Un’ambiguità strategica. Il ruolo della Cina nel conflitto russo-ucraino

Scritto dasu 8 Marzo 2022

Il voto all’undicesima sessione d’emergenza dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) sulla risoluzione sull’aggressione russa dell’Ucraina ha sancito un forte isolamento internazionale per Mosca: solo 4 paesi – Siria, Eritrea, Bielorussia e Corea del Nord – si sono schierati apertamente con la Russia votando contro la risoluzione: 141 invece i paesi che hanno approvato la risoluzione, e 35 gli astenuti (qui le mappe). Tra questi c’è la Cina, che “deplora”, anzi, “si rammarica” per il conflitto russo-ucraino. Abbiamo contattato Lucrezia Goldin, studiosa di Cina che scrive per ChinaFiles e Il Manifesto, per parlarci della Cina, del suo partenariato strategico con la Russia, del suo mancato – almeno per ora – ruolo di mediatore nel conflitto. Le abbiamo anche chiesto quali possono essere le conseguenze per quella che la Cina definisce un’isola ribelle, Taiwan, e quali sono le somiglianze, e le differenze, tra Kiev e Taipei. In ultimo, abbiamo chiesto a Lucrezia qual è la linea di Xi Jinping sul fronte interno e quali sono le reazioni all’invasione russa nel web cinese. A riguardo, vi consigliamo la lettura di questo articolo, oltre all’ascolto della diretta.


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