Torino: presidio sotto al tribunale in solidarietà ai compagn* accusat* di associazione a delinquere.
Scritto dainfosu 20 Ottobre 2022
Questa mattina a Torino si è tenuta la prima udienza del processo che vede coinvolti decine e decine di compagni e compagne del centro sociale Askatasuna e del Movimento No Tav con l’accusa di associazione a delinquere. Oggi l’accusa ha visto accogliere la richiesta di costituire come parte civile il ministero della Difesa, il ministero degli Interni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un primo atto dunque che marca sin dal principio l’obiettivo della controparte.
L’accusa di associazione a delinquere si basa su di un teorema dalle brillanti forzature al limite tra il fantasioso e il grottesco, costruito ad hoc sulla base di migliaia di pagine di intercettazioni, annotazioni della Digos, pedinamenti e microspie. Un tentativo, quello della Procura e della Questura torinesi, di criminalizzare le lotte, il dissenso in ogni sua forma e la lotta contro il tav in Val di Susa in primis, basato su una narrazione che spia dal buco della serratura per produrre un artefatto che fa acqua da tutte le parti.
Dopo una prima bocciatura da parte del Gip dell’accusa di associazione sovversiva, derubricando quindi l’imputazione ad associazione a delinquere, oggi si è tenuta la prima udienza di un processo che ha tutte le caratteristiche per essere considerato anomalo nel panorama della giurisprudenza italiana.
Molti sono stati i contributi che si sono susseguiti durante il presidio di questa mattina, dallo Spazio Popolare Neruda, anch’esso sotto attacco all’interno di queste indagini, ai percorsi di lotta per la casa, ai collettivi studenteschi ed ecologisti e, non da ultimo, quello del movimento No Tav che ha sottolineato il significato di essere tutti e tutte parte di un’associazione sì, ma per resistere.
E’ chiara la volontà di non lasciar passare sotto silenzio un attacco come questo, perché andrebbe a costituire un precedente gravissimo per tutte le lotte, le esperienze, i percorsi che si pongono l’obiettivo di vivere in maniera diversa e lottare insieme per cambiare un sistema sociale distruttivo, sfruttatore e mortifero come quello vigente.
Come Informazione di Blackout abbiamo seguito in diretta il presidio sotto al Tribunale per dare voce alla solidarietà e ai punti di vista delle persone presenti.