16N a Gradisca D’Isonzo: chiudere tutti i Cie

Scritto dasu 18 Novembre 2013

gradisca

La vicenda del centro immigrati inizia nel 2000, nel pieno dell’emergenza clandestini sul confine goriziano, quando l’allora ministro Bianco indica nell’ex Polonio un sito ideale per un centro di prima accoglienza per i profughi. Con i governi Berlusconi si scopre che Gradisca ospiterà invece proprio un Cpt, una struttura per immigrati irregolari. Dopo anni di battaglie legali e proteste, la struttura apre i battenti nel marzo 2006. A partire dal 2008 le tensioni si acuiscono: evasioni e danneggiamenti si succedono a intervalli regolari. Il Cpt diventa Cie e prende in consegna soprattutto stranieri provenienti dalle carceri. Nel 2009 un provvedimento del ministro Maroni porta a 18 mesi i tempi di permanenza. Nel 2012 il consorzio Connecting People e funzionari della Prefettura vengono rinviati a giudizio con l’ipotesi di false fatturazioni e presenze degli ospiti “gonfiate”.

Nel frattempo continuano i pestaggi ed i soprusi nei confronti dei migranti lì rinchiusi, così come le rivolte. Le ultime devastano il Cie che, ormai in ginocchio, sarà svuotato. La  decisione è stata presa ad inizio novembre dal Ministero dell’Interno : per disposizione del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale sarà attuato un maxi-trasferimento di ospiti al Cie di Trapani,  primo passo verso una temporanea chiusura del centro.

La manifestazione di sabato ha ribadito la volontà degli antirazzisti di rendere questa chiusura definitiva.

La diretta con Gianmarco gradisca

 

 

 

 

 

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