo. Lo scarico di responsabilità sulle spalle del rider non obbliga neanche a studiare un modo di allocazione degli ordini efficiente nel tempo e nello spazio, tutti questi problemi sono risolti con la sovrabbondanza di forza-lavoro a disposizione. Viene così a configurarsi un modello di sfruttamento dove di fatto tutta\r\nuna serie di problemi di efficienza rimangono superflui poiché risolvibili con l'abbondanza di tempo gratuito che i rider sono disponibili a fornire, disponibilità che posa però su tutta una serie di fattori sociali in forme economiche che ricordano molto da vicino l'economia schiavistica.\r\n\r\nDal punto di vista rider la soluzione di questo specifico problema è molto semplice. Basterebbe sganciare la produttività dal salario, con buona pace di quel pugno di rider macchinizzati che grazie all'accesso ad una tecnologia superiore riescono a sfruttare i glitch di un sistema designato di fatto per lo sfruttamento di massa. Con una paga oraria nessun rider sarebbe obbligato a prendersi rischi sulla strada, pedalando a una velocità consona ai suoi parametri di forma e di salute. Il tempo di attesa ai ristoranti o tra gli ordini diventerebbe retribuito, essendo di fatto tempo di lavoro.\r\nNell'immediato sarebbe comunque possibile distribuire meglio gli ordini in base al rispettivo tempo di preparazione. Si riuscirebbe così a diminuire il tempo di attesa davanti ai ristoranti e di conseguenza il relativo assembramento di persone. Tuttavia le aziende preferiscono tutelare il flusso dei loro profitti piuttosto che la salute dei lavoratori.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n#2 IL RANKING\r\n\r\nMeccanismo disciplinante per eccellenza, nonché elemento cardine dell'organizzazione di ogni ambito produttivo, nato nelle fabbriche ed esportato nella società, il ranking è ciò che incatena un rider al suo lavoro, il naso lungo che smentisce ogni bugia di divertimento e flessibilità. La narrazione che avvolge ogni forma di \"lavoretto\" volendo relegarlo nei tempi morti tra lo studio o altri tipi di lavoro, si scioglie come neve al sole quando si inizia ad analizzare questo dispositivo. I sistemi di assegnazione turni delle aziende prevedono che sia dato più spazio a chi lavora di più in alcuni momenti della settimana, di solito coincidenti col weekend in cui la domanda di ordini è più elevata. Il \"lavora quando ti pare\" si traduce così in \"lavora quando te lo diciamo noi oppure non lavorare più\". La disponibilità di un numero spropositato di rider di riserva obbliga chi vive degli introiti di questo lavoro a non poter mai mancare sessioni chiave per restare alto nelle classifiche, anche a costo di lavorare quando non si sta bene o si è infortunati. Non poter mai contare su delle ore settimanali minime rende spasmodica la ricerca dei turni; ore intere sono passate ad aggiornare la finestra delle prenotazioni sperando che un posto si liberi. Alcune applicazioni come Glovo uniscono a questo un sistema valutativo del cliente, basta una recensione negativa per vedere il proprio punteggio abbassarsi drasticamente e con esso la propria possibilità di lavorare. Conseguenza di questo è una spinta decisa verso il servilismo, quale rider rifiuterebbe di salire quattro piani di scale o rallenterebbe la sua pedalata perché stanco quando da una valutazione possono dipendere parte consistente dei guadagni del mese?\r\nOltre la parte visibile di tutto ciò esistono inoltre ranking nascosti. Le aziende sono comprensibilmente reticenti nel dichiarare quali dati raccolgono dalle prestazioni dei rider e come li usano. Alcune applicazioni come Just Eat assegnano turni in automatico senza dichiarare le metodologie utilizzate, portando così ad un disciplinamento del lavoratore basato sulla premialità. Quali che siano le metodologie o come vengano usate, la logica sottesa è la medesima: affermare il controllo indiretto dell'azienda sul lavoratore senza dover investire in controllo diretto. Il food delivery pretende rider disciplinati e obbedienti, anche se racconta di lasciare libertà assoluta sulla gestione del proprio lavoro.\r\n\r\nLa perversione di questo meccanismo mette d'accordo tutti i rider. Il sistema del ranking non è riformabile e va semplicemente abolito. Va stabilito un minimo di ore settimanali a cui ogni rider ha diritto in base al contratto di lavoro (a tempo pieno o a tempo parziale) e va disincentivata nella maniera più assoluta la tendenza a premiare l'autosfruttamento del lavoratore.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n #3 I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE\r\n\r\nLa sicurezza del rider è un tema complesso, che interseca alcuni degli argomenti che abbiamo trattato in precedenza ed altri che tratteremo in futuro. Ad essa concorrono alcuni fattori indiretti come la presenza del cottimo, che spinge a prendersi rischi sulla strada come controsensi o semafori rossi, e alcuni fattori diretti come la mancanza dei dispositivi di protezione. Ai classici caschi, campanelli, luci di segnalazione, vengono ad aggiungersi negli ultimi tempi le mascherine, i guanti, il disinfettante.\r\nSe per i primi solo alcune aziende provvedono in parte, per i secondi recenti sentenze di tribunale hanno obbligato a prendere provvedimenti, che tuttavia sono stati tardivi e inefficaci. Le prime mascherine sono arrivate ormai dopo un mese dall'inizio della pandemia. Altre aziende hanno fornito un semplice rimborso lasciando al rider l'onere di procurarsi in prima persona il materiale. In generale verso la sicurezza del lavoratore c'è scarso interesse, testimoniato dal silenzio totale delle aziende in seguito ai numerosi incidenti.\r\nL'atteggiamento mantenuto durante questa pandemia è rappresentativo dell'importanza che viene attribuita alla tutela della nostra salute fisica. Nonostante il rider incontri decine di persone ogni giorno e davanti a molti locali sia impossibile mantenere un distanziamento fisico, la possibilità di sospendere il servizio per tutelarne la salute non è stata presa in considerazione nemmeno per un istante.\r\n\r\n\r\n #4 MANUTENZIONE DEGLI STRUMENTI DI LAVORO\r\n\r\nLa manutenzione della bicicletta, senza la quale il rider non può lavorare, è scaricata totalmente sulle spalle del lavoratore. I numerosi interventi necessari periodicamente non sono coperti in nessun modo dall'azienda andando a rappresentare un'ulteriore tassa indiretta sul salario.\r\nIn quanto strumento di lavoro la manutenzione della bici, così come quella del telefono, dovrebbe essere a carico dell'azienda.\r\nAi tempi Foodora aveva delle convenzioni con alcune ciclofficine, così che almeno la spesa totale delle riparazione non pesasse completamente sui rider. Da lì si è andati peggiorando: aziende come Glovo addirittura forniscono il materiale sottraendo 65 euro dalle prime fatture. Anche il ricambio del materiale di lavoro non è concesso: tutte le aziende ti obbligano a riacquistarlo, nonostante sia usurato dall'uso lavorativo.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n #5 LE TUTELE\r\n\r\nLe tutele sono per il rider un concetto utopico ed evanescente. I contratti di collaborazione occasionale non ne prevedono infatti nessuna. Il rider viene trattato alla stregua di un autonomo anche se non è lui che decide come e quanto lavorare, ma l'applicazione. Su questo fronte sono stati fatti addirittura passi indietro rispetto al passato, quando i contratti cococo garantivano almeno delle tutele minime come malattia e disoccupazione.\r\nLa copertura Inail per gli infortuni è obbligatoria e a carico dell'azienda solo da febbraio di quest'anno. Non ha carattere retroattivo, chi ha avuto gravi incidenti prima di quella data -vedi il caso Zohaib di cui abbiamo più volte parlato- è escluso da qualsiasi tipo di copertura. L'Inail inoltre copre solo dal quarto giorno di infortunio, i giorni precedenti dovrebbero spettare all'azienda che però fa sempre orecchie da mercante.\r\nUn altro limite gigantesco di questa forma contrattuale è l'impossibilità di guadagnare più di 5000 euro lordi l'anno senza aprire una partita IVA. La partita IVA è molto rischiosa perché comporta alti costi ed è sfornita ugualmente di tutela. Se il rider dovesse smettere di lavorare per infortunio o non dovesse più riuscire a trovare ore dovrebbe lo stesso continuare a sostenerne i costi. Per molti il rischio non vale la candela e cercano di aggirare questo limite con qualche trucchetto come lavorare per aziende diverse. Anche qua il vantaggio è solo dalla parte dell'azienda che per consentire ai lavoratori di guadagnare di più dovrebbe iscrivergli alla gestione separata e pagarci sopra le tasse.\r\nAltro aspetto non secondario è l'impossibilità per i molti rider non comunitari di rinnovare il permesso di soggiorno poiché la tipologia di contratto non lo consente. Così pur lavorando legalmente in Italia tante persone si trovano costrette in condizione di illegalità.\r\n\r\n\r\nSu questo punto crediamo che ai rider spettino tutte le tutele del lavoro subordinato: infortunio, malattia (specialmente in questo periodo), ferie, maternità, disoccupazione, possibilità di rinnovare i documenti. Questo indirizzo è stato sancito dal tribunale di Torino come esito di un processo conclusosi lo scorso anno a carico di Foodora, e confermato quest'anno in cassazione. 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Quali che siano le metodologie o come vengano usate, la logica sottesa è la medesima: affermare il controllo indiretto dell'azienda sul lavoratore senza dover investire in controllo diretto. Il food delivery pretende rider disciplinati e obbedienti, anche se racconta di lasciare libertà assoluta sulla gestione del proprio lavoro.\r\n\r\nLa perversione di questo meccanismo mette d'accordo tutti i rider. Il sistema del ranking non è riformabile e va semplicemente abolito. Va stabilito un minimo di ore settimanali a cui ogni rider ha diritto in base al contratto di lavoro (a tempo pieno o a tempo parziale) e va disincentivata nella maniera più assoluta la tendenza a premiare l'autosfruttamento del lavoratore.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n #3 I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE\r\n\r\nLa sicurezza del rider è un tema complesso, che interseca alcuni degli argomenti che abbiamo trattato in precedenza ed altri che tratteremo in futuro. 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I lavoratori lasciati a casa riceveranno lo stipendio? Come saranno considerate le giornate non lavorate per lo stop imposto dal governo e dalle regioni?\r\nPer i lavoratori normati si prevedono cassa integrazione e fondi integrativi, per i precari, le partite IVA e i parasubordinati non ci saranno coperture.\r\nNon solo.\r\nLe aziende ne approfittano per imporre lo “smart working”. Si sta a casa e si lavora via internet. Il telelavoro è regolato da una legge del 2017 che prevede che le aziende possano proporlo ma non imporlo ai dipendenti. Sarebbe quindi soggetto ad un accordo che dia ai lavoratori garanzie su orario, forme di controllo, diritto alla copertura delle spese di connessione, copertura in caso di infortunio. Oggi, grazie al decreto emanato dal governo Conte per fronteggiare l’epidemia di Covid 19, le aziende possono imporre lo smart working senza accordi né garanzie per i lavoratori, che devono anche essere grati per la possibilità di stare in casa. 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Lo sciopero ha coinvolto sia il settore privato che quello pubblico, in questo ambito sopratutto le categorie del trasporto e i pompieri. I trasporti pubblici su ferro e su gomma, sia locali che nazionali, sono completamente paralizzati. Nella regione di Parigi, interessata da un grande traffico pendolari, gli ingorghi automobilistici hanno superato un totale di seicento chilometri di code: il blocco del sistema ferroviario fa si che molti prendano la macchina, bloccando le strade.\r\nNel settore privato lo sciopero ha particolarmente inciso sulla produzione di carburanti: sei raffinerie su sette sono rimaste ferme e questo sta cominciando a causare una penuria nella rete di distribuzione di carburante in alcuni centri.\r\nLa presidenza Macron oramai da più di un anno va incontro a proteste e mobilitazioni contro le riforme in senso neoliberista. 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Non solo: il tanto lodato modello di Jeff Bezos (a cui ricordiamo che PD e destra stesero il tappeto rosso quando aprì a Castello) esercitava un controllo sulle performance che si traduceva nel far correre fuori dalla legge i corrieri e massacrare i lavoratori con pesi fuori dalla legge.\r\n\r\nIl ruolo del S.I.Cobas Piacenza è stato centrale nell' indagine, così come nelle altre che hanno interessato i grandi marchi della logistica piacentina (Geodis, Brt, Dhl, consorzio CGS di cui faceva parte la ben nota San Martino...), per un totale di oltre 600 milioni recuperati in un anno.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Carlo-SiCobas-Piacenza-sui-processi-di-Milano-e-Torino-contro-AmazonGdsSDA-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro del comitato di quartiere Mammut di Roma sul crollo di un palazzo che alle Vele di Napoli, qulce giorno fà, ha causato la morte di due persone e decide di feriti. Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.\r\nAlessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:\r\n\r\n\"La manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.\r\n\r\nQuanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l'emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. 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Ing Sollazzi & DJ POST PONY nuovamente accompagnati da Anna Giovanna, accolgono in studio una misteriosa esperta di cinema che li aiuta ad analizzare un'altrettanto misteriosa VHS. Pare infatti che la Polizia Di Stato, intenta come ogni anno a salvare il Natale, abbia spedito un video messaggio di auguri (con tanto di invito a pranzo) che richiede un'ermeneutica profonda per coglierne il significato struggente.\r\nLa redazione di Matinée XXL, tempestata di messaggi di auguri e amore, si crogiola in una lunghissima selezione musicale schizofrenica festeggiando il primo anno di trasmissione.\r\n\r\n\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\n291outer space_ Arkana Galaxy (Beatless)\r\nAccident du Travail _Ouverture à la viennoise\r\nFront de cadeaux_Looks like an alien\r\nFront de cadeaux_Mascella bella\r\nWoodleigh Research Facility_ Ponte Carlo Snow\r\nAndrew Weatherall_Disappear (duncan gray remix)\r\nCody Chessnutt_Serve this royalty\r\nCody Chessnutt_The seed\r\nArchie sheep & Jeanne Lee _ There is a balm in Gilead\r\nRobert French _ You are so special\r\nPure wicked tune_ Chillin in the Morning\r\n\r\nSPECIALE ANALISI VHS DI AUGURI POLIZIA DI STATO\r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-MatinéeXXL_speciale-cinema-e-forze-dellordine.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLucio Dalla _ è lì\r\nSun ra arkestra_Satellites are spinning\r\nNina Simone_ Ain’t Go No I Got Life\r\nAsaba Youth Orchestra_Natacount ossie salam na\r\nAlicia Meyers - I want to thank you\r\nThe stylistics - You make me feel brand new -\r\nWow _ Le pointeur de fleury\r\nSerge Gainsbourg _ Aux arms etcetera\r\nTrapacoustic _ Dammi una boccia di vino\r\nSpace lady _ Live at fanfulla\r\nThe Cure _ Prayers for rain\r\nCOIL _ Christmas Is Now Drawing Near\r\nCurrent 93 _ happy nithdfay pigface jesus\r\nCan _ Paperhouse\r\nMort Garson_ Plantasia\r\nBroadcast _ Long was the yer / Black cat\r\nReal Miracolo _ Cristo nudo\r\nAgnes Muller _ september\r\nBeastie boys _ Get it together\r\nSlum Village _ Fantastic\r\nAl Green _ Let's stay together\r\nJean Harris _ Elegant soul\r\nZach Phillips _ Chew (Not still before)\r\nPaul McCartney _ Uncle Albert\r\nCagasotto atavica - Il gioco\r\nGiuliano Sorgini_ Tempo lbero e lavro\r\nGrand Veymont_L'odysée du petit perleur\r\nLucia Rango_ Samba d'amore\r\n\r\nIva Zanicchi_Testarda io\r\nVelvet Underground_ Lady godiva operation","26 Dicembre 2023","2023-12-26 13:54:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-insieme-alla-polizia-di-stato-200x110.jpg","Matinée XXL #20 - 25.12.2023",1703593420,[],[],{"post_content":365},{"matched_tokens":366,"snippet":367,"value":368},[76],"perleur\r\nLucia Rango_ Samba d'amore\r\n\r\n\u003Cmark>Iva\u003C/mark> Zanicchi_Testarda io\r\nVelvet Underground_ Lady","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/matine-2512.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMattinata XXXXXL, ingrassata dai troppi panettoni si sveglia tardi e continua per 3 ore e mezza. 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Dj Post Pony & Ing. Sollazzi continuano le loro avventure in un gelido mattino qualsiasi: una costante dialettica tra il sotto-coperta e la canna del gas.\r\n\r\n \r\n\r\nTracklist\r\n\r\nHenning Christiansen - Mediterranean Music-Water - Side A\r\n\r\nEverest Magma - Minus Plus Escapism (A1)\r\n\r\nFred Frith with Pavel Fajt & Iva Bittovà - Morning Song\r\n\r\nWinter Family – Psaume\r\n\r\nAccident Du Travail – Le Noir Pays\r\n\r\nAndrea Penso - B5 (Ad Invisibilia)\r\n\r\nAdriano Cava - Primo Anello\r\n\r\nle avventure oniriche di gufo mangiasale\r\n\r\nKarma - Depois Do Portåo\r\n\r\nNino Nardini – Tropical\r\n\r\nPiero Umiliani - Arabian Synthetizer\r\n\r\nGuy Cabay - Li Robelau\r\n\r\nLa Festa Delle Rane – Neve\r\n\r\nAutomat ft. Genesis P Orridge - Berlin Wall\r\n\r\nKOU - Il vento\r\n\r\nDemdike Stare – Past Majesty\r\n\r\nRene Chato X Drywud - Comme Des Reinettes\r\n\r\n SCHADE - Des Bisous Et Des Caresses\r\n\r\n Andy Rantzen - Bed Time for Booboo\r\n\r\nFreaky - Freaked Out\r\n\r\nThe Bug - Skeng","18 Dicembre 2023","2023-12-18 12:55:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/photo_2023-12-18_11-42-01-1-200x110.jpg","Matinée XXL #19 - 18.12.2023",1702902955,[385,386],"http://radioblackout.org/tag/combustibili/","http://radioblackout.org/tag/sotto-coperta/",[388,389],"combustibili","sotto-coperta",{"post_content":391},{"matched_tokens":392,"snippet":393,"value":394},[76],"Frith with Pavel Fajt & \u003Cmark>Iva\u003C/mark> Bittovà - Morning Song\r\n\r\nWinter Family","[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/MatinéeXXL_18_12_2023.ogg\"][/audio]\r\n\r\nCombustibili, guida automatica e occhi chiusi. Dj Post Pony & Ing. 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Un primo maggio di guerra e di lotta\r\nUn altro Primo maggio di guerra, morti e distruzioni alle porte di casa, una guerra che ci vede coinvolti, con l’invio di armi pesanti, di munizioni e di quant’altro necessita per arricchire l’industria del massacro e per prolungarne i profitti. Un altro Primo maggio senza che un movimento internazionale di lavoratori e lavoratrici sappia intervenire con forza sabotando le guerre in corso nelle tate parti del mondo dove i conflitti armati continuano a seminare lutti. Bloccare l’invio di armi, fermare le politiche di riarmo, arrestare la corsa a strumenti di morte sempre più devastanti, lottare per la riconversione delle fabbriche del massacro, sono ancora obiettivi importanti sui quali occorre moltiplicare le energie.\r\nMa è anche un altro Primo maggio in cui si registra la ripresa, sia pure in chiave difensiva, di iniziative significative del mondo del lavoro.\r\nGli innumerevoli scioperi che hanno attraversato l’Europa in questi ultimi mesi sono un segnale importante.\r\nLe nuove tecnologie digitali dell’automazione, l’emergere dell’intelligenza artificiale rappresentano un banco di prova al quale non si può sfuggire. 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Vi proponiamo il testo condiviso il testo condiviso con il Coordinamento contro la guerra e chi la arma\r\nAd oltre un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulle vite di noi tutti.\r\nGuerre e conflitti insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Il rischio di una guerra su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\n\r\nUcraina. Dal gruppo anarchico di Kharkiv\r\nVi proponiamo alcuni stralci dell’intervista a Lib,com del gruppo anarchico “assembly” di Kharkiv. 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Vi proponiamo il testo condiviso il testo condiviso con il Coordinamento contro la guerra e chi la arma\r\nAd oltre un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulle vite di noi tutti.\r\nGuerre e conflitti insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Il rischio di una guerra su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\n\r\nUcraina. Dal gruppo anarchico di Kharkiv\r\nVi proponiamo alcuni stralci dell’intervista a Lib,com del gruppo anarchico “assembly” di Kharkiv. Sulla guerra, gli arruolamenti forzati, lo sfruttamento dei lavoratori, le speculazioni sulla ricostruzione. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDue incontri sul futuro di Torino\r\n\r\nGiovedì 25 maggio\r\nore 20,30\r\nCittà delle armi? La nascita del nuovo Polo bellico e lo sbarco della Nato a Torino\r\nAnalisi e prospettive di lotta. \r\npresso la sala del Sereno Regis\r\nin via Garibaldi 13 A\r\n\r\nVenerdì 9 giugno \r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nCittà vetrina? Torino tra riqualificazioni escludenti e la precarietà delle vite povere e migranti\r\nInterverranno Giovanni Semi, sociologo, autore di numerosi studi sulla gentrification sotto la Mole e Francesco Migliaccio di Monitor\r\n\r\nVenerdì 2 giugno\r\nManifestazione antimilitarista\r\nPiazza Carignano ore 16 (se piove sotto i portici di piazza Carlo Alberto)\r\nContro le cerimonie militariste, la retorica patriottica, la guerra e chi la arma\r\n\r\nVenerdì 16 giugno\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nAbbattere le mura del cielo – Storie di anarchici e anarchiche e occupazioni a Milano tra il 1975 e il 1985.\r\nNe parliamo con Mauro Deagostini, autore del libro uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[418],{"field":99,"matched_tokens":419,"snippet":415,"value":416},[130],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":48,"score":140,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":48},{"document":422,"highlight":438,"highlights":443,"text_match":136,"text_match_info":446},{"comment_count":48,"id":423,"is_sticky":48,"permalink":424,"podcastfilter":425,"post_author":427,"post_content":428,"post_date":429,"post_excerpt":54,"post_id":423,"post_modified":430,"post_thumbnail":431,"post_title":432,"post_type":336,"sort_by_date":433,"tag_links":434,"tags":436},"77728","http://radioblackout.org/podcast/dalla-voce-di-una-protagonista-del-mondo-dei-sex-workers-pensieri-critici-sul-sesso-e-sulla-liberta/",[426],"Il giornale malandrino","giornalemalandrino","Migliaia di sex workers in corteo, pochi giorni fa a Madrid, per protestare contro il disegno di legge che propone di ampliare la definizione di sfruttamento della prostituzione. La nuova norma, se approvata, penalizzerebbe i clienti e proprietari di sex club con multe e pene fino a quattro anni di carcere.\r\n\r\nSulla prostituzione in Spagna, così come in Italia, il dibattito è molto acceso. Tra chi punta alla piena legalizzazione e altri gruppi, comprese alcune femministe, che si oppongono alla “normalizzazione” del sex work come professione regolamentata.\r\n\r\n\r\n\r\nChi decide di vendere prestazioni sessuali nel mondo rischia di venir marginalizzato dagli stati, che puntano ad abolire la prostituzione perché considerata dannosa per le donne (si declina spesso al femminile nonostante riguardi anche gli uomini, le persone non binarie ecc.). A denunciarlo è il nuovo report del Comitato internazionale dei diritti dei lavoratori del sesso (International Committee on the Rights of Sex Workers in Europe, Icrse)\r\n\r\nOltre l’80% delle persone che operano in questo settore è straniero, in maggioranza senza documenti e non ha la possibilità di aprire una partita Iva o avere dei contratti che consentano loro di avere un posto di lavoro o il permesso di soggiorno.\r\n\r\nLa figura della sex worker viene associata spesso alla vittima di tratta, esortando così i governi ad abolire la prostituzione intesa come sfruttamento e violenza maschile contro le donne. Il rischio però è includere nelle vittime di tratta anche migranti che utilizzano il mercato del sesso come necessità di lavoro, una scelta quindi personale lontana dalle logiche di sfruttamento.\r\n\r\nAbbiamo parlato di lavoro sessuale con Regina Vertebra, sex worker, performer e video maker, alla quale abbiamo chiesto il suo punto di vista sui corpi liberamente espressi, sullo stigma del piacere nella società ancora profondamente cattolica, che penetra anche in luoghi più libertari come gli spazi occupati e ancora sulla vergogna e colpevolizzazione per il desiderio, il corpo e la promiscuità in genere.\r\n\r\nNella puntata, inoltre, abbiamo provato a sfatare alcuni miti sul sex work quali la sacralità del corpo, la volontarietà e la facilità di praticare questo lavoro.\r\n\r\n \r\n\r\nGiornale Malandrino - TTSQT - 14/10/2022","14 Ottobre 2022","2024-11-22 00:48:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Sew_work_podcast-200x110.jpeg","Dalla voce di una protagonista del mondo dei sex workers, pensieri critici sul sesso e sulla libertà - TuttoSquat 14.10.2022",1665745016,[435],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[437],"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[76],"possibilità di aprire una partita \u003Cmark>Iva\u003C/mark> o avere dei contratti che","Migliaia di sex workers in corteo, pochi giorni fa a Madrid, per protestare contro il disegno di legge che propone di ampliare la definizione di sfruttamento della prostituzione. 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No non ho capito..\r\n The bug can be leveraged to elevate privileges to root, even if the user is not listed in the sudoers file. Ma che cazz..in italiano?\r\n\r\nIeri è stata trovata una vulnerabilità nel programma che permette di diventare amministratore ed eseguire comandi: sudo\r\nquesto significa che ogni server e computer linux è vulnerabile fino a quando non si aggiorna il pc. \r\n\r\n\r\nE quindi? Beh, aggiornate subito il pc e non perdetevi i commenti su questa interessante vulnerabilità che ci ha fatto fare le ore piccole!\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \thttps://www.sudo.ws/alerts/unescape_overflow.html\r\n \thttps://lists.debian.org/debian-security-announce/2021/msg00020.html\r\n \thttps://blog.qualys.com/vulnerabilities-research/2021/01/26/cve-2021-3156-heap-based-buffer-overflow-in-sudo-baron-samedit\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# CMS e Pubblica Amministrazione\r\n\r\ne siccome informiamo delle vulnerabilità di server e siti non ancora aggiornati ecco una lista recentemente sfornata dei CMS usati dal governo con tanto di Tipo CMS, quanti iusano https e quanti non sono aggiornati da anni e possiamo immaginare facilmente che non verranno aggiornati mai\r\n\r\n\r\n \thttps://cert-agid.gov.it/news/monitoraggio-sul-corretto-utilizzo-del-protocollo-https-e-dei-livelli-di-aggiornamento-delle-versioni-dei-cms-nei-portali-istituzionali-della-pa/\r\n\r\n# TikTok e chi pensa ai bambini?\r\nMa il Garante della Privacy!!!\r\n\r\n\r\nIn che modo è possibile verificare che il cellulare non sia nelle mani di un bambino sotto i 13 anni, senza violare la privacy?\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n«Domanda difficile, specie per chi come me non ha tutte le competenze necessarie a rispondere. Probabilmente rispondo in maniera non esaustiva, ma non voglio sottrarmi. La mia idea è questa e mi sembra trovi qualche conferma in giro per il mondo: credo che i gestori di queste grandi piattaforme planetarie - perché il problema, naturalmente, non riguarda solo Tik Tok - dispongano di una quantità tale di informazioni sui loro utenti che attraverso soluzioni di big data e intelligenza artificiale potrebbero essere in grado se non di dire se un utente ha 13 o 14 anni, certamente di dire se ne ha 10 o 14, 10 o 50. Insomma, onestamente, credo che chi sa su di noi, talvolta più di noi stessi, con un po’ di impegno può far meglio di quanto faccia oggi per fare in modo che un servizio che esso stesso definisce riservato ai soli maggiori di tredici anni, non sia utilizzato da chi 13 anni non li ha. Penso semplicemente al fatto che un utente di dieci anni fruisce in maniera più ricorrente di contenuti diversi da quelli di un utente che ne ha 14 o 15, interagisce con lo smartphone, con lo schermo e con le interfacce in maniera a sua volta diversa, fa tap sullo schermo in modo differente o si sofferma di più su questo o quel particolare.\r\nPoi, probabilmente, questo non è l’unico approccio possibile. Esistono certamente soluzioni diverse.\r\n\r\n\r\nL’importante per me è che sia chiaro che stiamo parlando di una verifica sull’età dell’utente e non della sua identità. Non stiamo pensando di consegnare, by default, ai gestori delle piattaforme la nostra identità anagrafica attraverso questo o quel documento d’identità anche semplicemente digitale».\r\n\r\nWTF !!!\r\n\r\n\r\n\r\n \thttps://www.gpdp.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9526029","27 Gennaio 2021","2021-02-11 14:25:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/stakkastakka_94.image_-200x110.png","stakkastakka #94 - vulnerabili e leakkabili",1611766713,[],[],{"post_content":462},{"matched_tokens":463,"snippet":464,"value":465},[76],"Nomi, Cognomi, Codici Fiscali, Partite \u003Cmark>Iva\u003C/mark> e Indirizzi di casa di","1) full podcast: leak and vulnerable\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/stakkastakka-94-vulnerabili-e-leakccabili.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n2) approfondimento: giant leak exposure for million of Brazilians\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/intervista_cerasaleak_gus_samba.mp3\"][/audio]\r\n\r\n# BRAZIL giant leak\r\n\r\nIntervista e approfondimento sul leak che ha esposto milioni di persone in Brasile\r\nL'azienda a cui viene attribuito il leak nega, in giro ci sono pubblicamente Targhe, Telai, Nomi, Cognomi, Codici Fiscali, Partite \u003Cmark>Iva\u003C/mark> e Indirizzi di casa di milioni di persone\r\n\r\n\r\n \thttps://www.somagnews.com/giant-leak-exposes-data-from-almost-all-brazilians/\r\n \thttps://www.schneier.com/blog/archives/2021/01/massive-brazilian-data-breach.html\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# sudo?\r\n\r\nstorie di bucanieri e ore piccole\r\n\r\nBuffer overflow in command line unescaping, privilege escalation.. aspe' cosa?\r\n It has been given the name Baron Samedit ... 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