“Disarmiamo il Patriarcato”: Non Una di Meno in piazza il 23 e il 25 Novembre

Scritto dasu 22 Novembre 2024

A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, si contano 104 femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024. A un anno di distanza dalle enormi manifestazioni che lo scorso anno hanno paralizzato Roma e Messina, Non Una di Meno torna ancora una volta in piazza a Roma e Palermo sabato 23 Novembre: non per ritualità, bensì per rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che viene imposta sui corpi delle donne e delle persone trans. Le manifestazioni del 23N a Roma e Messina e quella del 25 Novembre a Torino (qui tutte le informazioni) si posizionano contro la violenza e la cultura dello strupro che ci opprimono, contro i confini interni e esterni, contro la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale ormai dispiegate e presenti nel nostro quotidiano, ed in rifiuto al paradigma della guerra, espressione più brutale della violenza patriarcale, come quotidianamente ci ricorda il genocidio in Palestina.

Alla violenza patriarcale strutturale fa da cornice politica la retorica del governo Meloni, che si è espresso in questi giorni per bocca dei ministri Valditara e Roccella con dichiarazioni intese a addossare la responsabilità della violenza maschile sulle donne all’immigrazione e sostenere che “il patriarcato non esiste e parlarne è una deriva ideologica”. Ancora una volta questo governo si autodichiara complici dei femminicidi che ci saranno, affermando senza giri di parole che queste morti sono inevitabili: si tratta di una complicità che si presenta quotidianamente non solo con la copertura politica della violenza maschile sulle donne ma anche con l’attacco frontale ai  percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ai centri antiviolenza femministi, alla GPA, all’aborto attraverso lo smantellamento di consultori e reparti di IVG, attacchi portati avanti in alleanza con le organizzazioni antiabortiste. Ne abbiamo parlato con Alessia di Non Una di Meno Torino.

 


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