Il caso Paragon si allarga
Scritto dainfosu 24 Marzo 2025
È stato pubblicato il 19 marzo 2025 il rapporto “Virtù o vizio? Un primo sguardo alle operazioni in espansione dello spyware di Paragon” del Citizen Lab dell’Università di Toronto, che ha rivelato come lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions, sia stato utilizzato per sorvegliare attivistx, giornalistx e membri della società civile italiana. Inoltre, le prove raccolte accertano la presenza di questo software in diversi paesi. Nel rapporto si parla apertamente di “un modello preoccupante che prende di mira gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti”, e la rilevazione allarmante è che le vittime di queste operazioni irregolari potrebbero essere molte di più rispetto alle 90 (di cui 7 italiane) accertate fino a oggi. Secondo The Citizen Lab, infatti, i casi emersi sarebbero solo quelli notificati da Whatsapp, ma non si esclude che lo spyware abbia utilizzato anche altri vettori per entrare nei telefoni di altri soggetti che potrebbero non essere a conoscenza dell’infezione dei loro terminali.
Nel frattempo il Copasir, il comitato per le informazioni sulla sicurezza della Repubblica, ha ascoltato due rappresentanti di Meta, i direttori alla guida delle genzie Aise, Aisi e Dis, dei Servizi segreti, nonché il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ed il procuratore generale presso la corte di appello di Roma.
Abbiamo chiesto a Riccardo, di Privacy network, associazione che si occupa della garanzia dei diritti fondamentali in ambito digitale, si raccontarci la vicenda dall’inizio, e aggiornarci sulle novità. Ascolta e scarica la diretta.