Sudafrica: uno snodo epocale in cui divampa la protesta

Scritto dasu 5 Novembre 2016

southafrica_afp1Il popolo sudafricano non ne può più: la tolleranza verso la corruzione si è consumata integralmente e, come avviene forse soltanto in quel paese, le proteste sono vivaci e decise: molteplici i motivi, che affondano nella progressiva delusione di molte fette della popolazione che non trovano benefici dalla fine dell’apartheid, non sono coinvolti dalla redistribuzione dei beni e s’infuriano giustamente contro il sistema oligarchico e in particolare con il potere di Zuma. Avevano cominciato gli studenti un paio di settimane fa e la repressione fu brutale; ora sono classi e settori di società che sono coinvolti e animano le proteste di piazza; questo perché nel panorama continentale, la società sudafricana è attenta e non fa passare enormità inaccettabili proprio perché è una società sana abituata a inscenare proteste che finiscono con l’ottenere le istanze per cui sono chiamate a mobilitarsi masse di persone inferocite.

 

L’attenzione particolare per queste proteste proviene dall’enorme importanza del popoloso paese australe, per cui la scelta di uscire dalla Corte penale internazionale è molto più sintomatica che non la medesima iniziativa del Burundi o del Gambia e può condizionare l’area, inoltre l’opinione pubblica sudafricana ha i mezzi per imporre il dibattito su questa scelta, verificando che si tratti davvero di prodromi all’affrancamento dal neocolonialismo occidentale e non semplicemente un modo drastico di coprire orrori, malefatte, torture, eccidi, abusi in generale.

 

Per comprendere meglio la situazione del paese abbiamo interpellato Marco Longari, fotografo dell’Afp, ecco cosa ci ha raccontato:

protestecontrozuma


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