Che aria tira a Fermo

Scritto dasu 22 Luglio 2016

fermo

Nella diretta di venerdì scorso abbiamo parlato con Paolo del Csoa Officina Trenino di Porto san Giorgio per cercare di capire in che contesto è maturata l’aggressione che ha portato all’uccisione di Emmanuel, richiedente asilo nigeriano, per mano di un ultras vicino ad ambienti fascisti, che spazio hanno organizzazioni di estrema destra in città e che amicizie politiche li proteggono. Viene così fuori che Mancini, l’uomo accusato di omicidio per la morte di Emmanuel, era un personaggio ben integrato all’interno del tessuto sociale di Fermo, animatore della Curva Duomo, la curva della locale Fermana che ha negli scorsi giorni espresso solidarietà al proprio compagno di tifo, e sostenitore attivo del sindaco per cui ha fatto campagna elettorale insieme ad altri visi noti della destra estrema.

Da parte loro i fermani si sono chiusi a riccio di fronte alle luci accecanti dei riflettori, non hanno preso posizioni forti contro chi, in città e negli stadi, propaganda idee razziste e fasciste e invece chiedono di essere lasciati tranquilli e che di tutta questa storia non resti che qualche lontano ricordo nella memoria.

Ascolta la diretta con Paolo:

OfficinaTreninosuFermo

 

E nei giorni scorsi Fermo è tornata di nuovo sulle pagine dei giornali per l’arresto di due persone accusate di aver piazzato alcuni ordigni, tre dei quali esplosi, davanti ad alcune chiese della zona. La storia raccontata dalle testate quotidiane è strana e fumosa; i due in questione, conoscenti di quel Mancini in carcere ormai da una decina di giorni per l’omicidio razzista di Emmanuel, e amici di stadio, si sarebbero convertiti proprio in curva all’anarchismo; da qui l’idea di attaccare le chiese.

Per capire se è la lontananza a storpiare la lente abbiamo richiamato oggi Paolo, ascolta la diretta con lui:

Fermo2


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