Fatti di Budapest: 7 compagni e compagne in Germania si sono costituiti. Libertà per tutti/e!
Scritto dainfosu 22 Gennaio 2025
Lunedì si sono costituiti 7 compagni e compagne tedeschi ricercati da quasi due anni per i fatti di Budapest del 2023. Si tratta delle azioni antifasciste organizzate per contrapporsi alla giornata dell’Onore, una celebrazione che vede nazisti di tutta Europa convergere ogni anno nella capitale ungherese per celebrare l’ultima resistenza delle SS contro l’Armata rossa durante i combattimenti in Ungheria della seconda Guerra Mondiale. Diversi compagni e compagne italiani, tra cui Ilaria, Gabri e Gino, sono stati arrestati nel corso della vendetta dello Stato ungherese, che sostiene politicamente i neonazisti e ha fatto di tutto per perseguire chi si era opposto alla loro sfilata nel 2023.
La magistratura ungherese ha trovato terreno fertile in Germania, dove da anni è in corso una campagna repressiva che ha l’obiettivo di disarticolare le componenti più determinate del movimento antifascista tedesco: l’anno scorso Maja, arrestata in Germania, è stata portata in Ungheria durante un’estradizione lampo, e si trova da quasi un anno in condizioni detentive terrificanti – aggravate dall’assoluto disprezzo delle autorità ungheresi per la sua tutela di persona non binary – ed in isolamento. Rischia di 24 anni di carcere. Circa una decina di altri compagni e compagne tedeschi si trovavano fino a lunedì ancora latitanti; 7 di loro si sono adesso costituiti, dichiarando di voler di combattere apertamente, seppur dal carcere, contro la possibilità dell’estradizione e contro la criminalizzazione delle pratiche antifasciste. Il movimento antifascista tedesco dichiara che “la decisione di consegnarsi non deve essere vista né come una debolezza da parte degli e delle imputati/e né come una capitolazione nei confronti delle autorità inquirenti. Si tratta piuttosto di un passo autodeterminato verso un nuovo capitolo di questo procedimento. Proprio come la clandestinità, anche la decisione di andare in prigione può essere politica – non di propria volontà, ma di propria scelta. Perché nella storia del movimento la galera è sempre stato un luogo di confronto, di lotta politica e sociale. Siamo solidali con tutti i nostri coimputati, sia in carcere che fuori. Vi auguriamo di essere forti per tutto ciò che ci aspetta. Così come le autorità non sono riuscite a toglierci la libertà o a metterci all’angolo negli ultimi due anni, non riusciranno a spezzare le nostre convinzioni, a dividerci o a metterci l’uno contro l’altro negli anni a venire. Siamo al fianco di tutti gli antifascisti che si impegnano per un mondo libero dall’oppressione, dallo sfruttamento e dalla violenza. Non lasciatevi scoraggiare.”
Ai microfoni di Radio Blackout Lukas B., avvocato di una delle compagne arrestate lunedì. Con lui facciamo il punto sulle condizioni di detenzione di chi è già stato estradato, la criminalizzazione dell’antifascismo e la campagna politica di sostegno agli accusati e alle accusate di Budapest.
PER RIMANERE INFORMATI: www.basc.news (Budapest Antifascist Solidarity Committee) – MAJA, GINO, HANNA, ZAID, PAULA, LUCA, CLARA, NELE, PAUL, MORITZ LIBERI/E!