frittura mista|radio fabbrica 20/09/2022
Il primo argomento di questa puntata lo abbiamo affrontato con Matteo Rossi della CISL, che sta seguendo la vicenda dei 37 facchini che lavorano per la RAI, tutt’ora in presidio permanente sotto la sede centrale di via Verdi a Torino. Questa mobilitazione nasce da una situazione drammatica dei lavoratori in questione, ai quali non sono stati pagati gli stipendi degli ultimi 5 mesi dalla cooperativa in appalto, la “Roger”, che a sua volta non ha ricevuto i pagamenti dalla RAI. L’emittente televisiva nazionale ha deciso di incaricarsi direttamente dei pagamenti di questi facchini, ma al momento solo a parole dato che sono già passati 2 mesi da questa presa di responsabilità e come se non bastasse rende la loro mobilitazione poco utile, dato che nel frattempo sta usufruendo dell’operato di un’altra ditta di facchinaggio. Questo sarebbe un atteggiamento anti sindacale, punibile per norma di legge, se non ci trovassimo all’interno del perimetro del servizio pubblico da garantire a tutti i costi. Perciò a questi lavoratori non rimane altro che continuare ad oltranza la loro lotta, con il presidio permanente a cui vi invitiamo ad andare per portargli solidarietà.
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Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto sulla situazione dei lavorator* dell’ex ILVA di Taranto e abbiamo sentito prima Margherita, SLAI COBAS Taranto, poi Lorenzo, operaio dell’ex ILVA in cassa integrazione. I nostri interlocutori ci hanno aiutato a ricostruire le tappe che hanno portato alla nazionalizzazione quasi totale della fabbrica ed il rapporto con l’attuale proprietà ArcelorMittal. Entrando nel dettaglio ci hanno raccontato che ad oggi l’INPS paga le ferie con la cassa integrazione ed alle loro denuncie l’ispettorato al lavoro ha risposto: la materia è di particolare complessità stiamo approfondendo…attendere prego.
Buon ascolto
Il terzo argomento di questa puntata lo abbiamo affrontato con Francesca, studentessa del collettivo OSA di Milano, per farci raccontare le modalità e le motivazioni delle mobilitazioni messe in atto nel capoluogo lombardo in risposta all’ennesima morte durante i famigerati percorsi scolastici di inserimento lavorativo (PCTO) dello studente Giuliano de Seta.
Infatti gli studenti e le studentesse organizzate, hanno voluto prima fare un blitz alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, per poi qualche giorno dopo darsi appuntamento all’ Istituto Pareto di Milano per organizzare la lotta verso il loro obiettivo di abolizione dell’alternanza scuola lavoro. La risposta repressiva dei rappresentanti dell’istituzione scolastica non si è fatta attendere, con la dirigenza dell’ istituto che ha chiesto alla Digos di identificare tutti e tutte le presenti e di impedire l’ingresso negli spazi della scuola; i ragazzi e le ragazze sono stati determinati nel portare a compimento i loro obiettivi e hanno comunque dato vita ad un’assemblea davanti ai cancelli per prepararsi alla contro offensiva di chi li vuole educati fin da giovanissimi allo sfruttamento e al rischio (sempre più frequente) di danni per la propria salute ed incolumnità.
Buon ascolto