","Migranti: i nostri valori... e i nostri affari","post",1495128075,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/ndrangheta/","http://radioblackout.org/tag/capo-rizzuto/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/pd/","http://radioblackout.org/tag/serracchiani/",[24,26,67,68,17],"migranti","pd",{"post_content":70,"tags":75},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":74},[72],"Serracchiani","Si è espressa così Debora \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark>, presidente della regione Friuli Venezia","\"La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese.\" Si è espressa così Debora \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark>, presidente della regione Friuli Venezia Giulia del PD, commentando l’aggressione a una ragazza da parte di un uomo iracheno a Trieste. Un commento che ben rappresenta come i democratici da un (bel) po’ di tempo a questa parte riescano a superare a destra perfino la Lega Nord.\r\n\r\nIn altre parole l’affermazione della Seracchiani è un compendio di tutto il corollario retorico delle discriminazioni che seguono tanto la linea del genere quanto quella del colore: la gravità del reato dipende dalla provenienza o dal colore della pelle di chi lo commette, aggredire una delle nostre donne offende la morale collettiva e non la persona, quindi il corpo delle donne è identico al territorio nazionale che lo straniero non deve violare. Dulcis in fundo \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark>, seguita da ogni dove – sulla faccenda hanno preso le sue parti Meloni, Casapound e Michele Serra tra gli altri – afferma che “in questo caso all'atrocità si aggiunge la rottura del patto di accoglienza” il cui fulcro è – a detta sua – la fiducia reciproca tra ospitati e ospitanti.\r\n\r\nSulle esternazioni della \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark> abbiamo fatto alcune considerazioni con Leonardo Bianchi, redattore di Vice.com/Italia, autore di un articolo in cui analizza il senso sotteso alle sue dichiarazioni.\r\n\r\nleonardo_bianchi_serracchiani\r\n\r\nDunque “l’accoglienza” è un atto di buona fede, non un diritto. A tal proposito l’inchiesta su don Scordio, che spalleggiato dalla ‘Ndrangheta speculava sull’arrivo di migranti a Capo Rizzuto ci fa capire che anche la fede c'entra parecchio. Nella corsa alla speculazione e all’esclusione i concorrenti sono tantissimi tra opere pie, destri vari ed eventuali, mafie e ‘ndrine. Vincono tutti tranne coloro che i problemi li vivono.\r\n\r\nSull'operazione giudiziaria che ha avuto per oggetto la gestione del cara di Capo Rizzuto, portando all'arresto di 68 persone (tra cui il parroco Don Scordio e il capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto Leonardo Sacco), abbiamo intervistato Emma, una compagna calabrese che fa alcune considerazioni sugli intrecci tra politica locale, malavita organizzata e pezzi di Chiesa\r\n\r\n\r\nemma_capo_rizzuto_18_5_17",[76,78,80,82,84],{"matched_tokens":77,"snippet":24},[],{"matched_tokens":79,"snippet":26},[],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[17],"\u003Cmark>serracchiani\u003C/mark>",[88,93],{"field":35,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":92},[39],[91],[17],[86],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":73,"value":74},"post_content",[72],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":100,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":102,"highlight":119,"highlights":135,"text_match":96,"text_match_info":144},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":47,"id":105,"is_sticky":47,"permalink":106,"post_author":50,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":53,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":53,"post_thumbnail_html":53,"post_title":110,"post_type":58,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":117},[44],[46],"15243","http://radioblackout.org/2013/04/tutti-gli-uomini-del-presidente/","L'incarico per la formazione del nuovo governo è stato affidato da Napolitano ad Enrico Letta, ex vicesegretario del partito Democratico. Mentre le agenzie battevano la notizia abbiamo sentito Marco Revelli, sociologo e docente all'università del Piemonte orientale.\r\nCon lui abbiamo provato a capire meglio gli avvenimenti dell'ultima settimana: dall'implosione del PD alla rielezione di Giorgio Napolitano.\r\nSecondo Revelli siamo di fronte ad un \"mutamento di regime politico\" che da il via ad una discontinuità istituzionale. Napolitano, accentuando ulteriormente l'attitudine a superare il ruolo di mero garante dell'ordine costituzionale, ha inaugurato un presidenzialismo di fatto. Esautorato un parlamento incapace di riprendersi la propria sovranità, ha preso in mano la situazione, facendo leva sulla prerogativa presidenziale di sciogliere le camere.\r\nEsemplare il suo discorso di insediamento in cui ha interpretato il ruolo del padre della patria fustigando i figli riottosi ed inetti. Va in scena il sadomasochismo politico: i fustigati che fanno atto di sottomissione plaudendo chi brandisce la frusta.\r\nE' il punto di arrivo di un lento ma inesorabile processo di affievolimento della funzione di rappresentanza dei partiti.\r\nD'altra parte la crisi italiana ha impensierito molto poco i mercati, perché, come dichiarato da Draghi, \"il pilota automatico\" è inserito: i meccanismi della governance transnazionale funzionano lo stesso.\r\nL'ultimo dei partiti nel senso classico è imploso in una guerra di tutti contro tutti, dove non è possibile rintracciare ragioni politiche, perché la faida è trasversale agli schieramenti ed investe in modo sempre più netto l'unica gioco che conta: quello del potere.\r\nCome nel \"finale di partita\" Beckettiano i vari protagonisti sbagliano tutte le mosse, in un non sense che porta alla dissoluzione.\r\nAscolta l'intervento di Marco Revelli:\r\n\r\nRevelli\r\n\r\nLe recenti elezioni per il rinnovo della giunta regionale in Friuli Venezia Giulia sono state un piccolo tsunami politico, che, a due mesi dalle elezioni politiche, costituisce un piccolo test.\r\nDue mesi fa aveva votato il 77,20% degli aventi diritto, l'ultimo fine settimana sono andati a votare solo il 50,5% degli elettori friulani e giuliani, nel 2008, alle ultime regionali, aveva votato il 64,24%. Ancora più impressionante il dato sui voti effettivamente espressi. Il PDL nel 2008 aveva preso 409.000 voti contro i 209.000 di quest'anno, il PD ne aveva presi 351.000, oggi ne prende 211.000.\r\nSignificativa anche la flessione del M5S che perde un elettore su tre rispetto alle politiche.\r\n\r\nOggi la neopresidente della Regione Debora Serracchiani, commentando il proprio, peraltro risicatissimo, successo, lo attribuisce ad una sorta di indipendenza dalle beghe del partito. In realtà Serracchiani è sino in fondo inserita nelle logiche correntizie del PD, al punto che in campagna elettorale a sostenerla è venuto Matteo Renzi mentre Pierluigi Bersani non si è fatto vedere.\r\nIl dato certo che emerge dal voto in quest'angolo di nordest è l'accrescimento della disaffezione verso la politica istituzionale, che in parte si era espressa alle recenti politiche nel voto alla compagine guidata dal comico genovese.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno di Trieste\r\n\r\ntrieste","24 Aprile 2013","2013-04-29 11:53:17","Tutti gli uomini del Presidente",1366816421,[113,114,115,65,116],"http://radioblackout.org/tag/democrazia-autoritaria/","http://radioblackout.org/tag/governo/","http://radioblackout.org/tag/napolitano/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[30,118,22,17,15],"governo",{"post_content":120,"tags":124},{"matched_tokens":121,"snippet":122,"value":123},[72],"la neopresidente della Regione Debora \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark>, commentando il proprio, peraltro risicatissimo,","L'incarico per la formazione del nuovo governo è stato affidato da Napolitano ad Enrico Letta, ex vicesegretario del partito Democratico. 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Ma le fonti di inquinamento e di decessi per disastro ambientale che impone la dislocazione di uno stabilimento di quella portata in un ambito urbano molto abitato si trova anche con le stesse ripercussioni pure altrove. Magari è inferiore il coinvolgimento di maestranze in realtà minori come numeri di impiegati, ma l'impatto delle ferriere Arvedi di Servola sul territorio triestino in questo ultimo secolo (costruita nel 1896 dagli austriaci per rifornire l'industria dell'impero) non è meno devastante di quello che l'impianto siderurgico tarantino è per Tamburi nei giorni di vento, con l'unica variante che nei giorni di bora almeno le polveri vengono orientate altrove e non invadono le prime case che distano solo 160 metri dalla cokeria.\r\n\r\nLe ferriere han fatto parte del gruppo Lucchini, negli ultimi anni la situazione vissuta dai Servolani è peggiorata e i dati che riportano il numero di morti riconducibili all'inquinamento per densità di popolazione sono peggiori di quelli che coinvolgono Taranto, al punto che, come si dice nella testimonianza di Emanuele Giordana qui riportata, una città considerata la Stalingrado di Trieste si è affidata all'ennesima figura di sindaco che ha già dimostrato il suo livello di menzogna non avendo chiuso l'area a caldo come promesso da spergiuro di destra in una campagna elettorale, persa dagli spergiuri di sinistra che già avevano disatteso le attese della cittadinanza nei precedenti mandati. Ora Roberto Dipiazza, il sindaco, ha a sua volta iniziato azioni legali, come quelle intentate dagli amministratori pugliesi... ma le organizzazioni ambientaliste non ci credono più e non si sa come ridurre alla ragione la Siderurgica Triestina, controllata dal 2015 dal gruppo Arvedi, quando ha sottoscritto con le istituzioni (Regione di Serracchiani e Comune allora PD) una messa in sicurezza ambientale e la reindustrializzazione di un'area che non si può permettere impianti di quelle dimensioni in un territorio del genere, per cui andrebbe ripensato l'intera struttura, ma i costi sono troppo elevati, forse anche per il progetto gigantesco della One Belt One Road cinese che vedrebbe nel porto giuliano uno dei suoi snodi.\r\n\r\nEcco il lucido racconto di ciò che ha visto in loco Emanuele Giordana, giornalista di Lettera 22:\r\n\r\nArvedi di Servola","23 Dicembre 2017","2018-01-08 13:12:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/arvedi_di_servola-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"266\" height=\"189\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/arvedi_di_servola.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Non di sola Ilva è il mal di Ferriera: Arvedi di Servola",1514030412,[159,160,116],"http://radioblackout.org/tag/area-a-caldo/","http://radioblackout.org/tag/ferriere-arvedi-di-servola/",[162,34,15],"area a caldo",{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[72],"con le istituzioni (Regione di \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark> e Comune allora PD) una","In Italia il dibattito sulla nocività della produzione siderurgica si appunta sull’Ilva di Taranto, e coinvolge così tutti gli stabilimenti italiani nella lotta tra chi privilegerebbe la salute alla salvaguardia dei posti di lavoro. 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Lo stop di 12 mesi imposto dal consiglio regionale aveva carattere \"urgente e temporaneo\". Lo scopo era impedire la prossima semina anche nel caso in cui alcuni imprenditori agricoli del Friuli Venezia Giulia dovessero vincere il ricorso, presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto interministeriale che ha vietato a tutto il 2014 la coltivazione in Italia del mais Ogm \"Mon810\".\r\n Il Tar doveva pronunciarsi lo scorso 9 aprile, ma ha rimandato di 45 giorni la decisione. E' possibile che il Tar stia facendo pressione perché il groviglio legale intorno agli OGM sia sciolto dal potere politico e non da quello giudiziario.\r\n\r\nCosa è successo?\r\n Facciamo un passo indietro. Nel 2010 l'agricoltore Giorgio Fidenato seminò alcuni campi di sua proprietà sfidando il vuoto normativo: dalla sua parte oggi c'è un'ordinanza favorevole della Commissione europea, e una assoluzione decisa dal tribunale di Pordenone.\r\n Il ricorso al tribunale amministrativo punta ai ministeri della Salute e delle Politiche agricole, e chiede l'annullamento del decreto interministeriale del 12 luglio 2013: quello al quale manca la parte sanzionatoria, e che ha reso impossibile alla Regione intervenire per vietare la trebbiatura.\r\n L'UE da parte sua ha sancito il principio della coesistenza di coltivazioni con semi OGM e coltivazioni OGM.\r\n Principio che la presidente renziana della Regione, Serracchiani, contesta solo per la sua regione, dove la piccola proprietà diffusa rende impossibile la convivenza di coltivazioni naturali e biologiche.\r\n Gli attivisti più radicali, come il gruppo che si raccoglie nella \"Rete difesa della biodiversità\", si battono contro gli OGM, in Friuli come altrove, per il principio di precauzione, per la difesa della biodiversità attraverso l'utilizzo di semenze locali, per la salvaguardia dell'autonomia dei piccoli contadini, che, con gli OGM, finiscono con il dipendere dalle Multinazionali del settore, prima tra tutti Monsanto, che vendono semenza sterile e con gli obblighi imposti dall'esclusività del brevetto.\r\n Le recenti iniziative della Rete hanno raccolto molta attenzione e soprattutto la partecipazione attiva di alcuni agricoltori, che hanno in questo modo spezzato il fronte dei si agli OGM.\r\n La partita è aperta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Viviana della \"Rete difesa della biodiversità\".\r\n Ascolta la diretta:\r\n\r\nviviana_ogm","16 Aprile 2014","2014-04-24 21:52:23","OGM: tra caos normativo e difesa della biodiversità",1397659665,[188,189,190,191],"http://radioblackout.org/tag/difesa-della-biodiversita/","http://radioblackout.org/tag/friuli-venezia-giulia/","http://radioblackout.org/tag/mais-transgenico/","http://radioblackout.org/tag/ogm/",[32,193,28,20],"Friuli Venezia Giulia",{"post_content":195},{"matched_tokens":196,"snippet":197,"value":198},[72],"la presidente renziana della Regione, \u003Cmark>Serracchiani\u003C/mark>, contesta solo per la sua","Lo scorso 26 marzo il Sole 24 ore pubblicava la notizia che il Friuli Venezia Giulia era l'unica regione italiana ad aver introdotto una moratoria alla semina di Ogm. 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