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La crisi industriale che colpisce anche il comparto dell'automotive e dell'intero indotto mette a rischio migliaia di posti di lavoro mentre i salari sono fermi da decenni a fronte di un inflazione costante.\r\n\r\nLe parole al vento che evocano la rivolta sociale mal si conciliano con le politiche arrendevoli dei sindacati confederali che hanno perseguito la concertazione con i padroni ,in particolare in un contesto di militarizzazione dell'economia accompagnta da una compressione dei diritti di espressione attraverso strumenti repressivi come il DL 1660.\r\n\r\nNe parliamo con Alessandro Zanetti della Cub .\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-18112024-CUB.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Novembre 2024","Verso lo sciopero generale del 29 novembre","2024-11-18 14:32:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/SCIOPERO-29112024-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/SCIOPERO-29112024-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/SCIOPERO-29112024-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/SCIOPERO-29112024-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/SCIOPERO-29112024.jpg 874w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 29 NOVEMBRE .",1731940352,[110,111,66],"http://radioblackout.org/tag/salario/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-29-novembre/",[113,114,23],"salario","sciopero 29 novembre",{"post_content":116,"tags":120},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[75,76],"con le politiche arrendevoli dei \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> che hanno perseguito la concertazione","Il 29 Novembre è stato indetto lo sciopero generale anche dai \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> di base su una piattaforma che si distingue da quella di Cgil e Uil, responsabili delle politiche concertative che hanno colpito i diritti e il potere d'acquisto dei lavoratori negli ultimi anni.\r\n\r\nLa legge di bilancio anziché tassare gli extra profitti e condurre una seria lotta all’evasione fiscale,trasferisce risorse al comparto della difesa con la riduzione percentuale della spesa sanitaria, forti tagli alla scuola e all’università pubbliche . 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Con il pretesto che la mobilitazione fosse intersettoriale, anziché generale e che non fosse concentrata su un solo giorno, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti ha di fatto limitato a quattro ore l’astensione dal lavoro di macchinisti, autisti e altri Dipendenti che permettono a bus, tram, metropolitane e treni di viaggiare. Landini e Bombardieri hanno accettato il ricatto del governo, per non incorrere nelle pesantissime sanzioni amministrative che sarebbero arrivate a sindacati e lavoratori.\r\n\r\nMa gli strumenti di cui il governo dispone per invalidare il diritto di sciopero sono gli stessi che, all'epoca dell'emanazione della famigerata legge 146, furono ben accolti dai sindacati confederali per porre un freno agli scioperi selvaggi indetti dai sindacati di base.\r\n\r\nQuesta legge del 1990, voluta da Andreotti, è stata la reazione padronale-governativa alla cascata di scioperi che i macchinisti organizzavano negli anni '80 e '90 e istituisce la Commissione di garanzia, vera a propria \"Commissione antisciopero\", che negli anni ha burocratizzato in maniera esasperata le procedure, attraverso la produzione di migliaia di provvedimenti restrittivi. Questo processo ha creato uno strumento perfetto per la politica reazionaria del governo, ulteriormente consolidata dall'abolizione dell'articolo 18.\r\n\r\nNe parliamo con Dante de Angelis, macchinista ferroviere, esperto di sicurezza e attivista sindacale:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Dante-de-Angelis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDell'utilizzo di questa legge nell'attuale linea di governo e le reazioni dei confederali, ne abbiamo parlato con Roberto Ciccarelli, filosofo e giornalista:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Roberto-Ciccarelli.mp3\"][/audio]","17 Novembre 2023","2023-11-17 20:24:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/on-strike-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/on-strike-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/on-strike-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/on-strike-768x511.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/on-strike.jpeg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","RITORNARE ALLO SCIOPERO",1700252683,[155,156,157,158],"http://radioblackout.org/tag/cgil/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/sindacati/",[160,161,15,75],"cgil","salvini",{"post_content":163,"tags":167},{"matched_tokens":164,"snippet":165,"value":166},[75,76],"146, furono ben accolti dai \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> per porre un freno agli","Lo sciopero generale di venerdì 17 dicembre è stato parzialmente revocato a seguito delle minacce di precettazione che Salvini ha mosso, con il beneplacito della Commissione di garanzia, a CGIL e UIL. 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Una mobilitazione chiamata dai sindacati confederali che è stata raccontata con grande enfasi. Abbiamo parlato con un compagno di SI Cobas Torino che ha partecipato alla mobilitazione davanti all'impianto di Torrazza Piemonte, che ci ha raccontato una realtà dei fatti diversa e ha fatto emergere parecchie contraddizioni.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/amz.mp3\"][/audio]","25 Marzo 2021","2021-03-25 19:54:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/amz-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"123\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/amz-300x123.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/amz-300x123.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/amz.jpg 495w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le contraddizioni dello sciopero Amazon",1616701787,[200,201,157],"http://radioblackout.org/tag/amazon/","http://radioblackout.org/tag/confederali/",[28,76,15],{"post_content":204,"tags":208},{"matched_tokens":205,"snippet":206,"value":207},[75,76],"Amazon. 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Sindacati che hanno preferito interrompere, dopo minuti di tensione, il concerto della manifestazione ufficiale del Primo Maggio, che si svolgeva a Città della Scienza, piuttosto che dare la parola, come richiesto, a un centinaio di manifestanti, arrivati a Città della Scienza a gruppetti dopo un corteo di centinaia di persone a Bagnoli.\r\n\r\nNessuno tra i centri sociali e i comitati territoriali ha mai messo in discussione la ricostruzione di Città della Scienza: tutt’altro, il messaggio è: vogliamo città della scienza, ma anche la bonifica, la spiaggia pubblica, gli spazi sociali, un’idea differente di sviluppo di quell’area che allontani per sempre la speculazione, la morte, la precarietà, la disoccupazione e l’emigrazione forzata che da 30 anni affliggono Napoli ed in particolare Bagnoli.\r\n\r\nAscolta la diretta con Giovanni, compagno dello Zero81 bagnoli_giovanni","2 Maggio 2013","2013-05-13 12:02:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/cds2-300x207-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/cds2-300x207-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Primo Maggio a Bagnoli: la realtà che i sindacati non volevano vedere.",1367500803,[239,240,241,242,243,244,245,246],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/bagnoli/","http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/",[30,248,249,53,26,250,251,252],"bagnoli","conflitto","linformazione-di-blackout","news","notizie",{"post_content":254,"post_title":258},{"matched_tokens":255,"snippet":256,"value":257},[75,76],"da mandare giù per i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> napoletani che, ancora una volta,","Un Primo Maggio difficile da mandare giù per i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> napoletani che, ancora una volta, preferiscono far finta di non vedere ciò che la crisi rende invece sempre più evidente. \u003Cmark>Sindacati\u003C/mark> che hanno preferito interrompere, dopo minuti di tensione, il concerto della manifestazione ufficiale del Primo Maggio, che si svolgeva a Città della Scienza, piuttosto che dare la parola, come richiesto, a un centinaio di manifestanti, arrivati a Città della Scienza a gruppetti dopo un corteo di centinaia di persone a Bagnoli.\r\n\r\nNessuno tra i centri sociali e i comitati territoriali ha mai messo in discussione la ricostruzione di Città della Scienza: tutt’altro, il messaggio è: vogliamo città della scienza, ma anche la bonifica, la spiaggia pubblica, gli spazi sociali, un’idea differente di sviluppo di quell’area che allontani per sempre la speculazione, la morte, la precarietà, la disoccupazione e l’emigrazione forzata che da 30 anni affliggono Napoli ed in particolare Bagnoli.\r\n\r\nAscolta la diretta con Giovanni, compagno dello Zero81 bagnoli_giovanni",{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":260},[75],"Primo Maggio a Bagnoli: la realtà che i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> non volevano vedere.",[262,264],{"field":129,"matched_tokens":263,"snippet":256,"value":257},[75,76],{"field":265,"matched_tokens":266,"snippet":260,"value":260},"post_title",[75],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":140,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},{"document":269,"highlight":289,"highlights":294,"text_match":136,"text_match_info":297},{"cat_link":270,"category":271,"comment_count":50,"id":272,"is_sticky":50,"permalink":273,"post_author":53,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":56,"post_id":272,"post_modified":276,"post_thumbnail":277,"post_thumbnail_html":278,"post_title":279,"post_type":61,"sort_by_date":280,"tag_links":281,"tags":286},[47],[49],"97689","http://radioblackout.org/2025/05/bologna-conad-licenzia-67-facchini-il-sindacato-ed-i-lavoratori-rispondono-con-la-lotta/","Il magazzino Conad di Anzola Emilia, uno dei principali hub logistici per la grande distribuzione, ha recentemente annunciato la chiusura del sito. Con una PEC inviata senza preavviso, 67 lavoratori sono stati licenziati dall'oggi al domani. Nonostante i risultati finanziari di Conad siano in crescita – nel 2024, il fatturato complessivo dell'impresa cooperativa ha raggiunto i 21,1 miliardi di euro, con una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente – l'azienda ha scelto di ridurre ulteriormente i costi a discapito delle persone. E ancora, nonostante la retorica della \"tradizione cooperativa\" emiliano-romagnola e l'ormai famoso slogan di marketing \"persone oltre le cose\", Conad ha deciso di scaricare le conseguenze della sua ristrutturazione di filiera su 67 lavoratori e sulle loro famiglie. Una decisione che dimostra come, anche nella grande distribuzione, le persone siano considerate solo uno strumento per fare profitto. La situazione è ancora più grave considerando che la maggior parte dei licenziati sono lavoratori di origine migrante, che dopo aver attraversato il Mediterraneo per arrivare in Italia ed essersi spaccati la schiena in 13 anni di lavoro, si trovano ora senza un impiego con mutui da pagare e famiglie a carico, e con il costante ricatto di un lavoro regolare come prerogativa per poter accedere ai documenti.\r\nIn risposta al licenziamento, il SI COBAS ha avviato una mobilitazione per rivendicare il reintegro dei lavoratori e il rispetto dei loro diritti, nonostante Conad abbia minacciato di trattare solo con i sindacati confederali privi di qualsiasi rappresentanza tra i facchini. La protesta si inserisce in una battaglia più ampia contro la precarietà e l'assenza di diritti nel settore della logistica e della grande distribuzione. Nonostante Conad abbia la responsabilità diretta sui lavoratori in appalto, l’azienda sta cercando di mascherarsi dietro la logica delle esternalizzazioni, scaricando la colpa e la gestione del problema sulla cooperativa subappaltatrice che, a loro dire, dovrebbe garantire il reintegro dei lavoratori in un suo magazzino.... fuori regione! Tuttavia, i lavoratori non sono disposti a rinunciare né al loro posto di lavoro, né alla loro vita e ai legami che hanno costruito sul territorio, né intendono rinunciare al sindacato di lotta che hanno scelto, annunciando la mobilitazione fino ad ottenere il reintegro.\r\nNe abbiamo parlato con Eleonora del SI COBAS e Efosa, un lavoratore in lotta.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Sicobas.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2025","2025-05-09 17:10:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-300x174.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-300x174.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-768x445.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551.jpeg 950w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bologna: Conad licenzia 67 facchini, il sindacato ed i lavoratori rispondono con la lotta",1746810611,[282,283,284,285],"http://radioblackout.org/tag/bologna/","http://radioblackout.org/tag/conad/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/si-cobas/",[287,288,34,21],"Bologna","Conad",{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[75,76],"di trattare solo con i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> privi di qualsiasi rappresentanza tra","Il magazzino Conad di Anzola Emilia, uno dei principali hub logistici per la grande distribuzione, ha recentemente annunciato la chiusura del sito. Con una PEC inviata senza preavviso, 67 lavoratori sono stati licenziati dall'oggi al domani. Nonostante i risultati finanziari di Conad siano in crescita – nel 2024, il fatturato complessivo dell'impresa cooperativa ha raggiunto i 21,1 miliardi di euro, con una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente – l'azienda ha scelto di ridurre ulteriormente i costi a discapito delle persone. E ancora, nonostante la retorica della \"tradizione cooperativa\" emiliano-romagnola e l'ormai famoso slogan di marketing \"persone oltre le cose\", Conad ha deciso di scaricare le conseguenze della sua ristrutturazione di filiera su 67 lavoratori e sulle loro famiglie. Una decisione che dimostra come, anche nella grande distribuzione, le persone siano considerate solo uno strumento per fare profitto. La situazione è ancora più grave considerando che la maggior parte dei licenziati sono lavoratori di origine migrante, che dopo aver attraversato il Mediterraneo per arrivare in Italia ed essersi spaccati la schiena in 13 anni di lavoro, si trovano ora senza un impiego con mutui da pagare e famiglie a carico, e con il costante ricatto di un lavoro regolare come prerogativa per poter accedere ai documenti.\r\nIn risposta al licenziamento, il SI COBAS ha avviato una mobilitazione per rivendicare il reintegro dei lavoratori e il rispetto dei loro diritti, nonostante Conad abbia minacciato di trattare solo con i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> privi di qualsiasi rappresentanza tra i facchini. La protesta si inserisce in una battaglia più ampia contro la precarietà e l'assenza di diritti nel settore della logistica e della grande distribuzione. Nonostante Conad abbia la responsabilità diretta sui lavoratori in appalto, l’azienda sta cercando di mascherarsi dietro la logica delle esternalizzazioni, scaricando la colpa e la gestione del problema sulla cooperativa subappaltatrice che, a loro dire, dovrebbe garantire il reintegro dei lavoratori in un suo magazzino.... fuori regione! Tuttavia, i lavoratori non sono disposti a rinunciare né al loro posto di lavoro, né alla loro vita e ai legami che hanno costruito sul territorio, né intendono rinunciare al sindacato di lotta che hanno scelto, annunciando la mobilitazione fino ad ottenere il reintegro.\r\nNe abbiamo parlato con Eleonora del SI COBAS e Efosa, un lavoratore in lotta.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Sicobas.mp3\"][/audio]",[295],{"field":129,"matched_tokens":296,"snippet":292,"value":293},[75,76],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":50,"score":298,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"1157451471441100913",6645,{"collection_name":61,"first_q":68,"per_page":301,"q":68},6,{"facet_counts":303,"found":354,"hits":355,"out_of":513,"page":36,"request_params":514,"search_cutoff":39,"search_time_ms":301},[304,330],{"counts":305,"field_name":327,"sampled":39,"stats":328},[306,309,311,313,315,317,319,321,323,325],{"count":307,"highlighted":308,"value":308},23,"frittura mista",{"count":17,"highlighted":310,"value":310},"anarres",{"count":36,"highlighted":312,"value":312},"Sidney",{"count":36,"highlighted":314,"value":314},"Sevilla",{"count":36,"highlighted":316,"value":316},"sindacalismo",{"count":36,"highlighted":318,"value":318},"Peppino Brio",{"count":36,"highlighted":320,"value":320},"tamu edizioni",{"count":36,"highlighted":322,"value":322},"Rossella Simone",{"count":36,"highlighted":324,"value":324},"vibrazioni sonore",{"count":36,"highlighted":326,"value":326},"Trade Unionists for Palestine","podcastfilter",{"total_values":329},58,{"counts":331,"field_name":38,"sampled":39,"stats":352},[332,335,336,338,340,342,344,346,348,350],{"count":333,"highlighted":334,"value":334},11,"frittura mista radio fabbrica",{"count":25,"highlighted":26,"value":26},{"count":25,"highlighted":337,"value":337},"accordo sulla rappresentanza",{"count":36,"highlighted":339,"value":339},"carrara",{"count":36,"highlighted":341,"value":341},"cariche",{"count":36,"highlighted":343,"value":343},"san raffaele",{"count":36,"highlighted":345,"value":345},"scontro di classe",{"count":36,"highlighted":347,"value":347},"sciopero a torino",{"count":36,"highlighted":349,"value":349},"primo maggio 2014",{"count":36,"highlighted":351,"value":351},"sindacalismo di base",{"total_values":353},92,34,[356,401,425,447,469,491],{"document":357,"highlight":376,"highlights":391,"text_match":136,"text_match_info":400},{"comment_count":50,"id":358,"is_sticky":50,"permalink":359,"podcastfilter":360,"post_author":310,"post_content":361,"post_date":362,"post_excerpt":56,"post_id":358,"post_modified":363,"post_thumbnail":364,"post_title":365,"post_type":366,"sort_by_date":367,"tag_links":368,"tags":373},"20610","http://radioblackout.org/podcast/accordo-sulla-rappresentanza-tempi-di-guerra/",[],"Il 10 gennaio di quest'anno CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno firmato il testo attuativo degli accordi sulla rappresentanza siglato lo scorso 31 maggio. Il 18 gennaio la CGIL ha confermato l'accordo con il 95 favorevoli e 13 contrari. Un Landini tardivamente pentito ha dichiarato che l'accordo non impegna la Fiom. Quando dalla stalla lasciata scientemente aperta scappano tutti i buoi Landini cerca di salvare la faccia, per non perdere troppi iscritti.\r\nNegli anni Settanta, dopo la firma di un contratto, i lavoratori non sapevano se sarebbero riusciti ad \"esigerlo\", o, meglio, non sapevano se sarebbero riusciti a farlo subito o avrebbero dovuto fare altri scioperi per imporre al padrone quanto pattuito.\r\nOggi sono i padroni a preoccuparsi \"dell'esigibilità\" dei contratti. Evidentemente oggi i sindacati firmano accordi che soddisfano solo i padroni, che tuttavia temono che i lavoratori non si pieghino alle riduzioni di salario e alle gabbie normative sottoscritte da CGIL, CISL e UIL.\r\nL'accordo sulla rappresentanza sindacale perfezionato in questi giorni è una corda al collo dei lavoratori.\r\nLe nuove regole per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e per dare “certezza” agli accordi sindacali, che una volta approvati e ratificati a maggioranza semplice varranno coattivamente per tutti, sono un regalo ai padroni, che i sindacati di Stato fanno per mantenere ruolo, privilegi, soldi per il proprio pletorico apparato di funzionari.\r\nIn pratica l’accordo istituisce il maggioritario sindacale con soglia di sbarramento. Anche peggio del Porcellum elettorale, perché il Porcellum, pur premiando in maniera aborme chi prendeva più voti e pur negando agli elettori la possibilità di scegliere i candidati, non imponeva agli altri l'accettazione preventiva del programma degli avversari per poter presentare le liste.\r\nAl di là dello sbarramento al 5% fruiscono del diritto alla rappresentanza solo le organizzazioni che sottoscrivono l’accordo impegnandosi al rispetto di tutte le sue parti.\r\nE' come se la nuova legge elettorale stabilisse che possono candidarsi al parlamento solo le forze politiche che sottoscrivono la politica di austerità, il fiscal compact e quanto altro serva.\r\nTutti sindacati che non si riconoscono in CGIL, CISL UIL sono esclusi preventivamente così come ogni nuova rappresentanza del mondo del lavoro. In base al principio che chi siede al tavolo oggi occupa tutti i posti presenti e futuri, il maggioritario serve a disciplinare ciò che resta di diversità conflittuale.\r\nIl maggioritario sindacale stabilisce che una volta scremata preventivamente tra buoni e cattivi la presenza al tavolo, tra chi rimane la maggioranza decide e la minoranza si adegua.\r\nTra i sindacati firmatari, accedono al tavolo quelli che rappresentano più del 5% tra iscritti e voti per la elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie. Dove i lavoratori non votano per eleggere chi li rappresenta, ma il sindacato nomina propri fiduciari con le RSA, si continuerà a non votare e conterà per la misura della rappresentanza solo il numero degli iscritti.\r\nFatti tutti questi conteggi, i sindacati che assieme raggiungono il 50% più uno della rappresentanza decidono.\r\nSulla piattaforma decidono le organizzazioni senza consultazione dei lavoratori e le aziende trattano solo con la maggioranza, la minoranza sta al tavolo e guarda.\r\nSugli accordi decide la stessa maggioranza e consulta i lavoratori, in modalità certificate da definire. Cioè non necessariamente con il referendum, ma anche con il voto palese registrato in assemblea. Sotto questo aspetto l’accordo è più arretrato del modello Marchionne, che è stato instaurato con il referendum.\r\nUna volta deciso si esegue, anche se l’accordo non ti piace.\r\n\r\nAlcuni dirigenti sindacali hanno ipocritamente sostenuto che non avrebbero accettato sanzioni contro gli scioperi. L’intesa confederale peraltro non ha questo compito, perché ha definito l'accordo quadro che verrà formalizzato nei contratti e negli accordi aziendali.\r\nIl testo in ogni caso non si presta ad equivoci. I firmatari si impegnano a definire nei contratti “clausole di raffreddamento”, cioè inibizione dello sciopero e delle azioni legali. E non esiste clausola di raffreddamento che non preveda sanzioni per chi non la rispetta.\r\nIn sostanza nessuno potrà scioperare contro un contratto non condiviso. Nuovi lacci imbriglieranno il diritto di sciopero e chi non rispetterà i paletti fissati da sindacati di Stato e Confindustria incorrerà in sanzioni. Solo i sindacati firmatari dell’accordo saranno ammessi ai tavoli di trattativa a qualsiasi livello.\r\nCon questo accordo i sindacati confederali si garantiscono il “monopolio” della rappresentanza sindacale.\r\n\r\nInteressante è la reazione di settori di sindacalismo di base che reclamano una legge dello Stato che regolamenti la rappresentanza sindacale. Una follia.\r\nUna follia che tradisce da un lato la dura incrostazione statalista dei sindacati di tradizione comunista, dall'altra la incredibile fiducia, tipica dell'approccio liberale, nello Stato come garante delle libertà sociali.\r\nUn approccio squisitamente ideologico che non coglie che le leggi sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza tra le parti sociali. Spesso - è il caso dello \"statuto dei lavoratori\" - garantiscono diritti per evitare che l'onda dei movimenti ponga all'ordine del giorno una trasformazione tanto radicale delle relazioni sociali da far saltare ogni possibilità di mediazione.\r\nOggi una legge sulla rappresentanza trasformerebbe un accordo privato in una norma coattiva.\r\nLa partita si gioca altrove. Solo la radicalità del conflitto, la capacità di creare legami tra lavoratori divisi dalla frantumazione imposta mei 30 lunghi anni di desertificazione delle lotte, può rovesciare il tavolo e scrivere una pagina diversa.\r\nIl panorama che si apre ripropone lo scontro sociale nella sua forma più cruda, senza tutele né garanzie.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Capello della CUB.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 17 rappresentanza stefanone","19 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/commedia-e-tragedia-200x110.jpg","Accordo sulla rappresentanza: tempi di guerra","podcast",1390144046,[369,370,371,372],"http://radioblackout.org/tag/accordo-sulla-rappresentanza/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-sociale/","http://radioblackout.org/tag/sindacalismo-di-base/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-stato/",[337,374,351,375],"conflitto sociale","sindacati di stato",{"post_content":377,"tags":381},{"matched_tokens":378,"snippet":379,"value":380},[75,76],"livello.\r\nCon questo accordo i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> si garantiscono il “monopolio” della","Il 10 gennaio di quest'anno CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno firmato il testo attuativo degli accordi sulla rappresentanza siglato lo scorso 31 maggio. 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Infatti, dopo 10 anni di lotte portate avanti con forza e determinazione, i disoccupati erano riusciti a conquistarsi varie interlocuzioni con istituzioni locali e nazionali per cercare delle soluzioni che non fossero solo un temporaneo paliativo, ma che dessero veramente formazione e occupazione a chi cerca da anni di sottrarsi al ricatto lavoro in cambio di voti o al lavoro nero e grigio. Attivisti* e sindacalist* però, stavano già prendendo consapevolezza del fatto, che le promesse ricevute non avrebbero facilmente trovato un seguito, infatti, per assegnare questi posti, erano stati studiati percorsi di inserimento lavorativo tramite programma GOL del centro per l'impiego, ma col tempo le cose si sono trasformate e si è arrivati alla data del 10 luglio con un click day come modalità di entrata, pratica che sconsiderava tutto il percorso già svolto da disoccupati e disoccupate, oltre ad essere facile da raggirare con sistemi tecnologici ad hoc.\r\n\r\nA confermare il fatto che avere un'esercito di lavoratori ricattabili è un elemento cardine per la vita stessa del nostro Stato e della nostra economia, il click day è stato un fallimento, con la piattaforma che di fatto non ha mai funzionato. La reazione de* disoccupat* è stata giustamente carica di rabbia, si è partit* in corteo per le strade di Napoli e in presidio sotto le varie sedi istituzionali, i quali esponenti invece di prendersi le loro responsabilità, hanno preferito letteralmente barricarsi dietro a barriere fisiche e difesi da agenti della digos. Il tutto è culminato con un'efferata carica della polizia e con due arresti tra cui quello di Mimì, che ai nostri microfoni ci racconta più nel dettaglio tutto il percorso di lotta del movimento e le mosse agite in tutta Italia per portare solidarietà a chi vorrebbe solo vivere una vita decente e come unica risposta riceve manganellate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Mimi-SiCobas-Napoli-su-ultime-mobilitazioni-e-repressione-movimento-di-lotta-disoccupati-7-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai Cobas Taranto sul destino della ex ILVA Taranto. Gli ultimi incontri romani con i sindacati confederali e istituzioni locali hanno di fatto dimostrato che sono pronti a dire si a tutto: estensione della cassa integrazione / nave rigassificatore al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi / ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino... Ernesto ci ha motivato perché lo slai cobas dice no a tutto questo è respinge i ricatti di stampo fascista e padronale del governo meloni urso \"noi siamo per la piattaforma operaia -nessun esubero / nessun licenziamento/nessuna chiusura ne’ dello stabilimento ne delle ditte di appalto e indotto - integrazione salariale della cassa integrazione per tutti gli operai acciaieria appalto - utilizzo pieno di tutti gli operai per lavorare alla ambientalizzazione della fabbrica e del territorio / contratto unico nelle ditte d’appalto con eliminazione del contratto multiservizi e altre forme di contratti precari / tutela rigida salute e sicurezza in fabbrica e territorio / si a misure risarcitorie di prepensionamenti amianto lavori usuranti\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Ernesto-SLAI-COBAS-aggiornamenti-ILVA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo con la serie podcast \"Dietro alla lavagna\", realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt'ora in atto nel mondo della scuola. In questa quinta puntata Serena Tusini, intervista Mario Sanguinetti sulla precarietà endemica dei lavoratori nella scuola italiana.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Dietro-alla-lavagna-pt.5.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","16 Luglio 2025","2025-07-17 15:13:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/517901566_1160313649463393_2572350946563585039_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 15/07/2025",1752686183,[414],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[334],{"post_content":417},{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":420},[75,76],"ultimi incontri romani con i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> e istituzioni locali hanno di","Il primo argomento della serata lo abbiamo affrontato in compagnia di Mimì del SiCobas Napoli, per farci raccontare le ultimi mobilitazioni del movimento disoccupati 7 novembre. Infatti, dopo 10 anni di lotte portate avanti con forza e determinazione, i disoccupati erano riusciti a conquistarsi varie interlocuzioni con istituzioni locali e nazionali per cercare delle soluzioni che non fossero solo un temporaneo paliativo, ma che dessero veramente formazione e occupazione a chi cerca da anni di sottrarsi al ricatto lavoro in cambio di voti o al lavoro nero e grigio. Attivisti* e sindacalist* però, stavano già prendendo consapevolezza del fatto, che le promesse ricevute non avrebbero facilmente trovato un seguito, infatti, per assegnare questi posti, erano stati studiati percorsi di inserimento lavorativo tramite programma GOL del centro per l'impiego, ma col tempo le cose si sono trasformate e si è arrivati alla data del 10 luglio con un click day come modalità di entrata, pratica che sconsiderava tutto il percorso già svolto da disoccupati e disoccupate, oltre ad essere facile da raggirare con sistemi tecnologici ad hoc.\r\n\r\nA confermare il fatto che avere un'esercito di lavoratori ricattabili è un elemento cardine per la vita stessa del nostro Stato e della nostra economia, il click day è stato un fallimento, con la piattaforma che di fatto non ha mai funzionato. La reazione de* disoccupat* è stata giustamente carica di rabbia, si è partit* in corteo per le strade di Napoli e in presidio sotto le varie sedi istituzionali, i quali esponenti invece di prendersi le loro responsabilità, hanno preferito letteralmente barricarsi dietro a barriere fisiche e difesi da agenti della digos. Il tutto è culminato con un'efferata carica della polizia e con due arresti tra cui quello di Mimì, che ai nostri microfoni ci racconta più nel dettaglio tutto il percorso di lotta del movimento e le mosse agite in tutta Italia per portare solidarietà a chi vorrebbe solo vivere una vita decente e come unica risposta riceve manganellate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Mimi-SiCobas-Napoli-su-ultime-mobilitazioni-e-repressione-movimento-di-lotta-disoccupati-7-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai Cobas Taranto sul destino della ex ILVA Taranto. Gli ultimi incontri romani con i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> e istituzioni locali hanno di fatto dimostrato che sono pronti a dire si a tutto: estensione della cassa integrazione / nave rigassificatore al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi / ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino... Ernesto ci ha motivato perché lo slai cobas dice no a tutto questo è respinge i ricatti di stampo fascista e padronale del governo meloni urso \"noi siamo per la piattaforma operaia -nessun esubero / nessun licenziamento/nessuna chiusura ne’ dello stabilimento ne delle ditte di appalto e indotto - integrazione salariale della cassa integrazione per tutti gli operai acciaieria appalto - utilizzo pieno di tutti gli operai per lavorare alla ambientalizzazione della fabbrica e del territorio / contratto unico nelle ditte d’appalto con eliminazione del contratto multiservizi e altre forme di contratti precari / tutela rigida salute e sicurezza in fabbrica e territorio / si a misure risarcitorie di prepensionamenti amianto lavori usuranti\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Ernesto-SLAI-COBAS-aggiornamenti-ILVA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo con la serie podcast \"Dietro alla lavagna\", realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt'ora in atto nel mondo della scuola. 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Al centro degli scioperi e relativi blocchi di hub di tutto il Paese, c'è stato il nuovo ccnl trasporto merci e logistica firmato a gennaio dai sindacati confederali, che, tanto per cambiare non recupera i rincari degli ultimi anni e il costo della vita, oltre a promuovere di fatto il lavoro precario.\r\nSi sono contestati e anche bloccati con scioperi, i maggiori gruppi di trasporti GLS, SDA e BRT per la loro volontà di sottrarrsi ad accordi conquistati in anni di lotte dei lavoratori del SiCobas, come degli altri in generale che lavorano per questi gruppi in continua crescita economica, macinando miliardi sul risparmio del costo del lavoro e sull'evasione fiscale. In conclusione abbiamo fatto un focus sugli scioperi, sempre nella logistica, a livello piemontese e rilanciato le prossime mobilitazioni di piazza in cui il sindacato di base è coinvolto, che vanno al di là delle sole questioni vertenziali, come la piazza che ci sarà il 12 Aprile a Milano contro il comportamento predatorio di Israele, il riarmo europeo, l'economia di guerra e il ddl 1236 ex ddl 1660.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Fabio-Santoro-SiCobas-Torino-su-sciopero-nazionale-logistica@.mp3\"][/audio]\r\nBuon ascolto \r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello del lavoro sociale, ne abbiamo parlato in diretta radio telefonica con Roberto, membro del neonato gruppo di educatori e OSS autorganizzati di Torino e provincia. L'occasione per realizzare questa intervista è nata dal presidio da loro organizzato per lunedì 24 marzo in P.za Palazzo di Città davanti al Municipio, ma oltre a presentare il gruppo di autorganizzati, si è parlato in generale delle critiche condizioni in cui verte il settore a livello locale.\r\nInfatti non essendo state aggiornate le tariffe per l'accreditamento dei servizi di assistenza socio sanitaria scaduti a fine 2024, i fondi rischiano di non essere sufficienti per permettere i servizi stessi, con la prospettiva di lasciare abbandonate persone con grosse fragilità, dalle disabilità fisiche e mentali alle tossicodipendenze. Per questo anche gli utenti e le loro famiglie, sono stati coinvolti nella lotta degli autorganizzati, una lotta che si prospetta lunga e non semplice, ma assolutamente necessaria per migliaia di lavoratori e lavoratrici ed utenti di Torino e Provincia. Infine Roberto invita tutte e tutti a partecipare al presidio previsto per il 12 Aprile, nel pomeriggio, in piazza castello. Per sapere l'orario preciso, tenervi aggiornati e/o potervi unire al loro gruppo, vi lasciamo di seguito i link alle loro social. [1] [2] [3]\r\nBuon ascolto \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Roberto-presenta-educatori-e-oss-autorganizzati-di-Torino-e-provincia-mobilitazioni-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto con Delio Fantasia\r\ndella FMLUniti-CUB di Cassino (FR) sul convegno nazionale automotive del\r\n12/04/2025 che si terrà nella Sala Consiliare del COMUNE PIEDIMONTE S.G.\r\n(FR). La sua esperienza come operaio e militante sindacale gli ha fatto\r\nsubire il licenziamento ma non ha fermato il suo attivismo. \"È da almeno\r\n15 anni che non ci si fermava a discutere tra operai dell'annosa crisi del\r\nmanifatturiero legato all'automotive e questo convegno è nato con\r\nl'intenzione di non rispondere più alle provocazioni padronale solo di pancia\" ci spiega Delio \"ed è per questo che sono stati invitati Stefano\r\nFassina per affrontare/discutere le proposte e le soluzioni ad una crisi\r\nindustriale nazionale, Giuseppe Marziale per affrontare/discutere i\r\ndiritti sindacali esercitati contro le politiche di contrasto alla\r\ndeindustrializzazione e Davide Bubbico per affrontare/discutere\r\nsull'automotive in Italia tra transizione tecnologica e rischio\r\ndeindustrializzione\". Al convegno è prevista la partecipazione con\r\ninterventi di operai/e del gruppo stellantis ed indotto provenienti dagli stabilimenti italiani. Verrà anche trasmesso in diretta streaming, sui\r\ncanali CUB, e ci saranno le registrazioni disponibili dopo. Abbiamo avuto\r\nmodo di affrontare anche l'annoso nodo del rinnovo contrattuale alla luce\r\ndelle 8 ore di sciopero dei metalmeccanici, proclamate dalla triade\r\nconfederale stranamente unita, per il 28/03/2025 con manifestazioni\r\nregionali e provinciali in tutta Italia per riaprire la trattativa con\r\nFedermeccanica e Assistal.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Delio-Fantasia-presenta-giornata-12-aprile-su-convegno-nazionale-stellantis-e-automotive.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","27 Marzo 2025","2025-03-28 08:01:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/photo_2025-03-26_08-04-50-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 25/03/2025",1743091914,[414],[334],{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[75,76],"logistica firmato a gennaio dai \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark>, che, tanto per cambiare non","Il primo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio Santoro del SiCobas Torino sulle tre giornate di mobilitazione nazionale nel settore della logistica, che si sono svolte tra il 13 e il 15 marzo. 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Parliamo in diretta del caso torinese con Sara, partecipante dell’Assemblea precaria universitaria.\r\n\r\nL’assemblea si forma a partire da ottobre 2024 a Torino e in molte città universitarie, quando lavoratori e lavoratrici precarie del campo della ricerca universitaria si organizzano in opposizione alla Riforma Bernini.\r\n\r\nLa riforma è parte del programma di riforme “lacrime e sangue” previsto dal governo Meloni in carica. Si parla di almeno 500 milioni di euro di fondi tagliati alle università italiane e l’introduzione di nuovi contratti ultra-precari. Una batosta per un settore che ancora fatica a trovare il giusto riconoscimento, senza la possibilità di rivolgersi a sindacati, senza inquadramento contrattuale, con contributi pensionistici irrisori.\r\n\r\nIeri, lunedì 16 dicembre, è avvenuta una contestazione al Senato accademico di Torino a seguito della bocciatura di una mozione, proposta da ricercatrici e ricercatori e presentata in molte università italiane. La stessa mozione è stata approvata in 17 dipartimenti della stessa Università di Torino e già dai Senati accademici di Bologna e Pisa.\r\n\r\nSuccessivamente è stata approvata una mozione alternativa svuotata del contenuto politico. Unito è in crisi economica, si parla di decine di milioni di euro a negativo in bilancio, una multa milionaria per aver riscosso più tasse di quelle dovute. Per far fronte alla crisi e i tagli è stato deciso di incrementare ulteriormente i tagli nella ricerca.\r\n\r\nDomani è prevista un’ultima discussione nel CdA dell’Ateneo del bilancio economico e delle mozioni presentate, e\r\n\r\nAggiornamenti sulle prossime iniziative si possono seguire nei canali social Assemblea precaria universitaria.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_17_12_Sara-Assemblea-Precaria-Universitaria-su-ultime-mobilitazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata siamo in collegamento con il segretario nazionale CUB trasporti Antonio Amoroso.\r\n\r\nL’11 dicembre 2024 viene raggiunta l’intesa per la parte economica del nuovo CCNL Autoferrotranvieri da parte dei sindacati confederali CGIL, CISL, UIL e UGLFaisa con le controparti datoriali. I sindacati di base denunciano la mancanza di una piattaforma condivisa e la segretezza delle trattative di rinnovo.\r\n\r\nViene inoltre contestata la disgiunzione della parte economica dalla parte normativa del rinnovo contrattuale, pratica che sta diventando sempre più usuale nei rinnovi contrattuali. La prima è stata presentata l’11 dicembre 2024, la seconda in una data non specificata entro il 2026. In questo modo sarà molto complesso osservare e discutere delle disposizioni di rinnovo, o quanto meno comprendere i dispositivi economici.\r\n\r\nNegli studi condotti da alcune sigle dei sindacati di base si era individuata in circa 300 euro mensili, la cifra di aumento salariale adeguata agli aumenti del costo della vita e dell’inflazione. Seppur inizialmente i sindacati confederali hanno condiviso la soglia economica, arrivando anche a richiedere pubblicamente aumenti di almeno 350 euro, nella bozza di intesa pubblicata l’11 dicembre gli aumenti sono stati soltanto di 200 euro, a scaglioni, che i lavoratori e le lavoratrici riceveranno da fine 2026.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_17_12_Antonio-Amoroso-CUB-Trasporti-su-rinnovo-CCNL-autoferrotranvieri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Dicembre 2024","2024-12-19 00:24:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/assemblea-precaria-universitariaù-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 17/12/2024",1734567859,[414],[334],{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[75,76],"CCNL Autoferrotranvieri da parte dei \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> CGIL, CISL, UIL e UGLFaisa"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel primo approfondimento di oggi ritorniamo sul tema della riforma Bernini e delle contestazioni nelle università italiane. 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Seppur inizialmente i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark> hanno condiviso la soglia economica, arrivando anche a richiedere pubblicamente aumenti di almeno 350 euro, nella bozza di intesa pubblicata l’11 dicembre gli aumenti sono stati soltanto di 200 euro, a scaglioni, che i lavoratori e le lavoratrici riceveranno da fine 2026.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_17_12_Antonio-Amoroso-CUB-Trasporti-su-rinnovo-CCNL-autoferrotranvieri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[466],{"field":129,"matched_tokens":467,"snippet":463,"value":464},[75,76],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":50,"score":298,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},{"document":470,"highlight":482,"highlights":487,"text_match":136,"text_match_info":490},{"comment_count":50,"id":471,"is_sticky":50,"permalink":472,"podcastfilter":473,"post_author":406,"post_content":474,"post_date":475,"post_excerpt":56,"post_id":471,"post_modified":476,"post_thumbnail":477,"post_title":478,"post_type":366,"sort_by_date":479,"tag_links":480,"tags":481},"94210","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-10-12-2024/",[308],"Nel primo approfondimento della serata riprendiamo la vertenza delle lavoratrici dell’Associazione di Promozione Sociale Eufemia. Ne parliamo con Cecilia, ex-lavoratrice dell’associazione.\r\n\r\nEufemia, nata nel 2010, è dal 2020 che si struttura, il suo fatturato aumenta, e da piccola associazione diventa un’impresa sociale da circa 800mila euro di fatturato. In seguito alla partecipazione a un bando di Compagnia di San Paolo nel 2021 questo processo si intensifica, inserendo nell’organizzazione nuove figure e nuovischemi organizzativi propri delle realtà aziendali private.\r\n\r\nLe lavoratrici si organizzano in assemblee autonome interne per ripensare a una più equa distribuzione delle risorse economiche, dei carichi lavorativi, dei ruoli di responsabilità. A fine 2023, nel periodo di rinnovo degli organi direttivi, le lavoratrici organizzate vengono a conoscenza di circa 140 nuove tessere associative di persone esterne, con diritto di voto, provenienti dall’area di influenza di un ex presidente, ora candidato. All’assemblea di votazione del nuovo CdA si scopre addirittura una delega falsa, ma il processo di rovesciamento dell’Associazione continua e il direttivo viene rinnovato, nonostante la contrarietà e i dubbi sollevati dalle lavoratrici.\r\n\r\nIl nuovo direttivo propone modifiche strutturali dell’associazione, spingendo al fondo della catena di responsabilità e di gestione molte lavoratrici e socie fondatrici dell’associazione. La non sottoscrizione delle modifiche porta a una situazione vertenziale in cui le lavoratrici decidono di utilizzare lo strumento dello sciopero, che prosegue per oltre 40 giorni, portando all’esclusione delle lavoratrici dall’associazione e al successivo licenziamento.\r\n\r\nIl 12 dicembre 2024 ci sarà la prima udienza presso il Tribunale di Torino a seguito dei ricorsi presentati dalle lavoratrici di contestazione dei licenziamenti. È indetto un presidio in solidarietà alle ore 10:30 di fronte al Tribunale, lato c.so Vittorio Emanuele II.\r\n\r\nGli aggiornamenti della vertenza si possono seguire dalle pagine social “La parte invisibile della città”, gestita dalle lavoratrici auto-organizzate dell’associazione.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Cecilia-ex-lavoratrice-Eufemia-riepilogo-vicenda-aggiornamento-sui-processi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata parliamo della piattaforma e dello sciopero generale indetto dal sindacato di base USB per la giornata di venerdì 13 dicembre 2024.\r\n\r\nLa proclamazione dello sciopero segue una serie di contrasti e lotte con il Governo relative alla manovra Finanziaria, al Ddl 1660, i nuovi decreti sicurezza, al sostegno alla popolazione palestinese, al contrasto dell’economia di guerra. Secondo l’organizzazione sindacale il Governo ha numerose responsabilità circa le difficili condizioni economiche e di potere d’acquisto della classe lavoratrice italiana, che nelle scelte contenute nella manovra finanziaria vengono messe in secondo piano.\r\n\r\nVengono contestati i recenti rinnovi dei CCNL Commercio e Vigilanza nei porti, in aperta polemica con i sindacati confederali. Questa posizione di conflitto ha portato alla decisione dell’Unione Sindacale di Base di non aderire allo sciopero generale del 29 novembre, condiviso da una molteplicità di realtà sociali e sindacali, andando in contro a numerose polemiche tra lavoratrici, lavoratori e solidali.\r\n\r\nNe parliamo in diretta con Giovanni, delegato sindacale USB di Livorno.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Giovanni-delegato-USB-su-sciopero-generale-13-Dicembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel terzo e ultimo approfondimento della serata trattiamo dei recenti sommovimenti in ambito universitario, a seguito dei tagli e delle riorganizzazioni strutturali contenute nella proposta di legge a firma Bernini.\r\n\r\nNe parliamo in collegamento con Filippo, ricercatore, che ci racconta delle iniziative in programma nel territorio di Milano.\r\n\r\nAll’università Bicocca sono indette assemblee autonome di lavoratrici e lavoratori precari, assemblee sindacali informative indette da FLC-CGIL e si è svolto un corteo e un presidio al Rettorato.\r\n\r\nLa rettrice, Giovanna Iannantuini, è infatti presidentessa della CRUI - Conferenza Rettori Università Italiane – e si è espressa a favore della riforma.\r\n\r\nLa riforma prevede un taglio complessivo di circa 500 milioni di euro per Università e ricerca, la creazione di nuove categorie di lavoro precario, l’esternalizzazione della ricerca, il rischio reale di scaricamento dei costi sulle tasse di studenti e studentesse e apre le porte a una nuova legge delega per la riorganizzazione completa delle università.\r\n\r\nBuon Ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Filippo-su-nascita-assemblea-indipendente-di-ricercatori-e-ricercatrici-di-Milano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","12 Dicembre 2024","2024-12-12 08:39:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/IMG_2343-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 10/12/2024",1733992780,[414],[334],{"post_content":483},{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":486},[75,76],"in aperta polemica con i \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark>. 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Un montaggio di 40 minuti che ripercorre gli interventi, i suoni e gli umori della piazza.\r\nVentimila persone, secondo i sindacati, sono presenti alla manifestazione tra lavoratori e lavoratrici, solidali, studentesse e studenti. Il corteo parte da piazza XVIII Dicembre, e passando per via Cernaia raggiunge piazza Castello. Qui c’è il concentramento di chiusura della manifestazione dei sindacati confederali. Il palco allestito per l’occasione viene prontamente occupato dal comitato contro la precarietà in Università all'arrivo dello spezzone sociale, in protesta contro il governo e con la Ministra dell’Università Bernini.\r\nIl palco è grande, l’adesione generale alta ma non di massa: il fronte dei sindacati confederali raccoglie lavoratrici e lavoratori, ma la rivolta sociale, da quel fronte, al contrario degli annunci dei segretari nazionali, non c’è stata. La protesta non si ferma. Lo spezzone sociale del corteo prosegue con la contestazione verso la prefettura e il reparto celere a sua protezione. Si prosegue poi per un primo tratto di via Po e velocemente verso corso Vittorio Emanuele II. Non solo studentesse e studenti, giovani dell’Intifada studentesca, allo spezzone sociale si aggregano lavoratrici e lavoratori in sciopero generale.\r\nLa solidarietà per le strette vie del centro si fa sentire e il corteo prosegue determinato.\r\nDa corso Vittorio si accelera nel tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova.\r\nIl traffico dei treni oggi scorre regolarmente in Italia nonostante lo sciopero generale. Il Ministro dei Trasporti Salvini ha usato lo strumento repressivo della precettazione: i lavoratori e le lavoratrici del settore ferroviario rischiano pesanti sanzioni e il posto di lavoro se oggi incrociano le braccia. I ricorsi non sono serviti e il diritto allo sciopero non è stato garantito.\r\nLe barricate della polizia sono celeri e la tensione è alta. La stazione è blindata, sono chiuse tutte le entrate.\r\nI manifestanti e le manifestanti non si arrendono, la rabbia è troppo grande, impossibile da contenere nei diktat repressivi da parte delle istituzioni. Prendono fuoco fantocci con i volti di Meloni, Crosetto, Valditara, Salvini, Cingolani, Piantedosi, giudicati implicati nel sostegno alla guerra portata avanti da Israele, nella propaganda militarista, repressiva, fascista e antisindacale.\r\nLa lotta non si arresta, la carica è molta, la manifestazione prosegue.\r\nIl Gruppo Torinese Trasporti offre il passaggio, la metropolitana conduce centinaia di manifestanti alla stazione di Porta Susa. In pochi secondi i binari 1 e 2 vengono occupati. I reparti della celere sono presi alla sprovvista e passeranno decine di minuti prima del loro arrivo per chiudere la stazione, quando ormai lo spezzone occupante lascia vittorioso la stazione e si ricongiunge con il corteo che ha proseguito a piedi.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Registrazioni-da-sciopero-generale-del-29.11-a-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata ci occupiamo della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Fogliati Sas.\r\n\r\nA novembre Fogliati Sas comunica ai quaranta lavoratori e lavoratrici del magazzino ortofrutta di Orbassano che dal primo dicembre l'attività sarà spostata a Saluzzo, portando al loro licenziamento. L'azienda appaltante, Antares, tenta il colpo grosso con la richiesta alle lavoratrici e ai lavoratori di firmare un accordo che avrebbe portato alla riapertura di nuovi stabilimenti con condizioni altamente peggiorative - da contratto logistica a multiservizi - vincolando addirittura l'erogazione della Naspi.\r\nNella mattinata del 3 dicembre le lavoratori e le lavoratrici, iscritti al Si Cobas, si sono recati in presidio all'Inps, ricevendo conferma del loro diritto alla Naspi e rifiutando ogni accordo tombale.\r\nNelle scorse settimane i lavoratori hanno realizzato un presidio ai mercati generali di Grugliasco, dove Fogliati Sas opera con un'altra attività, e due picchetti al magazzino Edenfruit di Saluzzo, dove Fogliati ha trasferito parte della merce.\r\nI lavoratori e le lavoratrici annunciano nuove iniziative per le prossime settimane.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Mahmoud-SiCobas-Torino-su-lotta-lavottori-Fogliati.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","7 Dicembre 2024","2024-12-07 19:38:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Locandina-sciopero-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 3/12/2024",1733600289,[414],[334],{"post_content":505},{"matched_tokens":506,"snippet":507,"value":508},[75,76],"di chiusura della manifestazione dei \u003Cmark>sindacati\u003C/mark> \u003Cmark>confederali\u003C/mark>. 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