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Queste secondo lei sarebebro le domande al centro della crisi climatica e le risposte sono la ragione per cui i vertici sul cambio climatico spesso finiscono disattesi, se non addirittura in burla.\r\n\r\nAbbiamo sentito Monica Di Sisto della rete che avversa il trattato di liberalizzazione Ttip e ci aggiorna al riguardo nell'esordio del suo intervento, trovando nella attualità più stringente il nesso tra gli accordi transatlantici e il vertice sul clima parigino: infatti la diretta comincia con la notizia di oggi che conferma come la presunta riservatezza dei documenti, spacciata dalla Commissione Europea come un male necessario per tutelare le strategie negoziali, in realtà altro non era che un modo per mantenere spazi privilegiati di interazione con gli interessi delle grandi aziende, lontano da occhi indiscreti: infatti Exxon aveva avuto accesso riservato ai documenti segreti del Ttip, con i quali attesterà la bontà delle proprie intenzioni affermate nel meeting francese insieme alle altre multinazionali, salvo poi non prendere alcun provvedimento, come si è visto per gli impegni solennemente presi in altre occasioni ufficiali, durante le quali si è solo gettato... \"fumo\" negli occhi.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nIn questo fine settimana non si prevedono solo iniziative a livello planetario, ufficialmente inquadrate nelle mobilitazioni di 1600 città, come quella romana di Campo de' Fiori o quella che si preannuncia imponente a Parigi, ma si svolgono manifestazioni a difesa della salute e contro le nocività dettate da pura speculazione, volta a distribuire appalti a filiere mafiosamente gestite per opere inutili e dannose: a Torino non alternativa e, nelle intenzioni degli organizzatori, collaterale al presidio in piazza Castello dalle 14 alle 17, si terrà una marcia a scoprire i luoghi che dovranno essere oggetto della nuova devastazione pensata dal PD locale e ordita con le stesse modalità del tav valsusino: il tunnel ferroviario sotto corso Grosseto. Un cantiere di 3 anni e una spesa di 180 milioni con un progetto che non agevola sicuramente i pendolari canavesani. L'escursione si dipanerà a partire dallo slargo di via Lucento con via Borgaro alle 14,30 per ridiscendere lungo il percorso del tunnel in superficie tra stazione Madonna di Campagna e piazza Baldissera, in modo da informare nei luoghi stessi oggetto di speculazione di cosa si tratta con il contorno di consuete devastazioni (falde acquifere deviate, parcheggi da costruire, gas di scarico e polveri per gli scavi a cielo aperto).\r\n\r\nMa sentiamo Armando, che ci illustra meglio la giornata di domenica 29\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Novembre 2015","2015-12-04 11:06:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/cop21_gradi-2.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1600 città contro il Cop21, mobilitazione anche a Torino",1448627169,[107,108,109,110,111,112,113],"http://radioblackout.org/tag/clima/","http://radioblackout.org/tag/cop21/","http://radioblackout.org/tag/corso-grosseto/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza-e-sanita/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/ttip/",[115,20,28,24,32,116,18],"clima","speculazione",{"post_content":118},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[73,74],"per cui i vertici sul \u003Cmark>cambio\u003C/mark> \u003Cmark>climatico\u003C/mark> spesso finiscono disattesi, se non","Se già prima il \"clima\" a Parigi non era dei più sereni in vista della riunione dei potenti a discutere di riduzione di emissioni di Co2, ora, che le manifestazioni sarebbero annullate a causa delle limitazioni delle libertà dopo gli attentati del Daesh del 13 novembre, l'atmosfera è avvelenata dalle enormi differenze nei modi di intendere la sicurezza: gli stati, in primis quello francese a conduzione socialista, la intendono come delirio securitario che cancella i diritti dei cittadini, i quali invece - quando non si creano le catene da soli - si oppongono a questa visione e non possono permettere che la sicurezza relativa alla loro salute venga appaltata alla Monsanto o esistano trattati transatlantici che ledono privacy e impongono l'impunità delle multinazionali, finché non venga riconosciuto da tutti che per esempio il glifosfato è cancerogeno... e poi ancora, visto il premio ottenuto dal responsabile della divisione sementi della multinazionale degli ogm, divenuto ministro delle risorse agrarie del governo argentino, nonostante sia attestato da prove inconfutabili il legame di glifosfati con l'aumento di malformazioni e tumori laddove fuori da ogni controllo sanitario ha potuto operare la coltivazione ogm.\r\n\r\nNaomi Klein si chiede chi sono quelli la cui sicurezza va protetta con qualsiasi mezzo e chi quelli la cui sicurezza casualmente si sacrifica? 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Non a caso, uno dei punti caldi della COP di Dubai è proprio il tema dello sviluppo industriale e dei risarcimenti previsti per i Paesi che hanno contribuito in misura nettamente minore alle emissioni e patiscono più ferocemente gli effetti di un cambiamento climatico di riconosciuta origine antropica.\r\n\r\nUn'altra questione rilevante di questa COP è la partecipazione di centinaia di migliaia di soggetti - rappresentanti di organismi sia pubblici che privati - che si avvertono parti in causa della governance ambientale. A partire da questa composizione, come cambia la concezione di \"politica\" e delle relative dinamiche di potere?\r\n\r\nDa ultimo, ma non per importanza, vi è il ruolo dei movimenti per la giustizia climatica, che negli anni hanno cambiato strategia nei confronti delle COP e rappresentano, ad oggi, la punta più importante di elaborazione teorica e pratica su quale sarebbe la strada da percorrere per intraprendere un reale cambiamento sociale e ambientale.\r\n\r\nDi questo e altro ancora ne parliamo con Emanuele Leonardi, sociologo, militante, teorico di Ecologia Politica e autore del recente testo, scritto con Paola Imperatore: L'era della giustizia climatica. Prospettive politiche per una transizione ecologica dal basso, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno, 2023.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n \r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Lele.wav\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl podcast sui giorni della COP28 a cui si fa riferimento, a cura di Lorenzo Tecleme, lo trovate qui: https://www.spreaker.com/show/un-clima-pesante.","12 Dicembre 2023","2023-12-12 12:20:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-1536x1536.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/usgs-83PSfuiPoEs-unsplash-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Speciale COP28: quale giustizia climatica?",1702383416,[61,145,146,147,148,149,150,151,152],"http://radioblackout.org/tag/cop28/","http://radioblackout.org/tag/dubai/","http://radioblackout.org/tag/ecocidio/","http://radioblackout.org/tag/giustizia-climatica/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-climatici/","http://radioblackout.org/tag/onu/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/",[15,154,155,156,157,158,159,160,161],"cop28","dubai","ecocidio","giustizia climatica","movimenti climatici","ONU","petrolio","transizione ecologica",{"post_content":163},{"matched_tokens":164,"snippet":165,"value":166},[74,73],"parti sul tema del cambiamento \u003Cmark>climatico\u003C/mark>. 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La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPerché l’8 ottobre?\r\n\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose. \r\n\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale. \r\n\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\n\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare. \r\n\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nQuesto il documento di presentazione della giornata.\r\nNe abbiamo parlato con Sbrock\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/2022-10-04-sbrock-freek.mp3\"][/audio]","4 Ottobre 2022","2022-10-04 15:12:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/FREEK-50x70-def.jpg","\u003Cimg width=\"214\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/FREEK-50x70-def-214x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Free(k) Pride. 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Attraverso strumenti come la cartografia, il censimento e l’introduzione di nuove leggi e divieti, l’utilizzo libero, comunitario e contadino che fino a quel momento vigeva nei territori boschivi è stato rimpiazzato da proprietà private e progetti estrattivi del Regno, atti a soddisfare la richiesta di legname e metalli per utilizzo bellico o per la costruzione di nuovi palazzi del potere. Ne abbiamo parlato con Martina, autrice dell’articolo “Estrattivismo e rappresentazione. La cartografia piemontese del XVIII secolo” apparso sul numero 64 di Nunatak, rivista di storie, culture, lotte della montagna.\r\n\r\nIn chiusura, alcune riflessioni sugli utilizzi attuali della “risorsa bosco”, come le modificazioni genetiche (sempre giustificabili attraverso la retorica della lotta al cambiamento climatico), il mercato delle compensazioni di carbonio e il “forest healing”.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/boschi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","26 Settembre 2022","2022-09-26 13:13:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/charbonniere_3-200x110.jpg","Foreste, cartografia ed estrattivismo nelle valli piemontesi del XVIII secolo","podcast",1664197982,[],[],{"post_content":243},{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":246},[73],"storica, nel contesto piemontese, del \u003Cmark>cambio\u003C/mark> di paradigma che ha portato,","La tematica dello sfruttamento delle foreste e della loro graduale distruzione a causa delle attività umane è oramai altamente nota e discussa, ma in questa puntata abbiamo voluto approfondire quale sia stata l’origine storica, nel contesto piemontese, del \u003Cmark>cambio\u003C/mark> di paradigma che ha portato, a partire dall’inizio del ‘700, all’interesse del potere verso l’estrazione organizzata ed intensiva di legname e metalli nelle valli delle Alpi Occidentali. 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Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! 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In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 24 settembre\r\nore 17\r\npunto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16 \r\n\r\nLunedì 26 settembre\r\nore 10,30\r\npunto info sulle missioni militari all’estero al Campus, lungo Dora Siena 100 A\r\n\r\nVenerdì 30 settembre\r\n40 anni di anarchia\r\nore 20,30\r\nCena vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico di corso Palermo 46 \r\nBenefit lotte sociali ed antimilitariste\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nSabato 8 ottobre\r\nFree(k) Pride! 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