Dopo i fatti di Colonia: violenza contro le donne e manipolazione mediatica

Scritto dasu 11 Gennaio 2016

Dopo le aggressioni avvenute a Colonia, nella notte di Capodanno, contro donne e ragazze che si muovevano nelle strade vicino alla stazione, da parte di numerosi giovani uomini più o meno ubriachi – e che secondo una prima ricostruzione sembrano provenire per la maggior parte da Siria, Marocco e Algeria -, sono seguite in questo ultimo fine settimana mobilitazioni di natura apertamente razzista e neonazista. Dalla manifestazione di Pegida sabato ad altri episodi di violenza e “caccia” all’immigrato promosse da gruppi di hooligans e buttafuori nella serata di ieri (domenica), sempre nella zona della stazione di Colonia, che hanno portato al ferimento di sette persone di origine pakistana e siriana. Strade, spazi e corpi di un dato territorio vengono così “marcati” dalla strumentalizzazione, in primis mediatica, della violenza che donne, giovani ed adolescenti vivono sistematicamente nella loro quotidianità, non solo in spazi pubblici e visibili, ma anche e soprattutto nelle proprie case, nei luoghi di lavoro ed in molti altri contesti meno visibili e “privati”.

La maggior parte dei commenti e delle opinioni che riempiono i giornali mainstream tedeschi e che animano un certo tipo di dibattito poco analitico non sembrano evidenziare grandi differenze rispetto alle testate di altri paesi europei. Molti dei testi e delle opinioni pubblicati cercano di non affrontare i nodi più spinosi e complessi della questione: perciò abbiamo cercato prima di capire quali differenze ci siano tra la stampa tedesca e quella italiana, poi di analizzare gli ultimi episodi avvenuti nel fine settimana e quanto meno di nominare quei nodi generalmente evacuati, che riguardano le complesse articolazioni tra sesso, violenza, potere, relazioni di dominio all’intersezione tra genere, colore, classe, nel contesto di un fenomeno migratorio che investirà sempre più le metropoli europee.

Ascolta il contributo di Ricke:

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