Fiat a stelle strisce. L’accordo con Chrysler
Scritto dainfosu 15 Gennaio 2014
All’inizio dell’anno Fiat ha completato l’acquisizione del gruppo Chrysler. Il gruppo guidato da Marchionne ha concluso un accordo molto favorevole per Fiat con il Veba Trust che controllava il 41,5% della fabbrica automobilistica statunitense. La Fiat pagherà cash 1.750 milioni di dollari utilizzando la liquidità disponibile. A questa cifra si aggiungono altri 1.900 milioni di dollari che Veba incasserà attraverso una erogazione straordinaria che Chrysler Group erogherà a tutti i soci.
La parte del dividendo straordinario spettante all’azionista Fiat (attraverso la Fiat North America, Fna, interamente controllata dal Lingotto) sarà versata al Veba Trust e costituirà parte del prezzo di acquisto della partecipazione. In totale, dunque, il prezzo del 41,5% di Chrysler è fissato in 3,65 miliardi di dollari. Con questa operazione Fiat diventa azionista unico di Chrysler. In altri termini Fiat ha comprato Chrysler usando i soldi di Chrysler. Il Veba Trust è il fondo previdenziale che assicura le prestazioni sanitarie agli ex dipendenti della Chrylser. Negli Stati Uniti è frequente che i fondi pensione acquisiscano ditte e giochino in borsa.
In molti hanno giudicato l’accordo storico. Ma per chi? Quali conseguenze avrà per i lavoratori degli stabilimenti italiani, buttati da anni nel limbo della cassa integrazione? Il loro futuro è più che mai pericolante, al punto che lo stesso Zanonato avrebbe chiesto a Marchionne precise garanzie. Che è come chiudere la stalla quando i buoi sono già fuggiti.
Per i 5300 di Mirafiori non pare esserci alternativa al progressivo licenziamento.
Sul piano produttivo le cose non vanno troppo bene su nessuna delle due spondell’Atlantico. Marchionne aveva dichiarato a suo tempo che per sopravvivere bisogna mettere sul mercato sei milioni di autoveicoli. Siamo lontani da quella quota, visto che nel 2013 il gruppo di Detroit non è andato oltre i due terzi di quella cifra.
Intanto resta il fatto che i modelli attualmente prodotti vengono smerciati negli Stati Uniti e in Brasile. In Europa domina invece Volswagen.
Nel gioco del capitale Marchionne, Elkann e la grande famiglia degli eredi dell’Avvocato, festeggiano.
I lavoratori hanno poco da fare festa. D’altra parte, per loro, l’unica vera festa è quella che si fa ai padroni.
Per meglio capire le dinamiche di questo storico accordo abbiamo parlato con Renato Strumia.
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