22/05/25 | ARSIDER | Verso Cerignola-Pescara play off
ARSIDER
Verso Cerignola-Pescara play off. Andata della semifinale in programma domenica 25 maggio alle ore 20. Tra i biancazzurri 5 diffidati: Crialese, Moruzzi, Squizzato, Dagasso e Lancini. Nel Cerignola sono 4 i giocatori a rischio squalifica: Capomaggio, Martinelli, Sainz Maza e Bianchini.
Si giocherà alle ore 20 anche il match di ritorno, in programma all’Adriatico G. Cornacchia
Ai miei compagni che non sanno esultare
(e tifano solo la rivoluzione). Ai miei compagni che passano le notti a discutere di strategie, di forme, di praticabilità, di alleanze.
Ai miei compagni che si addormentano sulle assemblee, che masticano il futuro come fosse un chewing gum già sputato.
Ai miei compagni che hanno smesso di crederci, ma non sanno smettere di parlarne.
Io non vi biasimo.
Io c’ero.
Anche a me è successo: credere che la lucidità fosse più importante del corpo. Che la teoria salverà qualcosa.
Poi un giorno — un pomeriggio sporco, vento e polvere sulla pista di atletica — il Cerignola ha segnato all’88esimo. Playoff di Serie C, ma qualcosa si è aperto.
Il tipo vicino a me ha pianto. Io pure, forse.
Non c’erano contenuti, né rivendicazioni. Solo l’irrazionale verità che qualcosa era accaduto.
Il gol non chiede consenso.
Non va in votazione.
Non passa dal collettivo.
Esplode. E basta.
Il gol è ciò che manca alle nostre militanze:
la grazia imprevista,
l’evento non pianificato,
il corpo che dice sì senza sapere a cosa.
Mentre le assemblee si torcono su loro stesse, mentre ogni parola diventa sospetta, mentre la rivoluzione si fa burocrazia dell’impotenza —
il calcio (quello sporco, sgangherato, locale) resta un luogo dove l’estasi è ancora possibile.
Il Cerignola ha quasi fatto il colpaccio, vi ricordate? Contro ogni logica, contro ogni budget, con un terzino che di giorno guida il furgone.
E noi? Noi stavamo ancora cercando il nome giusto per la prossima assemblea interzona.
Tifare è una forma di gioia che non ha bisogno di fondamento. È lo stare insieme senza strategia.
È il momento in cui il cuore corre più veloce del pensiero —e per una volta non c’è nulla da spiegare.
Non vi sto dicendo di smettere di lottare.
Vi sto solo dicendo:
imparate a esultare, cazzo