","Sequestrato l'ente gestore del CPR di Milano","post",1702921065,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/corelli/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/gradisca/",[62,63,64],"corelli","cpr","gradisca",{"post_content":66},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"bagni","terapeutiche, le condizioni igieniche di \u003Cmark>bagni\u003C/mark> e camerate definite “vergognose” dall’infettivologo","La procura di Milano ha disposto il sequestro dell’ente gestore del Cpr di Via Corelli a Milano, la società Martinina Srl.\r\n\r\nLa struttura era stata ispezionata dalla Guardia di Finanza lo scorso primo dicembre. Nelle carte dell’inchiesta si parla di trattamenti disumani, cibo scadente, abuso di farmaci, assistenza sanitaria negata.\r\n\r\nDalle indagini dei Pm, già rese note lo scorso 1 dicembre, emerge quanto denunciato da anni dai reclusi dei Cpr e da chi lotta contro di essi: i migranti sono detenuti all’interno della struttura in condizioni disumane tra la somministrazione costante e indiscriminata di psicofarmaci, anche senza necessità terapeutiche, le condizioni igieniche di \u003Cmark>bagni\u003C/mark> e camerate definite “vergognose” dall’infettivologo e consulente della Procura Nicola Cocco, e il cibo avariato servito ai reclusi.\r\n\r\nLo scorso sabato, intanto, ci sono stati nuovi disordini al Cpr di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). I reclusi della struttura hanno protestato contro le condizioni di detenzione, lamentando la presenza, all'interno del centro, di \"immondizia, muffa dappertutto, latrine e docce senza acqua calda (e spesso senza neppure acqua fredda) otturate e maleodoranti, finestre rotte, coperte luride, materassi di gommapiuma logori e sporchi\".\r\n\r\nA prescindere dalla vicenda giudiziaria l'unico modo per interrompere il meccanismo infernale della detenzione ed espulsione rimane il sabotaggio di questo universo concentrazionario che disciplina i corpi dei migranti e punisce con la limitazione della libertà una condizione esistenziale , come hanno dimostrato le rivolte del CPR di Torino mentre a Gradisca d'Isonzo si accendono altri fuochi nel CPR.\r\n\r\nDi queste notizie, oltre che degli aggiornamenti dal Cpr di Torino, abbiamo parlato stamattina durante l'informazione. Ascolta e scarica la diretta con un compagno dell'assemblea No Cpr:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/cprno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[72],{"field":73,"matched_tokens":74,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730123365187700,{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":79,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":81,"highlight":111,"highlights":116,"text_match":75,"text_match_info":119},{"cat_link":82,"category":83,"comment_count":44,"id":84,"is_sticky":44,"permalink":85,"post_author":47,"post_content":86,"post_date":87,"post_excerpt":50,"post_id":84,"post_modified":88,"post_thumbnail":89,"post_thumbnail_html":90,"post_title":91,"post_type":55,"sort_by_date":92,"tag_links":93,"tags":103},[41],[43],"72435","http://radioblackout.org/2021/12/s-confini-di-genere-violenza-psichiatrica-percorsi-di-liberta/","Domenica pomeriggio si è tenuto “l’incontro S-confini, dialoghi sul controllo medico-psichiatrico sui corpi trans e froci”, promosso dalle rete Free(k) Pride.\r\nUn’occasione per discutere della psichiatria come disciplina di controllo e repressione sociale. La psichiatria medicalizza i comportamenti fuori norma, toglie di mezzo chi non si adatta al ruolo sociale che viene ritenuto appropriato per le diverse categorie di individui, bambin* compres*.\r\nIn passato chi non si adattava alle regole sociali veniva gettato nei manicomi, enormi discariche per umani che, pur non commettendo reati, venivano considerati estranei, folli, inadatti, sbagliati incompleti. I manicomi erano città nelle città, nelle quali venivano imprigionati e torturati con elettroshock, bagni gelati e contenzione fisica uomini, donne e bambini.\r\nLa fine dei manicomi, chiusi formalmente nel 1978 con la legge 180, non è stata né la fine della manicomialità, né l’avvio di un diverso approccio alla salute mentale. La reclusione coatta si è ridotta, sparsa sul territorio, ma non è mai venuta meno. Le gabbie chimiche imposte alle persone considerate folli fanno il paio con i repartini in cui ancora oggi le persone vengono legate ai letti, imbottite di psicofarmaci, spesso sottoposte ad elettroshock. Alcune ci muoiono.\r\nLa psichiatria, che rende ir-responsabili per legge le persone, è stata usata in passato e ancora lo è per sottomettere le persone che non si adattano al ruolo sociale che, anche in base al sesso biologico, si vorrebbe adottassero.\r\nAncora oggi le persone trans vengono obbligate a riconoscersi malate di mente, affette da disforia, per poter accedere ai farmaci e alle operazioni chirurgiche utili alla loro affermazione di genere.\r\nSe la persona trans è anche una persona piccola questo percorso ad ostacoli diventa ancora più difficile, specie se l’ambiente familiare è ostile o comunque incapace di capire.\r\nFortunatamente non è sempre così: molt* bambin* hanno la possibilità di costruire il proprio percorso di vita con l’appoggio dei propri genitori, che li seguono anche nelle difficoltà che possono incontrare a scuola o in altre relazioni sociali.\r\nTra le persone intervenute all’assemblea di domenica c’era anche Cecilia di Genderlens, un’associazione di genitori di bambin* gender creative, di giovani persone trans e alleatu.\r\nCon Cecilia abbiamo provato a capirne di più.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/2021-12-14-genderlens-cecilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Dicembre 2021","2021-12-14 16:09:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","S-confini di genere, violenza psichiatrica, percorsi di libertà",1639498180,[94,95,96,97,98,99,100,101,102],"http://radioblackout.org/tag/gender-fluid/","http://radioblackout.org/tag/genderlens/","http://radioblackout.org/tag/manicomi/","http://radioblackout.org/tag/non-binarie/","http://radioblackout.org/tag/postmanicomialita/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/","http://radioblackout.org/tag/queer/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/",[104,105,106,107,27,31,108,109,110],"gender fluid","genderlens","manicomi","non binarie","psicofarmaci","queer","transfemminismo",{"post_content":112},{"matched_tokens":113,"snippet":114,"value":115},[68],"imprigionati e torturati con elettroshock, \u003Cmark>bagni\u003C/mark> gelati e contenzione fisica uomini,","Domenica pomeriggio si è tenuto “l’incontro S-confini, dialoghi sul controllo medico-psichiatrico sui corpi trans e froci”, promosso dalle rete Free(k) Pride.\r\nUn’occasione per discutere della psichiatria come disciplina di controllo e repressione sociale. 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Un quartiere con una fama che non merita, come non la meritano i suoi allievi di scuola media con cui nessuno vuole spartire la struttura sottoutilizzata della Turoldo, un quartiere a vocazione migratoria, costruito proprio per ospitare prima gli istriani in fuga e poi i meridionali richiamati dalla fabbrica vorace, che li ha scaricati in un dormitorio (dove poi è stato collocato il carcere, il termovalorizzatore e sono stati soggetti a pogrom i rom che storicamente erano i primi ad abitarlo, per fare spazio al non-luogo stadio juventino, per i business residui della famiglia Agnelli, che lo hanno sconciato definitivamente... poco più in là gli ipermercati, l'inizio della filiera della discarica); per questo l'operazione dei media mainstream per creare un alone di razzismo attorno alla sindrome nimby non dovrebbe essere credibile, eppure l'alzata di scudi contro l'approdo del Cpia1 – che ora opera in un seminterrato della scuola media Saba (sempre all'interno della V circoscrizione), dove è stato rilevato il radon e sono a disposizione due bagni per 700 persone – nella scuola Giannelli delle Vallette, che causerebbe lo spostamento dei bambini alla scuola media Turoldo – vicina e gemella nell'aspetto – insinua il sospetto di rigetto del diverso, perché l'utenza della scuola per adulti è quasi per intero straniera. E su questo si sono subito gettati gli sciacalli delle cronache cittadine.\r\n\r\nIl fatto che la cub si schieri al fianco della protesta dei genitori rispetto alle esigenze della struttura che nasce dall'esperienza delle 150 ore trova una spiegazione nel rifiuto delle scelte non condivise dell'istituzione e nel tentativo di evitare quella guerra tra poveri, trovando una soluzione in quartiere che possa accogliere i migranti che intendono imparare l'italiano per salvarsi dalle trappole di una società non accogliente e contemporaneamente invece accogliere le istanze dei bambini del quartiere che intendono rimanere nella \"loro\" struttura.\r\n\r\nAbbiamo interpellato Marco Meotto, del coordinamento provinciale della Cub di Torino per capire dove si colloca il sindacato di base, dove le istituzioni e dove il quartiere per trovare una soluzione valida per le due scuole... chi rimane fuori sono i Baradel della Turoldo, già additati senza appello come bulli e drop-out senza speranza, ma per il loro destino cercheremo di approfondire nelle prossime puntate.\r\n\r\nIl Comune impone soluzioni divisive alle Vallette, proteste e strumentalizzazioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020_02_27_gianelli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Febbraio 2020","2020-02-28 11:16:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-300x206.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-300x206.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-768x527.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerre tra poveri per un servizio imposto al territorio",1582847212,[134,135,136,137],"http://radioblackout.org/tag/cpia/","http://radioblackout.org/tag/giannelli/","http://radioblackout.org/tag/lucento-vallette/","http://radioblackout.org/tag/scuole/",[139,21,25,17],"Cpia",{"post_content":141},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[68],"e sono a disposizione due \u003Cmark>bagni\u003C/mark> per 700 persone – nella scuola","A volte erogare un servizio utile in un territorio può irritare perché si incide su un altro degli sporadici esistenti in una zona abbandonata da sempre. 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Spariscono panchine, bagni e fontane, proliferano locali e nogozi mentre a livello pubblico e mediatico ci si scaglia contro il degrado delle stazioni invocando maggiori controlli e chiusura degli accessi in nome della sicurezza. Ma quella che viene chiamata sicurezza e decoro assume i contorni netti della guerra contro i soggetti marginali che ruotano intorno alle stazioni, poveri, immigrati, barboni che devono essere allontanati per lasciare spazio a centri commerciali. Trasformando lo spazio pubblico in spazio privato, è ancora una volta il portafoglio il passepartout per accedere a questi luoghi e la valorizzazione economica il fine dell’intera operazione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Wolf Bukowski autore di un articolo che tratta delle trasformazioni delle stazioni, delle speculazioni e degli attori coinvolti in questi progetti e del dispositivo sociale messo in piedi per espellere gli indesiderati.\r\n\r\nUnknown","19 Novembre 2017","2017-11-20 12:54:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/382_expo_a_lmd80-00382_03-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/382_expo_a_lmd80-00382_03-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/382_expo_a_lmd80-00382_03-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/382_expo_a_lmd80-00382_03.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dentro e intorno alla stazione",1511050619,[],[],{"post_content":165},{"matched_tokens":166,"snippet":167,"value":168},[68],"subendo repentini cambiamenti. 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L’esplosione si è verificata attorno alle 17 locali nei bagni delle donne di un affollato centro commerciale. Nessuna rivendicazione è arrivata, mentre l’attenzione si è subito concentrata sull’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale) che però ha immediatamente respinto le accuse e condannato l’attacco. Il 17 maggio è iniziato il secondo turno dei negoziati di pace tra ELN e governo colombiano. In realtà il piano pilota di sminamento umanitario, il cui accordo era stato raggiunto nel primo turno di colloqui, non è ancora stato messo in pratica. E' poi evidente l’assimetria dei rapporti del governo con le FARC-EP e di quelli con l’ELN. Lo scorso primo giugno Pablo Beltrán, capo della delegazione dell’ELN, aveva affermato che le elezioni generali del 2018 potrebbero rendere difficile la dinamica dei negoziati con il governo. Il Centro Democrático dell’ex presidente Álvaro Uribe (2002-2010) ha già chiesto al presidente Manuel Santos di sospendere i colloqui con l’ELN e nel caso in cui dovesse vincere le elezioni lo farà sicuramente, oltre a riformulare gli accordi raggiunti con le FARC-EP.\r\n\r\n \r\n\r\nInterna alle dinamiche di potere del paese è la ristrutturazione di un mercato estremamente lucroso all'interno del sistema economico, ovvero il traffico di droga, che vede la stretta connessione tra attività ed interessi di narcotrafficanti, imprenditori, politici, procuratori e forze armate. Si è esaurito il modello dei superpotenti monopoli del narcotraffico colombiano, strutturato in grandi organizzazioni molto gerarchizzate e localizzate in specifici punti geografici. Oggi la struttura del traffico di droga è reticolare e vede la presenza di nuovi gruppi, piu’ piccoli e specializzati. Nessuno controlla l'intera filiera del traffico di cocaina, mentre cresce il condizionamento dei cartelli messicani in tutto il paese. Gli accordi di pace e l'uscita della guerriglia dal business hanno segnato un'ulteriore trasformazione del mercato delle droghe. Una costante resta il legame tra organizzazioni di narcotrafficanti, forza pubblica e personaggi della politica.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta l'intervista con Cristina Vargas, antropologa colombiana da molti anni a Torino:\r\n\r\ncolombia","23 Giugno 2017","2017-06-27 17:15:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/colombia2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/colombia2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/colombia2-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/colombia2.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Attentato a Bogotà, tra ristrutturazione del mercato delle droghe e pacificazione con la guerriglia",1498219608,[189,190,191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/attentato/","http://radioblackout.org/tag/colombia/","http://radioblackout.org/tag/eln/","http://radioblackout.org/tag/farc/","http://radioblackout.org/tag/narcotraffico/",[195,196,15,197,198],"attentato","Colombia","FARC","narcotraffico",{"post_content":200},{"matched_tokens":201,"snippet":202,"value":203},[68],"attorno alle 17 locali nei \u003Cmark>bagni\u003C/mark> delle donne di un affollato","Tre donne sono morte e 11 persone sono rimaste ferite sabato pomeriggio in un attentato dinamitardo a Bogotà. L’esplosione si è verificata attorno alle 17 locali nei \u003Cmark>bagni\u003C/mark> delle donne di un affollato centro commerciale. Nessuna rivendicazione è arrivata, mentre l’attenzione si è subito concentrata sull’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale) che però ha immediatamente respinto le accuse e condannato l’attacco. Il 17 maggio è iniziato il secondo turno dei negoziati di pace tra ELN e governo colombiano. In realtà il piano pilota di sminamento umanitario, il cui accordo era stato raggiunto nel primo turno di colloqui, non è ancora stato messo in pratica. E' poi evidente l’assimetria dei rapporti del governo con le FARC-EP e di quelli con l’ELN. Lo scorso primo giugno Pablo Beltrán, capo della delegazione dell’ELN, aveva affermato che le elezioni generali del 2018 potrebbero rendere difficile la dinamica dei negoziati con il governo. Il Centro Democrático dell’ex presidente Álvaro Uribe (2002-2010) ha già chiesto al presidente Manuel Santos di sospendere i colloqui con l’ELN e nel caso in cui dovesse vincere le elezioni lo farà sicuramente, oltre a riformulare gli accordi raggiunti con le FARC-EP.\r\n\r\n \r\n\r\nInterna alle dinamiche di potere del paese è la ristrutturazione di un mercato estremamente lucroso all'interno del sistema economico, ovvero il traffico di droga, che vede la stretta connessione tra attività ed interessi di narcotrafficanti, imprenditori, politici, procuratori e forze armate. Si è esaurito il modello dei superpotenti monopoli del narcotraffico colombiano, strutturato in grandi organizzazioni molto gerarchizzate e localizzate in specifici punti geografici. Oggi la struttura del traffico di droga è reticolare e vede la presenza di nuovi gruppi, piu’ piccoli e specializzati. Nessuno controlla l'intera filiera del traffico di cocaina, mentre cresce il condizionamento dei cartelli messicani in tutto il paese. Gli accordi di pace e l'uscita della guerriglia dal business hanno segnato un'ulteriore trasformazione del mercato delle droghe. Una costante resta il legame tra organizzazioni di narcotrafficanti, forza pubblica e personaggi della politica.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta l'intervista con Cristina Vargas, antropologa colombiana da molti anni a Torino:\r\n\r\ncolombia",[205],{"field":73,"matched_tokens":206,"snippet":202,"value":203},[68],{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":79,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},{"document":209,"highlight":223,"highlights":228,"text_match":75,"text_match_info":231},{"cat_link":210,"category":211,"comment_count":44,"id":212,"is_sticky":44,"permalink":213,"post_author":47,"post_content":214,"post_date":215,"post_excerpt":50,"post_id":212,"post_modified":216,"post_thumbnail":217,"post_thumbnail_html":218,"post_title":219,"post_type":55,"sort_by_date":220,"tag_links":221,"tags":222},[41],[43],"35720","http://radioblackout.org/2016/05/lampedusa-la-protesta-dei-migranti-contro-lhot-spot/","Continua, dopo tre giorni e tre notti in piazza, la protesta di circa 70 donne e uomini migranti contro le condizioni di vita nell'hot spot europeo sull'isola, e in particolare contro il tentativo. messo in atto da forze dell'ordine e operatori delle organizzazioni \"umanitarie\" complici nella gestione del centro, di forzarli a lasciare le impronte digitali come solo mezzo per poter lasciare l'isola. I migranti si sono organizzati, rifiutano di consumare i pasti distribuiti all'interno del centro- con cibo peraltro molto scadente, secondo le leggi del profitto che sole imperano nell'hot spot, e tengono la piazza per cercare di prendere la parola contro il sistema che li reclude, detiene e blocca, peraltro in condizioni disumane.\r\n\r\nDi seguito il comunicato scritto dai migranti e diffuso l'altro ieri con l'aiuto di alcuni solidali sull'isola:\r\n\r\nNoi siamo profughi/rifugiati siamo venuti qui perché scappiamo dai nostri paesi in guerra, i paesi da cui proveniamo sono Somalia, Eritrea, Darfur (Sudan), Yemen, Etiopia. Il trattamento che riceviamo nel campo di Lampedusa è inumano (ci sono stati anche casi di maltrattamento per il forzato rilascio delle impronte digitali da parte delle forze dell’ordine). Se non lasciamo le impronte gli operatori della gestione del centro sono aggressivi verbalmente e fisicamente nei nostri confronti, ci sono discriminazioni per la distribuzione dei pasti e ci vietano di giocare a pallone nel cortile. I materassi sono bagnati dall’acqua che esce dai bagni e questo può causarci anche malattie.\r\nCi sono minori, donne incinte e persone con problemi di salute che non ricevono le cure adeguate.\r\n\r\nSiamo a Lampedusa, chi, da 2 mesi, chi, da 4 mesi.\r\nFinché non ci daranno la possibilità di andare via da questa prigione in un luogo in cui ci sono condizioni di vita più dignitose ci rifiuteremo di dare le impronte.\r\nSiamo venuti per il bisogno di libertà, umanità e pace che pensavamo ci fosse in Europa.\r\nNon vogliamo essere rinchiusi in una prigione senza aver commesso reato, vogliamo una vita più dignitosa e provare ad avere protezione dato che scappiamo da situazioni che ci mettono in condizioni di rischiare la vita.\r\nLasciare le impronte in queste condizioni non ci lascia la libertà delle nostre scelte future come ad esempio potersi ricongiungere ai propri familiari o comunità già presenti negli altri paesi.\r\n\r\nVOGLIAMO ANDARE VIA DA LAMPEDUSA PER AVERE LA PROTEZIONE CHE CERCHIAMO SCAPPANDO DAI NOSTRI PAESI. MOLTI DI NOI SONO IN SCIOPERO DELLA FAME E DELLA SETE E NON SMETTERANNO FINCHÈ NON SARANNO SODDISFATTE LE NOSTRE RICHIESTE.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Giacomo, del collettivo Askavusa, da Lampedusa:\r\n\r\nUnknown","9 Maggio 2016","2016-05-12 12:23:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/lampedusa-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"275\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/lampedusa.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Lampedusa: la protesta dei migranti contro l'hot spot",1462796082,[],[],{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[68],"bagnati dall’acqua che esce dai \u003Cmark>bagni\u003C/mark> e questo può causarci anche","Continua, dopo tre giorni e tre notti in piazza, la protesta di circa 70 donne e uomini migranti contro le condizioni di vita nell'hot spot europeo sull'isola, e in particolare contro il tentativo. messo in atto da forze dell'ordine e operatori delle organizzazioni \"umanitarie\" complici nella gestione del centro, di forzarli a lasciare le impronte digitali come solo mezzo per poter lasciare l'isola. 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