Novità
Scritto dainfosu 11 Aprile 2007
Ci sono delle novità a Radio Blackout.
Ci siamo trasferiti nella nuova sede di via Antonio Cecchi 21-A, dove abbiamo fatto molti lavori e altri sono ancora in cantiere. Abbiamo spazi più ampi e adatti ad accogliere ospiti, quindi ora promuoviamo iniziative anche all’interno della nuova sede: dibattiti, aperitivi, feste e quant’altro.
Abbiamo rinnovato le nostre attrezzature, il nuovo finale di potenza e la nuova antenna sul colle della Maddalena migliorano la qualità del segnale (anche se non ancora come vorremmo), così come nello studio nuovi lettori CD, processore audio e mixer, per migliorare il segnale e allargare l’area coperta.
Novità che comportano molti soldi e molto impegno, ma che erano necessarie per continuare a fare comunicazione antagonista oggi a Torino.
Tutto ciò è avvenuto in un momento difficile a causa di avvenimenti repressivi che hanno toccato persone della radio stessa e posti occupati che da sempre hanno partecipato contribuendo sia con contenuti che con benefit alla crescita di Radioblackout.
In questi ultimi due anni i padroni della metropoli hanno deciso di dare un giro di vite a chi dissente, è diverso, anomalo o irregolare. Prima hanno trasformato il Balon (storico mercato dell’usato della nostra città) dalla tradizionale zona franca che è sempre stato in un ipermercato a cielo aperto. Poi ci sono stati i rastrellamenti e i controlli di immigrati che hanno portato alla morte di quattro di essi, tra cui una donna caduta dal tetto dove tentava di sfuggire ai poliziotti che la inseguivano. Poi hanno caricato il corteo che portava in strada la rabbia per l’accoltellamento di due abitanti delle case occupate. Sette partecipanti al corteo sono stati arrestati e ancora si trovano sotto processo, due di essi sono di Radio Black Out.
Sette realtà autogestite (Reggia Occupata, Laboratorio Sociale Occupato, Fenix, Rosalia, Alcova, Selva e il più volte sgombrato Osservatorio Ecologico contro le Olimpiadi/Tortuga) sono state chiuse per mano militare. Tutto questo in una metropoli che ha già visto la crisi della Fiat, luogo di sfruttamento ma anche di identità e di lotta per molte generazioni di lavoratori, quasi completamente sostituiti dai tanti giovani che lavorano in formazione lavoro, a chiamata, a progetto, part time, in stage, in nero.
Tutto è stato reso pronto, lustro e in ordine per il grande evento commerciale e mediatico delle Olimpiadi 2006, fonte di profitto e pubblicità per tanti affaristi e politicanti, la città-cantiere è diventata la città-vetrina sorvegliata da telecamere e guardie giurate. Se ci spostiamo fuori città, gli stessi politicanti e affaristi tentano di realizzare la famigerata Alta Velocità, contro l’opposizione degli abitanti della Valle di Susa, e Radio Blackout è stata uno strumento di divulgazione della loro lotta, partecipando attivamente e formendo in diretta aiuti concreti.
Ci sono movimenti, gruppi, culture e individui che resistono, che non ci stanno, e che vogliono esprimersi, incontrarsi e comunicare e la radio dà loro voce.
Certo Radio Black Out non è l’unico strumento, ma anche noi vogliamo fare la nostra parte.
Dal 1992 abbiamo trasmesso notiziari, interviste, presentazioni di libri e riviste, dirette da cortei, dibattiti, e naturalmente molta musica. Ai nostri microfoni si sono avvicendati centri sociali, case occupate, collettivi studenteschi, sindacati di base, comitati NO TAV della Val di Susa, Comitato Chiapas, Comitato Palestina, Lega Ambiente, Greenpeace, Rete Antirazzista, Circolo Gay-Lesbico Maurice, Amnesty International, medici, insegnanti, educatori, operai, tramvieri, immigrati, hacker, punk, rom, squatter, femministe, scrittori, fumettisti, musicisti.
Poi ci sono state le feste. Ogni anno ne organizziamo una, se ci riusciamo anche due, con musica, spettacoli teatrali, dibattiti, proiezioni cinematografiche, stand con pubblicazioni, dischi e gadget, bar e cucina, promozione dell’autoproduzione.
Più di 50.000 persone sono intervenute e si sono divertite alle feste e ai concerti di Radio Black Out, ascoltando e ammirando artisti italiani come gli Statuto, MGZ, Fluxus, Amici di Roland, AK47, Kenze Neke, Marlene Kuntz, Africa United, Madasky, Fratelli di Soledad, Lou Dalphin (dall’Occitania), Panico, Xilema, Toni Tammaro, Canzoniere Grecanico Salentino, compagnia teatrale L’Accolita del Trabatello e stranieri come i DOA (dal Canada) gli Olho Seco (dal Brasile), gli Electric Frankenstein (dagli USA), gli Hot Rod Honeys (dal Belgio), gli Skarface (dalla Francia) e molti altri.
E dopo aver visitato il nostro sito ascoltateci e venite alle nostre serate!