La consapevolezza degli iraniani in piazza contro il sistema
Scritto dainfosu 22 Novembre 2019
Il sistema degli Ayatollah, che è parte dell’equilibrio mediorientale in rapida evoluzione, è contestato come espressione locale del sistema globale nell’attuale contingenza epocale dai persiani, nuovamente mossi dalla immediata sensibilità di fronte ai provvedimenti più urticanti, che si inseriscono in una situazione di crisi economica dovuta agli embarghi e sanzioni statunitensi, dalla forte inflazione, dalla perdita di valore della moneta, dal coinvolgimento nelle guerre che contrappongono i turbanti ai sauditi e dagli sforzi di mantenere intatta l’influenza sui paesi della mezzaluna sciita, in rivolta anche loro contro il sistema di cui gli alleati locali dell’Iran sono nerbo e anima, in particolare in Libano e Iraq.
Tutto questo stato di cose è difficile da analizzare correttamente senza dotarsi degli strumenti giusti per collocare proteste e reazioni brutali e repressive nella giusta ottica, oltretutto in condizione di difficoltà di ottenere informazioni per l’oscuramento della rete e le contrapposte propagande scatenate.
Abbiamo cercato di capire in quale situazione capita la carneficina in corso con Nicola Pedde, direttore dell’Istituto di Studi Globali e analista esperto di Iran: