Renzi sfida l’Europa per salvare la poltrona
Scritto dainfosu 27 Settembre 2016
Matteo Renzi si è cacciato nei guai. E lo sa. Il referendum sulle modifiche alla nuova carta costituzionale si è trasformato in referendum sul governo. Lo stesso Renzi lanciò la sfida, quando dichiarò che in caso di sconfitta si sarebbe dimesso. Sebbene si sia da tempo rimangiato la promessa, i suoi avversari non gli permetteranno di cavarsela tanto facilmente.
Renzi prova a vincere lo stesso, procrastinando sino all’ultima data utile la consultazione referendaria fissata ieri al 4 dicembre.
Per vincere prova a giocare la carta del populismo, sfidando l’Europa su pensioni, migranti e sicurezza nelle scuole.
Il nuovo giochetto è il “patto della lavagna”. Renzi ha annunciato di voler sottrarre, con o senza il consenso dell’Unione Europea, spese per i migranti, sicurezza nelle scuole e pensioni al patto di stabilità.
Va da se che a gennaio/febbraio, quando tutti i nodi verranno al pettine, l’UE decreterà il suo stop e Renzi si adatterà più o meno elegantemente. Poco importa: a quell’epoca il referendum, comunque vada, sarà stato fatto.
Ne abbiamo parlato con Francesco che ci ha spiegato, da economista, la partita in corso.
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