","Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del capitalismo dei disastri.","post",1651232404,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/amatrice/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo-dei-disastri/","http://radioblackout.org/tag/centro-italia/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/","http://radioblackout.org/tag/terremoto/",[21,33,31,29,23],{"post_content":67,"post_title":72,"tags":77},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"dei","molti esempi di questo sciacallaggio \u003Cmark>dei\u003C/mark> territori e dello spreco di","In una fase in cui il discorso pubblico si nutre di temi ambientali ed ecologici utilizzando in maniera strumentale i temi sottolineati da tantissimi giovani di tutto il mondo, occorre rimettere al centro dell'agenda politica quei contesti in cui l'emergenza non è mai terminata. In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio \u003Cmark>dei\u003C/mark> territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post terremoto del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post terremoto ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il terremoto ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità \u003Cmark>dei\u003C/mark> commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle crisi e dai \u003Cmark>disastri\u003C/mark>, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze \u003Cmark>dei\u003C/mark> territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":76,"value":76},[74,69,75],"capitalismo","disastri","Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark>.",[78,80,83,85,87],{"matched_tokens":79,"snippet":21},[],{"matched_tokens":81,"snippet":82},[74,69,75],"\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":31},[],{"matched_tokens":86,"snippet":29},[],{"matched_tokens":88,"snippet":23},[],[90,95,98],{"field":34,"indices":91,"matched_tokens":92,"snippets":94},[14],[93],[74,69,75],[82],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":76,"value":76},"post_title",[74,69,75],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":46,"score":106,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":108,"highlight":135,"highlights":140,"text_match":143,"text_match_info":144},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":46,"id":111,"is_sticky":46,"permalink":112,"post_author":49,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":52,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":57,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":128},[43],[45],"66814","http://radioblackout.org/2021/02/italia-tra-bombe-e-transizione-ecologica-targata-leonardo/","In Italia, tra Ghedi ed Aviano, c’è la maggior parte delle atomiche tattiche statunitensi presenti in Europa. Il ministro degli esteri Di Maio, in barba al trattato per la limitazione delle armi nucleari appena entrato in vigore, avalla l’operazione che porterà a Ghedi le bombe di nuova generazione.\r\nLa zampa degli interessi dell’industria bellica è stata piantata anche nel giardino fiorito del nuovo eco-ministero del governo Draghi.\r\nLa “transizione ecologica” è la chiave green per aprire una nuova stagione del capitalismo, un modo per far fruttare la gestione dei disastri prodotti dalla dinamica capitalista stessa.\r\nIl nuovo ministero, affidato a Roberto Cingolani, sottratto ai sui incarichi per il colosso armiero Leonardo, gestirà una bella fetta dei fondi del recovery fund.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-16-bombe-e-eco-mazzeo.mp3\"][/audio]","16 Febbraio 2021","2021-02-16 15:42:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/cingolani.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Italia. Tra bombe e transizione ecologica targata Leonardo",1613490155,[121,122,123,124,125,126,127],"http://radioblackout.org/tag/aviano/","http://radioblackout.org/tag/bombe-atomiche/","http://radioblackout.org/tag/cingolani/","http://radioblackout.org/tag/di-maio/","http://radioblackout.org/tag/ghedi/","http://radioblackout.org/tag/leonardo/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/",[129,130,131,132,15,133,134],"aviano","bombe atomiche","cingolani","di maio","leonardo","transizione ecologica",{"post_content":136},{"matched_tokens":137,"snippet":138,"value":139},[74,69,75],"aprire una nuova stagione del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>, un modo per far fruttare la gestione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark> prodotti dalla dinamica capitalista stessa.\r","In Italia, tra Ghedi ed Aviano, c’è la maggior parte delle atomiche tattiche statunitensi presenti in Europa. Il ministro degli esteri Di Maio, in barba al trattato per la limitazione delle armi nucleari appena entrato in vigore, avalla l’operazione che porterà a Ghedi le bombe di nuova generazione.\r\nLa zampa degli interessi dell’industria bellica è stata piantata anche nel giardino fiorito del nuovo eco-ministero del governo Draghi.\r\nLa “transizione ecologica” è la chiave green per aprire una nuova stagione del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>, un modo per far fruttare la gestione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark> prodotti dalla dinamica capitalista stessa.\r\nIl nuovo ministero, affidato a Roberto Cingolani, sottratto ai sui incarichi per il colosso armiero Leonardo, gestirà una bella fetta \u003Cmark>dei\u003C/mark> fondi del recovery fund.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-16-bombe-e-eco-mazzeo.mp3\"][/audio]",[141],{"field":99,"matched_tokens":142,"snippet":138,"value":139},[74,69,75],1736172818577490000,{"best_field_score":145,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":147,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},"3315703939072",14,"1736172818577490033",{"document":149,"highlight":165,"highlights":170,"text_match":173,"text_match_info":174},{"cat_link":150,"category":151,"comment_count":46,"id":152,"is_sticky":46,"permalink":153,"post_author":49,"post_content":154,"post_date":155,"post_excerpt":52,"post_id":152,"post_modified":156,"post_thumbnail":157,"post_thumbnail_html":158,"post_title":159,"post_type":57,"sort_by_date":160,"tag_links":161,"tags":164},[43],[45],"59148","http://radioblackout.org/2020/04/gli-sciacalli-dellemergenza/","La crisi sanitaria legata al Covid-19 ha generato disoccupazione di massa, chiusure di molteplici attività e un enorme dissesto economico, eppure c'è qualcuno che continua a gioire e con rinnovato vigore, come Urbano Cairo e il suo gruppo editoriale, ma anche i marchi della grande distribuzione e i colossi di internet come Amazon. Tutti settori, guardacaso, dove la precarietà dei lavoratori regna sovrana. In un video girato in rete si vede il presidente di La7 e del FC Torino galvanizzare e incoraggiare i suoi investitori elencando i grandi vantaggi aperti dalle misure di contenimento varate dallo Stato: chiusure di attività e reclusione forzata. Una tragedia per i più, una manna dal cielo per i vertici dei grandi gruppi commerciali.\r\nSaranno proprio queste aziende che andranno ad imporsi nel post-pandemia, spazzando via i pesci più piccoli per rimanere gli unici attori nel mercato. La pandemia ha solo accelerato i processi di egemonizzazione del capitale.\r\n\r\nQuesti processi erano già stati descritti da Naomi Clein nel libro Shock Economy, in cui dimostra come il capitalismo si rigenera e trova grandi opportunità di espansione laddove si consumano tragedie: disastri ambientali, guerre ed epidemie. Non solo per le opportunità di ricostruzione o riconversione dell'economia, ma come possibilità di far accettare soluzioni politico-economiche inaccettabili prima dello shock. Il capitalismo predatorio (o meglio necrofago) va pari passo con l'imposizione di politiche sempre più autoritarie e anti-democratiche, è ormai palese come la gestione delle emergenze sia affidata alle forze di sicurezza.\r\n\r\nLa gestione di questa pandemia delinea le prospettive del capitalismo: grandi gruppi a monopolizzare il mercato e una maggior repressione sui cittadini da parte dello Stato. Naturalmente il corso della storia, com'è avvenuto nel1921, si può sovvertire e abbiamo oggi l'opportunità per ridisegnare un futuro completamente diverso\r\nNe parliamo con Giulio Calella autore di \"i benedetti dall'epidemia\" (https://jacobinitalia.it/i-benedetti-dallepidemia/)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/shock-economy.mp3\"][/audio]","8 Aprile 2020","2020-04-08 14:05:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/urbano-cairo-e1361379068182-310x203-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/urbano-cairo-e1361379068182-310x203-1-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/urbano-cairo-e1361379068182-310x203-1-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/urbano-cairo-e1361379068182-310x203-1.jpg 310w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","gli sciacalli dell'emergenza",1586347632,[162,163],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/shock-economy/",[49,27],{"post_content":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":169},[69],"settori, guardacaso, dove la precarietà \u003Cmark>dei\u003C/mark> lavoratori regna sovrana. In un","La crisi sanitaria legata al Covid-19 ha generato disoccupazione di massa, chiusure di molteplici attività e un enorme dissesto economico, eppure c'è qualcuno che continua a gioire e con rinnovato vigore, come Urbano Cairo e il suo gruppo editoriale, ma anche i marchi della grande distribuzione e i colossi di internet come Amazon. Tutti settori, guardacaso, dove la precarietà \u003Cmark>dei\u003C/mark> lavoratori regna sovrana. In un video girato in rete si vede il presidente di La7 e del FC Torino galvanizzare e incoraggiare i suoi investitori elencando i grandi vantaggi aperti dalle misure di contenimento varate dallo Stato: chiusure di attività e reclusione forzata. Una tragedia per i più, una manna dal cielo per i vertici \u003Cmark>dei\u003C/mark> grandi gruppi commerciali.\r\nSaranno proprio queste aziende che andranno ad imporsi nel post-pandemia, spazzando via i pesci più piccoli per rimanere gli unici attori nel mercato. La pandemia ha solo accelerato i processi di egemonizzazione del capitale.\r\n\r\nQuesti processi erano già stati descritti da Naomi Clein nel libro Shock Economy, in cui dimostra come il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> si rigenera e trova grandi opportunità di espansione laddove si consumano tragedie: \u003Cmark>disastri\u003C/mark> ambientali, guerre ed epidemie. Non solo per le opportunità di ricostruzione o riconversione dell'economia, ma come possibilità di far accettare soluzioni politico-economiche inaccettabili prima dello shock. Il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> predatorio (o meglio necrofago) va pari passo con l'imposizione di politiche sempre più autoritarie e anti-democratiche, è ormai palese come la gestione delle emergenze sia affidata alle forze di sicurezza.\r\n\r\nLa gestione di questa pandemia delinea le prospettive del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>: grandi gruppi a monopolizzare il mercato e una maggior repressione sui cittadini da parte dello Stato. Naturalmente il corso della storia, com'è avvenuto nel1921, si può sovvertire e abbiamo oggi l'opportunità per ridisegnare un futuro completamente diverso\r\nNe parliamo con Giulio Calella autore di \"i benedetti dall'epidemia\" (https://jacobinitalia.it/i-benedetti-dallepidemia/)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/shock-economy.mp3\"][/audio]",[171],{"field":99,"matched_tokens":172,"snippet":168,"value":169},[69],1731669220158079000,{"best_field_score":175,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":176,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},"1116681273344","1731669220158079089",{"document":178,"highlight":197,"highlights":202,"text_match":173,"text_match_info":205},{"cat_link":179,"category":180,"comment_count":46,"id":181,"is_sticky":46,"permalink":182,"post_author":49,"post_content":183,"post_date":184,"post_excerpt":52,"post_id":181,"post_modified":185,"post_thumbnail":52,"post_thumbnail_html":52,"post_title":186,"post_type":57,"sort_by_date":187,"tag_links":188,"tags":194},[43],[45],"21116","http://radioblackout.org/2014/02/dallaltra-parte-del-tap-contro/","Nell'opuscolo senza prezzo (in ogni senso) collazionato collettivamente dal Collettivo anarchico di Lecce, editato da Ned Ludd editore si può leggere «chi davvero intendesse giocare la partita contro il gasdotto, dovrà tenere in conto che opporsi ad esso significherà anche, necessariamente, opporsi allo Stato e all'intero sistema economico e sociale». In questa frase si condensa lo spirito della pubblicazione e dell'inserimento dell'opposizione a questa nuova nocività nel novero degli ormai tanti resistenti, che si contrappongono agli interessi in tutta Italia e anche altrove: infatti lungo tutto l'opuscolo di 50 pagine sono espliciti i riferimenti al movimento No Tav e No Muos, ma anche considerazioni relative a personaggi squallidi come il Country Manager che ha la funzione di un Virano qualunque in Valsusa (forse meno scafato) e tutti i politici impuniti, voltaggabana e capaci di rilasciare affermazioni prive di senso, oppure ammiccanti, menzogneri, pronti al compromesso,... o a spostare un po' più in là la Grande Opera (tutte queste figure trovano spazio nella grafica dell'opuscolo). La riflessione del collettivo si vede che ha continuato a oscillare tra la situazione generale di oppressione, imposizione e repressione a livello nazionale ed europeo e il riferimento locale, che è stato studiato nei dettagli, approfondendo tutti gli aspetti tecnici dell'opera e cercando di raffigurare il quadro in cui è inserito il territorio ina questa sorta di colonialismo energetico fatto di terminali che trasportano oggetti e energia inutile ai più, se non genericamente al capitalismo per perpetuare se stesso (e i suoi molti inconvenienti, che chiamano incidenti ma sono disastri annunciati.\r\n\r\nAl proposito abbiamo sentito Marina, compagna del collettivo che ha collaborato alla stesura dell'opuscoletto e ci ha proposto linee interpretative e di lotta ulteriori,trascorrendo dalla precisione dei dati (che avevamo già sentito sciorinare anche da altri oppositori al Tap a settembre) alla lucidità determinata della contrapposizione\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/2014.02.06-marina_no-tap.mp3\"][/audio]","6 Febbraio 2014","2014-02-10 12:31:19","Dall'altra parte del Tap, contro",1391722165,[189,190,191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/gasdotto/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/no-tap/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/salento/",[195,196,17,25,19],"gasdotto","militarizzazione",{"post_content":198},{"matched_tokens":199,"snippet":200,"value":201},[74],"più, se non genericamente al \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> per perpetuare se stesso (e","Nell'opuscolo senza prezzo (in ogni senso) collazionato collettivamente dal Collettivo anarchico di Lecce, editato da Ned Ludd editore si può leggere «chi davvero intendesse giocare la partita contro il gasdotto, dovrà tenere in conto che opporsi ad esso significherà anche, necessariamente, opporsi allo Stato e all'intero sistema economico e sociale». In questa frase si condensa lo spirito della pubblicazione e dell'inserimento dell'opposizione a questa nuova nocività nel novero degli ormai tanti resistenti, che si contrappongono agli interessi in tutta Italia e anche altrove: infatti lungo tutto l'opuscolo di 50 pagine sono espliciti i riferimenti al movimento No Tav e No Muos, ma anche considerazioni relative a personaggi squallidi come il Country Manager che ha la funzione di un Virano qualunque in Valsusa (forse meno scafato) e tutti i politici impuniti, voltaggabana e capaci di rilasciare affermazioni prive di senso, oppure ammiccanti, menzogneri, pronti al compromesso,... o a spostare un po' più in là la Grande Opera (tutte queste figure trovano spazio nella grafica dell'opuscolo). La riflessione del collettivo si vede che ha continuato a oscillare tra la situazione generale di oppressione, imposizione e repressione a livello nazionale ed europeo e il riferimento locale, che è stato studiato nei dettagli, approfondendo tutti gli aspetti tecnici dell'opera e cercando di raffigurare il quadro in cui è inserito il territorio ina questa sorta di colonialismo energetico fatto di terminali che trasportano oggetti e energia inutile ai più, se non genericamente al \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> per perpetuare se stesso (e i suoi molti inconvenienti, che chiamano incidenti ma sono \u003Cmark>disastri\u003C/mark> annunciati.\r\n\r\nAl proposito abbiamo sentito Marina, compagna del collettivo che ha collaborato alla stesura dell'opuscoletto e ci ha proposto linee interpretative e di lotta ulteriori,trascorrendo dalla precisione \u003Cmark>dei\u003C/mark> dati (che avevamo già sentito sciorinare anche da altri oppositori al Tap a settembre) alla lucidità determinata della contrapposizione\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/2014.02.06-marina_no-tap.mp3\"][/audio]",[203],{"field":99,"matched_tokens":204,"snippet":200,"value":201},[74],{"best_field_score":175,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":176,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":57,"first_q":33,"per_page":208,"q":33},6,{"facet_counts":210,"found":247,"hits":248,"out_of":399,"page":14,"request_params":400,"search_cutoff":35,"search_time_ms":247},[211,223],{"counts":212,"field_name":221,"sampled":35,"stats":222},[213,215,217,219],{"count":38,"highlighted":214,"value":214},"anarres",{"count":14,"highlighted":216,"value":216},"congiunzioni",{"count":14,"highlighted":218,"value":218},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":220,"value":220},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":38},{"counts":224,"field_name":34,"sampled":35,"stats":245},[225,227,229,231,233,235,237,239,241,243],{"count":14,"highlighted":226,"value":226},"cie",{"count":14,"highlighted":228,"value":228},"cuba",{"count":14,"highlighted":230,"value":230},"castro",{"count":14,"highlighted":232,"value":232},"trapani",{"count":14,"highlighted":234,"value":234},"minniti",{"count":14,"highlighted":236,"value":236},"batista",{"count":14,"highlighted":238,"value":238},"cie di trapani",{"count":14,"highlighted":240,"value":240},"commercio d'armi",{"count":14,"highlighted":242,"value":242},"serraino vulpitta",{"count":14,"highlighted":244,"value":244},"Bastioni di Orione",{"total_values":246},11,7,[249,277,300,328,355,377],{"document":250,"highlight":264,"highlights":270,"text_match":273,"text_match_info":274},{"comment_count":46,"id":251,"is_sticky":46,"permalink":252,"podcastfilter":253,"post_author":254,"post_content":255,"post_date":256,"post_excerpt":52,"post_id":251,"post_modified":257,"post_thumbnail":258,"post_title":259,"post_type":260,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":263},"69106","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-11-05-2021/",[218],"fritturamista","I primi due approfondimenti gli abbiamo fatti sul progetto officina primo maggio portale di inchiesta, saggi e documenti dove si può leggere gratuitamente il secondo numero della rivista (il primo è stato presentato su radio fabbrica e lo trovi qui): \"Shock and awe: così Naomi Klein descriveva l’effetto e l’intenzione del “capitalismo dei disastri”. Ma, come spieghiamo nell’Editoriale, cerchiamo di superare la “soggezione” che ci incute la pandemia da Covid-19 rileggendo sotto luce diversa le trasformazioni già avvenute e che stanno avvenendo sotto i nostri occhi.\"\r\n\r\n\r\n \tAbbiamo prima chiamato Nadia Garbellini, docente di economia politica all'università degli studi di Milano Bicocca, per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Pianificazione e controllo dei lavoratori\" dove si ragiona sul ruolo dello stato e la partecipazione operaia nei processi decisionali traendo spunto dalle esperienze del passato.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \tAbbiamo poi chiamato Mattia Cavani, redattore freelance di ACTA per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Lavori culturali senza rappresentanza?\" dove emerge l’urgenza di organizzare i lavoratori (non solo) autonomi soprattutto nei settori creativi e culturali.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmoud Hassan Aboutabikh Sicobas Torino/Alessandria sulla manifestazione che si terrà Sabato 15 maggio, ore 15:30,ai cancelli della Miliardo Yida, via Emilia Sud 11, Pontecurone (AL). Nell'appello si legge:\r\n\r\n\r\nLa Miliardo Yida è una fabbrica di riciclaggio dei rifiuti.\r\nSul loro sito ufficiale campeggia uno slogan “Vogliamo dare nuova vita a carta, plastica e materiali di scarto per contribuire ad un mondo migliore”: è la retorica della tanto osannata “economia circolare”, che si fa vanto di generare valore estendendo il ciclo di vita di merci e prodotti.\r\nMa in quali condizioni lavora chi genera questo valore col sudore della propria fronte?\r\nLa verità è che i padroni dell’impianto sfruttano i loro dipendenti obbligandoli a condizioni lavorative pericolose e inaccettabili: aggressioni agli operai, turni massacranti, mancato rispetto dei contratti e delle norme di sicurezza.\r\nPer liberarsi dei lavoratori iscritti al sindacato che si fanno carico di denunciare queste situazioni e di lottare per i propri diritti, il proprietario ha licenziato in blocco 6 di loro.\r\nCredevano di impaurirci, ma il tempo della rassegnazione è finito: gli addetti al trattamento dei rifiuti sono stufi di essere trattati come spazzatura!\r\nIl “mondo migliore” lo faremo resistendo un minuto in più dei padroni nella battaglia per il reintegro dei 6 licenziati, per la messa a norma dello stabilimento, per il diritto a organizzarsi in un sindacato, per mettere fine a vessazioni e maltrattamenti!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Mahmood-Sicobas-su-presidio-Pontecurone.mp3\"][/audio]","12 Maggio 2021","2021-05-13 13:18:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/art1-ARPAIA_privati-e-statali-colore-1024x744-1-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/05/2021","podcast",1620836652,[],[],{"post_content":265},{"matched_tokens":266,"snippet":268,"value":269},[74,69,267],"disastri”","descriveva l’effetto e l’intenzione del “\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri”\u003C/mark>. Ma, come spieghiamo nell’Editoriale, cerchiamo","I primi due approfondimenti gli abbiamo fatti sul progetto officina primo maggio portale di inchiesta, saggi e documenti dove si può leggere gratuitamente il secondo numero della rivista (il primo è stato presentato su radio fabbrica e lo trovi qui): \"Shock and awe: così Naomi Klein descriveva l’effetto e l’intenzione del “\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri”\u003C/mark>. Ma, come spieghiamo nell’Editoriale, cerchiamo di superare la “soggezione” che ci incute la pandemia da Covid-19 rileggendo sotto luce diversa le trasformazioni già avvenute e che stanno avvenendo sotto i nostri occhi.\"\r\n\r\n\r\n \tAbbiamo prima chiamato Nadia Garbellini, docente di economia politica all'università degli studi di Milano Bicocca, per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Pianificazione e controllo \u003Cmark>dei\u003C/mark> lavoratori\" dove si ragiona sul ruolo dello stato e la partecipazione operaia nei processi decisionali traendo spunto dalle esperienze del passato.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \tAbbiamo poi chiamato Mattia Cavani, redattore freelance di ACTA per discutere del suo articolo presente sulla rivista \"Lavori culturali senza rappresentanza?\" dove emerge l’urgenza di organizzare i lavoratori (non solo) autonomi soprattutto nei settori creativi e culturali.\r\n \tbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Officina-primo-maggio_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmoud Hassan Aboutabikh Sicobas Torino/Alessandria sulla manifestazione che si terrà Sabato 15 maggio, ore 15:30,ai cancelli della Miliardo Yida, via Emilia Sud 11, Pontecurone (AL). Nell'appello si legge:\r\n\r\n\r\nLa Miliardo Yida è una fabbrica di riciclaggio \u003Cmark>dei\u003C/mark> rifiuti.\r\nSul loro sito ufficiale campeggia uno slogan “Vogliamo dare nuova vita a carta, plastica e materiali di scarto per contribuire ad un mondo migliore”: è la retorica della tanto osannata “economia circolare”, che si fa vanto di generare valore estendendo il ciclo di vita di merci e prodotti.\r\nMa in quali condizioni lavora chi genera questo valore col sudore della propria fronte?\r\nLa verità è che i padroni dell’impianto sfruttano i loro dipendenti obbligandoli a condizioni lavorative pericolose e inaccettabili: aggressioni agli operai, turni massacranti, mancato rispetto \u003Cmark>dei\u003C/mark> contratti e delle norme di sicurezza.\r\nPer liberarsi \u003Cmark>dei\u003C/mark> lavoratori iscritti al sindacato che si fanno carico di denunciare queste situazioni e di lottare per i propri diritti, il proprietario ha licenziato in blocco 6 di loro.\r\nCredevano di impaurirci, ma il tempo della rassegnazione è finito: gli addetti al trattamento \u003Cmark>dei\u003C/mark> rifiuti sono stufi di essere trattati come spazzatura!\r\nIl “mondo migliore” lo faremo resistendo un minuto in più \u003Cmark>dei\u003C/mark> padroni nella battaglia per il reintegro \u003Cmark>dei\u003C/mark> 6 licenziati, per la messa a norma dello stabilimento, per il diritto a organizzarsi in un sindacato, per mettere fine a vessazioni e maltrattamenti!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_11_05_Mahmood-Sicobas-su-presidio-Pontecurone.mp3\"][/audio]",[271],{"field":99,"matched_tokens":272,"snippet":268,"value":269},[74,69,267],1736172819517014000,{"best_field_score":275,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":276,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},"3315704397824","1736172819517014129",{"document":278,"highlight":291,"highlights":296,"text_match":273,"text_match_info":299},{"comment_count":46,"id":279,"is_sticky":46,"permalink":280,"podcastfilter":281,"post_author":282,"post_content":283,"post_date":284,"post_excerpt":52,"post_id":279,"post_modified":285,"post_thumbnail":286,"post_title":287,"post_type":260,"sort_by_date":288,"tag_links":289,"tags":290},"65087","http://radioblackout.org/podcast/congiunzioni-16-il-guadagno-dellemergenza-3-dicembre/",[216],"bic","«La storia è una cronaca di “shock” – gli shock della guerra, dei disastri naturali, delle crisi economiche – e delle loro conseguenze. Le ripercussioni si configurano nel cosiddetto “capitalismo dei disastri”, nelle “soluzioni” di libero mercato pianificate in risposta a crisi che sfruttano ed esasperano le disuguaglianze esistenti». Chi l'ha detto?\r\n\r\n\r\nCollegamenti con la Sardegna e il Comitato 3e32dell'Aquila.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/congiunzioni-16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Dicembre 2020","2020-12-03 21:20:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/129543664_207598437614008_4255646373795609733_o-200x110.jpg","Congiunzioni #16 – Il Guadagno dell'Emergenza – [3 Dicembre]",1607030407,[],[],{"post_content":292},{"matched_tokens":293,"snippet":294,"value":295},[74,69,267],"ripercussioni si configurano nel cosiddetto “\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri”\u003C/mark>, nelle “soluzioni” di libero mercato","«La storia è una cronaca di “shock” – gli shock della guerra, \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark> naturali, delle crisi economiche – e delle loro conseguenze. Le ripercussioni si configurano nel cosiddetto “\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri”\u003C/mark>, nelle “soluzioni” di libero mercato pianificate in risposta a crisi che sfruttano ed esasperano le disuguaglianze esistenti». Chi l'ha detto?\r\n\r\n\r\nCollegamenti con la Sardegna e il Comitato 3e32dell'Aquila.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/congiunzioni-16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[297],{"field":99,"matched_tokens":298,"snippet":294,"value":295},[74,69,267],{"best_field_score":275,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":276,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},{"document":301,"highlight":313,"highlights":320,"text_match":143,"text_match_info":325},{"comment_count":46,"id":302,"is_sticky":46,"permalink":303,"podcastfilter":304,"post_author":214,"post_content":305,"post_date":306,"post_excerpt":52,"post_id":302,"post_modified":307,"post_thumbnail":308,"post_title":309,"post_type":260,"sort_by_date":310,"tag_links":311,"tags":312},"67245","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-19-febbraio-transizione-ecologica-e-nuove-frontiere-del-capitalismo-discarica-nucleare-i-corazzati-antisommossa-delliveco-per-il-brasile/",[214],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-02-19-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa “transizione ecologica” è la chiave green per aprire una nuova stagione del capitalismo, un modo per far fruttare la gestione dei disastri prodotti dalla dinamica capitalista stessa.\r\nIl nuovo ministero, affidato a Roberto Cingolani, sottratto ai suoi incarichi per il colosso armiero Leonardo, gestirà una bella fetta dei fondi del recovery fund.\r\nAgenzia nazionale per la transizione, lo strumento.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa discarica nucleare e la retorica partecipativa.\r\nUn approfondimento sul deposito nazionale di scorie radioattive.\r\nCapirne di più, per meglio organizzarci e coordinare le lotte.\r\nC’è un doppio inganno sotteso alla pubblicazione dei 67 luoghi candidati a divenire sedi del deposito.\r\nDa un lato la sottile manovra per dare l’illusione di una consultazione delle popolazioni interessate, dall’altro la truffa di un deposito che, per quello che riguarda le scorie ad alta radioattività, sarà, ancora una volta un sito “provvisorio.\r\nCe ne ha parlato Marco Tafel, autore di un articolo che trovate sul blog di Anarres\r\n\r\nCorazzati lancia-gas di Iveco-Fiat per l’esercito di Bolsonaro. I blindati che lanceranno granate al CS, sono uno dei prodotti di punta del made in Italy armiero.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 5 marzo\r\nFemministe, anarchiche, rivoluzionarie\r\nIncontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta\r\nMeeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759\r\n\r\nDomenica 7 marzo\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica\r\n\r\nLunedì 8 marzo\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem \r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","3 Marzo 2021","2021-03-03 12:30:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/cambiamento-climatico-illustrazione-1-200x110.jpg","Anarres del 19 febbraio. Transizione ecologica e nuove frontiere del capitalismo. Discarica nucleare. I corazzati antisommossa dell’Iveco per il Brasile...",1614774634,[],[],{"post_content":314,"post_title":317},{"matched_tokens":315,"snippet":138,"value":316},[74,69,75],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-02-19-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa “transizione ecologica” è la chiave green per aprire una nuova stagione del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>, un modo per far fruttare la gestione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>disastri\u003C/mark> prodotti dalla dinamica capitalista stessa.\r\nIl nuovo ministero, affidato a Roberto Cingolani, sottratto ai suoi incarichi per il colosso armiero Leonardo, gestirà una bella fetta \u003Cmark>dei\u003C/mark> fondi del recovery fund.\r\nAgenzia nazionale per la transizione, lo strumento.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa discarica nucleare e la retorica partecipativa.\r\nUn approfondimento sul deposito nazionale di scorie radioattive.\r\nCapirne di più, per meglio organizzarci e coordinare le lotte.\r\nC’è un doppio inganno sotteso alla pubblicazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> 67 luoghi candidati a divenire sedi del deposito.\r\nDa un lato la sottile manovra per dare l’illusione di una consultazione delle popolazioni interessate, dall’altro la truffa di un deposito che, per quello che riguarda le scorie ad alta radioattività, sarà, ancora una volta un sito “provvisorio.\r\nCe ne ha parlato Marco Tafel, autore di un articolo che trovate sul blog di Anarres\r\n\r\nCorazzati lancia-gas di Iveco-Fiat per l’esercito di Bolsonaro. I blindati che lanceranno granate al CS, sono uno \u003Cmark>dei\u003C/mark> prodotti di punta del made in Italy armiero.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 5 marzo\r\nFemministe, anarchiche, rivoluzionarie\r\nIncontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta\r\nMeeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759\r\n\r\nDomenica 7 marzo\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica\r\n\r\nLunedì 8 marzo\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem \r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":318,"snippet":319,"value":319},[74],"Anarres del 19 febbraio. Transizione ecologica e nuove frontiere del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>. Discarica nucleare. I corazzati antisommossa dell’Iveco per il Brasile...",[321,323],{"field":99,"matched_tokens":322,"snippet":138,"value":316},[74,69,75],{"field":96,"matched_tokens":324,"snippet":319,"value":319},[74],{"best_field_score":145,"best_field_weight":146,"fields_matched":326,"num_tokens_dropped":46,"score":327,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},2,"1736172818577490034",{"document":329,"highlight":343,"highlights":348,"text_match":351,"text_match_info":352},{"comment_count":46,"id":330,"is_sticky":46,"permalink":331,"podcastfilter":332,"post_author":333,"post_content":334,"post_date":335,"post_excerpt":52,"post_id":330,"post_modified":336,"post_thumbnail":337,"post_title":338,"post_type":260,"sort_by_date":339,"tag_links":340,"tags":342},"93529","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-14-11-2024-declino-dellegemonia-americana-e-deglobalizzazione-cop29-linutile-parata-delle-lobbies-del-fossile-haiti-la-crisi-politica-e-lo-stratopotere-delle-gang/",[220],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata si confronta con Fabrizio Maronta consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali di Limes ,autore del libro \"Deglobalizzazione\". Si parte dalla distanza fra l'ideologia liberal democratica e le prassi autoritarie di gestione del comando capitalista in questa fase in cui il capitalismo americano esprime delle tendenze oligarchiche conseguenza anche dei processi di deindustrializzazione,che hanno creato una classe di oligopolisti dell'economia digitale.\r\n\r\nL'emergere della Cina che si presenta come un paese ipercapitalista e concorrente sottraendosi alla cooptazione subordinata nel processo di globalizzazione americana ,costituisce un imprevisto storico che s'interseca con la crisi morale ed etica del modello made in U.S.A. L'impoverimento di fasce non residuali della classe media americana ,la crisi dovuta all'insostenibilità dell'interventismo globale ,la corrosione dell'ideologia del destino manifesto sono consueguenze delle sfide al modello di globalizzazione americana portate dall'esterno in particolare dall'emergere di coalizioni di stati che mirano a definire un diritto d'interdizione al processo egemonico yankee . La divisione interna ci rimanda ad una società americana spaccata divisa per gruppi ideologici e sociali che non comunicano ,il modello economico non funziona per molti americani ,il sistema politico è disfunzionale ,le disuguagliaze si accrescono , per le classi dirigenti si pone un problema di recupero di funzionalità del modello economico in crisi anche per la sovraestensione della politica estera americana in chiave regolatrice ed egemonica.\r\n\r\nIl modello di globalizzazione post 1989 è arrivato al capolinea ,si prospettano politiche protezioniste a suon di dazi ,confronto duro con la Cina come dimostrano le scelte di Trump per la sua amministrazione, una crescente militarizzazione della politica estera, la ricostituzione di determinate filiere produttive che prescindano dalla Cina e una frammentazione dell'ordine capitalista con prevedibile instabilita'.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MARONTA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vincenzo Miliucci sorico militante antinucleare parliamo delle contraddizioni della Cop 29 che si sta tenendo a Baku nell'Azerbaigian, stato autoritario governato dalla dinastia degli Alev ,grande sostenitore delle produzioni fossili e paese da cui partono i tubi del TAP . Le promesse della Cop di Parigi di cancellare il 100% delle emissioni di Co2 entro il 2040 sono ben lontane dall'essere realizzate, a Baku non ci sono i paesi che contano, le delegazioni sono imbottite di funzionari delle compagnie petrolifere a caccia di affari mentre le associazioni ambientaliste non hanno voce in capitolo. Negli interventi a Baku sgomita la lobby nucleare ,millantando nuovi orizzonti per la fissione nonostante i disastri passati e i rischi ambientali , il governo italiano prepara una legge delega ad hoc per imporre nuovamente questa scelta nefasta già respinta con due referendum .Intanto la nuova amministrazione americana del negazionista Trump già annuncia nuove trivellazioni in Alaska e nell'Artico , si continua con le false compensazioni senza porre fine al mercato dei crediti del carbonio , s'intensifica la repressione contro i militanti ambientalisti anche in Italia con le norme contenute nel famigerato DL 1660 ,mentre si continuano ad uccidere gli oppositori della devastazione ambientale in America Latina .\r\n\r\nRicordiamo infine l'insegnamento di Dario Paccino che fin dal suo libro \"L'imbroglio ecologico\",nonchè con la sua militanza mise in relazione la devastazione ambientale con il modello di sviluppo capitalistico e con un’economia di mercato che produce a prezzi sempre più bassi beni di consumo sempre meno utili , per Paccino l'ambientalismo pensato e tradotto politicamente senza aver presenti i rapporti di produzione e le condizioni sociali che generano lo sfruttamento delle risorse rappresentava ipso facto un imbroglio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MILIUCCI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Roberto Codazzi cooperante e conoscitore di Haiti ,parliamo della situazione sempre piu' drammatica nell'isola caraibica sconvolta da una instabilità permanente alimentata da una classe dirigente corrotta e dalle gang criminali che ormai controllano il territorio . L'invio dei 600 soldati kenyani come prevedibile non ha sortito alcun effetto sulla situazione sul terreno .Haiti dal 2021 è senza presidente ,ucciso nella sua casa da un commando composto da mercenari colombiani assoldati da haitiani, tre membri del consiglio di transizione che dovrebbe nominare il primo ministro sono accusati di corruzione mentre si è dimesso il premier nominato solo 5 mesi fa.\r\n\r\nLe gang gestiscono le vie di comunicazione d'interesse logistico per il traffico di stupefacenti di cui l'isola è diventata un hub rilevante , l'episodio recente degli spari contro un aereo di una compagnia americana ha portato alla chiusura degli aereoporti e all'isolamento totale dell'isola considerando la chiusura del confine con la repubblica Dominicana . Si contano decine di migliaia di sfollati e circa 4000 morti dall'inizio dell'anno ,mentre le deportazioni dagli U.S.A. non si sono mai fermate nonostante i toni xenofobi della campagna elettorale americana che ha individuato gli haitiani residenti a Springfield come obiettivo. Haiti paga ancora l'audacia di essere stata la prima repubblica nera liberatasi dalla schiavitu' ,un peccato originale mai perdonato dalle potenze coloniali ,prima la Francia con il fardello del debito imposto ad Haiti e poi gli Stati Uniti con l'invasione militare e l'imposizioni della dittatura dei Duvalier.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-CODAZZI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","17 Novembre 2024","2024-11-17 12:18:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 14/11/2024-DECLINO DELL'EGEMONIA AMERICANA E DEGLOBALIZZAZIONE-COP29 L'INUTILE PARATA DELLE LOBBIES DEL FOSSILE-HAITI LA CRISI POLITICA E LO STRATOPOTERE DELLE GANG.",1731845911,[341],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[244],{"post_content":344},{"matched_tokens":345,"snippet":346,"value":347},[74,69],"questa fase in cui il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> americano esprime delle tendenze oligarchiche conseguenza anche \u003Cmark>dei\u003C/mark> processi di deindustrializzazione,che hanno creato","Bastioni di Orione in questa puntata si confronta con Fabrizio Maronta consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali di Limes ,autore del libro \"Deglobalizzazione\". Si parte dalla distanza fra l'ideologia liberal democratica e le prassi autoritarie di gestione del comando capitalista in questa fase in cui il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> americano esprime delle tendenze oligarchiche conseguenza anche \u003Cmark>dei\u003C/mark> processi di deindustrializzazione,che hanno creato una classe di oligopolisti dell'economia digitale.\r\n\r\nL'emergere della Cina che si presenta come un paese ipercapitalista e concorrente sottraendosi alla cooptazione subordinata nel processo di globalizzazione americana ,costituisce un imprevisto storico che s'interseca con la crisi morale ed etica del modello made in U.S.A. L'impoverimento di fasce non residuali della classe media americana ,la crisi dovuta all'insostenibilità dell'interventismo globale ,la corrosione dell'ideologia del destino manifesto sono consueguenze delle sfide al modello di globalizzazione americana portate dall'esterno in particolare dall'emergere di coalizioni di stati che mirano a definire un diritto d'interdizione al processo egemonico yankee . La divisione interna ci rimanda ad una società americana spaccata divisa per gruppi ideologici e sociali che non comunicano ,il modello economico non funziona per molti americani ,il sistema politico è disfunzionale ,le disuguagliaze si accrescono , per le classi dirigenti si pone un problema di recupero di funzionalità del modello economico in crisi anche per la sovraestensione della politica estera americana in chiave regolatrice ed egemonica.\r\n\r\nIl modello di globalizzazione post 1989 è arrivato al capolinea ,si prospettano politiche protezioniste a suon di dazi ,confronto duro con la Cina come dimostrano le scelte di Trump per la sua amministrazione, una crescente militarizzazione della politica estera, la ricostituzione di determinate filiere produttive che prescindano dalla Cina e una frammentazione dell'ordine capitalista con prevedibile instabilita'.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MARONTA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vincenzo Miliucci sorico militante antinucleare parliamo delle contraddizioni della Cop 29 che si sta tenendo a Baku nell'Azerbaigian, stato autoritario governato dalla dinastia degli Alev ,grande sostenitore delle produzioni fossili e paese da cui partono i tubi del TAP . Le promesse della Cop di Parigi di cancellare il 100% delle emissioni di Co2 entro il 2040 sono ben lontane dall'essere realizzate, a Baku non ci sono i paesi che contano, le delegazioni sono imbottite di funzionari delle compagnie petrolifere a caccia di affari mentre le associazioni ambientaliste non hanno voce in capitolo. Negli interventi a Baku sgomita la lobby nucleare ,millantando nuovi orizzonti per la fissione nonostante i \u003Cmark>disastri\u003C/mark> passati e i rischi ambientali , il governo italiano prepara una legge delega ad hoc per imporre nuovamente questa scelta nefasta già respinta con due referendum .Intanto la nuova amministrazione americana del negazionista Trump già annuncia nuove trivellazioni in Alaska e nell'Artico , si continua con le false compensazioni senza porre fine al mercato \u003Cmark>dei\u003C/mark> crediti del carbonio , s'intensifica la repressione contro i militanti ambientalisti anche in Italia con le norme contenute nel famigerato DL 1660 ,mentre si continuano ad uccidere gli oppositori della devastazione ambientale in America Latina .\r\n\r\nRicordiamo infine l'insegnamento di Dario Paccino che fin dal suo libro \"L'imbroglio ecologico\",nonchè con la sua militanza mise in relazione la devastazione ambientale con il modello di sviluppo capitalistico e con un’economia di mercato che produce a prezzi sempre più bassi beni di consumo sempre meno utili , per Paccino l'ambientalismo pensato e tradotto politicamente senza aver presenti i rapporti di produzione e le condizioni sociali che generano lo sfruttamento delle risorse rappresentava ipso facto un imbroglio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MILIUCCI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Roberto Codazzi cooperante e conoscitore di Haiti ,parliamo della situazione sempre piu' drammatica nell'isola caraibica sconvolta da una instabilità permanente alimentata da una classe dirigente corrotta e dalle gang criminali che ormai controllano il territorio . L'invio \u003Cmark>dei\u003C/mark> 600 soldati kenyani come prevedibile non ha sortito alcun effetto sulla situazione sul terreno .Haiti dal 2021 è senza presidente ,ucciso nella sua casa da un commando composto da mercenari colombiani assoldati da haitiani, tre membri del consiglio di transizione che dovrebbe nominare il primo ministro sono accusati di corruzione mentre si è dimesso il premier nominato solo 5 mesi fa.\r\n\r\nLe gang gestiscono le vie di comunicazione d'interesse logistico per il traffico di stupefacenti di cui l'isola è diventata un hub rilevante , l'episodio recente degli spari contro un aereo di una compagnia americana ha portato alla chiusura degli aereoporti e all'isolamento totale dell'isola considerando la chiusura del confine con la repubblica Dominicana . Si contano decine di migliaia di sfollati e circa 4000 morti dall'inizio dell'anno ,mentre le deportazioni dagli U.S.A. non si sono mai fermate nonostante i toni xenofobi della campagna elettorale americana che ha individuato gli haitiani residenti a Springfield come obiettivo. Haiti paga ancora l'audacia di essere stata la prima repubblica nera liberatasi dalla schiavitu' ,un peccato originale mai perdonato dalle potenze coloniali ,prima la Francia con il fardello del debito imposto ad Haiti e poi gli Stati Uniti con l'invasione militare e l'imposizioni della dittatura \u003Cmark>dei \u003C/mark> Duvalier.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-CODAZZI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[349],{"field":99,"matched_tokens":350,"snippet":346,"value":347},[74,69],1733921018898022400,{"best_field_score":353,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":354,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},"2216192376832","1733921018898022513",{"document":356,"highlight":368,"highlights":373,"text_match":173,"text_match_info":376},{"comment_count":46,"id":357,"is_sticky":46,"permalink":358,"podcastfilter":359,"post_author":214,"post_content":360,"post_date":361,"post_excerpt":52,"post_id":357,"post_modified":362,"post_thumbnail":363,"post_title":364,"post_type":260,"sort_by_date":365,"tag_links":366,"tags":367},"87301","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-9-febbraio-antifa-in-barriera-repressione-e-controllo-a-scuola-la-favola-del-nucleare/",[214],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-09-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntifascisti in Barriera di Milano\r\nIl presidente della VI circoscrizione Lomanto si è dovuto accontentare degli assessori comunali e regionali alla sicurezza Pentenero e Ricca. I capi della polizia, dell’esercito e il ministro dell’Interno, pure invitati con ampio anticipo, non si sono presentati al consiglio circoscrizionale aperto dell’8 febbraio sulla “sicurezza” in Barriera.\r\nC’erano, non invitati ma molto vivaci gli antifascisti, ai quali l’incontro in circoscrizione è stato interdetto.\r\nIn ampio anticipo via Leoncavallo, dove c’era l’incontro, è stata bloccata da carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa e da camionette che hanno chiuso la circolazione delle auto.\r\nTra interventi, musica e sberleffi, il presidio antifascista è durato oltre due ore, portando in piazza le ragioni di chi abita in Barriera all’insegna della solidarietà e del mutuo appoggio tra sfruttat*. Numerosi interventi hanno messo l’accento sull’unica vera sicurezza per tutte e per tutti: una casa decorosa, l’accesso alle cure ed alla prevenzione, l’eliminazione del proibizionismo, la fine della precarietà e dello sfruttamento imposti da un capitalismo sempre più feroce e vorace.\r\nLa narrazione delle destre (ma non solo) ruota intorno ad una falsa immagine di Barriera come quartiere pericoloso, che diviene un laboratorio per le politiche giustizialiste della destra. La parola chiave è “degrado”: usata per esporre – rendendola “indecorosa” – la povertà e la fragilità di coloro che sono all’ultimo gradino della scala sociale, innescando un meccanismo di paura e di disprezzo collettivo. Una logica che risponde alla supposta superiorità degli italiani rispetto agli immigrati, i primi sinonimo di lavoro onesto, i secondi di criminalità e di spaccio. Tale narrazione attiva un’unica risposta: quella dell’autorità, della forza, della repressione, delle ronde fai-da-te mascherate da “passeggiate per la legalità”.\r\nDa qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste della VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”. Il quartiere è stato pesantemente militarizzato, con controlli ossessivi in ogni angolo, per spingere un po’ più in là il babau di questa periferia: i pusher neri che stazionano agli angoli in attesa dei clienti.\r\nLa campagna elettorale è ormai entrata nel vivo. Quando finirà chi vive in Barriera scoprirà di essere pover* come prima. Ma più controllat*.\r\n\r\nLa scuola va alla guerra\r\nContinuano a piovere segnalazioni di nuove iniziative per favorire la militarizzazione delle scuole e l’arruolamento di ragazzi e ragazze.\r\nSi va “dall’ora delle culture aeree” ai centri di orientamento post diploma che mettono al primo posto le carriere militari.\r\nIn una scuola di Mirafiori la dirigenza scolastica ha deciso di chiudere la mensa per una settimana, una punizione collettiva per non aver denunciato gli autor* di un paio di scritte.\r\nAi docenti un recente decreto mette il bavaglio vietando le critiche pubbliche alla scuola.\r\n\r\nSpaccare l’atomo in quattro\r\nIl 16 febbraio, ci sarà una serata di informazione e confronto sul nucleare.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nCon Angelo Tartaglia abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui discuteremo venerdì 16 febbraio alle ore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Il “nucleare di quarta generazione” viene spacciato per obiettivo realizzato e, invece, non esiste.\r\nMa.\r\nEsistono e continuano ad essere pericolose le scorie che, nonostante le centrali nucleari italiane siano chiuse da decenni, restano una questione irrisolta e, probabilmente, irresolubile. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti e i nazionalismi, per un mondo senza frontiere\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza…\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","15 Febbraio 2024","2024-02-15 21:41:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-06-manif-nucleare-color-200x110.jpg","Anarres del 9 febbraio. Antifa in Barriera. Repressione e controllo a scuola. La favola del nucleare...",1708033274,[],[],{"post_content":369},{"matched_tokens":370,"snippet":371,"value":372},[74],"dello sfruttamento imposti da un \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> sempre più feroce e vorace.\r","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-09-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntifascisti in Barriera di Milano\r\nIl presidente della VI circoscrizione Lomanto si è dovuto accontentare degli assessori comunali e regionali alla sicurezza Pentenero e Ricca. I capi della polizia, dell’esercito e il ministro dell’Interno, pure invitati con ampio anticipo, non si sono presentati al consiglio circoscrizionale aperto dell’8 febbraio sulla “sicurezza” in Barriera.\r\nC’erano, non invitati ma molto vivaci gli antifascisti, ai quali l’incontro in circoscrizione è stato interdetto.\r\nIn ampio anticipo via Leoncavallo, dove c’era l’incontro, è stata bloccata da carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa e da camionette che hanno chiuso la circolazione delle auto.\r\nTra interventi, musica e sberleffi, il presidio antifascista è durato oltre due ore, portando in piazza le ragioni di chi abita in Barriera all’insegna della solidarietà e del mutuo appoggio tra sfruttat*. Numerosi interventi hanno messo l’accento sull’unica vera sicurezza per tutte e per tutti: una casa decorosa, l’accesso alle cure ed alla prevenzione, l’eliminazione del proibizionismo, la fine della precarietà e dello sfruttamento imposti da un \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> sempre più feroce e vorace.\r\nLa narrazione delle destre (ma non solo) ruota intorno ad una falsa immagine di Barriera come quartiere pericoloso, che diviene un laboratorio per le politiche giustizialiste della destra. La parola chiave è “degrado”: usata per esporre – rendendola “indecorosa” – la povertà e la fragilità di coloro che sono all’ultimo gradino della scala sociale, innescando un meccanismo di paura e di disprezzo collettivo. Una logica che risponde alla supposta superiorità degli italiani rispetto agli immigrati, i primi sinonimo di lavoro onesto, i secondi di criminalità e di spaccio. Tale narrazione attiva un’unica risposta: quella dell’autorità, della forza, della repressione, delle ronde fai-da-te mascherate da “passeggiate per la legalità”.\r\nDa qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste della VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”. Il quartiere è stato pesantemente militarizzato, con controlli ossessivi in ogni angolo, per spingere un po’ più in là il babau di questa periferia: i pusher neri che stazionano agli angoli in attesa \u003Cmark>dei\u003C/mark> clienti.\r\nLa campagna elettorale è ormai entrata nel vivo. Quando finirà chi vive in Barriera scoprirà di essere pover* come prima. Ma più controllat*.\r\n\r\nLa scuola va alla guerra\r\nContinuano a piovere segnalazioni di nuove iniziative per favorire la militarizzazione delle scuole e l’arruolamento di ragazzi e ragazze.\r\nSi va “dall’ora delle culture aeree” ai centri di orientamento post diploma che mettono al primo posto le carriere militari.\r\nIn una scuola di Mirafiori la dirigenza scolastica ha deciso di chiudere la mensa per una settimana, una punizione collettiva per non aver denunciato gli autor* di un paio di scritte.\r\nAi docenti un recente decreto mette il bavaglio vietando le critiche pubbliche alla scuola.\r\n\r\nSpaccare l’atomo in quattro\r\nIl 16 febbraio, ci sarà una serata di informazione e confronto sul nucleare.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i \u003Cmark>disastri\u003C/mark> di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nCon Angelo Tartaglia abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui discuteremo venerdì 16 febbraio alle ore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i \u003Cmark>disastri\u003C/mark> di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Il “nucleare di quarta generazione” viene spacciato per obiettivo realizzato e, invece, non esiste.\r\nMa.\r\nEsistono e continuano ad essere pericolose le scorie che, nonostante le centrali nucleari italiane siano chiuse da decenni, restano una questione irrisolta e, probabilmente, irresolubile. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti e i nazionalismi, per un mondo senza frontiere\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza…\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[374],{"field":99,"matched_tokens":375,"snippet":371,"value":372},[74],{"best_field_score":175,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":176,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},{"document":378,"highlight":390,"highlights":395,"text_match":173,"text_match_info":398},{"comment_count":46,"id":379,"is_sticky":46,"permalink":380,"podcastfilter":381,"post_author":214,"post_content":382,"post_date":383,"post_excerpt":52,"post_id":379,"post_modified":384,"post_thumbnail":385,"post_title":386,"post_type":260,"sort_by_date":387,"tag_links":388,"tags":389},"86860","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-26-gennaio-errico-malatesta-piccole-patrie-e-centralismo-assemblea-antimilitarista-revisionismo-di-stato/",[214],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-01-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta. \r\nErrico Malatesta, la vita e il pensiero di un anarchico che ha attraversato attivamente la nascita del movimento anarchico, le lotte operaie e contadine a cavallo dei due secoli, l'insurrezione dell'1911 contro la guerra coloniale in Libia, il Biennio Rosso e l'avvento del fascismo.\r\nSpesso in carcere o in esilio seppe legare un impegno politico inesauribile con una costante riflessione sulle lotte che attraversava, nella prospettiva, sempre presente, della rivoluzione sociale.\r\nIl suo approccio, pur nel legame imprescindibile con il suo tempo, riesce a riconsegnarci intatte suggestioni e proposte capaci di alimentare un dibattito vivo e vitale anche in un tempo tanto diverso dal suo.\r\n\r\nIl volontarismo malatestiano chiude i conti sia con chi riteneva che una storia già scritta andasse solo assecondata sia con il positivismo dominante all’epoca.\r\nAmante della scienza ma critico dello scientismo Malatesta sa che la verità è un processo in costante verifica, senza approdi finali: la sua riflessione ci offre spunti importanti in un tempo che paga il prezzo della follia capitalista, che ha messo la ricerca al servizio del profitto, anche a costo della distruzione del pianeta e di chi ci abita.\r\n\r\nMalatesta sostenne la necessità dell’organizzazione specifica degli anarchici. Organizzazione anarchica e, quindi, garanzia di libertà per chi vi aderisce, e prefigurazione di rapporti politici e sociali di segno libertario. In questo si distinse da chi, rispetto al movimento dei lavoratori e lavoratrici, riteneva che le organizzazioni sindacali bastassero a mettere in moto la trasformazione sociale.\r\n\r\nCruciale la sua riflessione sulla violenza, necessaria alla difesa, ma mai strumento di imposizione perché, per la necessaria coerenza tra mezzi e fini, una rivoluzione imposta nega se stessa e sfocia nel peggiore degli autoritarismi.\r\n\r\nLa sua riflessione, in costante revisionismo di se stessa, approda alla concezione del gradualismo rivoluzionario, ossia alla consapevolezza che l’evento insurrezionale, che segna la fine della gerarchia e del capitalismo, non apre automaticamente le porte ad un mondo di liber ed eguali, senza conflitti.\r\nAl contrario l’insurrezione e la conseguente rottura dell’immaginario sociale sono il primo, indispensabile passo per l’innescarsi di un processo di sperimentazione, che, passo dopo passo, renda più concreta la prospettiva anarchica dell’autorganizzazione e dell’autogestione.\r\n\r\nDi questo e di tanto altro abbiamo parlato con Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta, anticipando alcuni dei temi di cui parleremo alla FAT – Corso Palermo 46 - venerdì 1 febbraio alle 21.\r\n\r\nAutonomia differenziata tra le piccole patrie leghiste e il centralismo del PD\r\nLa Lega incassa in parlamento l’approvazione del progetto di autonomia differenziata, che inevitabilmente accentuerà il già forte divario tra le regioni più ricche e quelle più povere.\r\nL’opposizione parlamentare risponde sventolando tricolori in difesa dello stato centralizzato, che decide e dispensa.\r\nNessuna delle due prospettive appare allettante per chi a nord come a sud deve fare i conti con la fatica del vivere in una società divisa in classi che sia i leghisti/fascisti/centro destri sia i democratici e pentastellati difendono attivamente.\r\nLo chiamano federalismo ma è solo un meccanismo che alimenta l’egoismo sociale. La nuova legge finirà con il colpire anche le regioni ricche, perché ha lo scopo esplicito di smantellare del tutto la sanità statalizzata a favore di quella privata.\r\nSappiamo che nessuno dei due modelli tutelerà la salute di noi tutti, in primis dei più poveri, con pochi soldi e scarse risorse sociali.\r\nAbbiamo cominciato a ragionarne con Francesco Fricche\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista\r\nDue settimane fa si è tenuta a Massenzatico il periodico incontro di gruppi, assemblee, coordinamenti antimilitaristi, che si sono confrontati sulle lotte d’autunno e sulle prospettive di lotta dei prossimi mesi\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nIl 26 gennaio era la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. Istituita nel maggio del 2022, per la prima volta è stata celebrata lo scorso anno “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si celebra la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato.\r\nQuesta celebrazione, che rimette al centro l’interesse nazionale e la retorica patriottica, come elemento fondante del militarismo dei giorni nostri, produce un eccesso di memoria ai danni della storia.\r\nIl 26 gennaio del 1943, le truppe italiane e tedesche avevano ormai perso la guerra sul fronte russo. Gli alpini inviati nella pianura ghiacciata erano completamente circondati dalle truppe sovietiche. La battaglia di Nikolajewka servì a garantire una via di fuga ai soldati. Una fuga disastrosa, nel cuore dell’inverno russo, nella quale morirono tantissimi poveracci inviati al fronte per il duce e per il re.\r\nL’umana pietà per quei proletari inviati al macello, sentimento condiviso da tanti nel nostro paese, non può e non deve tradursi in esaltazione patriottica di una guerra di invasione a fianco dei nazisti.\r\n\r\nGli alpini sono stati e sono oggi in prima fila nelle guerre cui l’Italia ha partecipato in questi anni. Sei mesi all’estero e sei mesi nel controllo militare delle città – operazione “strade sicure” – o nei cantieri militarizzati della Valsusa.\r\nIl cerchio si chiude. Una battaglia fascista per celebrare la guerra di Mussolini e per rilanciare le nuove avventure imperialiste dell’Italia.\r\nIl 26 gennaio dovrebbe essere un giorno di lutto. Lutto per i milioni di civili morti in quella guerra che ha insanguinato l’Europa. Lutto perché, dalle ceneri del fascismo, un governo che si ispira a quell’epoca riesuma la retorica patriottica, la guerra di conquista, gli orrori del colonialismo.\r\nFermiamoli prima che sia troppo tardi.\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nGiovedì 8 febbraio\r\nore 18 – salone di via Leoncavallo 23\r\nin occasione del Consiglio circoscrizionale aperto sulla “sicurezza” in Barriera\r\ninvitiamo ad un presidio antifascista\r\nl’ipocrisia è finita: vogliamo servizi sociali e non manganelli! Il vero degrado sono fascisti e polizia!\r\nOrganizza Oltredora Antifascista\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito di energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia pulita che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri e Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di rilegittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nManifestazione antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza...\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Febbraio 2024","2024-02-01 15:42:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-01-22-manif-fat-malatesta-verde-200x110.jpg","Anarres del 26 gennaio. Errico Malatesta. Piccole patrie e centralismo. Assemblea antimilitarista. Revisionismo di Stato…",1706802178,[],[],{"post_content":391},{"matched_tokens":392,"snippet":393,"value":394},[69],"operaie e contadine a cavallo \u003Cmark>dei\u003C/mark> due secoli, l'insurrezione dell'1911 contro","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-01-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta. \r\nErrico Malatesta, la vita e il pensiero di un anarchico che ha attraversato attivamente la nascita del movimento anarchico, le lotte operaie e contadine a cavallo \u003Cmark>dei\u003C/mark> due secoli, l'insurrezione dell'1911 contro la guerra coloniale in Libia, il Biennio Rosso e l'avvento del fascismo.\r\nSpesso in carcere o in esilio seppe legare un impegno politico inesauribile con una costante riflessione sulle lotte che attraversava, nella prospettiva, sempre presente, della rivoluzione sociale.\r\nIl suo approccio, pur nel legame imprescindibile con il suo tempo, riesce a riconsegnarci intatte suggestioni e proposte capaci di alimentare un dibattito vivo e vitale anche in un tempo tanto diverso dal suo.\r\n\r\nIl volontarismo malatestiano chiude i conti sia con chi riteneva che una storia già scritta andasse solo assecondata sia con il positivismo dominante all’epoca.\r\nAmante della scienza ma critico dello scientismo Malatesta sa che la verità è un processo in costante verifica, senza approdi finali: la sua riflessione ci offre spunti importanti in un tempo che paga il prezzo della follia capitalista, che ha messo la ricerca al servizio del profitto, anche a costo della distruzione del pianeta e di chi ci abita.\r\n\r\nMalatesta sostenne la necessità dell’organizzazione specifica degli anarchici. Organizzazione anarchica e, quindi, garanzia di libertà per chi vi aderisce, e prefigurazione di rapporti politici e sociali di segno libertario. In questo si distinse da chi, rispetto al movimento \u003Cmark>dei\u003C/mark> lavoratori e lavoratrici, riteneva che le organizzazioni sindacali bastassero a mettere in moto la trasformazione sociale.\r\n\r\nCruciale la sua riflessione sulla violenza, necessaria alla difesa, ma mai strumento di imposizione perché, per la necessaria coerenza tra mezzi e fini, una rivoluzione imposta nega se stessa e sfocia nel peggiore degli autoritarismi.\r\n\r\nLa sua riflessione, in costante revisionismo di se stessa, approda alla concezione del gradualismo rivoluzionario, ossia alla consapevolezza che l’evento insurrezionale, che segna la fine della gerarchia e del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>, non apre automaticamente le porte ad un mondo di liber ed eguali, senza conflitti.\r\nAl contrario l’insurrezione e la conseguente rottura dell’immaginario sociale sono il primo, indispensabile passo per l’innescarsi di un processo di sperimentazione, che, passo dopo passo, renda più concreta la prospettiva anarchica dell’autorganizzazione e dell’autogestione.\r\n\r\nDi questo e di tanto altro abbiamo parlato con Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta, anticipando alcuni \u003Cmark>dei\u003C/mark> temi di cui parleremo alla FAT – Corso Palermo 46 - venerdì 1 febbraio alle 21.\r\n\r\nAutonomia differenziata tra le piccole patrie leghiste e il centralismo del PD\r\nLa Lega incassa in parlamento l’approvazione del progetto di autonomia differenziata, che inevitabilmente accentuerà il già forte divario tra le regioni più ricche e quelle più povere.\r\nL’opposizione parlamentare risponde sventolando tricolori in difesa dello stato centralizzato, che decide e dispensa.\r\nNessuna delle due prospettive appare allettante per chi a nord come a sud deve fare i conti con la fatica del vivere in una società divisa in classi che sia i leghisti/fascisti/centro destri sia i democratici e pentastellati difendono attivamente.\r\nLo chiamano federalismo ma è solo un meccanismo che alimenta l’egoismo sociale. La nuova legge finirà con il colpire anche le regioni ricche, perché ha lo scopo esplicito di smantellare del tutto la sanità statalizzata a favore di quella privata.\r\nSappiamo che nessuno \u003Cmark>dei\u003C/mark> due modelli tutelerà la salute di noi tutti, in primis \u003Cmark>dei\u003C/mark> più poveri, con pochi soldi e scarse risorse sociali.\r\nAbbiamo cominciato a ragionarne con Francesco Fricche\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista\r\nDue settimane fa si è tenuta a Massenzatico il periodico incontro di gruppi, assemblee, coordinamenti antimilitaristi, che si sono confrontati sulle lotte d’autunno e sulle prospettive di lotta \u003Cmark>dei\u003C/mark> prossimi mesi\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nIl 26 gennaio era la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. Istituita nel maggio del 2022, per la prima volta è stata celebrata lo scorso anno “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si celebra la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato.\r\nQuesta celebrazione, che rimette al centro l’interesse nazionale e la retorica patriottica, come elemento fondante del militarismo \u003Cmark>dei\u003C/mark> giorni nostri, produce un eccesso di memoria ai danni della storia.\r\nIl 26 gennaio del 1943, le truppe italiane e tedesche avevano ormai perso la guerra sul fronte russo. Gli alpini inviati nella pianura ghiacciata erano completamente circondati dalle truppe sovietiche. La battaglia di Nikolajewka servì a garantire una via di fuga ai soldati. Una fuga disastrosa, nel cuore dell’inverno russo, nella quale morirono tantissimi poveracci inviati al fronte per il duce e per il re.\r\nL’umana pietà per quei proletari inviati al macello, sentimento condiviso da tanti nel nostro paese, non può e non deve tradursi in esaltazione patriottica di una guerra di invasione a fianco \u003Cmark>dei\u003C/mark> nazisti.\r\n\r\nGli alpini sono stati e sono oggi in prima fila nelle guerre cui l’Italia ha partecipato in questi anni. Sei mesi all’estero e sei mesi nel controllo militare delle città – operazione “strade sicure” – o nei cantieri militarizzati della Valsusa.\r\nIl cerchio si chiude. Una battaglia fascista per celebrare la guerra di Mussolini e per rilanciare le nuove avventure imperialiste dell’Italia.\r\nIl 26 gennaio dovrebbe essere un giorno di lutto. Lutto per i milioni di civili morti in quella guerra che ha insanguinato l’Europa. Lutto perché, dalle ceneri del fascismo, un governo che si ispira a quell’epoca riesuma la retorica patriottica, la guerra di conquista, gli orrori del colonialismo.\r\nFermiamoli prima che sia troppo tardi.\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nGiovedì 8 febbraio\r\nore 18 – salone di via Leoncavallo 23\r\nin occasione del Consiglio circoscrizionale aperto sulla “sicurezza” in Barriera\r\ninvitiamo ad un presidio antifascista\r\nl’ipocrisia è finita: vogliamo servizi sociali e non manganelli! Il vero degrado sono fascisti e polizia!\r\nOrganizza Oltredora Antifascista\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito di energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia pulita che non compromette il clima.\r\nNon bastano i \u003Cmark>disastri\u003C/mark> e Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di rilegittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nManifestazione antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza...\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[396],{"field":99,"matched_tokens":397,"snippet":393,"value":394},[69],{"best_field_score":175,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":176,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":260,"first_q":33,"per_page":208,"q":33},["Reactive",402],{},["Set"],["ShallowReactive",405],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fd4FsiILzpn4MjDxHZJ_GMOjUNmjgG7eVliAKyjQ5F60":-1},true,"/search?query=capitalismo+dei+disastri"]