frittura mista|radio fabbrica 29/03/2022

 

Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Keita, lavoratore migrante, prima nelle campagne come operaio agricolo ed ora in un magazzino della logistica. Abbiamo parlato delle condizioni inaccettabili a cui lui e tanti altri come lui si devono ritrovare a lavorare tutti i giorni perchè vittime di un sistema razzista che vede nel lavoratore straniero una fondamentale risorsa, anche in termini di risparmio economico. Così si finisce per lavorare un certo numero di ore ed esserne pagati di meno, di dover sopportare carichi di lavoro assolutamente inadeguati e rischiosi per la salute (purtroppo a volta anche per la vita) e tutto questo, oltre che per sopravvivere anche per permettersi un pezzo di carta che non arriva mai, perchè gli standard contrattuali che vengono richiesti per il rinnovo del permesso di soggiorno, non potrebbero neanche venire garantiti da un giovane precario nato già in questo paese. I lavoratori immigrati si sono stancati di tutto questo e con l’aiuto di realtà solidali hanno messo in piedi questo sciopero nazionale.

Qui a Torino, l’appuntamento è per il 31 Marzo alle h 10 davanti all’ufficio immigrazione della Questura in c.so Verona 4, vi invitiamo a partecipare numerose e numerosi.

Buon ascolto

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Il secondo argomento lo abbiamo trattato con Stefano, del Coordinamento Lavoratori No Green Pass, ovvero la presentazione dell’assemblea cittadina che si terrà anche questa il 31 Marzo alle ore 17:30 in Piazza Castello a Torino. Questo il comunicato ufficiale dell’iniziativa :

“Prima il Covid, poi la guerra…
Incontriamoci e parliamoci.
Ragioniamo insieme sugli effetti dello stato di emergenza permanente. Creiamo reti di solidarietà.
MICROFONO APERTO!
Il 31 marzo segna formalmente la fine dello stato di emergenza sanitaria, ma molti suoi dispositivi, tra cui l’infrastruttura alla base del green pass, continueranno a esistere e verranno anzi perfezionati come strumenti utili al controllo.
Gli effetti della gestione autoritaria della pandemia saranno visibili a lungo, e non sappiamo ancora cosa ci riserverà lo stato di emergenza bellica. Siamo sempre più ridotti alla fame, tra carovita, sfratti, precarietà, e chi vorrebbe governarci affina sempre più rapidamente le armi contro nemici esterni e interni.
Incontriamoci per condividere riflessioni, domande e proposte pratiche di opposizione a tutto questo, partendo dall’analisi dei provvedimenti e piani governativi in merito a:
– “fine” dell’emergenza sanitaria (il futuro del green pass);
– nuova emergenza bellica (invio di armi e spese militari, militarizzazione della società);
– digitalizzazione delle nostre vite, a partire dall’ambito sanitario (il PNRR).”
Buon ascolto

 




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