Capo Frasca. Corteo antimilitarista

Scritto dasu 18 Ottobre 2022

Dal 3 ottobre sono in corso esercitazioni militari straordinarie al largo delle coste sud orientali della Sardegna, un ulteriore segno del rischio di escalation militare globale dopo l’attacco della Russia all’Ucraina e il sostegno della Nato al governo Zelensky. Da mesi si susseguono esercitazioni militari nelle basi dislocate in tutto il territorio dello stato italiano.
La Sardegna è circondata da navi da guerra, con centinaia di uomini in divisa dislocati su tutto il fronte mare, lo spazio aereo è riservato alle plance di comando delle portaerei e alle cloche dei caccia.
Il 16 ottobre si è svolta una manifestazione per la pace, per la chiusura delle basi militari, contro l’uso della Sardegna in funzione della guerra: “Non vogliamo che nella nostra isola siano preparati i conflitti che infiammeranno lo scenario internazionale. Non vogliamo essere complici del sangue che sarà versato”.
Scrive L’Unione Sarda: “Quello che sta accadendo da 48 ore sul proscenio di Cagliari è la conferma che la Sardegna è precettata. Il Porto di Cagliari, dal molo Ichnusa passando a quello di Ponente, sino al Porto Canale, è la prova di una mobilitazione senza precedenti. La mappa della dislocazione delle portaerei, delle navi da combattimento, americane, tedesche e italiane agganciate alle bitte cagliaritane, non lascia presagire niente di buono. Da stamane le “corazzate” della Nato, con il supporto dei caccia, a partire dai nuovissimi F35, potrebbero già posizionarsi in
assetto operativo per raggiungere sia il poligono del Salto di Quirra che quello di Teulada.”
Le esercitazioni sarde, così come le esercitazioni nucleari Steadfast Noon che coinvolgono i bombardieri B-52 nel nord Europa assumono di questi tempi ben altra rilevanza vista la drammatica evoluzione del conflitto in Ucraina.
L’obiettivo di queste “esercitazioni” è quello di preparare una risposta a un eventuale attacco contro uno dei Paesi membri della Nato. Il Manifesto riporta il comunicato con il quale la Us Navy dà l’annuncio delle manovre nelle acque sarde: «Mare 22 è un’esercitazione avanzata, marittima e anfibia. Il suo scopo è addestrare e testare comandi, personale ed equipaggi durante una serie di attività in mare, in uno scenario realistico e multidimensionale».
Ne abbiamo parlato con Guido, un compagno ed antimilitarista sardo

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