Ecuador, la guerra del capitalismo

Scritto dasu 19 Gennaio 2024

La crisi carceraria in corso, tra ammutinamenti e rivolte ha causato circa 400 morti interne solo negli ultimi tre anni. L’escalation ha raggiunto il suo picco con la rivolta di 6 carceri e l’evasione prima in data 7 gennaio di Adolfo Macías, detto ‘Fito’, leader del principale gruppo criminale del paese, Los Choneros e successivamente, il 9 gennaio, l’evasione di Fabricio Colon Pico capo de Los Lobos.

La risposta del governo Noboa è stato di ricorrere prima allo stato di emergenza, che ha trasformato il paese in un carcere notturno e poi alla dichiarazione dello stato di conflitto armato interno, che ha bloccato l’intero paese e consegnato in mano militare l’ordine pubblico.

Se da un lato la risposta sembra inadeguata rispetto al problema del traffico di cocaina su scala globale, che trova nei porti ecuadoriani una tratta fondamentale, dall’altro lato ci si interroga sui risvolti economici e sociali e sul vero obiettivo dei piani di Noboa.

Da una settimana al paese è applicata la cosiddetta ‘dottrina shock’: misure economiche neoliberiste e militarizzazione a tappeto.

Pubblichiamo di seguito il commento di Christian Peverieri, giornalista di Global Project e attivista dell’associazione internazionalista Ya Basta! Êdî bese!

 

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