Istat. Tirare la cinghia

Scritto dasu 26 Febbraio 2014

nuove-povertaI dati sui consumi alimentari diffusi dall’Istat a febbraio ci danno una flessione persino a dicembre, quando le feste di fine anno moltiplicano gli acquisti. In quel mese l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2013, l’indice registra una flessione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Secondo i dati diffusi dall’Istat nel confronto con novembre 2013, a dicembre le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dello 0,5%, quelle di prodotti non alimentari dello 0,3%. Rispetto a dicembre 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 2,6%, sintesi – spiega l’istituto di statistica – di diminuzioni del 2,3% per le vendite di prodotti alimentari e del 2,7% per quelle di prodotti non alimentari. L’Istat certifica che si tratta del calo annuale più forte dall’inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990.
Analizzando le tabelle dell’Istat si scopre che, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’unico settore a incrementare gli affari è quello dei discount, in crescita dell’1,6%. Crollo del 3,7% per i negozi con meno di cinque addetti.
I dati Istat ci descrivono un paese sempre più povero, nonostante l’ottimismo esibito dal nuovo primo ministro.

Ne abbiamo parlato con Francesco Carlizza. Ascolta la diretta:

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