Dall’Imu alla Tasi. Cambia il nome, aumenta il prezzo
Scritto dainfosu 21 Maggio 2014
Lo slittamento della Tasi ci sarà solo per i comuni che non sceglieranno l’aliquota entro il 23 maggio. Lo ha deciso il ministero dell’Economia dopo l’incontro con l’Anci di ieri. Ad avanzare l’ipotesi del doppio regime, ossia far riscuotere l’imposta a giugno a quei Comuni, circa il 10%, che hanno già deliberato le aliquote, e rinviare la scadenza a settembre per quelli che non l’hanno ancora stabilita, erano stati proprio i comuni. La norma per il rinvio potrebbe essere inserita in un decreto, di prossima approvazione da parte del Consiglio dei ministri, o in un provvedimento ad hoc.
La Tasi è più alta dell’Imu. Il quadro che emerge è quello di un ginepraio di aliquote e detrazioni diverse, con il rischio di avere 8.092 applicazioni diverse della Tasi con oltre 75mila combinazioni differenti di applicazione dell’imposta. Non solo. Con la Tasi, la Tari e le addizionali comunali si rischia di neutralizzare il bonus Irpef, o peggio, come nel caso dei pensionati esclusi dal bonus fiscale, di peggiorare ulteriormente la situazione economica, aumentando il carico fiscale complessivo. Dalle prime proiezioni emerge che su 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, nel 40% di queste, l’imposta è più alta dell’Imu pagata nel 2012.
Ne abbiamo parlato con Francesco Carlizza, economista che ci ha aiutato a districarci tra sigle, aliquote, scadenze.
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