Rom. L’Italia nel mirino dell’UE
Scritto dainfosu 5 Novembre 2014
L’Italia rischia una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, a causa delle politiche abitative segregative nei confronti dei nomadi. Lo ha reso noto l’Associazione 21 luglio, citando una lettera inviata dalla Direzione Generale Giustizia della Commissione Ue al Governo italiano. L’organismo europeo punta il dito contro la «condizione abitativa dei rom» nel nostro Paese chiedendo all’Italia informazioni aggiuntive, in particolare sul campo nomadi in località La Barbuta a Roma.
I rom che vivono nei campi in Italia sono 40 mila, un terzo dei 110-170 mila che si stima vivano in Italia (di cui quattro su dieci con meno di 14 anni). La politica dei campi è tipica dell’Italia: sin dal dopoguerra vennero istituiti questi luoghi per una popolazione che diventava sempre meno “nomade”, complice la scomparsa dei mestieri tradizionali e la stessa legislazione italiana che vietava il nomadismo.
Le condizioni di vita nelle baraccopoli legali e, in peggio, negli agglomerati abusivi sono terribili.
Nonostante ciò i rom e i sinti sono oggetto di pregiudizi radicati, che facilitano una persecuzione istituzionale continua.
A Torino non si sono ancora sopite le polemiche per la proposta dell’ammnistrazione di centro sinistra di Borgaro di istituire un pullman separato per i rom di strada dell’earoporto, che già a Mirafiori i fascisti di Forza Nuova preparano una marcia antirom per sabato prossimo.
Ne abbiamo parlato con Paolo Finzi, autore di “A forza di essere vento”.
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