Un anno dopo Gezi Park: scontri in una città militarizzata
Scritto dainfosu 2 Giugno 2014
Istanbul, sabato 31 maggio 2014: 25.000 polizziotti schierati per tentare di cancellare, o quanto meno di contenere, la memoria viva e ribelle della enorme mobilitazione di Gezi Park, avvenuta un anno fa. Quando decine di migliaia di giovani insorsero, insieme a chi difendeva gli alberi del parco, e fecero conoscere al mondo intero piazza Taksim, che diventò in pochissimo tempo il simbolo della protesta turca contro il governo autoritario e corrotto di Erdogan. Furono giorni di rabbia e di rivolta durante i quali furono uccisi per mano della polizia 8 manifestanti. Proprio sabato, forte delle elezioni di qualche mese fa, il governo ha mantenuto la sua promessa di mano dura nei confronti di ogni tentativo di protesta usando contro i manifestanti lacrimogeni, cannoni ad acqua e pallottole di gomma. L’opposizione a Erdogan deve essere, con ogni mezzo, cancellata, zittita, rimossa. Così come per il 1 maggio scorso, molti sono stati i feriti, moltissimi gli arresti. Anche tra i medici che hanno soccorso chi veniva massacrato o colpito da lacromogeni usati come proiettili.
Abbiamo parlato di questo durissimo anniversario con Michelangelo da Istanbul, cercando di capire quanto in là sembra volersi spingere la violenza del governo, con un leader sempre più autoritario impegnato a nascondere un paese, di fatto, spaccato a metà.