","Roma, Atac \"NuntePago\": autoriduzioni e resistenza alla crisi","post",1337953790,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/atac/","http://radioblackout.org/tag/autoriduzione/","http://radioblackout.org/tag/riappropriazione/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[21,25,31,15],{"post_content":68,"post_title":73,"tags":76},{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":72},[70],"ATAC","carovita e con lo slogan '\u003Cmark>ATAC\u003C/mark> GRATIS' ed infine, onde evitare","Oggi a Roma prime pratiche di riappropriazione diretta di salario, diritto alla mobilità e di una più generale protesta contro il carovita. Riuniti sotto la sigla ACAB (Attivi Contro l'Aumento del Biglietto), disoccupati, lavoratori precari, studenti e cittadini stanchi dei tagli ai propri salari, hanno manifestato il proprio dissenso a questo ingiustificato aumento con una simbolica ma incisiva azione messa in atto alla fermata della Metro A Subaugusta, tra i principali snodi della rete urbana dei trasporti romani.\r\nLe obliteratrici sono state sigillate e siliconate, sono stati attaccati ovunque adesivi contro il carovita e con lo slogan '\u003Cmark>ATAC\u003C/mark> GRATIS' ed infine, onde evitare un disservizio all'utenza, sono state aperte le uscite di emergenza per far affluire la grande ondata di gente che, già alle prime ore del mattino, stava riversandosi sulle banchine. Nel volantino diffuso durante l'iniziativa si specifica che l'azione dimostra l'indisponibilità della cittadinanza a ripianare i bilanci in rosso della giunta Alemanno con un aumento dei costi di servizi che dovrebbero essere un diritto libero di ogni cittadino; 'occorre riaffermare, anche attraverso la mobilitazione e l'azione diretta di sabotaggio delle macchinette obliteratrici, un principio fondamentale: il trasporto pubblico è un servizio sociale e non una merce qualsiasì, motivo per cui le altre aziende di trasporto pubblico non possono essere considerate alla stregua di imprese volte alla mera produzione di profitto o al pareggio di bilancio, pena il taglio al personale e l'aumento dei prezzi.\r\n\r\nAscolta la diretta con Matthias dell'Assemblea Romana per l'Autoriduzione, che ci parla della nascita della compagna di riappropriazione e vera e propria resistenza alla crisi, diritto alla mobilità e difesa del salario\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/Mattias-assemblea-romana-autoriduzione-25-05.mp3\"]\r\n\r\nScarica File",{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":75},[21],"Roma, \u003Cmark>Atac\u003C/mark> \"NuntePago\": autoriduzioni e resistenza alla crisi",[77,80,82,84],{"matched_tokens":78,"snippet":79},[21],"\u003Cmark>Atac\u003C/mark>",{"matched_tokens":81,"snippet":25},[],{"matched_tokens":83,"snippet":31},[],{"matched_tokens":85,"snippet":15},[],[87,92,95],{"field":36,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[48],[90],[21],[79],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":75,"value":75},"post_title",[21],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":71,"value":72},"post_content",[70],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":102,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":104,"highlight":120,"highlights":125,"text_match":128,"text_match_info":129},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":48,"id":107,"is_sticky":48,"permalink":108,"post_author":51,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":54,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":59,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":119},[45],[47],"45492","http://radioblackout.org/2018/01/roma-la-citta-femminista-non-si-sgombera/","\"La città femminista non si sgombera. I nostri desideri non sono trasparenti\": questo l'appello lanciato nelle scorse settimane dalla rete romana di Non Una di Meno per la manifestazione che si è svolta ieri contro l'attacco in corso a diversi spazi femministi della capitale. Spazi che da anni lavorano alla lotta contro la violenza sulle donne, costruendo percorsi di autonomia e di fuoriuscita dalla violenza.\r\n\r\nL'appuntamento era per le 16 in piazza del Campidoglio, dove il presidio è stato animato con interventi e performance. Di fronte al silenzio dell'amministrazione capitolina guidata dalla sindaca Virginia Raggi (che alle 19 doveva riunirsi per discutere delle sorti di Atac, legate a doppio filo con quelle dello spazio Lucha Y Siesta), poco prima delle 20 le donne presenti in piazza sono riuscite a entrare nella sala del consiglio comunale, interrompendo la seduta per chiedere risposte chiare alla giunta.\r\n\r\nIl racconto della giornata di mobilitazione con Egilda di Lucha Y Siesta:\r\n\r\nedi_nudm","24 Gennaio 2018","2018-01-29 12:43:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/nudmroma-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"220\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/nudmroma-300x220.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/nudmroma-300x220.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/nudmroma.png 729w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Roma: la città femminista non si sgombera",1516798185,[117,65,118],"http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/","http://radioblackout.org/tag/violenza-sulle-donne/",[29,15,18],{"post_content":121},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[21],"per discutere delle sorti di \u003Cmark>Atac\u003C/mark>, legate a doppio filo con","\"La città femminista non si sgombera. 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La sua storia inizia nel 2008 con l'occupazione dello stabile di via Lucio Sestio 10, ex sottostazione di proprietà dell'Atac (l’azienda municipalizzata dei trasporti della capitale) abbandonata negli anni '90. Da allora in questo spazio femminista sono nate moltissime attività e iniziative autogestite: uno sportello di ascolto e di consulenza legale e stanze per le donne che scappano dalla violenza, una biblioteca, una sala giochi per bambini e altro ancora.\r\n\r\n \r\n\r\nOra Lucha y Siesta rischia lo sgombero. Negli ultimi giorni, infatti, il proprietario Atac Spa ha annunciato di voler vendere lo stabile per fare cassa contro le condizioni economiche disastrose in cui versa l'azienda di trasporti romana. Una decisione che, se confermata, costringerebbe l'esperienza di Lucha y Siesta ad andarsene. A questa notizia le donne dello spazio hanno lanciato un appello alla solidarietà, annunciando di non essere disposte ad andarsene o a fare passi indietro.\r\n\r\n \r\n\r\nIl collegamento con Simona, una compagna di Lucha y Siesta:\r\n\r\nsimona_lucha","13 Dicembre 2017","2017-12-16 11:31:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/casa-delle-donne-lucha-y-siesta-586x390-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/casa-delle-donne-lucha-y-siesta-586x390-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/casa-delle-donne-lucha-y-siesta-586x390-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/casa-delle-donne-lucha-y-siesta-586x390.jpg 571w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Roma, la Casa delle Donne Lucha y Siesta a rischio sgombero",1513174237,[147,65,148,118],"http://radioblackout.org/tag/lucha-y-siesta/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/",[27,15,150,18],"Sgomberi",{"post_content":152},{"matched_tokens":153,"snippet":154,"value":155},[21],"ultimi giorni, infatti, il proprietario \u003Cmark>Atac\u003C/mark> Spa ha annunciato di voler","La Casa delle Donne Lucha y Siesta è uno spazio attivo da quasi 10 anni nella lotta contro la violenza sulle donne a Roma. 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Anche se non ci hanno messo la faccia la Russia ha mandato un messaggio molto chiaro alla NATO e agli U.S.A. utilizzando per la prima volta nello scenario bellico un missile balistico ipersonico a testimonianza delle sue capacità offensive e di essere in grado di sostenere l'escalation . La ridefinizione della strategia nucleare russa è stato un altro segnale dell'acuirsi della tensione anche se rimangono aperti i canali di comunicazioni tra le strutture militari russe e americane che gestiscono l'utilizzo dei missili balistici . Le sparate della propaganda sulla presenza dei soldati coreani e sul supposto arruolamento di yemeniti attirati in Russia da false promesse di lavoro e poi mandati al fronte ,al di là della sostanziale infondatezza segnalano un tentativo di far percepire all'opinione pubblica questa guerra come un confronto globale in cui il fronte ucraino è solo una parte di una guerra più ampia ,anche per giustificare la proiezione indo pacifica della NATO .\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","25 Novembre 2024","GUERRA IN UCRAINA MISSILI E PROPAGANDA.","2024-11-25 18:04:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-UCRAINA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-UCRAINA-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-UCRAINA-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-UCRAINA.jpg 345w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","GUERRA IN UCRAINA , MISSILI E PROPAGANDA.",1732557894,[175,176,177],"http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerra-russo-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/missili/",[33,35,23],{"post_content":180},{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":183},[70],"all'Ucraina per l'utilizzo dei missili \u003Cmark>ATAC\u003C/mark>MS contro il territorio russo ,pur","L'autorizzazione dell'uscente amministrazione Biden concessa all'Ucraina per l'utilizzo dei missili \u003Cmark>ATAC\u003C/mark>MS contro il territorio russo ,pur non avendo un impatto decisivo sul corso del conflitto costituisce un segnale politico forte, peraltro non rivendicato apertamente da alcun rappresentante dell'amministrazione americana. 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Anzi.\r\n\r\nIl problema invece si pone perchè l'attuale passaggio in senato della seconda tranche delle misure del Jobs Act, completare alla prima, non farà che istituzionalizzare la precarietà in ogni sua forma ed ambito di applicazione. Inoltre, si prevedono una serie di misure, fortemente volute dall'attuale governo, in grado di depotenziare a tal punto lavoratori e lavoratrici che sarà pressochè impossibile aprire vertenze sul luogo di lavoro e mettere in piedi una minima rappresentanza sindacale di base. Il licenziamento risolverà immediatamente tutto, mettendo a tacere chi chiede aumenti o miglioramenti delle condizioni di lavoro.\r\nLe tutele, dunque, sono indubbiamente crescenti. Ma solo per le aziende e per gli sfruttatori.\r\n\r\nAscolta il contributo di Andrea Fumagalli\r\n\r\nandrea art 18","23 Settembre 2014","2014-10-24 12:38:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"75\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-300x75.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-300x75.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-768x192.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-1024x256.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà-1170x295.jpg 1170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/jobs-act-precarietà.jpg 1181w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lavoro: verso la fine dei diritti e dei sindacati?",1411433917,[],[],{"post_content":207},{"matched_tokens":208,"snippet":210,"value":211},[209],"a ta","licenziamento risolverà immediatamente tutto, mettendo \u003Cmark>a ta\u003C/mark>cere chi chiede aumenti o miglioramenti","Se domani scomparissero i sindacati, quelli confederali, quelli che hanno svenduto e firmato qualunque accordo, che hanno accettato qualsiasi riforma, compreso il pacchetto Treu, aprendo senza problemi alla progressiva precarizzazione e diversificazione dei contratti - soprattutto di contratti capestro - e quindi accettando una deregulation molto rapida e aggressiva in materia di diritto del lavoro, non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. 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Con l'antropologo Stefano Boni abbiamo discusso di del processo, eminentemente culturale di costruzione delle identità. Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario post (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di Atac) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. Tra le cose più urgenti da fare c'è la sostituzione dei 56 scambi della metro A che sono giunti \"a fine vita tecnica\". Uno scambio che non scatta fa scontrare due treni. Se succede una tragedia sapete da adesso di chi è la colpa.”\r\n\r\nQuesta puntata di Anarres è dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, operaio anarchico, segretario della FIOM e aderente alla UAI – Unione Anarchica Italiana, torturato ed ucciso dalle squadracce fasciste, capitanate da Brandimarte, il 18 dicembre del 1922. Quello stesso giorno altri 17 anarchici, comunisti, sindacalisti vennero uccisi dai fascisti.\r\nFerrero e gli altri pagarono la grande paura dei padroni per l'occupazione armata delle fabbriche, per determinazione a non mollare, a non cedere né di fronte ai padroni, né alla scelta della CGL di abbandonare le fabbriche.\r\nIn piazza XVIII dicembre una lapide ricorda quella strage. Ogni anno c'è una cerimonia “ufficiale”. Quest'anno la sindaca Chiara Appendino non si è fatta vedere, suscitando l'indignazione della CGIL. Noi non possiamo che ringraziarla: la sua presenza, come quella dei sindaci PD che invece non l'hanno mai disertata, stonava di fronte alla lapide di chi, per dirla con il titolo del libro di memorie di Maurizio Garino, aveva avuto “il sogno nelle mani”. Quello di un mondo senza padroni, burocrati, governi. \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Dicembre 2016","2018-10-17 22:58:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/il-surrealismo-oggi-una-piantagione-di-mariju-L-5gU_IR-200x110.jpeg","Anarres del 23 dicembre. Identità e differenze. Africa: immaginario (post) coloniale. 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Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario post (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di \u003Cmark>Atac\u003C/mark>) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. 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La realizzazione di tale progetto implica la formazione in ambito scolastico, sia a livello medio che universitario, di personale sempre più specializzato, ed una collaborazione sempre più stretta tra ricerca, università, ed apparato industriale militare.\r\nSostenere un utilizzo sempre più ambivalente dei prodotti sia in campo militare che civile: il cosiddetto dual use. Le invenzioni a doppio uso sono identificate ogni volta che un'innovazione nel campo della difesa trova una successiva applicazione civile, vale a dire quando un brevetto della difesa è citato da almeno un'invenzione non militare.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nL’Italia in guerra. I droni di Sigonella guidano l’attacco a Sebastopoli\r\nDomenica 23 giugno alle 12 ora locale, l’Ucraina ha attaccato la Crimea lanciando 5 missili Atacms di produzione statunitense. Secondo quanto ufficialmente dichiarato da Mosca, quattro missili sarebbero stati neutralizzati dalla contraerea mentre il quinto è caduto su una spiaggia di Sebastopoli causando la morte di 5 persone di cui 3 bambini, mentre altre 120 persone sarebbero rimaste ferite.\r\nSecondo gli analisti l’attacco è stato guidato da droni-spia partiti da Sigonella.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nL’Italia in guerra. Marina ed Aeronautica verso l’Australia per l’esercitazioni nell’indo-pacifico.\r\nL’Aeronautica Militare va nell’Indo-Pacifico con un consistente numero di aeromobili e personale per partecipare all’esercitazione Pitch Black 2024 in Australia, alla Rising Sun 24 in Giappone, nonché per addestrarsi insieme alla Marina Militare in mare aperto.\r\n\r\nL’Italia in guerra. 550 nuovi carri armati\r\nIl 3 luglio è stato siglato l’accordo tra Italia e Germania per l’acquisto, da parte del governo italiano, di 550 carri armati e mezzi blindati prodotti dalla Rheinmetall. 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Prigionieri di guerra\r\nNelle galere per migranti, i CPR, da mesi si susseguono le rivolte.\r\nLa decisione di prolungare la detenzione amministrativa a 18 mesi, nei fatti una vera pena detentiva comminata senza processo, è stata il detonatore che ha fatto divampare ovunque le proteste.\r\nDa Gradisca d’Isonzo a Milano, da Macomer a Ponte Galeria, da Trapani Milo a Caltanissetta ci sono state ribellioni, fughe e durissima repressione.\r\nNel frattempo si esternalizza il sistema concentrazionario con due CPR in Albania.\r\nIl governo considera i CPR un tassello della sicurezza nazionale, della difesa dei confini: i prossimi saranno costruiti in aree militari, sotto il controllo del ministero della Difesa. 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