Sulle cosiddette “liberalizzazioni”

Scritto dasu 19 Gennaio 2012

La liberalizzazione della licenza dei taxisti – ma più in generale le misure contro edicolanti, benzinai, piccoli esercenti, ambulanti, le stesse “libere professioni” ecc. – in cosa consistono? In due cose. Primo, un’espropriazione secca di reddito da liberare verso grande distribuzione, grandi studi professionali e finanziarie. Parte del salario “autoprodotto” dai padroncini che diventa profitto per nuove e vecchie corporations che possiedono il capitale utile a rastrellare licenze, concessioni e quant’altro. Secondo, deve produrre manodopera a costi nettamente inferiori di oggi eliminando garanzie e diritti anche ad ampie fasce di lavoro autonomo, conservandone magari l’”indipendenza” ma solo come paravento per lo scarico dei rischi sugli individui.

Ne abbiamo parlato con Nicola Casale [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/nicola-taxisti.ogg] Scarica file


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