Lunga e invisibile primavera marocchina
Scritto dainfosu 31 Maggio 2013
Le prigioni del Marocco continuano ad accogliere militanti del Movimento 20 febbraio (costituitosi in quela data del 2011, quando fu indetta la prima manifestazione che chiedeva la fine della monarchia) e dell’Unione degli studenti. Molti detenuti sono in sciopero della fame da marzo e le manifestazioni si sussegono: l’ultima si è risolta domenica con una repressione poliziesca che ha portato altri compagni in galera. Si tratta di persone che hanno una profonda coscienza politica, ma ancora non si è riusciti a coinvolgere una massa critica di persone decise a rovesciare il regime e i prigionieri marciscono in condizioni inumane e torturati in galera, tanto da riprendere una inveterata tradizione di scioperi delal fame che nei primi anni ottanta portarono alla morte rivoluzionari rimasti anonimi rispetto ai più famosi casi irlandesi del carcere di Maze. Un aspetto questo della scarsa diffusione delle notizie provenienti dal paese maghrebino che abbiamo cercato di comprendere con il nostro interlocutore, immigrato in Italia da anni, ma costantemente in contatto con i movimenti in patria.
Mhamed ci ha raccontato di un paese in lotta da due anni come le altre nazioni arabe, con assassini che cadono nel silenzio dei media internazionali (nonostante l’attenzione di Amnesty o Human right watch), incarcerazoni arbitrarie con accuse fittizie e infamanti e false, magari solo perché si è criticato il re in pubblico. Si tratta di una situazione diffusa sull’intero territorio nazionale… agli argomenti relativi alla lotta del popolo marocchino si è aggiunto un’ulteriore analisi relativa al paese, sollecitata da un ascoltatore che ha chiesto di conoscere la posizione del nostro interlocutore riguardo alla questione Saharawi – probabilmente supponendo una negazione del problema, come in genere accade con molti cittadini marocchini disinformati o che si sono lasciati condizionare dalla propaganda monarchica. Mhamed si è dimostrato non solo informato ma anche schierato a favore dela costituzione di quello stato tanto agognato dal Fronte Polisario, aggiungendo altre notizie sulla posizione delel formazioni di estrema sinistra marocchine e addirittura di collaborazione tra le due lotte, anche perché se il re perdesse il Saharawa probabilmente secondo Mhamed imploderebbe
Ecco il suo contributo per comprendere la situazione e la lotta marocchina