","Atene. Sgomberi, repressione, deportazioni… ma l’autogestione non si arresta","post",1568140670,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/14-settembre/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/atene/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/sgiomberi/","http://radioblackout.org/tag/squat-atene/",[70,71,21,18,15,72,25],"14 settembre","anarchici","sgiomberi",{"post_content":74,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"Atene","Il 26 agosto ad \u003Cmark>Atene\u003C/mark> i blindati della polizia hanno","Il 26 agosto ad \u003Cmark>Atene\u003C/mark> i blindati della polizia hanno invaso e occupato il quartiere di Exarchia. Una zona in cui la presenza anarchica e dei movimenti di lotta è molto radicata, dove ci sono molti edifici occupati, luoghi un tempo abbandonati trasformati in abitazioni, mense, ambulatori sanitari autogestiti, ma anche sedi, librerie, attività di solidarietà. Spazi gestiti da chi non ha casa, da chi è escluso da servizi sociali e sanitari a causa delle politiche devastanti dei governi che si sono succeduti.\r\nQuattro spazi occupati sono stati sgomberati e 143 persone sono state arrestate. La maggior parte degli arrestati sono migranti che sono stati deportati in campi di concentramento fuori città.\r\nE’ stato il primo atto di un’operazione di guerra.\r\nNumerose le iniziative in risposta ad una campagna repressiva che, nelle intenzioni del governo, potrebbe portare ad ulteriori attacchi.\r\nNumerose le iniziative di solidarietà tenutesi in ogni dove.\r\nIl 14 settembre ci svolgerà ad \u003Cmark>Atene\u003C/mark> una grande manifestazione. In contemporanea ci saranno iniziative in Europa e in Sudamerica.\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno che sta seguendo la lotta\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/2019-09-10-grecia-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[76],"\u003Cmark>Atene\u003C/mark>. 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Un ultimatum che intima a coloro che hanno occupato illegalmente edifici pubblici o privati di evacuarli e continua dichiarando che i richiedenti asilo e le persone con nazionalità diversa da quella greca e che non sono cittadini di paesi UE che risiedono in questi edifici saranno comunque trasferiti in centri temporanei. Gli occupanti di edifici privati devono mettersi in contatto con i proprietari e cercare un accordo. Nel documento viene dato un termine di 15 giorni dal 20 novembre per evacuare gli edifici occupati o accordarsi con i proprietari se la proprietà è privata.\r\nÈ la prima volta che il governo greco mette in atto un simile attacco, generale e frontale contro tutte le occupazioni del paese. L’ultimatum si inserisce in una strategia repressiva più ampia: con le elezioni del 7 luglio è tornato al governo il partito Nuova Democrazia della destra conservatrice, che ha conquistato la maggioranza dei seggi nel parlamento greco. Come annunciato durante la campagna elettorale, nel primo provvedimento fatto approvare dal governo in parlamento lo scorso 8 agosto c’era l’eliminazione dell’asilo universitario, ovvero il divieto alla polizia ed all’esercito di intervenire negli spazi delle università se non con l’autorizzazione formale dei rettori. Un provvedimento dal grande significato simbolico considerando che l’inviolabilità delle università era stata una delle principali conquiste della lotta contro la dittatura dei colonnelli, ancor più importante sul piano concreto in quanto determina la seria la messa in discussione di alcuni di quegli spazi di libertà nella società greca che avevano permesso ai movimenti di lotta di svilupparsi, crescere e radicarsi nell’ultimo decennio. A novembre sono invece tornate a pattugliare le strade di Atene la Squadra Delta che era stata abolita dal governo di SYRIZA, sotto la pressione dei movimenti di lotta. Si tratta di unità speciali che intervengono con moto montate da due poliziotti, che sono state utilizzate per tendere agguati e colpire violentemente nelle strade chi partecipava ad azioni e manifestazioni.\r\nSia in campagna elettorale sia una volta al governo, Mitsotakis ha dichiarato di voler “ripulire” Exarchia, un quartiere in cui “è stata allevata una nuova generazione di terroristi”.\r\n\r\nNell’arco del mese scorso il governo ha avviato un più diretto attacco contro gli spazi di libertà all’interno delle università e contro il movimento studentesco in vista delle manifestazioni del 17 novembre. Il 17 novembre in Grecia si celebrano le vittime della rivolta studentesca del Politecnico di Atene del 1973, repressa nel sangue con i carri armati, che segnò l’inizio della fine della dittatura dei colonnelli, caduta l’anno seguente. Da allora la giornata del 17 novembre non è solo occasione di commemorazione e celebrazione per il nuovo stato democratico greco del proprio mito fondativo ma è anche una giornata in cui scendono per le strade i movimenti di lotta, i movimenti radicali e rivoluzionari, dove spesso la polizia interviene e vi sono duri scontri.\r\nIl sei dicembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte della polizia il 6 dicembre 2008, che scatenò una rivolta che si saldò con le proteste contro le politiche antipopolari ed autoritarie del governo.\r\nIl governo greco ha dato un’accelerazione alla sua strategia repressiva. Nelle prossime settimane è probabile che si intensifichino gli attacchi violenti al movimento e gli sgomberi di spazi occupati.\r\nCerto la strategia del nuovo governo non è stata pianificata dall’oggi al domani, è evidentemente una strategia a lungo preparata e resa possibile dalla politica adottata dal governo precedente guidato da SYRIZA. Il governo di Alexis Tsipras non aveva infatti abbandonato la politica repressiva, anzi oltre ad attuare comunque sgomberi di occupazioni, aveva adottato strategie che miravano ad isolare ed indebolire il movimento delle occupazioni sul lungo periodo. Ad Exarchia questo si è concretizzato con il completo ritiro della polizia dal quartiere, che manteneva solo alcune pattuglie ai margini della zona ed il contemporaneo supporto alla criminalità organizzata, in particolare alle narcomafie nell’area per creare una situazione di insicurezza tale da rompere il tessuto sociale resistente e solidale del quartiere.\r\n\r\nIl governo Mitsotakis si propone infatti di farsi paladino delle politiche anti-immigrati dell’Unione Europea, inoltre sono in programma nuove leggi che mettono a rischio la libertà di sciopero, nuove privatizzazioni dei bisogni sociali di base della popolazione e ulteriori liberalizzazioni del saccheggio delle risorse naturali. Questi provvedimenti se portati fino in fondo possono riaccendere un’ampia opposizione sociale in Grecia: sostenere il movimento anarchico e delle occupazioni in Grecia significa anche favorire lo sviluppo ti tale opposizione ed una sua radicalizzazione nei prossimi mesi.\r\n\r\nDella repressione statale e delle risposte del movimento greco e delle prospettive di solidarietà internazionale ne parliamo con Simone Ruini, un compagno che da anni segue le vicende elleniche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.grecia-simone-ruini.mp3\"][/audio]","3 Dicembre 2019","2019-12-03 12:53:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-768x480.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La risposta del movimento greco agli attacchi statali",1575377586,[66,133,134,68],"http://radioblackout.org/tag/politecnico-di-atene/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[15,136,137,25],"politecnico di atene","repressione",{"post_content":139,"tags":143},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[76],"a pattugliare le strade di \u003Cmark>Atene\u003C/mark> la Squadra Delta che era","Nelle ultime settimane il governo greco guidato da Kyriakos Mitsotakis, esponente di Nea Demokratia, ha impresso una forte accelerazione alla strategia repressiva contro il movimento anarchico e delle occupazioni, di fronte al quale è urgente rilanciare l’attività di solidarietà.\r\nLo scorso 20 novembre infatti è stato pubblicato dalla stampa greca un vero e proprio ultimatum alle occupazioni emesso dal “Ministero della protezione dei cittadini”, cui è delegata la gestione dell’ordine pubblico e da cui dipende, assieme ai vigili del fuoco e la protezione civile, anche la polizia. 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Due morti non accidentali nel centro per migranti di Moria, dove sono ammassati in 13.000 in uno spazio previsto per 3.000. In un incendio forse causato da un corto circuito sono morte una donna e una bambina, numerosissimi sono i feriti.\r\nNon si può parlare di incidente in una tendopoli precaria, dove tanti sopravvivono grazie agli aiuti di volontari ed attivisti politici. Si tratta di omicidi di stato.\r\nDopo l'incendio ci sono stati scontri con sassaiole sono scoppiati tra migranti e polizia.\r\nDopo due giorni le notizie che circolano sono ancora frammentarie. Il governo accusa i migranti, ma le testimonianze degli attivisti e degli immigrati raccontano un storia ben diversa: allo scoppio dell'incendio la polizia ha chiuso il campo e impedito i soccorsi spontanei.\r\n\r\nIl governo intende alleggerire la pressione sulle isole antistanti il litorale turco, allargando i campi di detenzione sulla penisola.\r\nForte è la tensione ad Atene, dove oltre 500 migranti, sgomberati dagli squat autogestiti di Exarchia, sono stati deportati in un centro di detenzione a Corinto. Molti sono scappati e ritornati ad Atene, dove c'è una forte rete solidale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giulio, un compagno che da qualche anno vive in Grecia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/2019-10-01-lesvos-giulio.mp3\"][/audio]","1 Ottobre 2019","2019-10-01 12:14:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/lesvos-moria.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lesbo. 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Centinaia di nazisti di Xrisi Argi - Alba Dorata - sono scesi in piazza nell’anniversario dello scontro del 1996 tra Grecia e Turchia per il possesso dell’isola di Imia.\r\nLa polizia aveva negato il permesso di sfilare sia ad Alba Dorata, che a due manifestazioni antifasciste.\r\nNonostante il divieto il presidio fascista si è trasformato in una parata militaresca in sostegno dei dirigenti del partito arrestati per omicidio.\r\nLa polizia li ha lasciati fare, caricando invece con estrema violenza i 1500 antifascisti.\r\nIn piazza Syntagma, numerose violente cariche hanno obbligato i manifestanti a cercare di ricompattarsi nella parte bassa della piazza, ma questo non ha frenato la polizia. Due manifestanti sono rimasti sul terreno feriti gravemente, altri sono stati arrestati, mentre il corteo antifascista ripiegava su Monastiraki, dove la polizia ha nuovamente attaccato.\r\nUno dei due feriti è un rifugiato turco, che viveva in uno squat, occupato da anarchici e altri antifascisti per impedire che fosse abbattuto. Il vecchio edificio era il simbolo della resistenza greca alla divisione in blocchi imposta dal trattato di Yalta. Sui suoi muri ci sono ancora le tracce dei colpi di mortaio e mitragliatrice.\r\nA Monastiraki i manifestanti hanno risposto con lanci di pietre ad altri cinque arresti. Inutile il tentativo di cercare rifugio nella metropolitana, chiusa e sgomberata dalla polizia, che ha sparato lacrimogeni rendendo irrespirabile l’aria.\r\nLa coltre di fumo stagnante impediva di vedere: gli agenti hanno rincorso i manifestanti nella sede dei binari, manganellando e arrestando altre persone. Cinque manifestanti hanno riportato gravi lesioni alla testa, due sono stati trovati in un lago di sangue, un altro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, scortato dagli agenti. Diversi testimoni hanno raccontato che mentre veniva medicato, diversi agenti sorvegliavano la porta: quando i dottori hanno li hanno esortati ad allontanarsi perché intralciavano i soccorsi, li hanno zittiti con grida e insulti.\r\nIn questo video diffuso da TV reporter potete vedere l'arresto del manifestante turco, ammanettato mentre due sanitari cercavano di soccorrerlo: lui era a terra privo di sensi.\r\n\r\nGran parte degli arrestati viene rilasciata il giorno successivo, alcuni con obbligo di firma e denunce. I neofascisti, grazie alla copertura della polizia, hanno sfilato indisturbati, tra slogan nazionalisti e razzisti.\r\n\r\nQuesti episodi dimostrano che il governo, che pure aveva sostenuto gli arresti dei dirigenti di Xrisi Argi dopo l’assassinio di Pavlos Fyssas, mantiene un atteggiamento omertoso nei confronti delle azioni della formazione nazista. Con ogni probabilità Nea Democratia, la formazione di centro destra del primo ministro Antonis Samaras tenta di sottrarre consensi a Xrisi Argi in vista della prossima tornata elettorale, ma continua comunque a dare copertura di piazza ai militanti di estrema destra. Nel frattempo Xrisi Argi, temendo che il partito possa essere messo fuorilegge, ha annunciato la propria trasformazione in Etniki Argi - Alba Nazionale. Un nome meno esoterico, più nazionalista per gli stessi nazisti.\r\n\r\nAscolta la diretta con Gheorgo da Atene:\r\n\r\ngeorgos_grecia","5 Febbraio 2014","2014-02-10 12:30:40","Atene. Parata nazista, botte e arresti per gli antifa",1391615135,[216,64,65,217,66,218],"http://radioblackout.org/tag/alba-dorata/","http://radioblackout.org/tag/etniki-argi/","http://radioblackout.org/tag/xrisi-argi/",[27,21,18,32,15,30],{"post_content":221,"post_title":225,"tags":228},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[98],"turco, che viveva in uno \u003Cmark>squat\u003C/mark>, occupato da anarchici e altri","Sabato 1 febbraio. Centinaia di nazisti di Xrisi Argi - Alba Dorata - sono scesi in piazza nell’anniversario dello scontro del 1996 tra Grecia e Turchia per il possesso dell’isola di Imia.\r\nLa polizia aveva negato il permesso di sfilare sia ad Alba Dorata, che a due manifestazioni antifasciste.\r\nNonostante il divieto il presidio fascista si è trasformato in una parata militaresca in sostegno dei dirigenti del partito arrestati per omicidio.\r\nLa polizia li ha lasciati fare, caricando invece con estrema violenza i 1500 antifascisti.\r\nIn piazza Syntagma, numerose violente cariche hanno obbligato i manifestanti a cercare di ricompattarsi nella parte bassa della piazza, ma questo non ha frenato la polizia. Due manifestanti sono rimasti sul terreno feriti gravemente, altri sono stati arrestati, mentre il corteo antifascista ripiegava su Monastiraki, dove la polizia ha nuovamente attaccato.\r\nUno dei due feriti è un rifugiato turco, che viveva in uno \u003Cmark>squat\u003C/mark>, occupato da anarchici e altri antifascisti per impedire che fosse abbattuto. Il vecchio edificio era il simbolo della resistenza greca alla divisione in blocchi imposta dal trattato di Yalta. Sui suoi muri ci sono ancora le tracce dei colpi di mortaio e mitragliatrice.\r\nA Monastiraki i manifestanti hanno risposto con lanci di pietre ad altri cinque arresti. Inutile il tentativo di cercare rifugio nella metropolitana, chiusa e sgomberata dalla polizia, che ha sparato lacrimogeni rendendo irrespirabile l’aria.\r\nLa coltre di fumo stagnante impediva di vedere: gli agenti hanno rincorso i manifestanti nella sede dei binari, manganellando e arrestando altre persone. Cinque manifestanti hanno riportato gravi lesioni alla testa, due sono stati trovati in un lago di sangue, un altro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, scortato dagli agenti. Diversi testimoni hanno raccontato che mentre veniva medicato, diversi agenti sorvegliavano la porta: quando i dottori hanno li hanno esortati ad allontanarsi perché intralciavano i soccorsi, li hanno zittiti con grida e insulti.\r\nIn questo video diffuso da TV reporter potete vedere l'arresto del manifestante turco, ammanettato mentre due sanitari cercavano di soccorrerlo: lui era a terra privo di sensi.\r\n\r\nGran parte degli arrestati viene rilasciata il giorno successivo, alcuni con obbligo di firma e denunce. I neofascisti, grazie alla copertura della polizia, hanno sfilato indisturbati, tra slogan nazionalisti e razzisti.\r\n\r\nQuesti episodi dimostrano che il governo, che pure aveva sostenuto gli arresti dei dirigenti di Xrisi Argi dopo l’assassinio di Pavlos Fyssas, mantiene un atteggiamento omertoso nei confronti delle azioni della formazione nazista. Con ogni probabilità Nea Democratia, la formazione di centro destra del primo ministro Antonis Samaras tenta di sottrarre consensi a Xrisi Argi in vista della prossima tornata elettorale, ma continua comunque a dare copertura di piazza ai militanti di estrema destra. Nel frattempo Xrisi Argi, temendo che il partito possa essere messo fuorilegge, ha annunciato la propria trasformazione in Etniki Argi - Alba Nazionale. 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Nel mirino sono finiti “l’Hotel Oniro” e il “Fantasma” che si trova all’incrocio tra le vie Eressiou e Themistokleus, a fianco del K-Vox.\r\nLo scorso sabato l’occupazione del consolato turco e il blocco del terminal della Turkish airlines a Salonicco ha innescato una durissima repressione poliziesca. I compagni che avevano esposto uno striscione di solidarietà con il Rojava dal balcone del consolato sono stati pestati duramente dai militari turchi e poi consegnati alla polizia greca, che li ha nuovamente picchiati, privati di acqua, cibo e sonno per 24 ore. Le accuse nei loro confronti, nonostante il carattere poco più che simbolico del’azione, sono gravissime.\r\n\r\nLe politiche repressione delle lotte sociali e politiche del governo di centro destra sono cominciate il 26 agosto.\r\nQuel giorno ad Atene i blindati della polizia hanno invaso e occupato il quartiere di Exarchia. Siamo nel centro della città, dove gli anarchici e i movimenti di lotta sono molto radicati. In questa zona, i molti edifici occupati sono nodi vitali delle comunità. Luoghi un tempo abbandonati, trasformati in abitazioni, mense, ambulatori sanitari autogestiti, ma anche sedi politiche, librerie, spazi aperti alla solidarietà.\r\n\r\nLa polizia aveva sgomberato 4 spazi occupati ed ha arrestato 143 persone di cui 140 migranti. Persone che avevano trovato ospitalità in due progetti occupativi, escluse dai servizi sociali e sanitari statali per le politiche devastanti dei governi che si sono succeduti. Persone che sono state deportate in campi di detenzione per migranti fuori città. Con questa operazione repressiva, a lungo preparata e accompagnata da una generale restrizione delle libertà, il governo greco ha attaccato le forme di autorganizzazione della società, il movimento delle occupazioni e il movimento anarchico, per avere mano libera nell’attuazione di nuove politiche di predazione e saccheggio del territorio e di chi ci vive.\r\nDa tempo Exarchia è nel mirino della speculazione, che mira ad attuare riqualificazioni escludenti, che obblighino i poveri e gli immigrati a spostarsi verso l’immensa periferia urbana, dove i fascisti svolgono il ruolo di forze di complemento della polizia.\r\nDopo gli sgomberi le strade di un quartiere, dove la polizia non osava entrare, sono rimaste a lungo militarizzate. Continue perquisizioni a persone, aggressioni violente e attacchi deliberati della polizia nei locali e spazi autogestiti per provocare e intimidire le compagne e i compagni, per spaventare la popolazione locale.\r\n\r\nLa reazione dei movimenti è stata significativa con numerose manifestazioni ad Atene e nel resto della Grecia e con una serie di nuove occupazioni, alcune solo simboliche, altre di autentica riappropriazione di spazi di autogestione.\r\n\r\nIn ogni dove ci sono state manifestazioni ed azioni solidali di piazza con chi oggi in Grecia continua a sperimentare forme alternative di socialità, basate sull’uguaglianza e la solidarietà, e, nel contempo, deve resistere alla repressione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/2019-10-22-simone-grecia.mp3\"][/audio]","22 Ottobre 2019","2019-10-22 17:22:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/hotel-oniro-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"230\" height=\"219\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/hotel-oniro.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Grecia. 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Gli attacchi dei fascisti, cui il governo ha lasciato il compito di fare il lavoro sporco, la militarizzazione dell’isola, e la crescente insofferenza degli abitanti, il cui reddito dipende dal turismo, messo in crisi dal Covid e dalla propaganda sui profughi-untori danno la cornice che ha portato all’accelerazione dell’ultimo mese.\r\n\r\nI migranti sono stati rinchiusi in centri lager sovraffollati in un susseguirsi ininterrotto di quarantene. Solo ad un esponente per famiglia era consentito di uscire dalla struttura per richiedenti asilo. Inevitabile che scoppiasse la rivolta e che qualcuno decidesse di dar fuoco alle mura della propria prigione.\r\nÉ di questi giorno la notizia che per l’incendio del centro di Moria sono state accusate e arrestate otto persone.\r\nkaratepe\r\n\r\nIl nuovo campo-tende militarizzato è stato allestito nella località di Karatepe. Oggi vi sono rinchiusi circa mille profughi. Altre migliaia sono accampate senza acqua né cibo lungo la strada, altre vivono tra le rovine del campo di Moria.\r\nLo scopo del governo è trasformare le strutture di “accoglienza” per i profughi in vere prigioni, da dove non sia possibile uscire. Il progetto è un nuovo centro completamente chiuso tra mura e filo spinato.\r\nPer fare in fretta, senza incontrare ostacoli, a Lesvos stanno facendo terra bruciata: i due altri centri dell’isola stanno chiudendo. Il centro gestito dalla municipalità e quello autogestito da compagni, che garantivano accoglienza alle persone più deboli, fisicamente o socialmente, saranno cancellati. Poco importa dei bambini, degli anziani, dei malati, delle persone lgbtq+ per le quali i grandi centri rappresentano un pericolo per la salute e per la stessa incolumità personale.\r\nDopo l’apertura di Karatepe è stato il ministero dell’interno cha diffuso un comunicato in cui si invitava i profughi a diffidare delle strutture autogestite e delle ONG. Un mondo distopico, dove la solidarietà è una colpa e solo lo Stato è investito di autorità morale.\r\nA Lesbo ci sono associazioni diverse tra loro (diversi obiettivi) dalle associaz grandi ong grandi e tantissime piccole associazioni gruppi di compagni Lesbos Solidarity che gestiva il centro autogestito.\r\nÈ di ieri la notizia che 35 persone sono state inquisite e verranno processate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associazione sovversiva.\r\n\r\nDa giugno qualcuno è stato deportato ad Atene, senza piani predisporre alcun piano di accoglienza: la gran parte vive in strada. Molti si sono concentrati in piazza Vittoria, dove i compagni hanno portato tende, sacchi a pelo e quanto serviva a rendere meno pesante la loro condizione. Da qualche tempo ogni settimana si susseguono gli sgomberi della tendopoli di piazza Vittoria.\r\n\r\nNumerose e diverse per metodi e finalità le associazioni che si occupano di migranti sono tutte sotto attacco.\r\nUn gruppo interessante di Lesvos è “no borders kitchen” che aveva base in uno squat poi sgomberato\r\n\r\nIl Governo greco sta facendo deportazioni illegali in Afganistan, Turchia, Siria….\r\nIl neeìtwork “Borders violing” ha raccolto testimonianze di deportazioni di massa sia via mare che via terra. La guardia costiera greca attua respingimenti, sparando alle barche in arrivo. È stata ipotizzata una sorta di barriera galleggiante in mezzo al mare: una sorta di muro dove l’acqua sostituisce i mattoni.\r\n\r\nIn futuro sarà sempre più difficile avere contatti diretti con i profughi, isolati in campi e strutture militarizzati. I movimenti provano a spezzare l’isolamento, per dare voce a chi non ne ha e per organizzarsi insieme nelle lotte d’autunno. 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Un mondo distopico, dove la solidarietà è una colpa e solo lo Stato è investito di autorità morale.\r\nA Lesbo ci sono associazioni diverse tra loro (diversi obiettivi) dalle associaz grandi ong grandi e tantissime piccole associazioni gruppi di compagni Lesbos Solidarity che gestiva il centro autogestito.\r\nÈ di ieri la notizia che 35 persone sono state inquisite e verranno processate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associazione sovversiva.\r\n\r\nDa giugno qualcuno è stato deportato ad \u003Cmark>Atene\u003C/mark>, senza piani predisporre alcun piano di accoglienza: la gran parte vive in strada. Molti si sono concentrati in piazza Vittoria, dove i compagni hanno portato tende, sacchi a pelo e quanto serviva a rendere meno pesante la loro condizione. 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La strada è in salita.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giulio, un compagno che vive in Grecia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/2020-09-29-grecia-giulio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 09 29 grecia giulio",[331],{"field":112,"matched_tokens":332,"snippet":328,"value":329},[76],{"best_field_score":253,"best_field_weight":202,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":48,"score":334,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},"1155199671761633393",6646,{"collection_name":59,"first_q":25,"per_page":103,"q":25},{"facet_counts":338,"found":20,"hits":359,"out_of":427,"page":29,"request_params":428,"search_cutoff":38,"search_time_ms":29},[339,347],{"counts":340,"field_name":345,"sampled":38,"stats":346},[341,343],{"count":29,"highlighted":342,"value":342},"anarres",{"count":29,"highlighted":344,"value":344},"Il giornale malandrino","podcastfilter",{"total_values":20},{"counts":348,"field_name":37,"sampled":38,"stats":358},[349,350,352,353,355,356],{"count":29,"highlighted":15,"value":15},{"count":29,"highlighted":351,"value":351},"corteo",{"count":29,"highlighted":21,"value":21},{"count":29,"highlighted":354,"value":354},"libertà",{"count":29,"highlighted":71,"value":71},{"count":29,"highlighted":357,"value":357},"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"total_values":103},[360,390],{"document":361,"highlight":376,"highlights":384,"text_match":251,"text_match_info":389},{"comment_count":48,"id":362,"is_sticky":48,"permalink":363,"podcastfilter":364,"post_author":342,"post_content":365,"post_date":366,"post_excerpt":54,"post_id":362,"post_modified":367,"post_thumbnail":368,"post_title":369,"post_type":370,"sort_by_date":371,"tag_links":372,"tags":375},"12375","http://radioblackout.org/podcast/atene-10-000-in-corteo-liberati-gli-anarchici/",[342],"Nella mattinata del 12 gennaio si è svolta una grande manifestazione anarchica nel centro di Atene in difesa degli spazi occupati e per la liberazione dei compagni arrestati il mercoledì precedente dopo la rioccupazione di Villa Amalias e il nuovo sgombero dello squat.\r\nSul blog di anarres potete guardare un video che mostra l’imponenza della manifestazione e leggere alcuni comunicati.\r\n\r\nAscolta l'intervista di anarres a Georghios, un compagno del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, intervistato per radio Blackout il giorno prima della manifestazione: 2013 01 11 grecia gheorgo","14 Gennaio 2013","2018-10-17 23:00:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/atene-corteo-2013-01-12-200x110.jpg","Atene. 10.000 in corteo, liberati gli anarchici","podcast",1358162980,[63,64,373,66,374],"http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/liberta/",[71,21,351,15,354],{"post_content":377,"post_title":381},{"matched_tokens":378,"snippet":379,"value":380},[76],"manifestazione anarchica nel centro di \u003Cmark>Atene\u003C/mark> in difesa degli spazi occupati","Nella mattinata del 12 gennaio si è svolta una grande manifestazione anarchica nel centro di \u003Cmark>Atene\u003C/mark> in difesa degli spazi occupati e per la liberazione dei compagni arrestati il mercoledì precedente dopo la rioccupazione di Villa Amalias e il nuovo sgombero dello \u003Cmark>squat\u003C/mark>.\r\nSul blog di anarres potete guardare un video che mostra l’imponenza della manifestazione e leggere alcuni comunicati.\r\n\r\nAscolta l'intervista di anarres a Georghios, un compagno del gruppo dei Comunisti Libertari di \u003Cmark>Atene\u003C/mark>, intervistato per radio Blackout il giorno prima della manifestazione: 2013 01 11 grecia gheorgo",{"matched_tokens":382,"snippet":383,"value":383},[76],"\u003Cmark>Atene\u003C/mark>. 10.000 in corteo, liberati gli anarchici",[385,387],{"field":112,"matched_tokens":386,"snippet":379,"value":380},[76],{"field":109,"matched_tokens":388,"snippet":383,"value":383},[76],{"best_field_score":253,"best_field_weight":202,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":307,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},{"document":391,"highlight":405,"highlights":414,"text_match":423,"text_match_info":424},{"comment_count":48,"id":392,"is_sticky":48,"permalink":393,"podcastfilter":394,"post_author":395,"post_content":396,"post_date":397,"post_excerpt":54,"post_id":392,"post_modified":398,"post_thumbnail":399,"post_title":400,"post_type":370,"sort_by_date":401,"tag_links":402,"tags":404},"80055","http://radioblackout.org/podcast/matar-a-franco-e-matar-il-41bis-13-01-2023/",[344],"giornalemalandrino"," \r\n\r\nIn collegamento telefonico Lorenzo Micheli che ci presenta la sua ultima produzione letteraria \"Matar a Franco. Gli attentati degli anarchici contro il Generale” Editore La Fiaccola 2022 per la collana Biblioteca anarchica. Lorenzo inoltre scrive per Sicilia Libertaria.\r\n\r\nUccidere il dittatore spagnolo per gli anarchici fu una vera e propria ossessione. E avevano ragione. Egli era il punto di equilibrio delle forze politiche e sociali che sostenevano il suo regime. La sua morte avrebbe fatto disintegrare il franchismo.\r\n\r\n\r\n\r\nCon il titolo Matar a Franco Lorenzo Micheli pubblica il suo quarto libro sugli anarchici spagnoli e la loro incessante lotta per la libertà. I primi tre, nell’ordine: Los olvidados (di anarchici e di anarchia. fatti e storie che ci riguardano) del 2011, Il maquis dimenticato (La lunga resistenza degli anarchici spagnoli) del 2015 e Una comunità proletaria (Barcellona 1931-1936) del 2018, affrontano in maniera non cronologica alcuni periodi salienti della loro esemplare vicenda politica e umana: il primo gli anni venti del ‘900, l’aggressione mortale ai sindacalisti, i gruppi di pistoleri messi assieme per difendere la Confederaciòn, le dure battaglie dei lavoratori contro un padronato senza scrupoli; il terzo il clima effervescente dei primi anni trenta, la grande capacità aggregativa del movimento, gli atenei libertari, le associazioni giovanili, femminili, di quartiere che assieme ai sindacati e alla Federaciòn Anarquista Iberica formavano una vera Comunità proletaria; il secondo tratta dei gruppi della guerriglia clandestina che dopo la sconfitta del ’39 daranno del filo da torcere al regime fascista retto dal generalissimo Francisco Franco, fino al progressivo annientamento, che comunque non sarà mai definitivo.\r\n\r\nCon il quarto volume l’autore ci racconta di un aspetto particolare, benché importantissimo, del periodo guerrigliero: i tentativi di eliminare il dittatore.\r\n\r\nE ancora alcune notizie sulla situazione dei 27F e a seguire collegamento con Gianluca Vitale per gli ultimi aggiornamenti sul 41bis, carcere ostativo e Cospito.\r\n\r\n \r\n\r\nSelezione musicale di Mr. Kang e Fra, riascoltabile qui\r\n\r\n \r\n\r\nTutto Squat, il giornale malandrino del 13/12/2023\r\n\r\n ","13 Gennaio 2023","2024-11-22 00:47:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/TTSQT_13012023_Lorenzo-MIcheli-200x110.png","Matar a Franco e Matar il 41bis - TuttoSquat 13.01.2023",1673637403,[403],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[357],{"post_content":406,"tags":410},{"matched_tokens":407,"snippet":408,"value":409},[18],"capacità aggregativa del movimento, gli \u003Cmark>atene\u003C/mark>i libertari, le associazioni giovanili, femminili,"," \r\n\r\nIn collegamento telefonico Lorenzo Micheli che ci presenta la sua ultima produzione letteraria \"Matar a Franco. 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