Elezioni in Israele: centrosinistra in testa ma per i palestinesi cambia poco

Scritto dasu 12 Marzo 2015

A pochi giorni dalle elezioni politiche in Israele, in programma martedi 17 marzo, in testa ai sondaggi è l’Unione Sionista di Isaac Herzog, che si contrappone alla coalizione di centrodestra del premier uscente, il macellaio di Gaza Netanyahu, sgradito all’amministrazione Obama negli Stati Uniti (ma sostenuto dai repubblicani).

Al terzo posto negli ultimi sondaggi soprendentemente figura la Lista Araba Unificata, formata da due liste islamiche unite a due piccoli partiti di sinistra (Hadash e Tajammu).

Una vittoria di Herzog potrebbe accrescere le possibilità di un accordo coi palestinesi collaborazionisti per la creazione di un finto stato palestinese. Ma nella sostanza ben poco cambierebbe per la condizione globale dei palestinesi: del resto è stata soprattutto la sinistra sionista a compiere la colonizzazione dal 1948 agli anni ’70, e poi a soffocare nel sangue la prima e la seconda intifada.

Perciò altre forze politiche della sinistra palestinese operanti nei territori del’48 (Balad, Kifah) invitano al boicottaggio elettorale, per sottolineare il fatto che il destino dei palestinesi è legato alla Resistenza e alla solidarietà internazionalista e non a quello che accade alla Knesset, il parlamento israeliano.

Ascolta l’intervista di stamattina a Kutaiba, compagno palestinese residente a Torino:

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