Bergoglio alla crociata contro le donne

Scritto dasu 1 Ottobre 2024

Una delle cifre del pontificato di Jorge Bergoglio è stata una certa moderazione verbale nei confronti di chi ha condotte di vita in contrasto con la morale cattolica. Cruciale nel suo pontificato è che la condanna delle azioni con implichi una criminalizzazione di chi le compie. In questo modo può permettersi di apparire accomodante nei confronti dell’omosessualità mentre non lo è affatto. L’omosessualità resta contraria alla dottrina cattolica ma chi pecca e si pente, chi esiste ma si astiene, può essere accolto le pecore obbedienti del suo gregge.
Lo stesso vale per le donne che abortiscono e per i medici che fanno il loro lavoro, un tempo scomunicati, oggi perdonat* se si pentono, accettando e facendo proprio il ruolo di incubatrici sottomesse che la dottrina cattolica impone loro.
Questi escamotage che hanno consentito a Bergoglio di accreditarsi a sinistra. Il papa argentino ribadisce la pretesa di imporre a tutti la morale cattolica, ma si muove con abilità gesuitica.
La guerra alla libertà femminile, così come a tutt coloro che spezzano la norma etero-patriarcale, è senza esclusione di colpi. Le donne che abortiscono sono assassine, i medici che praticano l’aborto dei sicari.
Bergoglio ha usato la sua visita in Belgio,
dove, persino all’università cattolica di Lovanio, non sono mancate le proteste, per lanciare un attacco frontale alla libertà di scelta delle donne, proprio alla vigilia della giornata per l’aborto libero e sicuro.
Con Nadia Nardi
di Nudm Livorno abbiamo parlato degli attacchi della chiesa e dello Stato all’aborto libero

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