","Avvocati contro l’accanimento repressivo verso la conflittualità anarchica","post",1666193723,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/avvocati/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[68,69,70,18],"41 bis","anarchici","avvocati",{"post_content":72,"post_title":76,"tags":80},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[70],"Oltre venti \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>/e di diverse città italiane si","Oltre venti \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>/e di diverse città italiane si sono esposti/e pubblicamente scrivendo un appello congiunto riguardo al particolare accanimento giudiziario, evidente negli ultimi mesi, riservato ad imputati/e anarchici/e. Una giustizia accanita nel formalizzare imputazioni pesantissime mai utilizzate per eventi storici italiani quali le stragi degli anni 80, evidenziando una deriva giustizialista in cui le persone sono punite per quello che rappresentano politicamente.\r\n\r\nUltima evidenza di ciò, è la decisione della Corte di Cassazione all'interno del processo “Scripta manent” di Torino, di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità a strage \"politica\" contro lo Stato degli avvenimenti del 2006, che non avevano causato alcun ferito. Fatti attribuiti a due imputati/e anarchici/e. Riqualificazione che consente di condannare all'ergastolo chi è imputato/a. Ma gli esempi sono molti: dalla Sorveglianza Speciale alla detenzione in regime di Alta Sicurezza e di regime duro 41 Bis, una tortura istituzionalizzata.\r\n\r\nCerchiamo di riflettere con l'Avvocato Gianluca Vitale su quello che sta avvenendo all'interno delle aule tribunalizie italiane contro la conflittualità anarchica, riflettendo anche sulla sorgente storica e politica di questa \"peculiarità\" allarmante dello Stato italiano e di quanto questa situazione è sicuramente inserita in un insieme di rapporti di forza momentaneamente a svantaggio dei movimenti conflittuali sociali dal basso.\r\n\r\nIn diretta, dai microfoni di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/avvocati-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito pubblichiamo l'appello degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> ed un podcast targato RBO sullo stesso tema, con una intervista ad un altro avvocato firmatario.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/\r\n\r\n \r\n\r\nL'appello:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78],"Avvocati","\u003Cmark>Avvocati\u003C/mark> contro l’accanimento repressivo verso la conflittualità anarchica",[81,83,85,88],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[70],"\u003Cmark>avvocati\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":18},[],[91,94,100],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":74,"value":75},"post_content",[70],{"field":38,"indices":95,"matched_tokens":97,"snippets":99},[96],2,[98],[70],[87],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":79,"value":79},"post_title",[78],578730123365712000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":50,"score":108,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":111,"highlight":135,"highlights":143,"text_match":148,"text_match_info":149},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":50,"id":114,"is_sticky":50,"permalink":115,"post_author":31,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":55,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":60,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":129},[47],[49],"81542","http://radioblackout.org/2023/04/immigrazione-protesta-degli-avvocati-di-fronte-alla-questura/","Il 20 aprile scendono in piazza gli avvocati dell’ASGI per protestare contro gli “usi e gli abusi” della questura torinese nei confronti dei migranti che le leggi del nostro paese obbligano a lunghe procedure burocratiche per accedere a documenti e permessi.\r\nIl presidio è stato indetto dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione - di fronte all’ufficio immigrazione di corso Verona per denunciare pubblicamente quanto vi avviene ogni giorno.\r\nSecondo l’ASGI “La scarsa considerazione dell’interesse delle persone migranti alla sollecita disamina delle pratiche inerenti al loro soggiorno compromette i loro diritti fondamentali e causa una gestione caotica del fenomeno migratorio.”\r\n\r\nDi seguito alcuni stralci del comunicato di indizione dell’iniziativa:\r\n“L’Ufficio Immigrazione di Corso Verona rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno.\r\n\r\nQuotidianamente si rivolgono agli sportelli di C.so Verona 4 centinaia di persone, tra cui lavoratori e lavoratrici, richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, nuclei familiari con figli minori, persone malate e vulnerabili, minori non accompagnati. Tutte hanno la stessa esigenza: il rilascio e il rinnovo dei loro documenti di soggiorno in Italia. Una volta in Corso Verona, tutte queste persone si ritrovano accomunate dagli stessi problemi:\r\n\r\n \tLunghissime e caotiche file all’ingresso. Le persone iniziano a mettersi in coda dalle 4-5 del mattino, in qualsiasi condizione atmosferica, senza alcuna certezza di riuscire a entrare quel giorno. Coloro che hanno un lavoro, dipendente o autonomo, perdono giornate intere, con conseguente danno per le attività produttive e per se stessi.\r\n \tImpossibilità di prendere appuntamento avvalendosi di delegati: la Questura richiede la presenza personale dell’interessato anche solo per fissare l’appuntamento per la presentazione della pratica;\r\n \tTempi incerti e sempre lunghissimi per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo: non è raro che intercorrano molti mesi, se non anni, dalla domanda al rilascio effettivo del permesso.\r\n \tImpossibilità di verificare online lo stato della pratica: a causa dell’incertezza dei tempi delle varie procedure, e dell’impossibilità di verificare online lo stato della pratica, le persone sono costrette a tornare numerose volte, sempre di persona, solo per poter avere informazioni sullo stato della pratica.\r\n \tImpossibilità di fatto per i richiedenti asilo di presentare domanda di protezione internazionale: le persone provenienti da paesi in guerra e provate da viaggi estenuanti, sono costrette a recarsi di fronte agli uffici per settimane o mesi, per sperare un giorno di rientrare tra i pochi cui, in modo completamente discrezionale, la Questura consente di presentare la domanda di protezione internazionale. Questa è una delle problematiche più gravi, perché, oltre a eludere precise norme di legge, incide pesantemente sui diritti e sulle condizioni di vita di persone, anche vulnerabili, che chiedono protezione.\r\n \tCostanti limitazioni alla registrazione delle domande di riconoscimento della protezione internazionale o di permesso per minore età nei confronti dei migranti che si dichiarano minori, che non abbiano ancora ottenuto un provvedimento di ratifica dell’età da parte del Tribunale per i Minorenni;\r\n \tControlli sommari e arbitrari sul merito delle domande di permesso di soggiorno da parte del personale preposto all’ingresso, che, difformemente dalle norme sul procedimento amministrativo (legge 241/90), vaglia in modo informale la documentazione in possesso delle persone straniere e decide, senza darne conto in alcun provvedimento scritto, circa la loro idoneità, rilevanza e ammissibilità.\r\n\r\nInfine sono stati segnalati da numerosi utenti comportamenti inappropriati, talvolta incivili e aggressivi da parte del personale della Questura (addirittura sono state riferite urla, minacce e spintoni); ricambi del personale in organico hanno determinato un sensibile miglioramento sotto questo profilo; tuttavia preoccupa la persistenza delle criticità sopra evidenziate che costituisce il sostrato su cui si possono re-innescarsi dinamiche patologiche e inappropriate nei rapporti tra l’utenza e l’Ufficio.”\r\n\r\nAppuntamento è alle 8,30 in corso Verona 4.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Pasquero dell’ASGI, con il quale ne abbiamo approfittato per fare il punto sul decreto “Cutro” e sulle pesanti implicazioni che avrà per la vita di migliaia di persone nel nostro paese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2024-04-18-avv-pasquero-questura.mp3\"][/audio]","18 Aprile 2023","2023-04-18 14:01:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI..-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/USI-E-ABUSI...jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Immigrazione. Protesta degli avvocati di fronte alla questura",1681826517,[124,125,126,127,128],"http://radioblackout.org/tag/asgi/","http://radioblackout.org/tag/discrimniazione/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/protezione-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/ufficio-immigrazione-di-corso-verona-4/",[130,131,132,133,134],"asgi","discrimniazione","immigrazione","protezione internazionale","ufficio immigrazione di corso verona 4",{"post_content":136,"post_title":140},{"matched_tokens":137,"snippet":138,"value":139},[70],"aprile scendono in piazza gli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> dell’ASGI per protestare contro gli","Il 20 aprile scendono in piazza gli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> dell’ASGI per protestare contro gli “usi e gli abusi” della questura torinese nei confronti dei migranti che le leggi del nostro paese obbligano a lunghe procedure burocratiche per accedere a documenti e permessi.\r\nIl presidio è stato indetto dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione - di fronte all’ufficio immigrazione di corso Verona per denunciare pubblicamente quanto vi avviene ogni giorno.\r\nSecondo l’ASGI “La scarsa considerazione dell’interesse delle persone migranti alla sollecita disamina delle pratiche inerenti al loro soggiorno compromette i loro diritti fondamentali e causa una gestione caotica del fenomeno migratorio.”\r\n\r\nDi seguito alcuni stralci del comunicato di indizione dell’iniziativa:\r\n“L’Ufficio Immigrazione di Corso Verona rappresenta il passaggio obbligato per tutte le persone straniere che si trovano a Torino e provincia e che vogliono ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno.\r\n\r\nQuotidianamente si rivolgono agli sportelli di C.so Verona 4 centinaia di persone, tra cui lavoratori e lavoratrici, richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, nuclei familiari con figli minori, persone malate e vulnerabili, minori non accompagnati. Tutte hanno la stessa esigenza: il rilascio e il rinnovo dei loro documenti di soggiorno in Italia. Una volta in Corso Verona, tutte queste persone si ritrovano accomunate dagli stessi problemi:\r\n\r\n \tLunghissime e caotiche file all’ingresso. Le persone iniziano a mettersi in coda dalle 4-5 del mattino, in qualsiasi condizione atmosferica, senza alcuna certezza di riuscire a entrare quel giorno. Coloro che hanno un lavoro, dipendente o autonomo, perdono giornate intere, con conseguente danno per le attività produttive e per se stessi.\r\n \tImpossibilità di prendere appuntamento avvalendosi di delegati: la Questura richiede la presenza personale dell’interessato anche solo per fissare l’appuntamento per la presentazione della pratica;\r\n \tTempi incerti e sempre lunghissimi per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo: non è raro che intercorrano molti mesi, se non anni, dalla domanda al rilascio effettivo del permesso.\r\n \tImpossibilità di verificare online lo stato della pratica: a causa dell’incertezza dei tempi delle varie procedure, e dell’impossibilità di verificare online lo stato della pratica, le persone sono costrette a tornare numerose volte, sempre di persona, solo per poter avere informazioni sullo stato della pratica.\r\n \tImpossibilità di fatto per i richiedenti asilo di presentare domanda di protezione internazionale: le persone provenienti da paesi in guerra e provate da viaggi estenuanti, sono costrette a recarsi di fronte agli uffici per settimane o mesi, per sperare un giorno di rientrare tra i pochi cui, in modo completamente discrezionale, la Questura consente di presentare la domanda di protezione internazionale. Questa è una delle problematiche più gravi, perché, oltre a eludere precise norme di legge, incide pesantemente sui diritti e sulle condizioni di vita di persone, anche vulnerabili, che chiedono protezione.\r\n \tCostanti limitazioni alla registrazione delle domande di riconoscimento della protezione internazionale o di permesso per minore età nei confronti dei migranti che si dichiarano minori, che non abbiano ancora ottenuto un provvedimento di ratifica dell’età da parte del Tribunale per i Minorenni;\r\n \tControlli sommari e arbitrari sul merito delle domande di permesso di soggiorno da parte del personale preposto all’ingresso, che, difformemente dalle norme sul procedimento amministrativo (legge 241/90), vaglia in modo informale la documentazione in possesso delle persone straniere e decide, senza darne conto in alcun provvedimento scritto, circa la loro idoneità, rilevanza e ammissibilità.\r\n\r\nInfine sono stati segnalati da numerosi utenti comportamenti inappropriati, talvolta incivili e aggressivi da parte del personale della Questura (addirittura sono state riferite urla, minacce e spintoni); ricambi del personale in organico hanno determinato un sensibile miglioramento sotto questo profilo; tuttavia preoccupa la persistenza delle criticità sopra evidenziate che costituisce il sostrato su cui si possono re-innescarsi dinamiche patologiche e inappropriate nei rapporti tra l’utenza e l’Ufficio.”\r\n\r\nAppuntamento è alle 8,30 in corso Verona 4.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Pasquero dell’ASGI, con il quale ne abbiamo approfittato per fare il punto sul decreto “Cutro” e sulle pesanti implicazioni che avrà per la vita di migliaia di persone nel nostro paese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2024-04-18-avv-pasquero-questura.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":141,"snippet":142,"value":142},[70],"Immigrazione. Protesta degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> di fronte alla questura",[144,146],{"field":101,"matched_tokens":145,"snippet":142,"value":142},[70],{"field":92,"matched_tokens":147,"snippet":138,"value":139},[70],578730123365187700,{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":152,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":154,"highlight":176,"highlights":184,"text_match":148,"text_match_info":189},{"cat_link":155,"category":156,"comment_count":50,"id":157,"is_sticky":50,"permalink":158,"post_author":31,"post_content":159,"post_date":160,"post_excerpt":55,"post_id":157,"post_modified":161,"post_thumbnail":162,"post_thumbnail_html":163,"post_title":164,"post_type":60,"sort_by_date":165,"tag_links":166,"tags":171},[47],[49],"41363","http://radioblackout.org/2017/04/riforma-del-processo-penale-avvocati-in-sciopero/","Nuovo sciopero degli avvocati penalisti, dal 10 al 14 aprile, contro il progetto di riforma del processo penale e contro la decisione di porre la fiducia anche alla camera.\r\n\r\nOggi a Bologna è prevista una manifestazione che percorrerà il centro cittadino. A Milano i penalisti in toga manifesteranno sulla scalinata del Palagiustizia del capoluogo meneghino.\r\nNel pacchetto preparato dal titolare del dicastero della Giustizia Orlando c'è un insieme composito di norme, che riducono il diritto alla difesa di chi finisce alla sbarra.\r\nL'estensione della prescrizione per i reati minori da sette anni e mezzo a dieci anni ha il chiaro sapore della risposta alle pulsioni giustizialiste che attraversano alcuni settori sociali, che fanno le fortune elettorali di pentastellati, leghisti e fascisti. Dopo i decreti legge sulla sicurezza urbana e l'immigrazione il governo gioca una nuova carta in vista delle prossime elezioni.\r\nIl test delle amministrative avrà un certo peso per la durata del governo Gentiloni.\r\nAl prolungamento di tre anni della prescrizione si aggiungono gli inasprimenti delle pene per i reati dei poveri, come furti e rapine, la riduzione dei margini per presentare appello alle sentenze, l'estensione a numerose tipologie di reato del processo in video conferenza, la cui attuazione passa dalla discrezionalità del giudice all'applicazione automatica.\r\nI penalisti in sciopero denunciano la distorsione autoritaria del processo, in cui vengono meno importanti forme di tutela delle persone sottoposte a giudizio nei tribunali.\r\n\r\nPer chi è alla sbarra è importante la presenza dell'avvocato, ma anche la possibilità di avere un ruolo attivo, di difendersi personalmente, di presentarsi al processo e fare dichiarazioni spontanee.\r\nIl pretesto del “risparmio” sulle spese di traduzione dal carcere al tribunale è una foglia di fico, perché i processi in videoconferenza necessitano che nelle carceri vengano installate costosi apparecchiature.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato in sciopero.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 04 11 losco prescrizione\r\n\r\n ","11 Aprile 2017","2017-04-14 15:46:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-768x571.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia-1024x761.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/giustizia-bilancia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riforma del processo penale. Avvocati in sciopero",1491918194,[167,168,169,170],"http://radioblackout.org/tag/estensione-della-prescrizione/","http://radioblackout.org/tag/processo-in-videoconferenza/","http://radioblackout.org/tag/riforma-processo-penale/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-penalisti/",[172,173,174,175],"estensione della prescrizione","processo in videoconferenza","riforma processo penale","sciopero penalisti",{"post_content":177,"post_title":181},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[70],"Nuovo sciopero degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> penalisti, dal 10 al 14","Nuovo sciopero degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> penalisti, dal 10 al 14 aprile, contro il progetto di riforma del processo penale e contro la decisione di porre la fiducia anche alla camera.\r\n\r\nOggi a Bologna è prevista una manifestazione che percorrerà il centro cittadino. A Milano i penalisti in toga manifesteranno sulla scalinata del Palagiustizia del capoluogo meneghino.\r\nNel pacchetto preparato dal titolare del dicastero della Giustizia Orlando c'è un insieme composito di norme, che riducono il diritto alla difesa di chi finisce alla sbarra.\r\nL'estensione della prescrizione per i reati minori da sette anni e mezzo a dieci anni ha il chiaro sapore della risposta alle pulsioni giustizialiste che attraversano alcuni settori sociali, che fanno le fortune elettorali di pentastellati, leghisti e fascisti. Dopo i decreti legge sulla sicurezza urbana e l'immigrazione il governo gioca una nuova carta in vista delle prossime elezioni.\r\nIl test delle amministrative avrà un certo peso per la durata del governo Gentiloni.\r\nAl prolungamento di tre anni della prescrizione si aggiungono gli inasprimenti delle pene per i reati dei poveri, come furti e rapine, la riduzione dei margini per presentare appello alle sentenze, l'estensione a numerose tipologie di reato del processo in video conferenza, la cui attuazione passa dalla discrezionalità del giudice all'applicazione automatica.\r\nI penalisti in sciopero denunciano la distorsione autoritaria del processo, in cui vengono meno importanti forme di tutela delle persone sottoposte a giudizio nei tribunali.\r\n\r\nPer chi è alla sbarra è importante la presenza dell'avvocato, ma anche la possibilità di avere un ruolo attivo, di difendersi personalmente, di presentarsi al processo e fare dichiarazioni spontanee.\r\nIl pretesto del “risparmio” sulle spese di traduzione dal carcere al tribunale è una foglia di fico, perché i processi in videoconferenza necessitano che nelle carceri vengano installate costosi apparecchiature.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato in sciopero.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 04 11 losco prescrizione\r\n\r\n ",{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":183},[78],"Riforma del processo penale. \u003Cmark>Avvocati\u003C/mark> in sciopero",[185,187],{"field":101,"matched_tokens":186,"snippet":183,"value":183},[78],{"field":92,"matched_tokens":188,"snippet":179,"value":180},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":152,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":191,"highlight":217,"highlights":225,"text_match":148,"text_match_info":230},{"cat_link":192,"category":193,"comment_count":50,"id":194,"is_sticky":50,"permalink":195,"post_author":31,"post_content":196,"post_date":197,"post_excerpt":55,"post_id":194,"post_modified":198,"post_thumbnail":55,"post_thumbnail_html":55,"post_title":199,"post_type":60,"sort_by_date":200,"tag_links":201,"tags":211},[47],[49],"20415","http://radioblackout.org/2014/01/retata-di-avvocati-baschi-mercoledi/"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì pomeriggio intorno alle 15,30 la Guardia Civil, la polizia militarizzata di Madrid, ha realizzato una retata prendendo di mira vari avvocati che si occupano di tenere i contatti con Eppk, il collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche. In manette sono finiti alcuni dei legali attivi nella difesa dei prigionieri politici della sinistra basca come Arantza Zulueta e Jon Enparantza e attivisti e attiviste - alcuni dei quali ex prigionieri -come Itzane Orkoaga Etxaniz, José Miguel Almandoz Erviti, Asier Aranguren Urroz, Aitziber Sagarminaga Abad, José Luis Campo Barandiarán e Egoitz López de la Calle Uribarri.\r\n\r\nLe istituzioni spagnole, nonostante la fine definitiva della lotta armata da parte dell'Eta ormai due anni fa e nonostante la quasi rinuncia da parte del collettivo dei prigionieri politici di una soluzione politica e collettiva (il comunicato in questo senso da parte di Eppk è di pochissimi giorni fa), continua nelle sue assurde provocazioni contro un processo di pace che di fatto non è mai partito, visto che ai numerosi e a volte incauti passi della sinistra patriottica basca il governo di Madrid non ha mai fatto seguito. Oltretutto proprio in queste settimane all'interno del partito di governo, il PP, monta una fronda di estrema destra che imputa all'esecutivo di destra una eccessiva tolleranza nei confronti dei 'separatisti baschi'. Una fronda guidata dalle cosiddette 'associazioni delle vittime del terrorismo' e che secondo alcuni analisti potrebbe addirittura portare ad una scissione estremista del Partito Popolare.\r\n\r\nIn vista della consueta manifestazione annuale in solidarietà con i prigionieri che si terrà domani a Bilbao, questa operazione repressiva assume toni deletri e con tutta probqabilità, controproducenti per il governo spagnolo stesso. Ai microfoni di Blackout ne parla da Bilbao Nicola La Torre\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/euskadi.mp3\"][/audio]","10 Gennaio 2014","2014-01-15 12:15:31","Retata di avvocati baschi mercoledì",1389356027,[202,203,204,205,206,207,208,209,210,66],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/baschi/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/euskadi/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/",[212,213,214,215,31,26,216,29,33,18],"arresti","baschi","corteo","Euskadi","manifestazione",{"post_content":218,"post_title":222},{"matched_tokens":219,"snippet":220,"value":221},[70],"retata prendendo di mira vari \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> che si occupano di tenere"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì pomeriggio intorno alle 15,30 la Guardia Civil, la polizia militarizzata di Madrid, ha realizzato una retata prendendo di mira vari \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> che si occupano di tenere i contatti con Eppk, il collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche. In manette sono finiti alcuni dei legali attivi nella difesa dei prigionieri politici della sinistra basca come Arantza Zulueta e Jon Enparantza e attivisti e attiviste - alcuni dei quali ex prigionieri -come Itzane Orkoaga Etxaniz, José Miguel Almandoz Erviti, Asier Aranguren Urroz, Aitziber Sagarminaga Abad, José Luis Campo Barandiarán e Egoitz López de la Calle Uribarri.\r\n\r\nLe istituzioni spagnole, nonostante la fine definitiva della lotta armata da parte dell'Eta ormai due anni fa e nonostante la quasi rinuncia da parte del collettivo dei prigionieri politici di una soluzione politica e collettiva (il comunicato in questo senso da parte di Eppk è di pochissimi giorni fa), continua nelle sue assurde provocazioni contro un processo di pace che di fatto non è mai partito, visto che ai numerosi e a volte incauti passi della sinistra patriottica basca il governo di Madrid non ha mai fatto seguito. Oltretutto proprio in queste settimane all'interno del partito di governo, il PP, monta una fronda di estrema destra che imputa all'esecutivo di destra una eccessiva tolleranza nei confronti dei 'separatisti baschi'. Una fronda guidata dalle cosiddette 'associazioni delle vittime del terrorismo' e che secondo alcuni analisti potrebbe addirittura portare ad una scissione estremista del Partito Popolare.\r\n\r\nIn vista della consueta manifestazione annuale in solidarietà con i prigionieri che si terrà domani a Bilbao, questa operazione repressiva assume toni deletri e con tutta probqabilità, controproducenti per il governo spagnolo stesso. Ai microfoni di Blackout ne parla da Bilbao Nicola La Torre\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/euskadi.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":224},[70],"Retata di \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> baschi mercoledì",[226,228],{"field":101,"matched_tokens":227,"snippet":224,"value":224},[70],{"field":92,"matched_tokens":229,"snippet":220,"value":221},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":152,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":232,"highlight":254,"highlights":269,"text_match":148,"text_match_info":277},{"cat_link":233,"category":234,"comment_count":50,"id":235,"is_sticky":50,"permalink":236,"post_author":31,"post_content":237,"post_date":238,"post_excerpt":55,"post_id":235,"post_modified":239,"post_thumbnail":240,"post_thumbnail_html":241,"post_title":242,"post_type":60,"sort_by_date":243,"tag_links":244,"tags":249},[47],[49],"27202","http://radioblackout.org/2015/01/paesi-baschi-manifestazione-oceanica-a-bilbao/","80 mila persone sono scese in piazza sabato a Bilbao, per chiedere che i circa 500 prigionieri politici baschi, rinchiusi nelle carceri spagnole e francesi, vengano liberati.\r\n\r\nAl termine della mattinata è arrivata la notizia che, a poche ore dalla grande manifestazione, la Guardia Civil ha effettuato una maxioperazione che ha portato all’arresto di almeno sedici persone legate al movimento indipendentista e alle organizzazioni per i diritti umani.\r\nGli arresti riguardano, tra gli altri, dodici avvocati baschi. L’accusa nei confronti degli arrestati è di “appartenenza a organizzazione terrorista”, a cui i giudici hanno aggiunto anche le accuse di \"riciclaggio di capitali\" e altri reati di natura fiscale.\r\nTre dei legali sono stati arrestati a Madrid dove si trovavano per difendere 35 militanti baschi, che a partire da oggi dovevano essere processati dall’Audiencia Nacional.\r\n\r\nAscolta la diretta con Adriano\r\n\r\nadriano_bilbao\r\n\r\n ","12 Gennaio 2015","2015-01-15 12:11:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bilbao-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"166\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bilbao-300x166.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bilbao-300x166.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bilbao-200x110.jpeg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/bilbao.jpeg 302w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Paesi Baschi: manifestazione oceanica a Bilbao",1421066063,[245,246,247,248],"http://radioblackout.org/tag/amnistia-prigionieri-politici-baschi/","http://radioblackout.org/tag/arresto-avvocati-per-terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione-bilbao/","http://radioblackout.org/tag/paesi-baschi/",[250,251,252,253],"amnistia prigionieri politici baschi","arresto avvocati per terrorismo","manifestazione Bilbao","paesi baschi",{"post_content":255,"tags":259},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[70],"riguardano, tra gli altri, dodici \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> baschi. L’accusa nei confronti degli","80 mila persone sono scese in piazza sabato a Bilbao, per chiedere che i circa 500 prigionieri politici baschi, rinchiusi nelle carceri spagnole e francesi, vengano liberati.\r\n\r\nAl termine della mattinata è arrivata la notizia che, a poche ore dalla grande manifestazione, la Guardia Civil ha effettuato una maxioperazione che ha portato all’arresto di almeno sedici persone legate al movimento indipendentista e alle organizzazioni per i diritti umani.\r\nGli arresti riguardano, tra gli altri, dodici \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> baschi. L’accusa nei confronti degli arrestati è di “appartenenza a organizzazione terrorista”, a cui i giudici hanno aggiunto anche le accuse di \"riciclaggio di capitali\" e altri reati di natura fiscale.\r\nTre dei legali sono stati arrestati a Madrid dove si trovavano per difendere 35 militanti baschi, che a partire da oggi dovevano essere processati dall’Audiencia Nacional.\r\n\r\nAscolta la diretta con Adriano\r\n\r\nadriano_bilbao\r\n\r\n ",[260,262,265,267],{"matched_tokens":261,"snippet":250},[],{"matched_tokens":263,"snippet":264},[70],"arresto \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> per terrorismo",{"matched_tokens":266,"snippet":252},[],{"matched_tokens":268,"snippet":253},[],[270,272],{"field":92,"matched_tokens":271,"snippet":257,"value":258},[70],{"field":38,"indices":273,"matched_tokens":274,"snippets":276},[109],[275],[70],[264],{"best_field_score":150,"best_field_weight":278,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":279,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},14,"578730123365187698",{"document":281,"highlight":307,"highlights":312,"text_match":148,"text_match_info":315},{"cat_link":282,"category":284,"comment_count":50,"id":285,"is_sticky":50,"permalink":286,"post_author":287,"post_content":288,"post_date":289,"post_excerpt":290,"post_id":285,"post_modified":291,"post_thumbnail":292,"post_thumbnail_html":293,"post_title":294,"post_type":60,"sort_by_date":295,"tag_links":296,"tags":303},[283],"https://radioblackout.org/category/informazione/",[49],"100608","https://radioblackout.org/2025/09/aggiornamento-sul-processo-contro-la-resistenza-palestinese-allaquila/","info2","Il processo ad Anan, Alì, e Mansour si è contraddistinto per numerose anomalie, a partire dal fatto che non si comprende né di quali fatti specifici siano accusati né se il loro presunto reato, cioè sostenere la legittima resistenza contro l’occupazione coloniale, sia perseguibile da un tribunale Italiano, a meno che la corte di assise dell’Aquila non pretenda di sostenere che difendersi da un genocidio, che è sotto gli occhi del mondo, sia un reato.\nQueste anomalie accompagnano il processo dal suo inizio. Infatti Anan era stato originariamente arrestato per una richiesta di estradizione da parte delle autorità israeliane, la richiesta era stata rifiutata ma l’esule palestinese non è potuto uscire di prigione perché è immediatamente stato raggiunto da un mandato di cattura da parte delle autorità italiane. Questo fatto è già di per se un inequivocabile esempio del servilismo dello stato italiano verso quello israeliano.\nA questo va aggiunto il fatto che la pubblico ministero ha presentato come prove documenti dei servizi segreti israeliani che non sono utilizzabili in un processo penale, ed il fatto che che le memorie dei telefoni di Anan, sequestrate dagli inquirenti italiani, sono state passate ai colleghi israeliani ed utilizzate per individuare ed uccidere persone in Cisgiordania, fornendo una drammatica prova di come le istituzioni italiane sostengano la guerra algoritmica, ovvero la capacità di Israele di utilizzare tecnologie avanzate per identificare, controllare ed uccidere persone. Da tutti questi elementi si deduce il forte intreccio sul piano militare, poliziesco e dei servizi segreti tra Italia e Israele di cui questo processo è un lampante esempio. Siamo di fronte ad un processo per procura, istruito in Italia al fine di compiacere e sostenere gli alleati israeliani.\nPer quanto riguarda le anomalie va aggiunto che nella udienza dell’8 settembre scorso c’è stata una novità, la giudice a latere è stata trasferita ad altra sede. Se Prima di questo fuoriprogramma era stata stabilita la data della sentenza, ora il termine del processo si prolunga a tempi non ancora definiti.\nLa fretta di chiudere questo procedimento è sempre stata evidente tanto che si stava arrivando a sentenza dopo pochi mesi dall’inizio. Per raggiungere questo obiettivo la corte aveva addirittura rifiutato la maggior parte dei testi della difesa e le udienze si susseguivano a tappe forzate, creando difficoltà agli avvocati e limitando il loro diritto a prepararsi adeguatamente. Il giudice si proponeva di concludere il processo entro l’estate, nel momento in cui l’attenzione sul caso e la capacità di mobilitazione dei solidali è più bassa. Ma il processo non è finito nei tempi previsti ed ora rischia di andare a sentenza proprio nel momento in cui c’è la massima attenzione verso la questione palestinese. \nConcludere ora, qualsiasi sia l’esito, sarebbe un danno per i sostenitori di Israele. Infatti, se i tre venissero condannati, questa sarebbe ritenuta, dal movimento di sostegno alla Palestina, una prova della complicità delle istituzioni italiane con il genocidio in corso e quindi un’ulteriore ragione per mobilitarsi. Se invece venissero assolti, il governo italiano si ritroverebbe un simbolo della resistenza palestinese, Anan Yaeesh, al cento dell’attenzione, libero di parlare e di dare il suo contributo, nel pieno di una mobilitazione permanente che si fa di giorno in giorno più diffusa e radicale e che spaventa i nostri governanti.\nNel frattempo, il 21 settembre scorso si è svolto presso il carcere di Terni un presidio molto partecipato in solidarietà ad Anan. Nei giorni seguenti il partigiano palestinese è stato trasferito nel penitenziario di Melfi. Si tratta di un’ennesima vigliacca ritorsione contro un prigioniero che è già in una sezione di Alta Sicurezza da due anni in seguito ad un processo farsa.\n\n\n\nNe parliamo con un compagno dell' UDAP .","26 Settembre 2025","Il processo ad Anan, Alì, e Mansour si è contraddistinto per numerose anomalie, a partire dal fatto che non si comprende né di quali fatti specifici siano accusati né se il loro presunto reato, cioè sostenere la legittima resistenza contro l’occupazione coloniale, sia perseguibile da un tribunale Italiano, a meno che la corte di assise […]","2025-09-26 14:34:30","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-300x167.jpg 300w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-1024x570.jpg 1024w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-768x427.jpg 768w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH-200x110.jpg 200w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/ANAN-YAEESH.jpg 1082w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamento sul processo contro la resistenza palestinese all’Aquila.",1758896951,[297,298,299,300,301,302],"https://radioblackout.org/tag/anan-yaeshh/","https://radioblackout.org/tag/carcere/","https://radioblackout.org/tag/palestina/","https://radioblackout.org/tag/processo/","https://radioblackout.org/tag/repressione/","https://radioblackout.org/tag/resistenza-palestinese/",[304,35,305,37,18,306],"ANAN YAESHH","palestina","resistenza palestinese",{"post_content":308},{"matched_tokens":309,"snippet":310,"value":311},[70],"tappe forzate, creando difficoltà agli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> e limitando il loro diritto","Il processo ad Anan, Alì, e Mansour si è contraddistinto per numerose anomalie, a partire dal fatto che non si comprende né di quali fatti specifici siano accusati né se il loro presunto reato, cioè sostenere la legittima resistenza contro l’occupazione coloniale, sia perseguibile da un tribunale Italiano, a meno che la corte di assise dell’Aquila non pretenda di sostenere che difendersi da un genocidio, che è sotto gli occhi del mondo, sia un reato.\nQueste anomalie accompagnano il processo dal suo inizio. Infatti Anan era stato originariamente arrestato per una richiesta di estradizione da parte delle autorità israeliane, la richiesta era stata rifiutata ma l’esule palestinese non è potuto uscire di prigione perché è immediatamente stato raggiunto da un mandato di cattura da parte delle autorità italiane. Questo fatto è già di per se un inequivocabile esempio del servilismo dello stato italiano verso quello israeliano.\nA questo va aggiunto il fatto che la pubblico ministero ha presentato come prove documenti dei servizi segreti israeliani che non sono utilizzabili in un processo penale, ed il fatto che che le memorie dei telefoni di Anan, sequestrate dagli inquirenti italiani, sono state passate ai colleghi israeliani ed utilizzate per individuare ed uccidere persone in Cisgiordania, fornendo una drammatica prova di come le istituzioni italiane sostengano la guerra algoritmica, ovvero la capacità di Israele di utilizzare tecnologie avanzate per identificare, controllare ed uccidere persone. Da tutti questi elementi si deduce il forte intreccio sul piano militare, poliziesco e dei servizi segreti tra Italia e Israele di cui questo processo è un lampante esempio. Siamo di fronte ad un processo per procura, istruito in Italia al fine di compiacere e sostenere gli alleati israeliani.\nPer quanto riguarda le anomalie va aggiunto che nella udienza dell’8 settembre scorso c’è stata una novità, la giudice a latere è stata trasferita ad altra sede. Se Prima di questo fuoriprogramma era stata stabilita la data della sentenza, ora il termine del processo si prolunga a tempi non ancora definiti.\nLa fretta di chiudere questo procedimento è sempre stata evidente tanto che si stava arrivando a sentenza dopo pochi mesi dall’inizio. Per raggiungere questo obiettivo la corte aveva addirittura rifiutato la maggior parte dei testi della difesa e le udienze si susseguivano a tappe forzate, creando difficoltà agli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> e limitando il loro diritto a prepararsi adeguatamente. Il giudice si proponeva di concludere il processo entro l’estate, nel momento in cui l’attenzione sul caso e la capacità di mobilitazione dei solidali è più bassa. Ma il processo non è finito nei tempi previsti ed ora rischia di andare a sentenza proprio nel momento in cui c’è la massima attenzione verso la questione palestinese. \nConcludere ora, qualsiasi sia l’esito, sarebbe un danno per i sostenitori di Israele. Infatti, se i tre venissero condannati, questa sarebbe ritenuta, dal movimento di sostegno alla Palestina, una prova della complicità delle istituzioni italiane con il genocidio in corso e quindi un’ulteriore ragione per mobilitarsi. Se invece venissero assolti, il governo italiano si ritroverebbe un simbolo della resistenza palestinese, Anan Yaeesh, al cento dell’attenzione, libero di parlare e di dare il suo contributo, nel pieno di una mobilitazione permanente che si fa di giorno in giorno più diffusa e radicale e che spaventa i nostri governanti.\nNel frattempo, il 21 settembre scorso si è svolto presso il carcere di Terni un presidio molto partecipato in solidarietà ad Anan. Nei giorni seguenti il partigiano palestinese è stato trasferito nel penitenziario di Melfi. Si tratta di un’ennesima vigliacca ritorsione contro un prigioniero che è già in una sezione di Alta Sicurezza da due anni in seguito ad un processo farsa.\n\n\n\nNe parliamo con un compagno dell' UDAP .",[313],{"field":92,"matched_tokens":314,"snippet":310,"value":311},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":278,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":316,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"578730123365187697",6646,{"collection_name":60,"first_q":70,"per_page":25,"q":70},{"facet_counts":320,"found":368,"hits":369,"out_of":532,"page":109,"request_params":533,"search_cutoff":39,"search_time_ms":327},[321,347],{"counts":322,"field_name":345,"sampled":39,"stats":346},[323,326,329,331,333,335,337,339,341,343],{"count":324,"highlighted":325,"value":325},11,"anarres",{"count":327,"highlighted":328,"value":328},7,"Bello come una prigione che brucia",{"count":96,"highlighted":330,"value":330},"19e59",{"count":96,"highlighted":332,"value":332},"metix flow",{"count":96,"highlighted":334,"value":334},"stakka stakka",{"count":96,"highlighted":336,"value":336},"frittura mista",{"count":96,"highlighted":338,"value":338},"la perla di labuan",{"count":109,"highlighted":340,"value":340},"ACAB",{"count":109,"highlighted":342,"value":342},"spessore",{"count":109,"highlighted":344,"value":344},"coronavirus","podcastfilter",{"total_values":106},{"counts":348,"field_name":38,"sampled":39,"stats":366},[349,350,352,353,354,356,358,360,362,364],{"count":28,"highlighted":18,"value":18},{"count":351,"highlighted":15,"value":15},4,{"count":107,"highlighted":68,"value":68},{"count":96,"highlighted":21,"value":21},{"count":96,"highlighted":355,"value":355},"guerra",{"count":109,"highlighted":357,"value":357},"esuli",{"count":109,"highlighted":359,"value":359},"compressore",{"count":109,"highlighted":361,"value":361},"aula bunker",{"count":109,"highlighted":363,"value":363},"processo no tav",{"count":109,"highlighted":365,"value":365},"violenza di stato",{"total_values":367},48,35,[370,400,426,448,470,495],{"document":371,"highlight":385,"highlights":394,"text_match":148,"text_match_info":399},{"comment_count":50,"id":372,"is_sticky":50,"permalink":373,"podcastfilter":374,"post_author":375,"post_content":376,"post_date":377,"post_excerpt":55,"post_id":372,"post_modified":378,"post_thumbnail":379,"post_title":380,"post_type":381,"sort_by_date":382,"tag_links":383,"tags":384},"77839","http://radioblackout.org/podcast/alfredo-in-sciopero-della-fame-avvocati-prendono-parola-ep-02/",[328],"bellocome","Estratto dalla puntata del 24 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nIl prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha deciso di lottare facendo leva sui pochi elementi che il regime di 41bis non può sottrarre a chi seppellisce nelle sue segrete: l'erogazione di cibo e il mantenimento IN VITA del corpo della persona detenuta. Il 20 ottobre 2022, tramite la lettura di una memoria difensiva - silenziata in aula dal giudice togliendo l’audio al compagno in videoconferenza – Alfredo ha dichiarato l’inizio di uno sciopero della fame a oltranza contro 41bis ed ergastolo ostativo. Dopo pochi giorni è arrivata la notizia che un altro prigioniero anarchico, Juan Sorroche, si è unito allo sciopero della fame.\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Flavio Rossi Albertini cerchiamo di affrontare diversi aspetti inerenti la lotta intrapresa da Alfredo, tra i quali la censura che impedisce a questo compagno di prendere direttamente parola e che minaccia con pene dai 3 ai 7 anni di carcere chiunque – avvocati compresi – faciliti la fuoriuscita del suo pensiero da quella struttura di contenimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-scioperofame.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue comunicato redatto dall’avv. Flavio Rossi Albertini e dell’avv. Maria Teresa Pintus:\r\n\r\n \r\n\r\nIl giorno 20/10/2022 Alfredo Cospito, detenuto anarchico ristretto dal 4/5 u.s. nella casa Circondariale di Bancali (SS) in regime differenziato ex art. 41 bis op, nel corso della camera di consiglio dedicata alla trattazione di un reclamo ex art 18 ter op, ha letto una articolata memoria difensiva con la quale denuncia le insopportabili condizioni detentive a cui è sottoposto, dichiarando al contempo la decisione di intraprendere uno sciopero della fame per protestare sia contro il regime penitenziario subito che contro l’ergastolo ostativo.\r\n\r\nQuesta sintesi, lungi dal veicolare il testo dallo stesso letto in aula, intende informare la stampa di settore e le associazioni a tutela dei diritti dei detenuti delle ragioni che hanno indotto un detenuto anarchico, il primo sottoposto al peculiare regime restrittivo dall’introduzione dell’art. 41 bis o.p., ad intraprendere una battaglia che, dalla volontà espressa dal medesimo, non si arresterà se non con il suo decesso, stante la verosimile impossibilità di modificare il regime detentivo a cui è attualmente sottoposto.\r\n\r\nIl Cospito è detenuto da oltre dieci anni, di cui sei trascorsi, anche, quale indiziato di un reato associativo ex art 270 bis cp – per il quale è stato destinatario di misura cautelare in carcere nel settembre del 2016 – sempre in circuiti penitenziari AS2, trascorsi nella quasi totalità senza alcun vincolo di censura nella corrispondenza, ex art. 18 ter o.p.\r\n\r\nIn questo lungo periodo, il Cospito ha costantemente intrattenuto relazioni epistolari con decine o centinaia di anarchici e anarchiche, con siti e riviste della medesima matrice politica, partecipando anche alla esperienza editoriale che ha condotto alla pubblicazione di due libri sulla storia del movimento anarchico. Attività svolta alla luce del sole, in cui veniva esposto il pensiero anarchico del predetto e che lo ha visto, nonostante ciò, in almeno tre occasioni, destinatario di altrettante iniziative giudiziarie per il reato p. e p. dall’art. 414 cp., ossia l’istigazione a delinquere.\r\n\r\nPensiero anarchico che ha, tuttavia, posto in seria difficoltà i Giudici i quali, nei diversi gradi di giudizio, hanno alternato qualificazioni giuridiche contrapposte, talvolta riconducendolo alla abrogata propaganda sovversiva, ex art. 272 cp, altre all’istigazione a delinquere. Con ciò dimostrando la labilità del confine tra le due fattispecie incriminatrici, nonché il delicato tema dei reati di opinione posto a confronto con diritti di rango costituzionale, ex art. 21 cost, in un paese liberale figlio degli insegnamenti del Beccaria e del Verri.\r\n\r\nNella precedente detenzione il Cospito riceveva libri e riviste, partecipava a dibattiti pubblici mediante contributi scritti, condivideva la sezione AS2 con imputati della medesima area politica e/o con detenuti politici, godeva di numerose ore d’aria, palestra, biblioteca, socialità, ecc. E soprattutto non era stato sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis o.p. nonostante dal 2016, a seguito dell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Torino, era stato ritenuto comunque intraneo al sodalizio anarchico denominato FAI, la cui appartenenza, nel 2022, sarà posta a fondamento del decreto ministeriale applicativo del cd carcere duro.\r\n\r\nDall’aprile scorso e in assenza di avvenimenti che possano giustificare la diversità di trattamento penitenziario, il medesimo è privato di ogni diritto ed in particolare di leggere, studiare, informarsi su ciò che corrisponde alle sue inclinazioni e interessi (un paese liberale tutela tutte le ideologie, anche le più odiose, nonché il diritto allo studio e all’informazione quale strumento necessario sia al trattamento penitenziario in vista della rieducazione del reo art. 27 cost. – art. 1 O.P. e art. 1 DPR 230/2000 ché allo sviluppo stesso della personalità umana). Non riceve alcuna corrispondenza, quelle in entrata sono tutte trattenute e quelle in uscita soffrono dell’autocensura del detenuto stesso.\r\n\r\nLe ore d’aria si sono ridotte a due, trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadri, il cui perimetro è circondato da alti muri che impediscono alcuna visuale o semplicemente di estendere lo sguardo all’orizzonte, mentre la visuale del cielo è oscurata da una rete metallica. Un luogo caratterizzato in estate da temperature torride e in inverno da un microclima umido e insalubre. La mancanza di profondità visiva incide inoltre sulla funzionalità del senso della vista mentre la mancanza di sole sull’assunzione della vitamina D.\r\n\r\nLa socialità è compiuta una sola ora al giorno in una saletta assieme a tre detenuti, sottoposti al regime da numerosissimi anni, che in realtà si riducono ad uno in considerazione del fatto che un detenuto è sottoposto ad isolamento diurno per due anni e un secondo ormai tende a non uscire più dalla cella.\r\n\r\nUna condizione insopportabile che ora spinge il Cospito a rifiutare una vita priva di alcuna prospettiva futura, che apparirebbe tale a qualunque essere umano ma che lo è in particolar modo per un uomo che vive e viveva delle relazioni che intratteneva con il mondo dei liberi. Una condizione talmente afflittiva da spingere il medesimo a rimpiangere la pena di morte per fucilazione ritenuta più degna di una infinita agonia in un limbo senza speranza.\r\n\r\nTutto ciò senza neppure sia stata ancora fissata l’udienza camerale per decidere sul reclamo avverso il decreto ministeriale applicativo del regime differenziato – nonostante l’art 41 bis o.p. preveda che, entro 10 gg dal ricevimento del reclamo, il Tribunale lo debba valutare – e quindi senza ancora sia stata sottoposta al vaglio della Magistratura la stessa causa del trattamento deteriore che con il suo gesto estremo intende censurare e denunciare.","25 Ottobre 2022","2022-11-25 12:56:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/bcupcb_alfredo-sciopero-200x110.jpg","ALFREDO IN SCIOPERO DELLA FAME: AVVOCATI PRENDONO PAROLA [EP 02]","podcast",1666702115,[63],[68],{"post_content":386,"post_title":390},{"matched_tokens":387,"snippet":388,"value":389},[70],"7 anni di carcere chiunque – \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> compresi – faciliti la fuoriuscita del","Estratto dalla puntata del 24 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nIl prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha deciso di lottare facendo leva sui pochi elementi che il regime di 41bis non può sottrarre a chi seppellisce nelle sue segrete: l'erogazione di cibo e il mantenimento IN VITA del corpo della persona detenuta. Il 20 ottobre 2022, tramite la lettura di una memoria difensiva - silenziata in aula dal giudice togliendo l’audio al compagno in videoconferenza – Alfredo ha dichiarato l’inizio di uno sciopero della fame a oltranza contro 41bis ed ergastolo ostativo. Dopo pochi giorni è arrivata la notizia che un altro prigioniero anarchico, Juan Sorroche, si è unito allo sciopero della fame.\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Flavio Rossi Albertini cerchiamo di affrontare diversi aspetti inerenti la lotta intrapresa da Alfredo, tra i quali la censura che impedisce a questo compagno di prendere direttamente parola e che minaccia con pene dai 3 ai 7 anni di carcere chiunque – \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> compresi – faciliti la fuoriuscita del suo pensiero da quella struttura di contenimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-scioperofame.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue comunicato redatto dall’avv. Flavio Rossi Albertini e dell’avv. Maria Teresa Pintus:\r\n\r\n \r\n\r\nIl giorno 20/10/2022 Alfredo Cospito, detenuto anarchico ristretto dal 4/5 u.s. nella casa Circondariale di Bancali (SS) in regime differenziato ex art. 41 bis op, nel corso della camera di consiglio dedicata alla trattazione di un reclamo ex art 18 ter op, ha letto una articolata memoria difensiva con la quale denuncia le insopportabili condizioni detentive a cui è sottoposto, dichiarando al contempo la decisione di intraprendere uno sciopero della fame per protestare sia contro il regime penitenziario subito che contro l’ergastolo ostativo.\r\n\r\nQuesta sintesi, lungi dal veicolare il testo dallo stesso letto in aula, intende informare la stampa di settore e le associazioni a tutela dei diritti dei detenuti delle ragioni che hanno indotto un detenuto anarchico, il primo sottoposto al peculiare regime restrittivo dall’introduzione dell’art. 41 bis o.p., ad intraprendere una battaglia che, dalla volontà espressa dal medesimo, non si arresterà se non con il suo decesso, stante la verosimile impossibilità di modificare il regime detentivo a cui è attualmente sottoposto.\r\n\r\nIl Cospito è detenuto da oltre dieci anni, di cui sei trascorsi, anche, quale indiziato di un reato associativo ex art 270 bis cp – per il quale è stato destinatario di misura cautelare in carcere nel settembre del 2016 – sempre in circuiti penitenziari AS2, trascorsi nella quasi totalità senza alcun vincolo di censura nella corrispondenza, ex art. 18 ter o.p.\r\n\r\nIn questo lungo periodo, il Cospito ha costantemente intrattenuto relazioni epistolari con decine o centinaia di anarchici e anarchiche, con siti e riviste della medesima matrice politica, partecipando anche alla esperienza editoriale che ha condotto alla pubblicazione di due libri sulla storia del movimento anarchico. Attività svolta alla luce del sole, in cui veniva esposto il pensiero anarchico del predetto e che lo ha visto, nonostante ciò, in almeno tre occasioni, destinatario di altrettante iniziative giudiziarie per il reato p. e p. dall’art. 414 cp., ossia l’istigazione a delinquere.\r\n\r\nPensiero anarchico che ha, tuttavia, posto in seria difficoltà i Giudici i quali, nei diversi gradi di giudizio, hanno alternato qualificazioni giuridiche contrapposte, talvolta riconducendolo alla abrogata propaganda sovversiva, ex art. 272 cp, altre all’istigazione a delinquere. Con ciò dimostrando la labilità del confine tra le due fattispecie incriminatrici, nonché il delicato tema dei reati di opinione posto a confronto con diritti di rango costituzionale, ex art. 21 cost, in un paese liberale figlio degli insegnamenti del Beccaria e del Verri.\r\n\r\nNella precedente detenzione il Cospito riceveva libri e riviste, partecipava a dibattiti pubblici mediante contributi scritti, condivideva la sezione AS2 con imputati della medesima area politica e/o con detenuti politici, godeva di numerose ore d’aria, palestra, biblioteca, socialità, ecc. E soprattutto non era stato sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis o.p. nonostante dal 2016, a seguito dell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Torino, era stato ritenuto comunque intraneo al sodalizio anarchico denominato FAI, la cui appartenenza, nel 2022, sarà posta a fondamento del decreto ministeriale applicativo del cd carcere duro.\r\n\r\nDall’aprile scorso e in assenza di avvenimenti che possano giustificare la diversità di trattamento penitenziario, il medesimo è privato di ogni diritto ed in particolare di leggere, studiare, informarsi su ciò che corrisponde alle sue inclinazioni e interessi (un paese liberale tutela tutte le ideologie, anche le più odiose, nonché il diritto allo studio e all’informazione quale strumento necessario sia al trattamento penitenziario in vista della rieducazione del reo art. 27 cost. – art. 1 O.P. e art. 1 DPR 230/2000 ché allo sviluppo stesso della personalità umana). Non riceve alcuna corrispondenza, quelle in entrata sono tutte trattenute e quelle in uscita soffrono dell’autocensura del detenuto stesso.\r\n\r\nLe ore d’aria si sono ridotte a due, trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadri, il cui perimetro è circondato da alti muri che impediscono alcuna visuale o semplicemente di estendere lo sguardo all’orizzonte, mentre la visuale del cielo è oscurata da una rete metallica. Un luogo caratterizzato in estate da temperature torride e in inverno da un microclima umido e insalubre. La mancanza di profondità visiva incide inoltre sulla funzionalità del senso della vista mentre la mancanza di sole sull’assunzione della vitamina D.\r\n\r\nLa socialità è compiuta una sola ora al giorno in una saletta assieme a tre detenuti, sottoposti al regime da numerosissimi anni, che in realtà si riducono ad uno in considerazione del fatto che un detenuto è sottoposto ad isolamento diurno per due anni e un secondo ormai tende a non uscire più dalla cella.\r\n\r\nUna condizione insopportabile che ora spinge il Cospito a rifiutare una vita priva di alcuna prospettiva futura, che apparirebbe tale a qualunque essere umano ma che lo è in particolar modo per un uomo che vive e viveva delle relazioni che intratteneva con il mondo dei liberi. Una condizione talmente afflittiva da spingere il medesimo a rimpiangere la pena di morte per fucilazione ritenuta più degna di una infinita agonia in un limbo senza speranza.\r\n\r\nTutto ciò senza neppure sia stata ancora fissata l’udienza camerale per decidere sul reclamo avverso il decreto ministeriale applicativo del regime differenziato – nonostante l’art 41 bis o.p. preveda che, entro 10 gg dal ricevimento del reclamo, il Tribunale lo debba valutare – e quindi senza ancora sia stata sottoposta al vaglio della Magistratura la stessa causa del trattamento deteriore che con il suo gesto estremo intende censurare e denunciare.",{"matched_tokens":391,"snippet":393,"value":393},[392],"AVVOCATI","ALFREDO IN SCIOPERO DELLA FAME: \u003Cmark>AVVOCATI\u003C/mark> PRENDONO PAROLA [EP 02]",[395,397],{"field":101,"matched_tokens":396,"snippet":393,"value":393},[392],{"field":92,"matched_tokens":398,"snippet":388,"value":389},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":152,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":401,"highlight":412,"highlights":420,"text_match":148,"text_match_info":425},{"comment_count":50,"id":402,"is_sticky":50,"permalink":403,"podcastfilter":404,"post_author":375,"post_content":405,"post_date":54,"post_excerpt":55,"post_id":402,"post_modified":406,"post_thumbnail":407,"post_title":408,"post_type":381,"sort_by_date":409,"tag_links":410,"tags":411},"77667","http://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/",[328],"Estratto dalla puntata del 17 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI AVVOCATI PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti avvocati/e hanno deciso di esprimersi pubblicamente, attraverso un documento firmato da legali di diverse città, riguardo alle modalità e alle strategie repressive messe in atto – con particolare evidenza negli ultimi mesi – contro la conflittualità anarchica.\r\n\r\nCome viene sottolineato nel comunicato, l’utilizzo del reato di “strage politica” (seppur in contesti dove non vi è stato alcun ferito) consente di condannare all’ergastolo chi è imputato delle azioni portate a giudizio; ma a quanto pare a venire giudicati sembrano, più che i fatti specifici, l’indole e il pensiero politico di compagne e compagni anarchici coinvolti in queste inchieste.\r\n\r\nIn compagnia di Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore in molti processi contro la conflittualità anarchica, riflettiamo sulla scelta da parte sua e dei suoi colleghi di prendere pubblicamente parola rispetto all’operato e alle possibili strategie della repressione in Italia, sul progressivo configurarsi del cosiddetto “diritto penale del nemico”, sulla natura profondamente classista dell’apparato sanzionatorio, su come queste mosse si inseriscano nel tentativo di cancellare il conflitto sociale (sindacati di base, occupazioni, centri sociali, migranti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-doc-avv01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue il documento:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano","2022-11-25 12:57:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/bcupcb_repre01-200x110.jpg","REPRESSIONE ANARCHICI: AVVOCATI PRENDONO PAROLA [Ep 01]",1666179203,[63],[68],{"post_content":413,"post_title":417},{"matched_tokens":414,"snippet":415,"value":416},[392,70],"Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI \u003Cmark>AVVOCATI\u003C/mark> PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>/e hanno deciso di esprimersi pubblicamente,","Estratto dalla puntata del 17 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI \u003Cmark>AVVOCATI\u003C/mark> PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>/e hanno deciso di esprimersi pubblicamente, attraverso un documento firmato da legali di diverse città, riguardo alle modalità e alle strategie repressive messe in atto – con particolare evidenza negli ultimi mesi – contro la conflittualità anarchica.\r\n\r\nCome viene sottolineato nel comunicato, l’utilizzo del reato di “strage politica” (seppur in contesti dove non vi è stato alcun ferito) consente di condannare all’ergastolo chi è imputato delle azioni portate a giudizio; ma a quanto pare a venire giudicati sembrano, più che i fatti specifici, l’indole e il pensiero politico di compagne e compagni anarchici coinvolti in queste inchieste.\r\n\r\nIn compagnia di Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore in molti processi contro la conflittualità anarchica, riflettiamo sulla scelta da parte sua e dei suoi colleghi di prendere pubblicamente parola rispetto all’operato e alle possibili strategie della repressione in Italia, sul progressivo configurarsi del cosiddetto “diritto penale del nemico”, sulla natura profondamente classista dell’apparato sanzionatorio, su come queste mosse si inseriscano nel tentativo di cancellare il conflitto sociale (sindacati di base, occupazioni, centri sociali, migranti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-doc-avv01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue il documento:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano",{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":419},[392],"REPRESSIONE ANARCHICI: \u003Cmark>AVVOCATI\u003C/mark> PRENDONO PAROLA [Ep 01]",[421,423],{"field":92,"matched_tokens":422,"snippet":415,"value":416},[392,70],{"field":101,"matched_tokens":424,"snippet":419,"value":419},[392],{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":50,"score":152,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":427,"highlight":439,"highlights":443,"text_match":148,"text_match_info":446},{"comment_count":50,"id":428,"is_sticky":50,"permalink":429,"podcastfilter":430,"post_author":375,"post_content":431,"post_date":432,"post_excerpt":55,"post_id":428,"post_modified":433,"post_thumbnail":434,"post_title":435,"post_type":381,"sort_by_date":436,"tag_links":437,"tags":438},"78098","http://radioblackout.org/podcast/alfredo-in-sciopero-della-fame-18-giorno-avvocati-prendono-parola-ep-03/",[328],"Estratti dalla puntata di Lunedì 7 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl regime detentivo del 41 bis rappresenta l’apice formale dell’afflittività dell’apparato punitivo italiano: una violenza – tipica del carcere nel suo insieme, ma estremamente amplificata - che si concentra sullo scorrere del tempo, sulle relazioni e gli affetti, sull’apparato cognitivo e sensoriale della persona detenuta. Una violenza che serve ad estorcere collaborazioni, ma - sempre di più – anche per silenziare il pensiero rivoluzionario di detenute e detenuti, seppellendolo insieme ai loro corpi nelle segrete dello Stato.\r\n\r\nQuali margini di declassificazione da quel circuito possono esserci per chi vi viene fatto precipitare?\r\n\r\nCosa si pretende dalla persona detenuta in 41 bis per consentirne il ritorno ad altri regimi detentivi?\r\n\r\nQuali sono le anomalie che stanno accopagnando l’utilizzo del 41 bis come strumento di censura e di deterrenza nell’ambito del conflitto sociale?\r\n\r\nNel 18° giorno di sciopero della fame del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, cerchiamo di approfondire questi aspetti e di aggiornarci sulle condizioni di salute del compagno, grazie al contributo dell’avvocata Caterina Calia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_41bis-calia1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n/ / / Parole Chiave: Alfredo Cospito, Caterina Calia, 41bis, sciopero della fame","9 Novembre 2022","2022-11-25 12:56:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/bcupcb_41biscalia1-200x110.jpg","Alfredo in Sciopero Della Fame - 18° giorno: Avvocati Prendono Parola [ep 03]",1667989703,[63],[68],{"post_title":440},{"matched_tokens":441,"snippet":442,"value":442},[78],"Alfredo in Sciopero Della Fame - 18° giorno: \u003Cmark>Avvocati\u003C/mark> Prendono Parola [ep 03]",[444],{"field":101,"matched_tokens":445,"snippet":442,"value":442},[78],{"best_field_score":150,"best_field_weight":151,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":447,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"578730123365187705",{"document":449,"highlight":461,"highlights":466,"text_match":148,"text_match_info":469},{"comment_count":50,"id":450,"is_sticky":50,"permalink":451,"podcastfilter":452,"post_author":453,"post_content":454,"post_date":455,"post_excerpt":55,"post_id":450,"post_modified":456,"post_thumbnail":55,"post_title":457,"post_type":381,"sort_by_date":458,"tag_links":459,"tags":460},"96114","http://radioblackout.org/podcast/radionotav-30-01-25/",[453],"radionotav","Trasmissione del 30/01/2025 da Bussoleno\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \tLa sindaca di Bussoleno e SMAT si arrampicano sugli specchi per affermare l’inesistenza degli altissimi livelli di inquinamento da PFAS nelle acque, contestando anche le analisi di Greenpeace.\r\n \tAggiornamenti sul processo “Sovrano” a carico di parecchi esponenti Askatasuna: comunicato degli avvocati del collegio difensivo.\r\n \tI lavori TAV proseguono nonostante arresti e inquisizioni di “eccellenti” personaggi della cementificazione massiva in odore di ‘ndrangheta da parte dalla Direzione antimafia del Piemonte.\r\n\r\nScaletta musicale:\r\n\r\n \tSplit System – It ain’t you\r\n \tIubal Kollettivo Musicale – La ballata di Roberto\r\n \tLes Conchitas Gutierrez – Ti fa male\r\n \tLes Conchitas Gutierrez – Vitamina\r\n \tGio Evan – Rinunci\r\n \tDiscomostro – Ciao\r\n \tVulpess – Yo Les Mando a la Mierda\r\n \tVulpess – Me gusta ser una zorra\r\n \tPisciosangue – L’unico modo per vivere è morire\r\n \tGio Evan – Susy\r\n \tManu Chao – Me Gustas Tu\r\n \tThe Vaselines – Sex Sux[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025_01_30.mp3\"][/audio]","4 Marzo 2025","2025-03-04 09:00:39","RADIONOTAV 30/01/25",1741078839,[],[],{"post_content":462},{"matched_tokens":463,"snippet":464,"value":465},[70],"parecchi esponenti Askatasuna: comunicato degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> del collegio difensivo.\r\n \tI lavori","Trasmissione del 30/01/2025 da Bussoleno\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \tLa sindaca di Bussoleno e SMAT si arrampicano sugli specchi per affermare l’inesistenza degli altissimi livelli di inquinamento da PFAS nelle acque, contestando anche le analisi di Greenpeace.\r\n \tAggiornamenti sul processo “Sovrano” a carico di parecchi esponenti Askatasuna: comunicato degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> del collegio difensivo.\r\n \tI lavori TAV proseguono nonostante arresti e inquisizioni di “eccellenti” personaggi della cementificazione massiva in odore di ‘ndrangheta da parte dalla Direzione antimafia del Piemonte.\r\n\r\nScaletta musicale:\r\n\r\n \tSplit System – It ain’t you\r\n \tIubal Kollettivo Musicale – La ballata di Roberto\r\n \tLes Conchitas Gutierrez – Ti fa male\r\n \tLes Conchitas Gutierrez – Vitamina\r\n \tGio Evan – Rinunci\r\n \tDiscomostro – Ciao\r\n \tVulpess – Yo Les Mando a la Mierda\r\n \tVulpess – Me gusta ser una zorra\r\n \tPisciosangue – L’unico modo per vivere è morire\r\n \tGio Evan – Susy\r\n \tManu Chao – Me Gustas Tu\r\n \tThe Vaselines – Sex Sux[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025_01_30.mp3\"][/audio]",[467],{"field":92,"matched_tokens":468,"snippet":464,"value":465},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":278,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":316,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":471,"highlight":486,"highlights":491,"text_match":148,"text_match_info":494},{"comment_count":50,"id":472,"is_sticky":50,"permalink":473,"podcastfilter":474,"post_author":475,"post_content":476,"post_date":477,"post_excerpt":55,"post_id":472,"post_modified":478,"post_thumbnail":479,"post_title":480,"post_type":381,"sort_by_date":481,"tag_links":482,"tags":484},"91978","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-17-09-2024/",[336],"fritturamista"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto con un gruppo di studenti, attivisti nei sindacati, che dalla Germania sono venuti a Torino per conoscere i movimenti autorganizzati, occupati e autogestiti. Hanno conosciuto la realtà della radio e noi gli abbiamo chiesto di parlarci di alcuni temi caldi in Germania:\r\n1- abbiamo commentato i risultati elettorali che hanno portato al 16% il partito neo nazista AFD grazie soprattutto al voto giovanile ed dell'EST;\r\n\r\n2- La Denuclearizzazione dell'energia è incompatibile con la decarbonizzazione alla luce dell'attuale guerra alla Russia che ha escluso il GAS come alternativa annunciata;\r\n\r\n3- La questione palestinese difficile da portare in piazza a causa delpretesto antisemita tedesco che giustifica ogni mezzo repressivo e alimenta i divieti ufficiali\r\n\r\n4- La crisi del settore manifatturiero automobilista che ha già annunciato il licenziamento di 20.000 opera* e la chiusura di fabbriche in germania\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Intervista-in-studio-con-studenti-tedeschi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia dell'avvocato Gian Luca Vitale sul trasferimento del processo ILVA da Taranto a Potenza. La posizione di parte civile di Slai Cobas e medicina democratica che cura l'avvocato ci ha permesso di entrare nei dettagli tecnici e politici di una decisione della Core d'Appello di Taranto che ha annullato 7 anni di processo. Un pesantissimo schiaffo agli operai Ilva, agli abitanti del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, alle famiglie degli operai morti, dei bambini morti.\r\nIn un comunicato dello SLAI Cobas di Taranto si legge: La realtà è che padroni, governo, giudici della Corte d'appello hanno fatto una sorta di alleanza per salvare i padroni assassini e tutti gli imputati e per consegnare ai nuovi padroni una ex Ilva non gravata da nessuna condanna e provvedimento. Noi eravamo stati \"cattivi profeti\", quando abbiamo denunciato che l'ordinanza di sospensione della provvisionale fatta da Del Coco alla prima l'udienza era un cattivo segnale, un preavviso della linea pro Ilva di questa Corte d'appello. Ma non finisce e non può finire qui.\r\nLo Slai cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale,pratica. Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la presenza degli avvocati nostri di parte civile, e vogliamo preparare una grande manifestazione. Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità di ricorso legale contro questa ordinanza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Avv.-Gianluca-Vitale-su-processo-ILVA-spostato-a-Potenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della serata è stato quello delle nomine de* docenti precari della scuola pubblica. La nostra inviata ha raccolto per noi testimonianze durante lo svolgimento del presidio organizzato da insegnanti e sindacati avvenuto martedì 10 settemre sotto l' Ufficio Scolastico Territoriale. Dal 2020 ad oggi, il focus della contestazione verte sulla richiesta di tornare alle convocazioni in presenza, che servivano anche a dipanare possibili incomprensioni o vere e proprie criticità rispetto alle nomine. Il problema principale del meccanismo di convocazione tramite algoritmo, come avviene tutt'ora, è il fatto che una volta assegnata la cattedra il sistema non torna più indietro, lasciando persone senza possibilità di poter lavorare durante l'anno scolastico.\r\n\r\nSentirete dalla voce de* partecipant* queste e le altre istanze che hanno portato durante questo presidio e che vertiranno verso un'imminente mobilitazione nazionale di settore.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Interviste-presidio-UST-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","23 Settembre 2024","2024-09-23 19:32:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/ilva-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 17/09/2024",1727105005,[483],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[485],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":487},{"matched_tokens":488,"snippet":489,"value":490},[70],"pubblica con la presenza degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> nostri di parte civile, e"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto con un gruppo di studenti, attivisti nei sindacati, che dalla Germania sono venuti a Torino per conoscere i movimenti autorganizzati, occupati e autogestiti. Hanno conosciuto la realtà della radio e noi gli abbiamo chiesto di parlarci di alcuni temi caldi in Germania:\r\n1- abbiamo commentato i risultati elettorali che hanno portato al 16% il partito neo nazista AFD grazie soprattutto al voto giovanile ed dell'EST;\r\n\r\n2- La Denuclearizzazione dell'energia è incompatibile con la decarbonizzazione alla luce dell'attuale guerra alla Russia che ha escluso il GAS come alternativa annunciata;\r\n\r\n3- La questione palestinese difficile da portare in piazza a causa delpretesto antisemita tedesco che giustifica ogni mezzo repressivo e alimenta i divieti ufficiali\r\n\r\n4- La crisi del settore manifatturiero automobilista che ha già annunciato il licenziamento di 20.000 opera* e la chiusura di fabbriche in germania\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Intervista-in-studio-con-studenti-tedeschi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia dell'avvocato Gian Luca Vitale sul trasferimento del processo ILVA da Taranto a Potenza. La posizione di parte civile di Slai Cobas e medicina democratica che cura l'avvocato ci ha permesso di entrare nei dettagli tecnici e politici di una decisione della Core d'Appello di Taranto che ha annullato 7 anni di processo. Un pesantissimo schiaffo agli operai Ilva, agli abitanti del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, alle famiglie degli operai morti, dei bambini morti.\r\nIn un comunicato dello SLAI Cobas di Taranto si legge: La realtà è che padroni, governo, giudici della Corte d'appello hanno fatto una sorta di alleanza per salvare i padroni assassini e tutti gli imputati e per consegnare ai nuovi padroni una ex Ilva non gravata da nessuna condanna e provvedimento. Noi eravamo stati \"cattivi profeti\", quando abbiamo denunciato che l'ordinanza di sospensione della provvisionale fatta da Del Coco alla prima l'udienza era un cattivo segnale, un preavviso della linea pro Ilva di questa Corte d'appello. Ma non finisce e non può finire qui.\r\nLo Slai cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale,pratica. Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la presenza degli \u003Cmark>avvocati\u003C/mark> nostri di parte civile, e vogliamo preparare una grande manifestazione. Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità di ricorso legale contro questa ordinanza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Avv.-Gianluca-Vitale-su-processo-ILVA-spostato-a-Potenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della serata è stato quello delle nomine de* docenti precari della scuola pubblica. La nostra inviata ha raccolto per noi testimonianze durante lo svolgimento del presidio organizzato da insegnanti e sindacati avvenuto martedì 10 settemre sotto l' Ufficio Scolastico Territoriale. Dal 2020 ad oggi, il focus della contestazione verte sulla richiesta di tornare alle convocazioni in presenza, che servivano anche a dipanare possibili incomprensioni o vere e proprie criticità rispetto alle nomine. Il problema principale del meccanismo di convocazione tramite algoritmo, come avviene tutt'ora, è il fatto che una volta assegnata la cattedra il sistema non torna più indietro, lasciando persone senza possibilità di poter lavorare durante l'anno scolastico.\r\n\r\nSentirete dalla voce de* partecipant* queste e le altre istanze che hanno portato durante questo presidio e che vertiranno verso un'imminente mobilitazione nazionale di settore.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Interviste-presidio-UST-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[492],{"field":92,"matched_tokens":493,"snippet":489,"value":490},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":278,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":316,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},{"document":496,"highlight":523,"highlights":528,"text_match":148,"text_match_info":531},{"comment_count":50,"id":497,"is_sticky":50,"permalink":498,"podcastfilter":499,"post_author":375,"post_content":500,"post_date":501,"post_excerpt":55,"post_id":497,"post_modified":502,"post_thumbnail":503,"post_title":504,"post_type":381,"sort_by_date":505,"tag_links":506,"tags":515},"90719","http://radioblackout.org/podcast/europa-e-spyware-israele-e-cyber-propaganda-ai-e-limiti-materiali/",[328],"Estratti dalla puntata del 24 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nATTACCO DI CYBER-PROPAGANDA ISRAELIANA NEGLI STATI UNITI\r\n\r\nSuccessivamente all’emersione dei tentativi di spionaggio e condizionamento nei confronti della Corte Penale Internazionale per interferire con i procedimenti aperti nei suoi confronti per crimini di guerra, l’apparato tecno-militare israeliano è risultato essere coinvolto in una campagna di propaganda online volta a manipolare il consenso della popolazione statunitense e a rappresentare artificialmente un’adesione dei/delle “black voters” allo sterminio in corso a Gaza.\r\n\r\nUn’operazione di cyber-propaganda militare, intensificatasi in prossimità delle votazioni parlamentari per la fornitura di oltre 14 milioni di dollari in armamenti, basata su falsi profili social (come i cosiddetti “troll russi”), obbiettivi mirati da condizionare (come il leader democratico al Congresso Hakeem Jeffries) e contenuti generati serialmente via ChatGPT di Open AI.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israele-GPT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIL MERCATO EUROPEO DEGLI SPYWARES\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguite notizie di giornaliste/i, dissidenti, avvocati, membri dello stesso apparato politico europeo, spiati e controllati attraverso l’installazione di spyware nei loro dispositivi.\r\n\r\nIsraele è sicuramente la “Spyware Valley”, ma varie aziende europee (e italiane) competono per conquistare segmenti di mercato.\r\n\r\nNonostante queste evidenze e la costituzione di un Comitato Europeo di Inchiesta nel 2022, il commercio di questi strumenti viene curato – al pari di quello delle armi convenzionali – tanto per curare gli interessi corporativi di settore, quanto per tessere relazioni geopolitiche.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Riccardo Coluccini, co-autore insieme a Laura Carrer, Lorenzo Bagnoli e Raffaele Angius di un’inchiesta pubblicata su irpimedia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_riccardo-spywareEU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI SU APPARATO TECNO-MILITARE, ENERGIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nCerchiamo di osservare alcune evoluzioni che riguardano la complessa relazione tra fenomeni globali quali la corsa al primato sull’intelligenza artificiale, la sua dimensione materiale ed energivora, la “transizione ecologica”, la scarsità di risorse.\r\n\r\nSe proseguono le mosse del polo geotecnologico a guida statunitense per “disaccoppiarsi”, sottrarre dipendenza e frenare l’avanzata di quello cinese, alcuni dati sottolineano come lo scenario sia complesso e insidioso: tra cyberattacchi, interessi industriali e politici divergenti, limiti materiali, dissenso interno, il percorso appare accidentato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_AI-limits01.mp3\"][/audio]","26 Giugno 2024","2024-06-26 10:32:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/bcupcb-spyware2-200x110.png","Europa e spyware | Israele e cyber-propaganda | AI e limiti materiali",1719397591,[507,508,509,510,511,512,513,514],"http://radioblackout.org/tag/chat-gpt/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/miniere/","http://radioblackout.org/tag/open-ai/","http://radioblackout.org/tag/spyware/",[516,517,355,518,519,520,521,522],"chat gpt","estrattivismo","intelligenza artificiale","Israele","miniere","open ai","spyware",{"post_content":524},{"matched_tokens":525,"snippet":526,"value":527},[70],"susseguite notizie di giornaliste/i, dissidenti, \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>, membri dello stesso apparato politico","Estratti dalla puntata del 24 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nATTACCO DI CYBER-PROPAGANDA ISRAELIANA NEGLI STATI UNITI\r\n\r\nSuccessivamente all’emersione dei tentativi di spionaggio e condizionamento nei confronti della Corte Penale Internazionale per interferire con i procedimenti aperti nei suoi confronti per crimini di guerra, l’apparato tecno-militare israeliano è risultato essere coinvolto in una campagna di propaganda online volta a manipolare il consenso della popolazione statunitense e a rappresentare artificialmente un’adesione dei/delle “black voters” allo sterminio in corso a Gaza.\r\n\r\nUn’operazione di cyber-propaganda militare, intensificatasi in prossimità delle votazioni parlamentari per la fornitura di oltre 14 milioni di dollari in armamenti, basata su falsi profili social (come i cosiddetti “troll russi”), obbiettivi mirati da condizionare (come il leader democratico al Congresso Hakeem Jeffries) e contenuti generati serialmente via ChatGPT di Open AI.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israele-GPT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIL MERCATO EUROPEO DEGLI SPYWARES\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguite notizie di giornaliste/i, dissidenti, \u003Cmark>avvocati\u003C/mark>, membri dello stesso apparato politico europeo, spiati e controllati attraverso l’installazione di spyware nei loro dispositivi.\r\n\r\nIsraele è sicuramente la “Spyware Valley”, ma varie aziende europee (e italiane) competono per conquistare segmenti di mercato.\r\n\r\nNonostante queste evidenze e la costituzione di un Comitato Europeo di Inchiesta nel 2022, il commercio di questi strumenti viene curato – al pari di quello delle armi convenzionali – tanto per curare gli interessi corporativi di settore, quanto per tessere relazioni geopolitiche.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Riccardo Coluccini, co-autore insieme a Laura Carrer, Lorenzo Bagnoli e Raffaele Angius di un’inchiesta pubblicata su irpimedia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_riccardo-spywareEU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI SU APPARATO TECNO-MILITARE, ENERGIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nCerchiamo di osservare alcune evoluzioni che riguardano la complessa relazione tra fenomeni globali quali la corsa al primato sull’intelligenza artificiale, la sua dimensione materiale ed energivora, la “transizione ecologica”, la scarsità di risorse.\r\n\r\nSe proseguono le mosse del polo geotecnologico a guida statunitense per “disaccoppiarsi”, sottrarre dipendenza e frenare l’avanzata di quello cinese, alcuni dati sottolineano come lo scenario sia complesso e insidioso: tra cyberattacchi, interessi industriali e politici divergenti, limiti materiali, dissenso interno, il percorso appare accidentato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_AI-limits01.mp3\"][/audio]",[529],{"field":92,"matched_tokens":530,"snippet":526,"value":527},[70],{"best_field_score":150,"best_field_weight":278,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":316,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":381,"first_q":70,"per_page":25,"q":70},["Reactive",535],{},["Set"],["ShallowReactive",538],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f4vk6Wo0OK_XJsOcyfwe2__YvXI8R5csG0BVtMDlbHdM":-1},true,"/search?query=avvocati"]