Un acquedotto di soldi pubblici incombe sulla Valnerina

Scritto dasu 8 Aprile 2016

Sono cominciati da alcuni giorni nel Comune di Ferentillo, in località Terria, i lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto Terria-Pentima e ovviamente i cittadini si sono resi conto dell’inutilità dell’opera – se non per le solite tasche – e la mobilitazione è scattata perché il vecchio acquedotto che approvvigiona Terni sarebbe al limite da manutenere per evitare la dispersione del 40% delle acque, anziché spendere per i 24 chilometri di devastazione di una valle incantevole. Certo non avrebbero potuto spartirsi risorse pubbliche (ufficialmente 18 milioni!) gestite da privati, perché il referendum sul’acqua anche in questo caso è stato aggirato facendo gestire il bene pubblico dai privati che ci lucrano abbondantemente, infatti il direttore generale del Sii, Paolo Rueca, dice: «È l’opera magna del nostro piano d’investimenti».

L’aspetto negativo, come sentirete nella testimonianza di Assunta del Comitato Valnerina, è che riducono a rigagnolo un fiume che aveva una sua dignità storico-artistica e che vede la sua portata già ridotta da molteplici acquisizioni per rifornire laghi artificiali di centrali elettriche, le Marmore e altri invasi.

Il comitato sta discutendo su quali reazioni mettere in atto e su quali terreni contrastare l’ennesima grande opera nociva; ecco quello che ci ha raccontato Assunta.

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